martedì 28 giugno 2022

Non hai mai visto una trappola inseguire i topi?

 15 settembre 2021

"Non doveva essere un lavoro provvisorio quello del cameriere?".
Roberto, un secolo prima: giovane promessa della boxe italiana, continua a guidare, cercando di non farsi distrarre. Ha già sbagliato strada una volta e non vuole dover di nuovo fare inversione a U nel campo antistante una fattoria, con le ruote che girano a vuoto schizzando di letame tutta la fiancata della macchina.
"Quanti anni vuoi passare a portare la minestra ai tavoli" gli chiede Giovanni prima di attaccare a parlare in falsetto: "Oh, non si preoccupi signora se il suo bambino ha rovesciato tutto per terra. E' un piacere per me, che sono arrivato a tanto così dalla cintura di campione italiano dei pesi welter, inginocchiarmi sotto il tavolo e raccogliere grissini sbriciolati e calpestati".

Giovanni è un pessimo socio, ammette Roberto, ma è suo cognato, il fratello di sua moglie, e le famiglie non te le scegli. E poi è stato proprio Giovanni a procurarsi quella dritta, un colpo così facile che potrebbero metterlo su due studenti del liceo con in testa il collant della madre.
"Ripetimi per bene che cosa ti ha raccontato questo tuo amico dell'assicurazione" gli chiede.
"Che quest'uomo, Lance, uno che lavora in banca, ha avuto un brutto incidente ed è rimasto su una sedia a rotelle. E un mese fa, finito il lunghissimo iter burocratico delle pratiche come succede in questi casi, l'assicurazione lo ha liquidato".
"Di sicuro non gli avranno consegnato una ventiquattro ore piena di soldi, anzi se sto Lance lavora in banca si sarà fatto girare tutto sul conto. Li avrà già investiti in qualche fondo alle isole Cayman".

"Si e no. Sto Lance aveva due polizze, una sua e una della banca. Ha ottenuto un vitalizio mensile e un sostanzioso gruzzolo, che come dici tu sarà planato direttamente sul suo conto. Ma non è questo il bello di tutta la faccenda. Mentre parlavano di polizze ha chiesto al mio amico qualche dritta per assicurare dei diamanti che intende acquistare. Molti diamanti"
"Molti quanti?"
"Ha detto che ne possiede già alcuni, soprattutto ricordi di famiglia, ma che intende prenderne degli altri, da lasciare ai suoi figli. Quando arrivi alla fermata sedia a rotelle cominci a pensare a quanto è vicino il capolinea"
"E come sappiamo che questi diamanti si trovano in casa"
"Ha preso appuntamento per domani mattina alle 10.00 in banca, con l'assicuratore e con un perito esperto di gemme. Per valutare i diamanti e assicurarli. Poi li chiuderà in una cassetta di sicurezza. Quindi. A meno di sorprese. In questo preciso momento quei diamanti si trovano nella sua villetta sperduta in mezzo alla campagna. Protetti solo da una donna di mezza età, due ragazzi e un bancario paralitico"

La villetta è grande, su due piani, ed è a ridosso di un bosco.
"Hai notato il muschio sulla corteccia degli alberi?" chiede Roberto facendosi largo fra i cespugli "Mi ricordo che a scuola la maestra spiegava che il muschio cresce sempre a nord. Secondo te perchè questo cresce dal lato opposto?"
Giovanni fa spallucce e poi si cala sulla faccia il passamontagna.
"Ci deve essere un fiume o un grosso corso d'acqua nelle vicinanze. Ecco perchè il muschio cresce dal lato sbagliato. Umidità. Molta umidità"
"E questo che ci dice?"
chiede Giovanni
"Che il legno della casa avrà assorbito per anni quest'umidità. Così le porte, gli infissi delle finestre. Anche le viti infilate del legno saranno mangiate dalla ruggine" spiega Roberto tirando fuori da un sacco il piede di porco.

La villetta è fuori mano, riflette Roberto, se vivessi io in un posto del genere ci metterei a guardia un paio di rottweiler. Ma sul prato di fronte l'entrata della casa non ci sono tracce di cani: nessuna cuccia o ciotola per l'acqua, neanche una pallina da tennis masticata.
C'è un tubo di gomma, per innaffiare, collegato a un rubinetto vicino al portico. Una carriola piena di terra sulla quale hanno cominciato a spuntare dei peletti verdi. E una bambola abbandonata in mezzo all'erba.
"Avviciniamoci" sussurra Roberto.

"Ma che cazzo" fa tempo a dire Giovanni, prima di rendersi conto che sta parlando troppo forte.
"Che razza di schifo è?!" aggiunge.
Roberto si china per guardare meglio. La bambola è in realtà un coniglio morto, con due giri di cordino stretti attorno al collo. Gli hanno messo un vestitino rosa da bambola.
"Secondo te cosa vuol dire?" chiede Roberto
"Non lo so, ma sbrighiamoci".

Sul retro ci sono due macchine parcheggiate. I parabrezza sono sporchi e ci sono diverse foglie cadute dagli alberi. L'erba tutto attorno non è schiacciata. Non si muovono da un po'.
Roberto si avvicina e infila il taglierino nei pneumatici. Taglia tutte le gomme. Meglio stare tranquilli.
Giovanni intanto si china sotto una finestra al pian terreno.
"Sono tutti riuniti in sala" gli sussurra il cognato dopo aver spiato.
"Va bene. Facciamolo. Entriamo, colpiamo e usciamo. Entro dieci minuti deve essere tutto finito".

C'è qualcosa di sbagliato, riflette Roberto, mentre Giovanni si avvicina all'uomo sulla sedia a rotelle e gli grida di nuovo di tirar fuori i diamanti.
Perchè sono così calmi di fronte a due sconosciuti in passamontagna entrati dalla finestra? Perchè nessuno muove un maledetto muscolo?
Poi nota che la donna di mezza età, alta e secca, che indossa gioielli etnici, e i due figli, sia il maschio che la femmina, pallidi e inespressivi, e l'uomo sulla sedia a rotelle, con un vistoso tatuaggio tribale che non si addice al lavoro in banca, stanno guardando tutti quanti nella medesima direzione.
Guardano l'uomo vestito di bianco, probabilmente un amico di famiglia, in piedi accanto al camino.
Si regge su un bastone che termina con una testa di coniglio intarsiata nell'impugnatura.
"Non si può avere il miele senza le mosche" sorride l'uomo vestito di bianco "Che ne dici, Lance, vogliamo far accomodare i nostri nuovi amici?".
E Lance, il bancario, si alza dalla sedia a rotelle. Giovanni, passata l'incredulità, gli cala il tubo di piombo fra la spalla e il collo, un colpo secco vibrato dall'alto verso il basso. Lance si piega un poco, per un paio di secondi, poi lentamente si tira dritto.
Non può non aver sentito quel colpo, riflette Roberto serrando le mani attorno al piede di porco, con quella violenza dovrebbe avergli spezzato la clavicola o almeno spappolato il muscolo trapezio.
Giovanni prova a caricare un altro colpo, ma il bancario gli strappa il tubo dalle mani.
"Credo proprio che dovremmo portare i nostri nuovi amici di sotto, in cantina" spiega l'uomo vestito di bianco avvicinandosi a Roberto, prima di chiamare: "Susan, Lance, Emily, Joshua!".
I quattro scattano, veloci come lucertole su un muro.
"Quale porta?" chiede Susan
"Quella rossa" risponde l'uomo "Direi direttamente quella rossa".

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N.d.r.
Le poche righe qui sopra sono l'antefatto al mio mini racconto che troverete all'interno del gioco TWO ROOMS.
La Fever Games mi ha chiesto un piccolo pezzo "horror" che aiutasse i giocatori a meglio immergersi nell'atmosfera cupa del gioco.

TWO ROOMS è un gioco cooperativo per 2 giocatori, della durata di 20 minuti circa.
E' una scatolina che sta in una mano, contiene solo 16 carte, 4 schede livello di difficoltà crescente [sul retro di queste: il mini racconto] e costa 10€ circa.
Lo scopo è quello di portare Nina, protagonista della storia, fuori dalla villa dopo aver sconfitto Harman [l'uomo in bianco con lo strano bastone]. Durante la fuga, probabilmente, qualcuno morirà.
La particolarità del gioco è che si gioca a turno: un giocatore con gli occhi chiusi e uno con gli occhi aperti.
Vi invito a provare il gioco e a farmi sapere se siete riusciti a salvare Nina.

Trovate TWO ROOMS
su MagicMerchant.it
che sostiene questo blog

3 commenti:

  1. Bello il racconto!
    Tullaris

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  2. La storia promette bene, mi piace quando muoiono i "cattivi" e sopporto agevolmente anche se muoiono i "buoni"; l'importante è non nuocere agli animali (e qui, la partenza promette meno bene).
    Recensione a scatola chiusa e stringata: essendo un cooperativo, il gioco è brutto!
    :-) :-) ;-)

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  3. Congratulazioni Dado!
    Elena (Infinite Jest)

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