lunedì 25 febbraio 2019

Play on Board e l'acqua al mio mulino

Non sono uno che dimentica, men che mai uno che lascia correre, e mi riferisco allo storico evento del GiocaTorino all' 8 Gallery del Lingotto, annullato fino a data da stabilirsi, e all'altrettanto importante IdeaG migrata a quanto pare in maniera definitiva da Torino a Parma nel 2018.
A dispetto di quelli rancorosi ma per finta, che alla fine perdonano e col tempo dimenticano, io ho un quadernetto nero sul quale segno tutti i torti, i delitti e i peccati mortali, e i due sopracitati sfregi ludici a Torino sono scritti in prima pagina su quel quaderno, e con pennabiro indelebile.
In attesa che i colpevoli facciano ammenda e riportino a casa quanto portato via con l'infamia, faccio quanto in mio potere: tiro l'acqua al mulino di Torino, e cerco di promuovere gli eventi ludici nei dintorni.

lunedì 18 febbraio 2019

Chi prende il nero

Il delinquente, lo sconsiderato, il lazzarone senza dio che si accinga ad aprire una qualunque nuova scatola guidato dall'impazienza, senza i dovuti accorgimenti, senza la studiata lentezza di certi gesti, magari lacerando il nailon con l'unghia, usando a mo'di tavolino il sedile del passeggero e approfittando di un semaforo rosso, mentre ritorna a casa da lavoro un mercoledì qualunque, sappia quanto segue:
1- che secondo uno studio del 2012 dell'Università del Minnesota, ben 36 dei 49 gesti necessari per aprire e defustellare un gioco da tavolo, sono i medesimi che i sacerdoti ortodossi di tutto il mondo compiono tutte le domeniche per celebrare la santa messa
2- che nel romanzo Il Codice DaVinci di Dan Brown, Robert Langdon, il protagonista, ipotizza che l'antico gesto del congiungere le mani a coppa, per prendere il calice del sangue, sia in realtà il gesto col quale i soldati romani di Cesare Augusto raccoglievano i dadi per giocare durante il turno di notte di guardia alle mura.
3-che quella degli editori è una massoneria di ebrei templari sciachimisti e illuminati circoncisi, e che ogni scatola viene benedetta con l'antico rituale del pane azzimo intinto nella cervogia tiepida, e che quindi ogni scatola va aperta con un acciaio inox che non abbia mai tagliato carne animale nè cartone amazon.

martedì 12 febbraio 2019

Intervista a Spartaco Albertarelli: VektoRace (e la sartoria ludica)

Qualche settimana fa mi è capitato di partecipare alla demo di VEKTORACE, un simulatore di corse di macchine che mi era del tutto sfuggito nella fitta giungla di titoli attraverso la quale noi giocatori proviamo a districarci, dopo ogni Essen e Lucca. VektoRace mi ha colpito molto. Soprattutto per l’assenza di una pista fissa o tabellone o qualsivoglia percorso carte. Il percorso lo decide e costruisce il giocatore: lunghezza, curve, rettilinei, tutto dinamico e flessibile. Il che rende VektoRace giocabile praticamente dappertutto, compresi tavolini rotondi da bar e persino tavoli ancora apparecchiati con piatti, bicchieri e posate.
Approfitto dell’incontro con l’autore del gioco, l’iconico Spartaco Albertarelli, per alcune domande.

mercoledì 6 febbraio 2019

I lupi non scordano di avere i denti

Pinocchio è diventato vegano. Per questo, nella prima lettera, Chiara mi chiede cosa mettere al posto dell'albume, nella ghiaccia reale. Nella seconda, molto allarmata, mi scrive che dobbiamo parlare urgentemente perché sembra che apriranno una nuova Casa di Pan di Zenzero, vicino al fiume, dove ci sono quei cespugli di mirtilli.
Prendo un foglio e le rispondo che può provare a fare la ghiaccia solo con acqua calda e zucchero a velo, anche se non verrà gran che. E che passerò da lei, per l'altra questione, il mercoledì seguente, di stare tranquilla.
Poi il giorno scorre come tutti gli altri: io che metto a posto la casa, che gioco col gatto Malachia, che cucino, che bevo birra fatta in casa coi cereali, che gratto la fuliggine dai mattoni del forno. La sera trovo un principe azzurro arrampicato sul tetto, che sta sgranocchiando le tegole di biscotto. Lo tiro giù e lo chiudo nella gabbia. Ultimamente ci sono sacco di principi azzurri a spasso, le cenerentole si sono svegliate e un po' mi dispiace.