giovedì 26 settembre 2019

La cena dei babbani

Il Vikingo. E' sempre convinto di avere per le mani chissà quale cavallo di razza, e poi si presenta con dei brocchi che non superano neanche l'aperitivo.
"Ti ricordo, Vik, che il tuo ultimo campione del mondo, uno che non doveva aver giocato neanche a nascondino in cortile da bambino, poi a tavola se n'è uscito con Taboo e Trivial"
"Un errore di valutazione, Dado. Ma questa volta è diverso" insiste "Un babbano purosangue, te lo garantisco, uno che non ha mai giocato neanche alla tombola coi fagioli a capodanno. Questa volta a te e a Red vi bevo come due crodini sanpellegrino. A proposito, a che ora è la cena?"
"Alle 20.00. Porta un paio di bottiglie di vino per scaldare i cavalli"

mercoledì 18 settembre 2019

La mia gatta è metafisica

Agglomerante. Significa che la sabbia fa la pallina.
La mia gatta è strana per due ragioni. La prima è che infrange le leggi della fisica.
Mangia un bicchiere di crocchette al giorno, ma produce un bicchiere e mezzo di olive nere.
Il che non è possibile: si chiama legge della conservazione di massa.
Ho scritto una mail al Cicap.
Vi farò sapere.

Prendo il sacco di sabbia agglomerante da 10kg e lo ficco nel carrello, che spingo fino alla cassa.
Davanti a me, in coda, un uomo sulla cinquantina, intento a dare della cretina e altri epiteti al femminile a un cellulare samsung. Alla sua ombra: una bambina di 6-7 anni, con stretta al petto non una bambola ma una Moretti da 66.
Sembra gigantesca fra le sue mani piccole.
L'uomo gira il cellulare e se lo mette dritto di fronte alla bocca, come fosse un cracker e intendesse ficcarselo in bocca, e scandisce LO VUOI CA-PI-RE?!!?!
Sono appena stato al cinema con lo Strizzacervelli a vedere la seconda parte di IT.
Per un secondo ripenso a Beverly e a suo padre.

lunedì 9 settembre 2019

TO PLAY 2019 : è già tempo di crescere

Dopo il bel esordio dello scorso anno i ragazzi del FortunaDado ci riprovano: tirano fuori i gazebo dalle cantine per montarli nel Parco della Tesoriera di Torino, e dare vita alla seconda edizione del TO PLAY.
Il piano è quello della volta scorsa: far giocare le persone nella splendida cornice del parco, dragando le famiglie a passeggio e reclutando anziani lanciamolliche ai colombi nel tentativo di redimerli per sempre dal burraco.
Rispetto alla prima edizione dell'evento, servita per prendere le misure, in questo reload non si fanno prigionieri: si fanno giocare tutti ma proprio tutti, pure gli spazzini che vuotano i cestini, le coppiette infrattate nei cespugli, i drogati dello jogging, e quelli al parco per pisciare il il cane.
Fanno la loro parte per la riuscita dell'evento anche associazioni e realtà ludiche di Torino e zone limitrofe, come TreEmme, Una Mole di Dadi, la Gilda del Grifone, Terre Ludiche, Terre Selvagge, Dimensione Arcana, ArciGay Torino, i Revelsh Blind Beholders, solo per citarne alcune [trovate la lista completa sulla pagina FB del ToPlay]

venerdì 6 settembre 2019

E gli animali si alzarono in piedi

Il vecchio zoo è vicino all'ufficio dove lavoro. Pranzo con un panino avvolto nella stagnola, seduto su una panchina all'ombra degli alberi.

C'è un uomo nella gabbia, con le mani strette attorno alle sbarre. Sta gridando che gli animali sono usciti, e che hanno rinchiuso le persone nelle gabbie. Strappo un pezzo di panino e glielo lancio.
Centro in pieno la sua camicia ralph lauren macchiata, poi il tozzo rimbalza sul pavimento della gabbia. Lui si china a raccoglierlo, e mangia, ciucciandosi le dita sporche.
Il facocero al mio fianco sghignazza e commenta: "Che porcheria". E' antropomorfo, effetto dell'evoluzione darwiniana o di non so che scioglimento dei ghiacciai, comunque controlla whatsapp sul cellulare e poi si gratta i coglioni.
La rivolta è scoppiata tre anni fa, un venerdì sotto le feste. Ha avuto inizio a Roma, a mezzanotte, e il mattino successivo si è allargata a macchia d'olio in tutte le grandi città, probabilmente c'era un piano.
Oggi gli animali danno la caccia agli uomini, li stanano nelle cantine con i lacrimogeni, e l'unica speranza per non finire nelle gabbie è nascondersi, mimetizzarsi, diventare invisibili.
Io indosso una pelle da coccodrillo e al bar racconto che ho avuto un incidente, che sono finito fra le pale di un motoscafo. Ma soprattutto catturo i miei simili, do loro la caccia, e quando li trovo li prendo a calci in testa e aiuto gli animali a sbatterli in gabbia. Così sopravvivo. Fottendo i miei simili.