martedì 26 luglio 2016

Mi consigli un gioco di carte da 10€ da mettere in valigia ?

Te ne consiglio 4 perchè la crisi avrà smagrito le vacche grasse ma non la voglia di sedersi attorno al tavolo con gli amici, che si tratti della canicola a Torino che delle braci nelle grondaie d'abruzzo, e perchè se c'è una morale nella parabola della coperta corta e della mutanda stretta e della valigia piccola, è che non puoi inventarti centimetri che non hai.
C'era un compagno alle superiori, che si vantava di avere un piccolo estintore rosa fra le gambe, per quel bisogno di gigantismo gulliveriano tipico dell'adolescenza. M. sponsorizzava il proprio astuccio di pelle aumentandolo di 1 centimetro a racconto, così che alla fine della quarta aveva raggiunto le dimensioni di un cobra. Credo vivesse nell'ansia di essere scoperto.
La valigia delle ferie, invece, è motivo frequentissimo di divorzio dalla moglie e separazione con addebito almeno quanto il non abbassare la tavoletta del gabinetto, le battute sul culone della suocera e porn hub sgamato nella cronologia di firefox.
"Non la starai riempiendo di giochi!" ti sgama intento a placcare la valigia sul letto sotto il peso del tuo corpo tipo wrestler ma fuori forma e fuori tecnica, mentre cerchi di chiudere la cerniera periferica sulle scatole dei cani zombie di Zombicide.
"Solo un paio" rispondi piccato nell'orgoglio e beccato col sorcio umbrella infetto in bocca (ma non era in bagno?!?)
Rovesciata sul letto alla rinfusa, tutta la roba che hai tirato fuori dalla valigia per far spazio.
Tua moglie prende il phon e te lo punta contro a mo'di ferro di Callaghan.
"Il phon della bambina?!!?!?"
"Non è la prima volta che lo sentiamo, sarai d'accordo, che d'estate bisognerebbe farsi un bel taglio corto da mare, che in spiaggia poi dove lo attacchi il phon e con i capelli bagnati alla bambine le viene male alle orecchie".
Frittata rovesciata carpiata di faccia al pavimento sapendo di mentire.

martedì 19 luglio 2016

Divulgazioni quotidiane in 8 minuti

Siamo nati per vincere. O meglio: veniamo al mondo con la pretesa di vincere, di salire sul palco a ritirare il premio sotto scroscianti applausi e lanci di reggiseno. Perdere non è nella nostra natura, non fa parte del nostro codice genetico. Soffriamo perchè la sconfitta non era prevista, perchè non era a budget, trattasi di extracapitolato non richiesto.
Se avete figli sapete cosa intendo.
I bambini non sanno perdere nè gestire le proprie emozioni quando accade. Piangono di sincera umiliazione. La sconfitta li getta nello sconforto, si sentono privati di un diritto, del diritto imprescindibile alla vittoria e al successo.
Gli adulti dissimulano. Più o meno male. Anni dopo la scoperta della verità, continuano a non saper perdere, quindi abbozzano, abbarbicano sugli specchi, cavillano e questionano sulle ragioni della sconfitta, eccepiscono su questo e quello, pretendono la moviola in campo e il riavvolgi nella vita, e ogni tanto prendono a sprangate il tifoso dell'altra curva o rubano la posta del vicino di casa con la moglie più figa o piantano un chiodo sulla portiera della macchina del collega d'ufficio che fa carriera: il loro modo di sbattere i piedi.

Dado vs Chrys



Vi segnalo il report di Chrys su Giochi sul Nostro Tavolo, a proposito di una serata passata insieme, durante la mia settimana annuale di Ramadado.
http://pinco11.blogspot.it/2016/07/una-dadolata-di-giochi--serata-col-dado-critico.html
I titoli giocati:
- Onitama
- Quarto!
- Turbo Taxi
- Flick'em Up
- Hive
- Akrotiri 
Fra le birre bevute l’IPA Mc Gargles, linea della quale ho preso tutto perché “con etichette ben ambientate”.
Report molto divertente.
Grazie della serata, Chrys.

mercoledì 13 luglio 2016

Maratona 24 ore Stefan Feld

Moglie e figlia al mare, ossia la mia consueta settimana annuale di regressione dallo stato di uomo a quello di cinghiale a bagno in una pozza di fango.
Per non correre rischi sulla purezza del suino alla zanna e al garrese telefono al Giullare, che di animali ipertricotici e pezzati nel pelo e nell'ascella se ne intende, e che infatti va subito dritto al sodo: "FELDATHLON", ovvero una verticale di 24 ore di titoli di Stefan Feld senza alzare la testa dal tavolo, con teku di birre artigianali del Birrificio del Borgo e Birrificio della Granda, e la famosa Cheesecake Bloody Queen preparata dalla Giullaressa nella cucina sconsacrata di un ex convento di suore impazzite [avevano costruito il convento su un ex cimitero indiano].

giovedì 7 luglio 2016

Il momento del rancio

Se solo la vostra curiosità avesse preso il sopravvento, lo scorso sabato, sul comprensibile bisogno di rinfrescare il luglio in montagna - salvo poi sudare il doppio spennellando col rosmarino sulle costine sfrigolanti accampati con una tovaglia nei prati, mentre tafani e zanzare vi crivellavano le caviglie - e  vi foste sporti oltre il cavalcavia di corso Dante Alighieri e aveste spinto la piccola porta a vetri del Jolly Joker Cafè, avreste trovato:
1- Walter Obert intento a distribuire parrucchini-toupet da fissare sul mento con l'elastico per aumentare l'immedesimazione con i les poilus della versione originale del gioco