venerdì 26 gennaio 2018

In cauda venenum

In cauda venenum è una locuzione latina il cui significato letterale è: "Il veleno è nella coda". La frase nasce riferendosi allo scorpione, che in sè sarebbe poco pericoloso, ma ha per l'appunto la coda velenosa.
L'espressione è usata in senso figurato per significare che il momento finale di qualcosa è quello più difficile.
Wikipedia - Treccani

In Alto i Calici è un gioco discreto. Non è il capolavoro che tutti i giocatori dovrebbero avere sulla propria mensola, pena l'estromissione dalla categoria per manifesta incompetenza, e sassaiola di pomodori, che ne so: un Le Havre.
Anche senza l'etichetta di pietra miliare, tuttavia, se usato nella maniera corretta, vi terrà compagnia nelle tavolate larghe delle feste e vi farà passare una mezzora piacevole con i vostri amici, il sabato sera dopo la pizza.
Poi, facilmente, quello stesso sabato sera, giocherete anche ad altro.
Perchè in Alto i Calici non è attore protagonista, è comparsa, una di quelle oneste, che fanno il loro lavoro, che nel film combattono accanto all'eroe, e che non si accoppiano mai con la bella principessa, ma magari un limone ad una delle ancelle glielo tirano.

giovedì 18 gennaio 2018

Mi dica se le fa male

Siamo in macchina in direzione Chiarvesio, e io non ho dietro nessuna torta, nè vassoio di sfogliatelle per festeggiare la mezzanotte e i miei 44, nè io nè Redbairon, che intanto sdottora sulle differenze fra Pandemic Legacy e Chartertone dal sedile del passeggero, mentre la macchina divora la notte un boccone alla volta.

Negli ultimi tre giorni ho pensato soltanto alla spalla, e a dove trovare un fisioterapista, stregone, sciamano, chirurgo nazista, capace di riavvitarmela, e far cessare il fottuto dolore che mi dilania da 15 giorni, nonostante dosi di antidolorifici da dottor House. Non ho amici in campo medico, conosco solo inutili giocatori, così che la verità finalmente mi è chiara: quando il dolore sarà insopportabile conoscere il campione italiano di Ticket to Ride mi servirà come una supposta a un senzaculo.
Forse avrei dovuto aprire un blog diverso, quattro anni fa, La Sciatalgia Critica, e farmi qualche buon amico in grado di aiutarmi nell'inesorabile affondare nei dolori dell'età.

giovedì 11 gennaio 2018

Le creature speciali che ho incontrato mentre attraversavo il bosco nel 2017

Uscito che ero da quel bosco, con le gambe graffiate dai rami, dalle foglie del pungitopo e dalle ortiche, col fango sotto le suole, e spighe affioranti nella mia barba riccia e unta dei morsi dati all'amanita muscaria, della quale mi sono nutrito per pura disperazione, insieme a ghiande, marroni e bacche blu simili al mirtillo ma acide, nelle notti vomiche che la luna si specchiava nel fiume, ho avuto visioni allucinogene, deliravo e ripetevo demente che 2017 è un numero primo e non va sottovalutato nè deriso con "Ti dividi solo per te stesso", forse era il fungo dal cappello rosso spolverato di grani di sale, o forse invece proprio il bosco, antico e magico sciamano.
E allora vi racconterò delle creature che ho creduto di incontrare in quel bosco, quelle che mi hanno accompagnato le notti in cui ero solo e pensavo che non ne sarei mai uscito vivo, fra lo stormire delle foglie, e lo spiarmi di alcune bestie piccole nel buio, e di certi uccelli notturni rapaci con occhi di rame.
Le visioni riguardano me e altri esploratori del sogno di cui avrete letto le gesta, avatar più che persone, chimere in involucri di carne.
A ognuno il racconto della sua allucinazione.

venerdì 5 gennaio 2018

Alba di Cthulhu : lungo resoconto della prima avventura

E' una specie di tradizione, quella di trovarmi la sera del primo dell'anno con ErProsciuttaro e Melonia , lo facciamo da un po', non ricordo di preciso quando abbiamo cominciato, ma avevamo ancora le mani sporche della terra di Magic The Gathering.
C'era di diverso, quest'anno, che ci saremmo trovati per giocare di ruolo, invece di un gioco da tavolo.
Oltre, naturalmente, per finire la lasagna della notte del 31.

I giochi di ruolo 30 anni dopo sono molto diversi, e lo sono anch'io, diverso da quel ragazzino che dava fuoco ai formicai con la colla e regalava rose verniciate di nero.

Non è stato un riprendere 30 anni dopo.
E' stato un ricominciare da zero.

Anzitutto mi serviva un buon manuale.
Le mie discriminanti nella scelta sono state:
1-no al fantasy tradizionale orchi-nani-elfi che non amo particolarmente
2-qualcosa che fosse più improntato sull'investigazione che sul combattimento nudo e crudo
Molto utile anche una telefonata con Luca Sulfureo, giurato del premio Gioco dell'Anno e giocatore di gdr.
Ho iniziato con il manuale base dell'Alba di Cthulhu, vincitore del Premio Gioco di Ruolo dell'Anno 2016. Per avere più materiale e dar maggior tridimensionalità alle mie serate, ho comprato il secondo manuale R'lyeh La Città Cadavere e il terzo Le Terre del Sogno.

Sui manuali erano riportate un buon numero di avventure base.