domenica 28 novembre 2021

Come la ruggine consuma il ferro

Pianto la chiavetta nella macchinetta del caffè. Il Guerriero seleziona ESPRESSO, pigiando più volte sul tasto (-) per azzerare lo zucchero.
"Allora che si dice, Chierico?" mi chiede soffiando sul bicchierino di carta.
"Sono passato di livello" gli sorrido. E' successo due giorni fa. E non vedevo l'ora di raccontarglielo.
Il Guerriero si blocca. Come quella volta, in quel dungeon scavato sotto la montagna di ghiaccio, che un Sauro del Gelo gli vaporizzò la faccia di saliva. Non bastò la mia Fiamma Sacra per scongelarlo, dovette intervenire il Mago con uno dei suoi incantesimi [mi pare Controllare le Fiamme, ma potrei sbagliarmi, il Mago non condivide mai le sue cose e quando gli chiedo fa sempre il vago].
Mi aspetto un "Congratulazioni" che invece non arriva. Il Guerriero finisce il suo caffè in silenzio.
Poi getta il bicchiere nel bidone differenziato della plastica.

domenica 21 novembre 2021

E infine vidi il volto del mostro

C'era sempre una storia che spiegava tutto nel passato di ogni cattivo, un evento scatenante, violento, che un bel giorno aveva trasformato l'uomo tranquillo, abitudinario e a tratti noioso, in un mostro. La letteratura era sbrigativa. Faceva cascare il mal capitato in una vasca di rifiuti tossici in un complesso industriale abbandonato, e lo faceva risorgere mezzora dopo l'ammollo come il cattivo di turno: più forte, più astuto e istrionico negli abiti.
Torino in effetti aveva un sacco di fabbriche abbandonate, soprattutto fra Nichelino, Moncalieri e Mirafiori Sud, la zona che bazzicavo io.
Ma per me non ci fu un evento scatenante. Fu una lenta discesa nell'abisso.
Vidi tutto con i miei occhi di bambino con i pantaloncini corti e la maglietta di Goldrake.
D'altra parte non ero io il protagonista della storia.
Io ero solo uno dei tanti danni collaterali.

giovedì 11 novembre 2021

Due denti in meno

Non serve Sherlock Holmes per notare che quando lei è da sola e sorride, fra le sue labbra si intravedono otto dentini bianchi, invece quando è insieme a lui: soltanto sei.
Due denti in meno. Abracadenti.
Ci sono uomini che buttano giù i denti alle proprie compagne coi pugni. Alcuni ci riescono con le parole.
Eppure lei non sembra il tipo che si fa mettere sotto facilmente: venuta su dalla Puglia per studiare, centinaia di chilometri fra lei e la sua famiglia, laureata in un'altra città e trasferita a Torino per inseguire il lavoro [appartamento in affitto insieme con un'amica pugliese pure lei], tosta, indipendente, il genere di donna che se scippata per strada si leva le scarpe, le lancia in testa al ladro e poi gli corre dietro scalza.
Eppure lui sembra avere questo potere.
Di asciugarle il sorriso.