domenica 28 giugno 2015

L'Esperimento del dottor Manuste

A cura del Dott. Enrico Manuste.
Obiettivo dell'esperimento
: osservare gli effetti e i mutamenti di un individuo in una situazione di progressiva sottrazione del sonno.

Per l'esperimento è stato selezionato Andrea Dado, di anni 41, di cittadinanza italiana, residente in Torino, coniugato.
Il soggetto gode di buona salute.
Dott. Manuste: "E' intenzione mia e della mia equipe, testare gli effetti della riduzione delle ore del sonno, sfruttando la debolezza del soggetto per i giochi da tavolo moderni. L'esperimento avverrà fra il 20 e il 27 giugno 2015, in occasione dell'assenza della moglie e della figlia, per una breve vacanza in Abruzzo. Il soggetto verrà monitorato per i 7 giorni dell'esperimento attraverso telecamere nascoste e sensori applicati all'interno dei vestiti. Per tutta la durata dell'esperimento non saprà di trovarsi sotto osservazione".
Si ringrazia il prof. Palisca del Centro della Medicina del Sonno di Padova e la dottoressa Valeri del reparto Neurologia dell'Ospedale Gabrielli di Milano.

1° giorno:
ErProsciuttaro e Melonia.

Gli parcheggio sotto casa che son quasi le 18.00. Scendo con la borsa IKEA piena di giochi, perchè Francy si è portata via il mio zaino per il viaggio.
Con ErPro ci schiantiamo sul divano a parlare di Metal Gear e Silent Hill, finchè arriva Mel con quella sua magliettina tanto stretta al punto che.
Decidiamo di spizzicare uno Spyrium d'aperitivo, in attesa che si faccia l'ora di cena. Io e ErPro cominciamo ampliando l'organico, perchè i lavoratori e il loro benessere sono la nostra priorità, mentre Mel, più Fordista, butta giù un primo abbozzo di motore per lo Spyrium, e se ne va in fuga sul percorso punti. Mel conduce per tre quarti della partita con un motore sempre più robusto e sembra impossibile starle dietro. Poi, come tutte le volte che giochiamo, negli ultimi due turni ErPro va in bolla con gli effetti, sorpassa tutti e chiude primo. C'è una ragione perchè lo chiamo Culo-a-Tanica.
Io e Mel incassiamo mesti.
Ci si sposta in pizzeria per una mozzarella di bufala + nduja.
Al rientro a casa un ermetico 1vs1 a Star Realms contro ErPro che fuori allenamento le busca sazio, poi due partite digestive a Biblios (vinte una da Mel, con 3 dadi su 5 e una da Culo-a-Tanica), e una a Tuareg con il quale porto a casa almeno il punto della bandiera.
Si passa a Pandemia, livello di difficoltà intermedio. Gira male da subito, nel giro di tre turni il tabellone sembra l'albero di natale di Andy Warhol. Finchè come da copione: reazione a catena -> focolaio -> focolaio -> focolaio -> Game Over.
Ci riproviamo, questa volta giochiamo più coesi e controlliamo meglio le infezioni. Arriviamo a scoprire tre cure su quattro. Sembra fatta e sembra fin troppo facile. Poi arriva il cetriolo batteriologico, senza ogm ma anche senza vasella, scatta la reazione a catena e va tutto allegramente a puttane. Game Over Reload.
Terza partita, non si va a letto finchè non si vince. Si gioca generosi, coprendo ogni centimetro della mappa con i palmi per terra, spammando centri di ricerca quando cresce una carta.
Partita serratissima e senza errori. Vittoria pesante. Clamorosa. Finalmente. Melonia è così gasata che accetta di farsi fotografare le grazie saldando un vecchio debito. Gran bella serata.
Rientro a casa: 01.00
Rapporto n°101011: valori poco oltre la norma. Stanchezza +10%. Leggera tachicardia. Si rileva un incomprensibile aumento del testosterone. Da verificare.

2° giorno:
Viking, Redbairon, Giullare, Giullaressa
.
Giorno insolito per vedersi, il lunedì, ma imperativo ottimizzare in questa settimana di bagordi.
I Giullari arrivano da me per le 20.00 con una dozzina di birre IKEA.
Butto in tavola rigatoni al ragù e una frittata da vero scapolo.
Vik e Red ci raggiungono alla solita ora. Apparecchiamo ElGrande, gioco di maggioranze, forte interazione e ginocchiate all'inguine.
La partita scorre piuttosto fluida, nonostante certi turni in slow-motion del Vichingo e confusione sulle regole del sottoscritto. Mentre il Giullare e Red sembrano andarsene in fuga per quasi tutta la partita (col solito politically correct: "Eh, ma vinci tu" - "No, guarda che vinci tu") all'ultimo turno la statua di sale lo  butta in culo a tutti balzando in testa sul percorso punti, e chiudendo così: Vik 62 , Giullare 55, Red 54, Giullaressa 53, Dado 51.
Tempo di scattare un paio di foto molto sconvenienti (in arrivo sulla Tana) e partiamo con Il nome della rosa di Feld, gioco deduttivo e meno conosciuto.
Per i dettagli di meccaniche e materiali vi rimando a un articolo di Bernapapà, in quattro parole: ogni giocatore pesca un'identità segreta, c'è un percorso punti, a ogni turno chi sta PIU' AVANTI nel percorso si becca una secchiata di malus (quindi si giocano delle carte per portare avanti gli altri e indietro se stessi, cercando però contemporaneamente di non rivelarsi - e sta qui la difficoltà). All'ultimo turno i giocatori si votano l'un l'altro, cercando di indovinare le identità, e prendendo una altra sassata di punti contro.
Sono il bianco. Gli altri mi sgamano subito. Almeno così credono. Sto al gioco, e imposto tutta la partita su questa menzogna, cercando di intorbidire le acque massacrando tutto il gruppo ma favorendo sempre il bianco + un altro colore. Col passare dei turni gli altri si scoprono, sino a restare sul 50%. A fine partita siamo tutti vicini sul percorso e si votano le identità segrete. Vik, Red, Giullare e Giullaressa prendono voti misti. Io prendo 4 voti sul bianco. E invece sono l'arancione. Vinco fra lo stupore generale e le ghignate di tutti. Bel gioco pure questo.
Se ne vanno alle 02.30.
Rapporto n°101141: impennata significativa dei valori. Stanchezza +30%. Tachicardia. Sudorazione. Irritazione degli occhi.

3° giorno:
Chrys e Lucy

Dovrei riposarmi, ne avrei bisogno, ma mando lo stesso una whatsappata a Chrys (Giochi sul nostro tavolo) per proporgli un caffè per la serata. Mi risponde che è con la fidanzata, anche lei giocatrice. Replico: "Allora vi aspetto".
Giornata durissima in ufficio, sia per i baccanali della sera prima con Vik, Red e iGiullari, sia per l'arrivo di una comitiva di cinesi. Esco un'ora dopo. Tangenziale incasinata. Rassetto un po' casa. Rifletto che un paio di ore di sonno mi farebbero bene. E invece mi guardo Saw V. Sono lungimirante, io.
Arrivano per le 21.00, carichi di birre, manga e patatine biologiche.
Tre-quattro titoli noti al ballottaggio, e alla fine si va su Elysium, che loro non hanno ancora provato.
Non sono in piena forma, quindi spiego le regole un po' fra l'impastato e il drogato da stazione. Le digeriscono lo stesso ed entrano subito in partita.
I turni si srotolano veloci, e da come gioca e dai set che sta tirando su, stimo che sarà Chrys a vincere. Contrariamente alle mie previsioni invece è Lucy a portare a casa la borsa dell'incontro, grazie a ottimi incastri nella sua striscia dell'Elysium.
Elysium, per dimensione e snellezza, sta diventando un classico nelle mie serate.
Sono morto, morto che cammina, le occhiaie non mentono, sembrano i cerchi nei tronchi degli alberi, una in più per ogni serata. Ma accetto lo stesso una partita a Timeline. Fillerino, fortunatamente molto molto light, che si spiega in 8 secondi netti. Ogni giocatore comincia con una mano di 5 carte sulle quali sono raffigurate delle invenzioni. Nel proprio turno bisogna posizionare una carta evento\scoperta sulla linea temporale, incastrandola fra le altre carte (una volta posizionata viene girata e rivelata la vera data). Gioco con poca vera azione ma molte chiacchiere piacevoli fra i giocatori, che si lanciano in pindariche discussioni sul se sia nato prima il macina caffè o la mantellina impermeabile.
Vince Chrys, pari demerito io e Lucy, che comunque non avremmo saputo collocare nè Machu Picchu nè la bottiglia di plastica.
Ringrazio Chrys per i manga (Nobiltà contadina, della stessa autrice di Silver Spoon e Full Metal Alchemist).
Se ne vanno alle 00.00.
Mi butto sul letto. Di faccia. Vestito. Crollo.
Rapporto n°101830: livello di stress molto alto. Stanchezza +55%. Valori fuori dai limiti.

Nota1: il soggetto è andato a dormire vestito.
Nota2: il soggetto non si rade nè fa la doccia da 3 giorni.


4° giorno:
Rapporto n°102560: tornato a casa da lavoro il soggetto ha cenato con una pizza surgelata, si è fatto la doccia ed è andato a dormire (ore 22.00) rinunciando ai board games.
Nota1: durante la doccia ha usato lo shampoo alla papaia della moglie.
I valori cominciano ad abbassarsi.


5° giorno:
Viking e RedBairon

Red arriva da me alle 20.00 con un paio di pizze al padellino e doppia porzione della farinata più buona di Torino fino a prova contraria. Innaffiamo i bicchieri con Du Demon e Paulaner, poi ci facciamo Star Realms aspettando il terzo mandrillo.
Red pesca molto e sfoltisce poco. Io compro danni e carte che scrappano. Incasso male, malissimo, precipitando in un baratro di danni. Poi entro in bolla anch'io e in due turni gli sono appollaiato sulla nuca a mo'di zecca. Ma allo scontro decisivo arriviamo con 9 life point a testa ed è lui di turno. Pesca e me ne fa giusti giusti 9. Vince. Per curiosità e autolesionismo guardo la mia pescata. Gliene avrei fatti 30.
Arriva il Vichingo e partiamo con Spyrium, titolo purtroppo già dimenticato dai più e invece validissimo. Contrariamente alle altre partite (vedi quella con ErPro e Mel) non punto subito al motore ma lavoro sulle carte tecnologia e sui gettoni (ho la tecnica +1 per ogni gettone). Mi sembra meno efficace, ma voglio provarla. Partita molto lenta a causa della paralisi d'analisi in forma acuta del vichingo, che contagia anche il Red. Rimango all'asciutto due volte, grazie al vuoto di carte sul mercato, e mi tocca recuperare i lavoratori senza aver comprato (e mi gioco la partita).
60 minuti dopo a vincere è ancora il Vikingo, particolarmente in forma questa settimana.
Sparecchiamo e Red monta il suo Deus.
La scorsa partita avevo puntato sulla lavorazione delle risorse raccolte, questa cercherò di spingere sulla milizia. Red gioca prudente, ammassando miliziani ed edifici su poche tessere (stessa strategia della volta scorsa) mentre Vik si allarga a macchia d'olio sulla mappa, cercando di tenersi lo spazio libero dietro.
La mia milizia scatta e punge, affamata di punti vittoria in cambio di punti di sutura. Rubo bene spazzolando la mappa dai campi nomadi come un Salvini praticante. Vik e Red raccolgono poco ma costruiscono il doppio.
Vik tira su templi come i cinesi i centri massaggi, Red gli gioca speculare pronto all'attacco alla giugulare, io continuo nella mia direzione.
Si chiude. Fine partita. Ancora Vik. Io secondo per 2 punti (1 solo tempio, rispetto ai 3 dei soci). Red terzo. Il tritamanuali va sotto di vittorie come mai nell'ultimo anno.
Forse la fine di un mito.
Due righe di uno e dell'altro.
"Dado ma secondo te: Elysium o Deus?". Me l'hanno chiesto in molti su facebook, quindi approfitto del post per una digressione e una risposta collettiva: non lo so. Sono due bei giochi, molto diversi fra loro, e uno non preclude l'altro (visto che la seconda domanda è sempre "Vorrei comprarmi Deus ma ho già Elysium, pensi che sia un doppione?"). No, non è un doppione: a parte l'ambientazione, le carte e il nome dell'editore sulla scatola, i due titoli sono molto diversi. A me piacciono entrambi. Pistola alla tempia credo che Deus gli stia "un po' più avanti", perchè il controllo della mappa spinge tantissimo e si gioca per rubare centimetri agli avversari, e a me queste cose antipatiche piacciono parecchio. Per contro Elysium è un po' più light, riesci a metterlo sul tavolo più spesso senza dedicarci la serata, funziona anche con giocatori non proprio scafati (Viking li definirebbe "Casual gamer di livello avanzato") e poi ha una rigiocabilità altissima grazie a tutte le combinazioni degli otto mazzetti.
Li vedrei bene insieme, questo sì, come primi due capitoli di un trittico greco (il terzo potrebbe essere un gioco di spartani).
Ma torniamo alle ciliegie.
Alle porte delle 02.00 Viking insiste per provare Il Piccolo Principe, comprato quella stessa mattina. Io barcollo: sono veramente stanco, cotto e bollito come una patata prima dell'impiatto con la maionese.
Ma non riesco a dirgli di no.
Strategicamente metto in tavola un'insalatiera di ciliegie, sperando nella botta glicemica del fruttosio.
Montiamo i nostri pianeti. Io vacillo sulla sedia, mi reggo il mento con la mano. Chiudo gli occhi tre-quattro volte. Le drupe non funzionano. Non seguo il gioco, sento mozziconi di frasi incomprensibili come "Eh, così mi fotti il baobab" e "Beccati 'sto Vesuvio" e "Ma questo è un serpente o un bastone da passeggio?".
Al momento del conteggio dei punti, vado a buttarmi sul divano, mano sugli occhi per coprire la luce del lampadario.
"Dado tutto bene?"
"Sì. Contate i punti e andatevene".
Se ne vanno poco dopo le 02.30.
Imposto il timer. Lo imposto male. Vado a letto. Il mattino dopo il timer suona alle 5.00 invece delle 6.00. Programmato a cazzo. Non me ne accorgo. Mi alzo e mi butto sotto la doccia.
Rapporto n°109700: livello di stress estremamente alto. Stanchezza +65%. Tachicardia, affanno, mancanza di equilibrio, leggero tremolio delle mani. Valori oltre la soglia.
Nota1: il soggetto ha giocato tutta la partita a Il Piccolo Principe con gli occhi chiusi.
Nota2: in seguito all'affaticamento il soggetto vede degli aloni rossi, attorno alle fonti di luce bianca.

Nota3: il soggetto si è svegliato alle 5.00 e si è infilato sotto la doccia con gli occhi chiusi. Ha urinato nella doccia. Quando si è accorto di essersi alzato un'ora prima, ha riso in modo sguaiato, e poi si è messo a fare colazione guardando Saw VI prima di recarsi al lavoro.

6° giorno:
GianlucaGianduia

In ufficio non passa. Dormito 2 ore e mezza. Mi bombo di caffè. Il collega mi dice che ho le occhiaie come il Panda di Kung Fu Panda.
Nel pomeriggio mi riprendo un po', così mando una whatsappata a Gianlucagianduia per un caffè usciti dal lavoro. Non ci vediamo da un secolo col Gianlu.
Arrivo sotto casa sua per le 18.00. Lui mi scrive che sta tardando e che arriverà per le 19.00.
Valuto l'opzione caffè al bar. Poi una panchina al fresco sotto un albero come Marcovaldo nel racconto La villeggiatura in panchina. Infine mi cerco un parcheggio all'ombra, tiro il sedile indietro e chiudo gli occhi. Mi addormento in macchina. Più o meno. Dormiveglia. Una mezzora.
Arriva il Gianlu. Saliamo da lui. Caffè. Limoncello fresco fatto da sua madre. Pistacchi in ciotola.
Mi mostra un suo prototipo. Si tratta di una sua versione cartacea di Man vs Food. Il giocatore di turno gira carte cercando di non sballare, tipo 7 e 1/2. Gli altri giocatori possono scommettere e giocare una delle proprie carte per farlo sballare (oppure bloccare gli sballini degli altri, a seconda della scommessa). Carino, purtroppo ingiocabile in due.
Mi chiede se voglio fermarmi a cena. Gli rispondo che voglio solo andarmene a casa a dormire.
Mi propone una partita ad Antike Duellum. Gli rispondo che non l'ho mai provato e che non reggerei la spiegazione di un regolamento.
Patteggiamo un Carcassonne base giusto per fare una partita insieme.
Gioco cannando anche gli incastri delle tessere.
Vinco lo stesso. Poi torno. A casa. Nel letto. Forno. O ronfo. O dormo. Odoro.
Rapporto n°135010: stanchezza +70%. Stato febbrile. Primi sintomi di distorsione della realtà.
Deliri di furto del pensiero. Il soggetto sale le scale con difficoltà e aiutandosi col corrimano.

Nota1: il soggetto si è addormentato in macchina usando il giubbetto fluorescente di emergenza come cuscino
Nota2: il soggetto ha ventilato l'ipotesi di essere uno degli autori di Carcassonne.


CONCLUSIONI
L'esperimento si è concluso col rientro a casa della moglie e della figlia.
Il soggetto (adeguatamente sbarbato e ripulito) ha abbracciato le sue donne ringraziandole per essere tornate a salvarlo.
In attesa di esaminare tutto il faldone dei dati raccolti, è opinione del dottor Manuste e di tutta la sua equipe, che il soggetto non debba mai più rimanere da solo per un periodo superiore ai tre giorni consecutivi.
In fede
Dottor Enrico Manuste
Torino, 28-6-2015

domenica 21 giugno 2015

Gioco dell'Ano 2014

Non c'è bellezza senza bruttezza. Fortunatamente, dico io. E' un concetto generale e applicabile in qualunque campo, ma ludicamente parlando alla prospettiva di un mondo fatto solo di board games "così così", preferisco il nostro, fatto di alti e bassi, di capolavori e ciofeche immonde, e di tanta roba che sta nel mezzo.
Non si tratta di massacrare nessuno, naturalmente, ma se è giusto incensare i giochi belli, consigliarli, promuoverli, recensirli e condividerli su facebook, infiocchettarli con coccarde Miglior gioco del, per bilanciare l'equazione è anche giusto parlare di quelli che non ci hanno convinto, dei "brutti".
Gioco dell'Ano, quindi, ovvero il gioco che ha fatto più cagare. Lo so, non è raffinatissimo, ma mi sembrava l'antagonista perfetto per il Gioco dell'Anno.
Ho chiesto ad amici blogger, vlogger, autori, editori e giocatori con due dita di cotenna, un parere sul peggior gioco che avessero giocato nel 2014 (non necessariamente pubblicato nel 2014), senza imporre loro alcun vincolo di forma o lunghezza del testo.
Hanno risposto all'appello scottex più di 20 persone, nell'ordine: Agzaroth , Luca Sulfureo , Sgananzium , Alkyla , TeOoh , Andrea Ligabue , Gixx , Pinco11 , MaxT , Tuxx , GiullareBarbuto , Giullaressa , AlBo , Federico Latini , Remo Conzadori , Fantavir , Fabio Pagano , Rozzilla , Lollosven , Viking , Sava73 , Nylo , Chrys , W
alter Obert.
Ecco le loro risposte (al fondo conclusioni e vincitore)

Agzaroth (blog Giochi sul nostro tavolo e Tana dei Goblin)
Dura trovare il peggiore. Tanti hanno deluso, ma generalmente, quando capisci che un gioco è proprio brutto, nemmeno ti metti a giocarlo.
Però l'amico che porta la scatola da provare c'è sempre e allora, scorrendo BGG del 2014, in mezzo alle varie delusioni Five Tribes, Panamax, Arcadia Quest, Abyss, Die Staufer, Progress, spicca lui: Lords of Xidit.
Un simpatico pick-up & deliver con ambientazione appiccicata e zero controllo. Una interazione tanto fastidiosa quanto indesiderata e una durata ben oltre i 30 minuti che permetterebbero di tollerarlo bonariamente con solo qualche sbadiglio, rendono questa piccola perla nascosta un capolavoro di bigiotteria da ambulante di bassa lega: plastica cinese riciclata, per intenderci.
Lords of Xidit ha però un innegabile pregio: è anche un gioco didattico. In lui troviamo sublimato lo splendido paradigma per il quale i materiali non fanno il gioco. Soprattutto quando il gioco non c'è. Una difficile lezione che molti ancora tardano ad imparare, di solito riconoscibili dall'assunto “i materiali di questo gioco non arrivano a 20 euri... perché allora costa così tanto?”. A costoro il piacere di acquistare e provare Lords of Xidit, poi riflettere ed elaborare il lutto.

Luca Sulfureo (giornalista e giurato de Gioco dell’anno)
Fuori da un dungeon, mercanti vendono agli eroi armi e oggetti magici per affrontare il drago all’interno. Che è in combutta con loro per fregare gli eroi. Peccato che da un’idea stile munchkin venga fuori una munchkiata: set up incasinato e lungo, regole confuse come la Hunziker davanti a uno spettacolo di Pirandello, e per bonus carte buggate. Che dire, anche i migliori toppano.
Uh quanto ci piace erripotter. Facciamo che eravamo tutti maghi e che stiamo studiando come lanciare magie. Adesso passiamo metà serata a tirare su pietre runiche che ne tocchi una e cascano tutte, l’altra metà a cercare di capire cosa c’è scritto dentro ché son piccole, e chi è fortunato riesce a colpire il compagno a destra. O a sinistra. O entrambi, ma sempre a caso che in confronto Bang! sembra Rosenberg. Chissà quanto piacerà ai bambini… boh. Modalità delazione: Massimiliano Calimera (Gioconomicon-Gioco dell’Anno) contesta da mesi che la spazzatura in SteamPark non ha senso, è posticcia e rovina il gioco.


Sgananzium (vlog Sgananzium)
Ho comprato Utopia in un impeto dettato dal prezzo: 20 euro! Mannaggia, 20 euro! E che ci compri con 20 euro? Un fillerino sbarazzino, un'espansioncina-ina-o. E invece è lì, quella bella scatolozza grande, piena di plasticame. Prendi e porta a casa. Apro, materiali onesti ma in fin dei conti brutti (gli edifici di plastica sono troppo di plastica! Dov'è il legno??), poche regole, potrebbe essere un buon apripista per i novizi. E invece no: il piattume. Peschi segnalini, muovi segnalini, peschi carte, giochi carte. Sembra ci sia una certa libertà strategica, ma alla fine l'unica cosa che non devi fare è quella che da varietà al gioco: costruire le meraviglie! Se le fai resti indietro, troppo sbattimento raccogliere i segnalini necessari. Per il resto sarebbe anche giocabile, soprattutto per chi è alle prime armi, ma se vogliamo parlare di giochi "apripista", c'è una fila di giochi nettamente migliori e decisamente più divertenti. Scambiato alla prima occasione di math trade, ancora non ci credo. Grazie sconosciuto giocatore, santo subito!

Alkyla
(vlog Tocca a te - Gioconauta)

È proprio vero: a volte sarebbe meglio guardarsi una bella replica di "Uomini e Donne", piuttosto. Ma partiamo dall'inizio. Sono alla ricerca di un gioco per più piccoli, magari un party game dal tema scanzonato e mi viene proposto "Cappuccetto Rosso non Dorme Mai". Peccato, perché un riposino di tanto in tanto....no, sto di nuovo divagando. Parliamo di un gioco di bluff a ruoli variabili, in cui il lupo di turno decide chi tentare di papparsi, dopo che quei maiali degli altri al tavolo hanno scelto segretamente se intrappolarlo (perché pensano di essere attaccati) o dormire (se, al contrario, si sentono al sicuro). Svelate le azioni, il gioco premia con punti quelli che hanno fatto la scelta giusta. Chi ha cannato ridistribuisce i ruoli per la nuova tornata e così via, sino ai 10 punti.
Capisco subito che, inizio a parte, chiunque tu sia, non hai che una scelta o quasi. Poi sollevo lo sguardo sugli altri e allora capisco che la sfida si è spostata su chi ha l'espressione più interdetta. Vinco io.
In questi casi sapete com'è. In genere a fine partita uno al tavolo grida: "Ma perchèèè!?!" e tutti giù a ridere, esorcizzando la perdita di tempo. Stavolta no. Stavolta ognuno si chiude nel suo silenzio, lo sguardo nel vuoto perso in pensieri lontani. Io penso ai bei tempi andati, quelli che non torneranno più. Quelli di un quarto d'ora fa. Com'era tutto maledettamente semplice allora!
Il titolo in inglese è "Eat Me If You Can". Mammagari! Se fossi commestibile almeno avresti un'utilità! E invece non riesco proprio a digerirti, Cappuccetto.
In chiusura consentitemi un appello all'autore. Jun'ichi...Jun'ichi Sato, tu lo sai, sei un amico. Però quando ti vengono certe idee, anziché farci un gioco da tavolo, davvero, valutala l'alternativa "Uomini e Donne".

TeOoh
(vlog Recensioni Minute)
Eccomi qua! Difficile definire il miglior gioco dell'anno, ma forse ancora più difficile definire il diversamente migliore gioco dell'anno! Però, vabè, nel mio cuore un paio di titoli sono rimasti. Avrei buttato sul tavolo Jarjais, ma poi mi sono ricordato di quanto volessi che la partita a Cat Tower finisse! Gioco per 3-6 giocatori di Aza Chen. Giocato in 3. Posso dire che scala benissimo, nel senso che comunque fa venire il cribbio in qualsiasi numero di giocatori.
L'idea di base è: Jenga è figo! I gattini sono fighi! Impiliamo i gattini! In sostanza si hanno delle carte con dei Gatti disegnati sopra, che si dovranno piegare a formare delle |_| e se ne distribuiscono un po' a ciascheduno. Scopo del gioco: liberarsi delle proprie carte facendo una pila di queste |_|. Tutte rigorosamente con i piedi verso il basso. Poi si lancia un dado a turno. Ogni faccia ha delle richieste diverse e ben bilanciate: si va dal "Metti 1 gatto" a "Metti 2 gatti" a "Fai mettere uno dei tuoi gatti all'altro"... c'è anche una faccia che ti fa pescare un token a faccia in giù con ulteriori effetti per aumentare il controllo su ciò che stai per fare. Se hai fortuna (ma appunto il fattore C è molto basso) potrai riuscire a mettere un gatto con i piedi verso l'alto.
In sostanza la difficoltà sta nel fatto che le carte piegate tendono a tornare dritte. Quindi è una sorta di timer prima del crollo della torre (che ti fa prendere tutte le carte cadute). Non si parla di "riuscire a metterle impilate", ma di "riuscire a dire passo prima che cadano". Per fortuna hanno bilanciato il gioco in maniera che duri solo 30 minuti abbondanti e che tu debba prendere in mano il regolamento solo ogni 2/3 lanci di dado per riscoprire cosa faccia ogni simbolo.
Purtroppo non è proprio a livello zero perchè i disegni dei gattini sono molto carini e puccettosi, quindi ti verrà voglia di metterli nel portafoglio... ah no, perchè ormai le carte sono piegate...


Andrea Ligabue
(Ludologo e direttore artistico di PLAY)
Predoni dei Mari è il peggior gioco che ho giocato nel 2014. E' secondo me emblematico di una cultura che considera fare giochi una cosa alla portata di tutti e che annualmente sforna prodotti chiaramente fatti da persone che del mondo del gioco conoscono poco o nulla. Peccato.
Significativo il fatto che dell'editore non si trovi traccia in rete e che guardando su BGG non si trovi null'altro a nome di quell'autore e nessun tipo di supporto/commento/gestione del gioco ...

Gixx
(blog Spingitori di Cubetti)
La mia scelta è ricaduta sull'aspettativa delusa più che sulle brutte esperienze di gioco.
La brutta esperienza di gioco è come quando vai per strada e pesti una cacca di cane. È oggettivamente una cosa spiacevole, ma nel giro di qualche giorno te ne sei già dimenticato. L'aspettativa delusa è invece come quando sai che ti stanno portando ad una festa di compleanno a sorpresa, sei tutto gasato ma alla fine ti ritrovi in un locale di drag queen. Ad alcuni potrà anche piacere, ma in caso contrario la cicatrice nella tua memoria ci rimarrà impressa a vita.
Di cacche di cane ludiche in quest'anno credo di averne pestate un bel po' ma, esattamente come per le controparti che trovo per strada, me ne sono dimenticato in fretta.
Ma la festa a sorpresa dalle drag queen per me è stata Hyperborea.
Mi è stato venduto come un solido gioco di civilizzazione fantasy con guerra, interazione al tavolo e con ambientazione che sprizza da tutti i pori. Le miniature di guerrieroni supercorazzati, maghi, elfi con l'arco e così via e le illustrazioni sembravano aver fugato i miei pochi dubbi dati dalla presenza di sacchetti e cubetti da pescare.
Giro un turno e ho capito di essere stato gabbato da chi me lo aveva consigliato. Non mi ricordo chi fu, ma comincio a credere che mi abbia preso per il culo. È un gioco totalmente asettico, molto poco interattivo per i miei gusti e con un'ambientazione tra le più posticce che abbia provato. E la tanto osannata meccanica "innovativa" del cube building non riesco a capire in cosa sia poi così innovativa. È un deck building, ma invece che pescare delle carte da un mazzetto hai dei cubetti da pescare da un sacchettino. Same old, same old.
Ovviamente chi ama i gestionali lo troverà un gran bel gioco.
Secondo me dovrebbero fare una legge che impedisce a chi fa giochi come questo di usare miniature di plastica e illustrazioni fighissime ma fuorvianti e obbligando all'uso di meeple e di illustrazioni tipo Agricola, che almeno i poveri ameritrasher come il sottoscritto non si confondono.

Pinco11 (blog Giochi sul nostro tavolo)
Vediamo, difficile compito, in genere le 'rumente' puzzano un po' il giorno stesso, ma poi, una volta buttatele velocemente via, te le dimentichi :)
Mi ricordo come un tiramisù rimasto sullo stomaco Progress . Lo stavamo giocando e mi ricordo distintamente che abbiamo deciso in corso di partita di limitarlo a tre mazzi invece dei quattro con i quali avevamo iniziato la partita e poi di esserci fermati forse prima della fine 'perchè tanto era evidente che vinceva Tizio' (non mi ricordo se Tizio giocava con noi quella sera, però ...)
Mi è risultato indigesto Panamax, ma qui è perché non avevamo voglia di leggerci bene il criptico manuale e non è detto che si meriti un inserimento nella tua categoria. Ci ripromettiamo di dargli forse un'altra chance. Diciamo che il premio qui è per il 'manuale dell'ano'.
Per Pyramid (gioco autoprodotto uscito alla Play) mi ricordo di aver 'resistito a forza' per 45 minuti a 'godermi' la spiegazione e le prime mosse, prima di aver cuore di dire all'autore che 'avevo capito il concetto del gioco e che lo lasciavo agli altri che non volevo rubargli troppo tempo' ;)
Ciao
Fab
p.s. so che c'è qualcosa che mi aleggia per la testa, ma forse ho freudianamente soppresso il ricordo di qualche schifezza peggiore di questi ed è inutile che mi sforzi a far riemergere il ricordo spiacevole ... ;)

MaxT
(blog Ideeludiche)

Mah, sai Andrea, noi della Ludoteca Galliatese giochiamo sempre e solo a titoli di un certo livello, è difficile trovare un gioco "brutto" sui nostri tavoli... tu che sei venuto a trovarci dovresti saperlo bene!
Scherzi a parte di titoli che non hanno incontrato i miei gusti ne ho giocati davvero pochissimi, grazie al cielo.
Potrei fare giusto un paio di nomi, uno dei quali penso attirerà su di me le ire del fido Benedetto: rullo di tamburi... il finalista dello SdJ, MACHI KORO! Lo trovo troppo "sculoso" ed ha una meccanica già vista, ottimo per lo SdJ appunto ma non per un gamer. Il secondo titolo invece è Godz, ma per quest'ultimo è puramente una questione di gusto personale, ho trovato il suo regolamento ostico ed il gioco mi è sembrato un po' lento, soprattutto all'inizio.
Ma come ripeto non sono "brutti" titoli, semplicemente sono titoli che non mi hanno entusiasmato.

Tuxx
(vlog Monster in a Box)
Il mio gioco dell’Ano 2014 è nientemeno che quello con cui ho propriamente aperto l’anno!

Siamo alle 2 del mattino del primo gennaio: lo sguardo inizia a farsi vitreo ed i pusacafé spingono resti di spumante, quando vengo pervaso da una inquietante idea: “Ragasi, perché non provare una partita a questo? Credo sia un Monster e ci potrò fare una bella puntata, ma non lo ho nemmanco aperto: in fondo è un party game, quindi proviamolo tutti assieme in letizia!” Complici la stanchezza, la caciaronaggine ed una serie di intense sessioni precedenti a Samurai Sword, i 5 uomini presenti danno l’ok. Non sapevano, stolti, a cosa stessero per andare incontro.
Quello stesso gioco lo trovai in un negozio dell’usato del mio paese, dopo che ne abbassarono il prezzo da 7 Euro ad uno solamente, complice la ottima situazione dello stesso, morto definitivamente manco tre giorni più tardi. Il sorriso complice del tizio al bancone doveva però farmi presagire che gli stessi facendo un immenso favore levandoglielo dalle ghiandole riproduttive, un volto che vidi manco quando gli comprai altri titoli di rilievo e di concetto quali Monopoly Deal e Kong. Così in allegrezza me lo portai a casa, attendendo possibili vittime per autolesionismo di compagnia… ed ora eccolo qua.
Operazione Trionfo.
Se già di una trasmissione tutto quello che ti ricordi è Miguel Bosè che la presenta puoi capire la straordinarietà della base, ma magari sarà un banalissimo Trivial musicale, con qualche prova allegra per fare un po’ di cagnara. E invece.
E invece probabilmente persino quella piaga urlante del gioco di Justin Bieber ha un regolamento scritto più decentemente.
I primi dieci minuti scorrono mediamente bene: si deve rispondere a delle domande di cultura generale musicale scommettendo una serie di punti, o meglio guadagnandone a seconda di dove si voglia arrivare tirando un dado su di un tabellone tondo numerato a foggia di vinile. Scatta così il primo perché al tavolo: “Scusate, ma non basta semplicemente decidere se uno voglia una domanda da 1, 2, 3 o 4 punti?”. E così si agisce, potando la prima regola e facendo pensare all’oculata scelta del tabellone messo solo per far lievitare il prezzo.
Il punteggio non viene però segnato su pezzi di carta o indicatori, ma bensì si deve salire (o scendere in caso di risposta sbagliata) con un proprio popparuolo a stella su di una classifica tipo Hit Parade. Le domande sono di una banalità assoluta, roba del tipo “Chi cantava Riderà? Little Tony / David Bowie / Ciccio Ingrassia”, tanto che si decide di scegliere la più difficile delle quattro al di là del punteggio puntato, giusto per decenza. Parte però un secondo dubbio: “Ma scusa Tuxx? Quando finisce allora? Come si vince?”. Una lettura alle regole ed ecco che il vento anale inizia ad accarezzarci: nel mazzo delle domande, a caso, possono saltare fuori delle carte ELIMINAZIONE. Quando si trovano, gli ultimi tre della classifica si giocano il posto: uno di loro dovrà lasciare il gioco, dimostrandosi il peggiore di tutt… no. Si tira a sorte.
Con il gioco delle tre carte. Per un momento i fumi alcolemici mi fanno apparire in un angolo dell’alloggio come giudici di X Factor i tizi del baraccotto di Porta Nuova che fanno ai candidati “Pregò! Pregò! 50 cheèimmezzo”.

Ci fa schifo, ma procediamo, anche perché la gente comincia ad essere contenta di una possibile eliminazione. Appare una carta ballo: bisogna muoversi seguendo le impronte tipo corso di mambo degli anni ‘60. Viene fatto una volta: inutile. Si scartano altre carte simili se capitano.
Appare poi una carta Canzone! Si deve cantare il testo: tutti si riprendono, la cosa è divertente ed uno dei presenti è pure cantante! No. Nessuno ha idea di che caspita di canzone sia quella uscita. Diamo un occhio alle altre: tutto il repertorio della musica leggera italiana è intervallato da testi ignoti, probabilmente denigrati dagli stessi autori originali. Si decide di passare le carte che non si conoscano e si inizia a pensare di lasciare perdere il gioco. Ci sono carte con oggetti “da figo”, che aiutano in caso di eliminazione, ma si tengono così, senza apparente motivo. Guardarle probabilmente è più divertente. Dopo qualche altro minuto diventa chiaro il come alla fine rimarranno solo 3 giocatori, che si contenderanno a colpi di aree deretaniche la vittoria finale, rendendo l’intero gioco, o quel poco contenuto in esso, TOTALMENTE INUTILE.
Si decide così prima per la potatura definitiva, giocando solo più con le carte canzoni, e dunque, alle 4 del mattino, l’agorà concorda nel piantare tutto lì ed andare a provare cose più interessanti tipo dormire. Credo sia una delle cose peggio scritte, pensate e concepite che mai la storia del ludo abbia visto sul suo cammino di esagoni, e se tutto questo era chiaro a quell’ora, e nei postumi di un Capodanno, è tutto un dire.

GiullareBarbuto
(gamer)
Il 2014 è stato un anno molto proficuo in termini ludici con oltre mille partite e centinaia di giochi diversi provati. Spesso veniamo accusati di essere di bocca troppo buona, ma, tra i molti titoli che non siamo riusciti a farci piacere, uno in particolare ha staccato gli altri di svariate posizioni meritandosi dichiarazioni da corazzata potemkin: Stay Away!
L'unica cosa che trovo salvabile è l'ambientazione che è ciò che mi ha spinto a provare un accozzaglia di regole casuali e probabilmente non playtestate.  Il gioco si basa su identità nascoste, nascoste così bene che si gioca a caso, con la possibilità di aggirare le regole a proprio piacimento, trovandosi costretti a cambiare di posto al tavolo o semplicemente a guardare gli altri giocare.. per essere un filler divertente e caciarone dura troppo e demanda troppo al gruppo di gioco. Io che l'ho giocato ad un tavolo di 8 persone (di cui un blogger simpaticissimo di cui non faccio il nome) ma non è bastato a rendere divertente un gioco da dimenticare. Il titolo secondo me è un monito per gli acquirenti.


Giullaressa
(gamer)
È sempre molto difficile fare delle classifiche, valutare oggettivamente vari parametri per poterli classificare al fine di stabilire un vincitore. Ho trovato difficile farlo al ribasso, specie perché i miei due contendenti al trono di "peggior gioco giocato nel 2014" risiedono stabilmente nella top 50 di bgg. Due titoli apprezzati da tantissimi giocatori in tutto il mondo, di cui si leggono ottime recensioni, di cui tutti gli esperti tessono le lodi.. eppure.. sono obiettivamente noiosi. Perché per me non c'è peggior difetto nel design di un gioco che quello di annoiare chi è seduto al tavolo..
La bilancia è stata tanto in bilico tra Specie Dominanti e Steam, i due peggiori tra i tanti brutti giochi giocati tra cui vince il mio personale gioco dell'ano... Steam!! È stata una lotta all'ultimo cubetto e specie dominanti schiva il premio solo grazie alla migliore qualità dei materiali.
Perché Steam? Perché è noioso da morire, monotono e ripetitivo. Prendi cubetto, sposta cubetto, in loop infiniti su rotaie i cui trenini ti auguri deraglino. Dove sia l'eleganza o la profondità di questo gioco proprio non lo so.. so solo che me ne terrò alla larga. Per onor di cronaca ho giocato pure a Railways of the world, non fatevi ingannare dallo scatolone e dagli edificini in plastica.. il gioco (e la noia) sono gli stessi.


AlBo
(blog Boardgamefriends)

il peggior gioco che ho giocato nel 2014 è senza dubbio Patch History (bleah@°£$%&£$! scusa ho vomitato al volo!)

Arrivo a Lucca 2014 con tante belle aspettative... sono anni che sogno una cosa del genere ma per un flusso di vita continuamente alla deriva non ci sono mai andato.
Con il fido Kuldran iniziamo a raschiare il fondo dei tavoli cercando qualche new-entry-chiacchierata tipo gossip tra casalinghe della serie "oh ma hai visto Gabriel Garco col botulino? Sembra Eva Grimaldi" roba sulla bocca di tutti come l'erpes o il parto della sorella di PIPPA d'Inghilterra!!
Arriviamo sui tavoli della DvGiochi che siamo eccitati come Rocco sul set di Fantastica Moana!
La modella che ci spiega il gioco ha un evidente calo di voce... come se avesse spiegato 18 milioni di giochi in tre giorni.... ma forse si è solo fumata otto pacchetti di Nazionali senza filtro anche perchè il regolamento lo sa meglio la tigre di peluches sul letto di mio figlio...
Al tavolo si siede anche un altro ragazzo e con lui e Kuldran ci sforziamo di decifrare le informazioni che ci comunica la tipa. Dei tre sono quello che mastica meno la cotenna dei cinghiali, le mie gengive prediligono pezzi di carne a cottura media, cose non troppo impegnative ma di mattoni sullo stomaco ne ho tanti da tirare su un tramezzo quindi tengo duro come il cemento e mi concentro. Dopo 35 minuti di spiega ho il primo distaccamento della cataratta, faccio finta di starnutire per cercare di rimanere sveglio, sotto il tavolo mi arriccio i peli pubici per ricevere scosse elettriche ai recettori vitali e rimanere vigile come un urbano!
Di primo acchito il gioco non sembra male, il tabellone sembra ben fatto ma durante il setup arriva la prima bordata sulle palle tipo smash di Serena Williams! I tasselli che segnalano il verso di interazione con il giocatore alla propria sinistra devono essere posizionate a testa in giu! Ora io capisco che è un gioco edito da Corenani ma a me tenere una tessera capovolta scombussola il sistema nervoso! "però è così e basta!" mi fa la tipa quando propongo di interagire a destra per poter raddrizzare la tessera "NO NO E NO!"... Boh forse ho esagerato, sembrava le avessi chiesto gli slip della nonna!
Le regole sono tante, e ben venga perchè trattasi di cinghiale bello ciccio! Però ogni regola corrisponde ad almeno tre eccezioni. Per non parlare del cuore del gioco, l'uncinett... ehm.... il patchwork! Ora io non sarò un amante del punto-croce... però anche dover incastrare dei foglietti quadrati, rispettando specifiche regole, per creare un appezzamento che permetta di produrre risorse.... non sono proprio riuscito a digerirlo, come quando ingolli il rospo e poi ti si ripropone con gli interessi nel gargarozzo!
Partiamo che siamo già sfiniti e menomale che era il primo gioco della giornata...
Sto per fare la prima mossa quando la teenAger-modella-fumatrice passa ad un altro tavolo per spiegare Bruges!?! O_O
..... Non dico di rimanere li tutta la partita ad interagire con gollum brutti come Kuldran.... ma almeno un mezzo turno guidato faccelo fare no? NIENTE!
Proviamo a sfruttare il player aid ma non compila.
Ci sono giochi tanto complessi ma tanto ben fatti (vedi Florenza, Agricola, Terra Mystica, Imperial) che non ti senti mai smarrito, tutto si incastra come i meccanismi di un orologio SwissMade e se hai capito il senso riesci a fare la tua mossa (buona o cattiva, potente o debole che sia!). Con Patchistory paralisi totale.... e non solo da parte mia ma anche dei due divoratori di suini irsuti e trinariciuti!
Sguardi di terrore e malessere.....
Qualche mossa, commenti e fuga con sfanculamento della tipa e dei suoi amati antenati!
Al solo sentire il titolo di questo gioco ho i brividi e mi sento svenire come una ragazza al primo mese di gravidanza.
Certo, una seconda chance bisognerebbe darla.... ma prima avrei bisogno di un esorcista!
PS: sogno un mondo in cui alle fiere ludiche le ragazze che non sanno una mazza di giochi, carine e prosperose, siano malamente abbandonate a Maria de Filippi e prontamente sostituite con qualche NERD brutto e puzzone ma informato anche su quanti peli incistiti abbia l'autore del titolo in oggetto!

Federico Latini
(blog Giochi sul nostro tavolo
)
Gli americani usano il termine Fiddly per indicare un gioco pieno di cavilli le cui meccaniche per essere simulative risultano goffe e ineleganti, ecco ho trovato un gioco così nel 2014: si chiama Kanban di Vitel Lacerda,  un designer rinomato per fare i giochi di questo tipo, evidentemente non siamo in sintonia io e Vital. Quindi per me Kanban è il gioco più brutto che ho giocato nel 2014


Remo Conzadori (autore - blog Riverforgeproject)
Andrea, il 2014 è passato da sei mesi, io non ricordo nemmeno cosa ho giocato la settimana scorsa... quindi, whatsuppata veloce nel gruppo dei giocatori e risposta istantanea dello Snob che mi ricorda quale è stato il peggior gioco giocato nel 2014, impressione quasi unanime che vede solo il Niubbo (morbido come le focaccelle di zio Banderas) salvare il gioco nelle partite a due giocatori... stiamo parlando di Packet Row.

Nonostante alla lettura del regolamento mi fosse sembrato proporre dinamiche interessanti, alla prova e riprova, con differente numero di giocatori, il gioco non ha retto. Divertimento, controllabilità, scalabilità, alea, grafica, rapporto materiali/scatola... tutto ha contribuito a un'esperienza di gioco terrificante.

Francesco Berardi \ Fantavir (autore - blog Ideeludiche)
Spirito del Puzzillo, vieni in me! Sì! Spirito del Puzzillo, vieni in me!
(Mode Puzzillo ON)
Evvai, posso finalmente vendicarmi del Puzzillo e dei suoi amici, prendendo in giro uno dei loro giochi!
An-ghin-gò, tre civette sul comò, tocca a Godz, no no no, questa volta tocca a te: Ghiotto di ghiande, sei stato nominato!
Ho fatto una sola partita tra 2 adulti, non completata, perché dopo 5 minuti eravamo stanchi di giocare per metà del tempo, e per l'altra metà fare "uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici" oppure "due+due=quattro, quattro+tre=sette, sette+quattro=undici", solo per vedere chi di noi aveva più foglie. Che poi era quasi sempre il giocatore senza scoiattolo.
Magari in due non dà il meglio di sè, perché devi contare le foglie spesso, ma così è andata e questo devo raccontare. Spero di ricredermi tra 4 anni, quando lo proverò con mia figlia, che avrà l'età minima indicata sulla scatola, e magari in 3 giocatori.
E visto che sto ancora in modalità Puzzillo, aggiungo un paio di cose:
- Dado, la prossima volta fai questo sondaggio al massimo a Febbraio, altrimenti mi chiedi un bello sforzo di memoria!
- ho già pronto il gioco del 2015: Talisman! Il prossimo che mi dice che è come Il gioco dell'oca lo uccido!
(Mode Puzzillo OFF)


Fabio Pagano (blog Giochiegiocatori)
Ho giocato un po’ di giochi brutti nel 2014. Quello che ha miscelato al meglio le attese prima dell’uscita e la delusione poi è stato sicuramente Progress: Evolution of Technology. E’ un gioco con buone premesse e belle idee di partenza che però resta a metà strada.  Lo consiglio a quelle coppie che hanno litigato di brutto oppure ad un gruppo di amici che ha accettato la serata di gioco come sola alternativa alla mistica proiezione de “La Corazzata Potemkin” in lingua originale. Il motivo? Si può giocare per due ore senza guardare niente e nessuno, pensando solo ai fatti propri, annoiandosi a morte.


Rozzilla (blog BoardZgames)
Peggior titolo giocato nel 2014? Last Night On Earth. Mi aspettavo tanto da questo gioco invece mi ha deluso sotto tutti gli aspetti. Ricordo ancora la faccia di tutti i ragazzi al tavolo, non si sapeva se piangere o meno, fatto sta che finita la partita, per riprenderci, abbiamo tirato fuori la scatola di Concordia da ammirare: una MILF del genere non la batte nessuno!

Lollosven (blog Ideeludiche)
La delusione dell'anno è stato Five Points, dell'autore di Hansa Teutonica avevo aspettative altissime e invece abbiamo fatto un paio di partite che sono durate 20 minuti. Pensavamo di aver capito male le regole ma era proprio il gioco che ti lasciava un'impressione di coitus interruptus, quando sembra che inizi a diventare profondo e interessante finisce immediatamente.
Per fortuna giochi brutti brutti riusciamo a schivarli e difficilmente entrano in ludoteca (che come sai è un ritrovo di german fighetti che spulciano siti e news da tutto il mondo)


Viking (gamer)
Snowdonia! Un gioco che vanta molti commenti positivi su tana e bgg e che anche sul blog del Dado ha stimolato un evidente apprezzamento dei lettori. Tuttavia ricordo nitidamente di aver sofferto tutto durante quell'unica partita fatta (setup, tabellone, materiali, ambientazione, sta meccanica che uno svanga macerie e l'altro raccoglie punti...). Uno dei pochi giochi provati nel 2014 che avrei interrotto dopo un paio di turni.


Sava73
(Tana dei Goblin)
E' venuto prima il gioco da tavola o la sofferenza? Giocavo perché soffrivo? O soffrivo perché giocavo a pessimi giochi? Sono tutte quelle scatole che ci fanno diventare misantropi?”

E' stata davvero dura salvare completamente qualche titolo negli ultimi 365 giorni. "Questo mi piace tutto! OH!" No. Mi manca.
Penso di aver ben sviluppato la mia esperienza selettiva quest'anno passato...chi ha detto vecchio, arido e acido rompicojoni a cui non sta bene niente?
Grafica, materiali, regolamento, durata ... meccanniche! E' passato il tempo in cui "Ma dai?! Zero fortuna? fighi i cubetti!!" bastava per aprirci nuovi orizzonti ludici. Ora le minia sono grossolane, l'ergonomia del gioco è pessima, o peggio!! l'alea troppo incidente, l'interazione diretta assente, la tintoria, il terremoto ..le cavallette!! le cavallette!!
E in questo mondo fatto di peli nell'uovo, non ne avro' come la barba del Dado Nazionale, ma mi difendo bene anche io a schizzignosità!!
EccoVi la mia Top5 delle 5 "bravo autore ma potevi pure evitartela sta roba qui!" dell'ultimo ano, ehm sorry aNno. Perchè a noi snob del cazzo una sola nomination non basta mai.
Al 5° posto "Giu' dal Trono". Lo spiegatore. Luogo del delitto Play. Un ragazzo dinoccolato, quasi belloccio, piacione se direbbe a Roma. Di quelli che fanno battute forzate 48h perchè si, sono uno spiegatore brillante io! La nostra colpa: probabilmente siamo stati gli ultimi a cui lo ha spiegato (e non perchè Cola dopo lo abbia ucciso èh!). La nostra colpa2: al tavolo accanto c'era una con due bocce che fermate! Bhè, col favore delle bocce, appena il tipo per la decima volta s'è girato e c'ha lasciati soli quei 45 secondi di contemplazione .. noi ci siamo alzati e siamo fuggiti tipo il vento al ristorante.Nessun rimpianto.
Al 4° posto "Kolejka". L'incontrollabilità. Metti l'omino. Poi giochi la carta che smonta tutto. Poi giochi un'altra carta che smonta quello che hai smontato prima. Poi giochi una carta che smonta quello che smonta quello che ha smontato tutto prima. All'Ikea impazzirebbero! Io pure.
Al 3° posto "Caos nel Vecchio Mondo". Il Dado.  Mi acchitto tutto. Un esercito di minia pronte a fare fuoco e fiamme, dove passo io non crescerà piu' un pulzillo!. I piu' cazzuti dei cazzuti del Mondo dei Martelli di Guerra! Solo a guardarli fanno spavento. Tiro un fracco di Dadi (che poi è sempre lo stesso ma vabbè) che Eclipse si eclisserebbe. Manco un cazzo di 6. Ma Mori Gonfio!
Al 2° posto "Avventure nella Terra di Mezzo".Il Pick 'n Delivery. Si ok, nel gioco non c'è la meccanica PnD, mi si potrebbe obiettare. Sarà per questo che a me tutto sto spostati da qui a qui, poi da qui a qui, poi da qui a qui sarà sembrato inconcludente. La peggior serata ludica dell'anno passato che io ricordi, i sava-follower potranno confermare.
E siamo alla fine della Ns Classifica della Meccanica dell' Ano.
Mi guardo un attimo indietro con un po' di nostalgia .. ma anche no. Io e Voi abbiamo chiuso! MAMMAGARI potessi dirlo del 1° in classifica! Con lui non ho chiuso manco un po'! Il gioco mi piace, cazzo! E' la meccanica che non va!
Vecchio, arido e acido rompicojoni ... schizzofrenico!
Al 1° posto "Lord of the Ice Garden". La fottutissima Dead Snow. Gioco di maggioranze e controllo del terriotorio TOSTO. Minia BELLISSIME. Asimmetrico con poteri speciali. Gestione Risorse e ordine delle azioni variabili, bilanciamento per chi prende il largo a suon di mazzate da aprte di Vuko. BASTARDISSIMO. E caro il mio Krzysztof Wolicki  mi vai a rovinare tutto con 'sta maledetta Dead Snow che tarpa il gioco e lo divide in due: quando ti diverti e quando ormai non vedi l'ora che finisca e basta che forse mia moglie è ancora sveglia!!
Che stress essere hard-core gamer oggi.


Nylo
(gamer)
Anche io sono uno da gestionali spinti. Sono un German Fighetto. Già i family mi fanno girare un po' le palle, figuriamoci i dexterity.
Eppure, provato casualmente il crokinole (forse attratto dal nome che mi ha ricordato un certo tipo di pratica), me ne sono innamorato fin da subito.
Da lì ho provato Pitchcar (al quale mi sono scoperto incredibilmente forte) e Safranito (altro gioco con i dischetti che slidano). Il passo successivo è stato Tumblin Dice
Bene, se tutti i suddetti giochi usano i dischetti e non i dadi, evidentemente un motivo deve pur esserci. Innanzitutto, colpire un dado (non quello critico almeno) con la "schicchera" fa male. Poi, la traiettoria, una volta passati i gradini, è totalmente random. I primi tiri che fai sono sempre o troppo corti, o tali da far finire il tuo dado fuori dalla plancia. Quando ci prendi la mano, la plancia risulta poi strapiena di dadi e ad ogni tiro succede sempre un casino tale da rendere il tutto troppo incontrollabile. Il calcolo del punteggio è piuttosto stupido, non si capisce perchè un giocatore debba tirare il proprio dado con in alto una faccia diversa dal 6 (e ribaltare un dado avversario non è la cosa più semplice del mondo), che moltiplicherà per il settore dove il suo dado è terminato.
Insomma, io non sarò un grande amante dei dexterity game, ma questo tumblin dice mi è sembrato veramente... una cagata pazzesca!

Chrys
(blog Giochi sul nostro tavolo)
Non so se sono allineato col mood del premio. Sarà che mi documento molto prima di prendere un titolo, ma i 2 più brutti giochi che ho provato quest'anno son quello di dadi giapponesoso di Knizia e Machi Koro (su cui sarò in controtendenza, ma ho fatto 3 partite trovandole una più noiosa e insulsa dell'altra). Nessun gioco è entrato-uscito dalla mia collezione tanto in fretta. E dire che Machi Koro mi ispirava tantissimo (speravo di riportarmelo da Essen)

Walter Obert (autore)

In the Year of the Dragon. Quando un amico competente mi disse che il nuovo gioco di Feld era una gara a difendersi da mazzate che arrivavano da tutte le parti ho pensato fosse un concept brillante, ed in effetti lo è. Quel che non avevo immaginato è quanto fosse penoso giocarci... come arrancare in salita con uno zaino pieno di pietre, a piedi nudi e con la grandine... e due gatti selvatici aggrappati agli zebedei. Prendi un omino e ti muore il turno dopo, costruisci una pagoda e ti viene distrutta dai mongoli (uccidendo l'altro omino sotto di essa), raccogli del riso e arriva la carestia, spari un fuoco d'artificio e quello ti brucia la casa. Lo so che è concepito e che gira bene, ma a me proprio non va giù.


Jocularis (Albepavo)
Il gioco che mi è piaciuto di più nel 2014 è sicuramente Krosmaster. Miniature e produzione stellare per un titolo con meccaniche originalissime! Pensate: miriadi di segnalini verdi e rossi da mettere su carte! Geni! anche il mio cane ha apprezzato la loro utilità nelle crocchette.
Altra cosa incredibile sono le miniature: io ti vincolo ai pezzi e invento un sistema torneo! La cosa bella è che è collezionabile e, come tutti i collezionabili, ai tornei puoi portare solo quello che trovi! Fa nulla se trovo cinque miniature che avevo nella scatola base, tanto sono utili! Gran giocone! Anche il prezzo è modico! Aspettiamo ansiosi le miriadi di espansioni.

Andrea Dado
(il padrone della baracca)
Sono notorialmente il meno schizzinoso della compa, ed è difficile che un gioco non mi piaccia del tutto, il più delle volte a non piacermi sono certi singoli dettagli: una meccanica che non centra una mazza col resto del gioco (vedi il sacchetto in Snowdonia), manuale scritto coi piedi (Space Hulk Death Angel), icone poco chiare (Ghost Stories), scelte dei colori infelici (Burgundy), componenstica di basso livello (tessere mappa di Zombi!!!)....
Per quanto riguarda il peggior gioco giocato nel 2014, seppur al ballottaggio con EVO, che non mi ha proprio convinto ma al quale lascio il beneficio del dubbio avendoci giocato una sola partita, il mio rotolo di carta igienica doppio velo se lo becca LOVE LETTER.
E' un gioco che non comprendo: due carte in mano e devi scartarne una (quando va bene! Perchè ci sono delle volte in cui puoi proprio solo scartarne una senza possibilità di scelta). Dalla sua ha il prezzo delle patate e la portabilità (sta in un taschino della camicia), ma fatte una ventina di partite ho rinchiuso per sempre la Principessa nella torre dell'armadio e buttata via la chiave.

AND THE WORST IS...
Il filtro "Che TU hai giocato nel 2014" era volutamente largo, questo perchè io per primo non sono uno che insegue le novità a tutti i costi, e con l'ampio arretrato di ottima fattura a disposizione, mi trovo spesso a giocare titoli con qualche primavera (e godermeli anche), quindi comprensibile che non ci siano state sassaiole contro pochi. Per onor di cronaca devo dire che in molti mi hanno fatto notare la poca efficacia del filtro, se l'intento era quello di trovare il peggio riuscito, quindi per la prossima edizione (Gioco dell'Ano 2015) si voteranno solo i giochi pubblicati nell'anno bersaglio.
Cominciate quindi ad appuntarvi i brutti anatroccoli che non diventeranno mai cigni.
Veniamo al vincitore 2014. Gli unici due titoli ad essersi presi la doppia preferenza nel filtro lungo, sono stati Progress e Machi Koro, un ex aequo, quindi, salomonicamente direi uno strappa di carta igienica a testa.
Un paio di considerazioni post contest.
La prima cosa che salta all'occhio, populista e volemose bene quanto volete, ma probabilmente vera alla luce dei voti e soprattutto delle motivazioni,
è che non è brutto ciò che è brutto ma è brutto ciò che non piace, e che forse è facile riconoscere un gioco poco lubrificato nelle meccaniche o mal scritto nel regolamento, ma trovare il più brutto in assoluto è difficile quanto trovare il più bello.

La seconda che parlar male, anche in un contesto ironico come questo, non è facile anzi piuttosto scomodo. Non vi nascondo che la lista dei convocati per il contest era molto più ampia, ma molti addetti ai lavori hanno preferito non attaccare la concorrenza (o parlar male dei colleghi, nel caso degli autori) il che è perfettamente comprensibile per il sottoscritto che non ci porta a casa la pagnotta e per il quale il blog rappresenta solo un passatempo. Un po' più incomprensibili i no di alcuni blogger\vlogger\recensori, che hanno impiegato 10 righe per spiegarmi che non avevano materialmente il tempo di scrivermi 3 righe.
Chiudo ringraziando tutti gli amici per la disponibilità e il tempo profuso, e per aver sopportato i miei solleciti "Dai che manchi solo tu, dai che mi sono già arrivati i commenti di tutti gli altri" (balla colossale).
Al prossimo anno per il rotolo 2015.
^_^