mercoledì 23 novembre 2022

Storia di uno strano minigioco (e di un'app contapassi)

Sono i primi giorni di marzo, quando scrivo un post nel gruppo Facebook "IDG - Inventori di giochi" , perchè ho avuto un'idea (senza grosse pretese) per un minigioco in solitario che sfrutti l'app del contapassi.

"Ciao. Una premessa. Nonostante non mi ritenga un tipo sportivo, eccezion fatta per il misto di pallavolo, sono un fan del contapassi. Anni fa ne tenevo uno in tasca, oggi uso un'app del cellulare. L'app ha un sistema di coccarde lineare: se fai tot passi prendi una coccarda di bronzo, se ne fai di più d'argento, poi oro...
Qualche sera fa pensavo: certo sarebbe bello poter "spendere" come un mana i passi accumulati ogni giorno, passi che a mezzanotte esatta si resettano.E così ho provato a immaginare un'avventura in solitario, una missione fantasy da affrontare spendendo i passi.
Nella pratica si tratterebbe di un foglio-mappa sul quale crocettare, a fine giornata, i passi fatti, a seconda di dove vogliamo spenderli [ad esempio per raccogliere un anello o uccidere una guardia].
Un gioco che aiuta anche a fare del movimento.
Il tempo per completare la missione [uccidere il demone che ha preso il controllo del castello] sono 30 giorni [per dar la possibilità di far punti e\o di fare più tentativi].
Nel conteggio finale si guadagnerebbero dei punti per ogni giorno risparmiato. Vi allego foglio e regolamento [e screenshot dell'app dei passi]."

venerdì 18 novembre 2022

"Gli scacchi sono più prossimi all’arte dell’assassinio che all’arte della guerra"

Ho sempre scritto tanto, sin da ragazzino. Sul balcone ho un vecchio armadio con le ante svirgolate, nel quale sono accatastati quaderni grandi ad anelli,  dossier, cartelline, block notes e fogli sparsi. Tutta roba scritta su carta, prima del computer.
Stasera ho riaperto quell'armadio, per cercare qualcosa di quegli anni da riportare qui, e ho scoperto che scrivevo davvero su qualunque pezzo di carta mi capitasse a tiro, con gran voracità. Ho racconti che sono risme pinzate in un angolo assemblate con fogli a quadretti, pagine strappate di quaderno, pagine di Aprile del 1989 di un'agenda Michelin, con parole e frasi scritte a penna nera, penna rossa, matita, in corsivo e in stampatello.

lunedì 14 novembre 2022

Per pagare e per morire

E' quasi sempre per i soldi e quasi mai per il principio. Lo so: triste come un vecchio attore che non lavora più e che all'improvviso rivedi in televisione in una pubblicità dei prestiti.
Ma con il principio non ci paghi la spesa, anche se giuro che ci ho provato: quando il cassiere ha finito di passare la mia roba sul nastro e ha annunciato: "Sono ventotto euro. I bollini li vuole?" io gli ho risposto che ero un uomo di specchiata integrità che non era mai sceso a compromessi, nè che fra il bianco e nero si era mai rifugiato nel comodo e deresponsabilizzante grigio, e che quindi avrei pagato la spesa con quello: il mio sonante principio [e: sì, avrei preso i bollini, stavo puntando alla griglia-bistecchiera professionale in pietra]. Non sono riuscito a pagare con quella valuta neanche i pomodorini piccadilly, che contavo di fare al forno gratinati e arraganati. Piuttosto il cassiere era disposto ad accettare il pagamento tramite bancomat, addirittura senza aggiungermi l'euro di commissione.

martedì 1 novembre 2022

Non trema di freddo

Finalmente arriviamo all'accettazione e ci mettiamo in coda. Siamo dietro un'anziana signora col figlio a braccetto, che l'infermiera dietro il vetro sta redarguendo perchè si trova nell'ambulatorio sbagliato.
Poi tocca a noi. Dico cognome e nome di mio padre nel microfono appiccicato al vetro e porgo il foglio con l'impegnativa del medico.
Lei controlla al computer.
"Anche voi! Ma tutti qui vi mandano?!?"  sbotta restituendoci il foglio sotto la feritoia del vetro  "Non è qui che dovete fare la scintigrafia!!!".
Il monitor del suo computer oscilla. I post-it appiccicati resistono allo tsunami.