giovedì 28 maggio 2015

**** STOP: 0x000107B unable to find "Cado Dritico"

"Mio marito non lo dovrà mai venire a sapere"

Apparecchio Aquasphere per due giocatori. Rileggo ancora una volta le regole del refill di fine turno, quanti cristalli e quante piovre entrano. Devo ricordarmi che posso spendere 3 cronometri per programmare un bot, e che nel conteggio punti intermedio posso sprogrammare un bot invece di spendere un cristallo, per superare la linea rossa.
La chiave di volta sembra essere aumentare il più possibile il numero dei bot programmabili nei turni, ma fingerò di non saperlo.
Il cellulare vibra sul tavolo. Il messaggio è della moglie di Redbairon: "Massimiliano sta arrivando".
Mi avverte sempre.
Cinque minuti dopo lui arriva sotto casa mia. Mi whatsappa "Sono davanti al citofono".
Prima di aprirgli inspiro profondamente e chiudo gli occhi.
Non so per quanto tempo potrò portare avanti questa farsa.

Venerdì 27 settembre 2013
L'appuntamento è alla gelateria Fiorio, in centro.
Arrivo in anticipo. Prendo un tavolino in un angolo e ordino un caffè.
Lei arriva dopo qualche minuto.


La birra della serata è la Wayan della Baladin, una season ai 5 cereali piuttosto distante dai miei gusti (APA e IPA) ma Baladin birre cattive non ne fa, e neanche così così, quindi bevo volentieri.
Red si fuma la solita sizza rituale sul balcone: un apostrofo di condensato fra le parole Nepresso e Aquasphere.
"Mercoledì dovrebbe tornare il Vichingo. La prossima settimana ci si spacca, Dado!"
Dado. Non riuscirò mai ad abituarmi a questo nick.

Venerdì 27 settembre 2013
"Abbiamo un amico in comune" mi spiega soffiando sul cappuccino, "Raistlin".
Non si è tolta gli occhiali da sole e continua a sorvegliare l'ingresso, sobbalzando all'arrivo di ogni cliente.
"Suo marito non sa che è qui?"

"No, e non dovrà mai saperlo, non dovrà mai sapere niente del nostro accordo"
"Come si chiama?"
"Massimiliano. Ma si fa chiamare RedBairon"
AQUASPHERE
Titolo per 2-4 giocatori, di Stefan Feld, edito da Asterion, della durata 90-120 minuti, d'ambientazione incestuosa fra Bioshock e 20.000 leghe sotto i mari.
I giocatori vestono gli umidi scafandri di ingegneri \ scienziati impegnati in una stazione di ricerca sottomarina. Scopo della missione recuperare i cristalli, programmando i robot per l'estrazione e la manutenzione dell'impianto.
Aquasphere si articola su tre plance: 1-il tabellone centrale, la stazione di ricerca vera e propria nella quale i bot programmati svolgono materialmente l'ordine, 2-la plancia di programmazione, il quartier generale nel quale gli ingegneri danno istruzioni ai bot per l'estrazione del cristallo, per recuperare segnalini tempo, eliminare le piovre che attaccano l'impianto, upgradare il laboratorio, spostare sommergibili, studiare upgrade tecnologici (carte) e utilizzare uno slot programmazione jolly, 3-la plancia giocatore nel quale sono storati bot e sommergibili. Ci sarebbe anche una quarta plancia personale, che rappresenta il laboratorio e la sua capacità di magazzino.
La partita si svolge attraverso la programmazione dei bot, che eseguono poi l'ordine nel segmento della stazione di ricerca nel quale si trova lo scienziato (lo scienziato si muove da un settore all'altro spendendo segnalini tempo).
Ad ogni fine turno vengono refillati nella stazione di ricerca cristalli, segnalini tempo, carte tecnologia, espansioni per il laboratorio e piovre infestanti.
Un Feld di fascia alta, complesso, tattico e strategico,di altissima rigiocabilità, che rompe gli schemi dell'insalata meccanica (non che il sottoscritto l'abbia mai trovata un problema) in virtù di una coperta corta in cui cercare di fare tutto è l'unica strada percorribile. Un gioco che dopo un leggero stordimento iniziale balza fra i miei preferiti in assoluto di Feld, sotto Burgundy ma sopra tanta altra roba. Davvero una prova di alto livello. Per quanto mi riguarda: tanto di cappello.

Venerdì 4 ottobre 2013
"Allora? E' in grado di farlo?"
La guardo negli occhi. La prima volta non mi ero accorto di quanto fosse bella.
"Fattibile. Certo. Ma le costerà. Sia per le partite che per mettere su il blog. Mi porterà via un bel po' di sere"

Apre la piccola pochette di velluto nero.
"Niente assegni, naturalmente. Non saprei come giustificare una cosa del genere"
Richiude la pochette con uno scatto.
"La prossima settimana. Qui. Stessa ora. Avrò il contante con me. Le basterà per i primi mesi"
"Benissimo"
"Avrà anche bisogno anche di un altro compare, per le serate. In due non riuscireste a giocare a molto"
"Ho già contattato la persona. Si fa chiamare Il Vichingo. E' un professionista dei giochi da tavolo, un freddo, uno che vince"

"Si, ma non dovrà vincere"
"Si fidi, signora: metteremo su un bello spettacolo"
Punto sulle carte. Comincio con quella che mi fa guadagnare 2 cronometri ogni volta che muovo l'ingegnere su una casella con programmazione Carta. Prendo anche la seconda, che mi fa programmare un bot extra durante il conteggio intermedio spendendo un cronometro. Upgrado il laboratorio in modo da aumentare il magazzino di carte e cronometri.
Imbastisco un discreto motorino, come immaginavo la chiave è aumentare il numero dei bot e sbloccare i sommergibili quanto prima.
Red fa qualche punto eliminando le piovre, raccoglie cristalli (inutili in questo momento) e piazza due sommergibili in due settori oggettivamente interessanti.
Al primo conteggio punti gli sono avanti di 12.
"Dado mi sa che 'sto Aquasphere è proprio il tuo gioco, stai andando come un treno".

Mercoledì 23 aprile 2014
"Vi incontrerete domani sera, a casa di Raistlin. Le consiglio di portare una birra, Massimiliano ama le birre, la aiuterà a rompere il ghiaccio. Giocherete e The Isle of the Doctor Necreaux, un card game dadoso che sicuramente NON piacerà a mio marito"
"Come fa a essere sicura che non gli piacerà?"
"Mi lasci pensare...oltre dieci anni di matrimonio?"
"Touchè. Vada avanti"

"Al termine della serata, al momento di tornare alle macchine, probabilmente mio marito vorrà farsi un'ultima sigaretta sul marciapiede. Lo conosco: se ne fuma sempre una prima di rientrare. E allora lei ne approfitterà per rivelargli che in realtà è un giocatore più da german, che i suoi autori preferiti sono Rosenberg, Feld, Gerdts, Wallace. E gli proporrà di scambiarsi i numeri di cellulare, per trovarsi a giocare insieme"
"C'è una cosa che non mi ha ancora spiegato, signora. Perchè?"


"E ti pareva! Certo che io se non mi faccio la solita minchiatina della serata, non sono io, eh. Ho preso tutto TRANNE il maledetto cristallo nero. E senza il cristallo non posso superare la linea rossa, quindi aver fatto 20 punti non mi serve a una cippa, praticamente ne faccio solo 3"
"In alternativa potresti sprogrammare un bot" osserva Red studiando il tabellone "Se ne avessi uno da sprogrammare"
"Infatti. SE. Ma non ce l'ho. Va, che giocata del menga!"
"Peccato, Dado. A 'sto giro eri proprio vicino. Sembri sempre lì lì ma poi non riesci mai ad affondare. Ti ho superato di un niente"
"Sono irrecuperabile, Red, sono un caso patologico"

Venerdì 4 ottobre 2013
"Perchè amo mio marito. E voglio vederlo felice. Lui è un gran appassionato di giochi da tavolo ma non riesce proprio a vincere. Frequentava un'associazione e tornava sempre a casa bastonato"
"Quindi tutto questo, i soldi, io, il blog che dovrei mettere su, l'incontro con Raistlin..."

"Gli sto regalando un sogno. Il sogno di ogni giocatore. Il Vichingo: l'avversario perfetto, durissimo, che non sbaglia, una macchina calcolatrice, ma che lui riuscirà sempre e comunque a sconfiggere all'ultimo secondo, anche per un punto soltanto. E lei, un noto blogger incontrato per caso... sembrerà raccontare le sue serate sul blog, le serate del Dado Critico, ma in realtà racconterà le vittorie di mio marito, sì, ne celebrerà la bravura al tavolo, lui sarà il vero personaggio, uscirà sempre primo nei suoi report delle serate, lo chiamerà Campione, Giocatore Alfa, Tritamanuali...E lui la leggerà e sarà felice"
"Lei deve amare molto suo marito"
"Con tutto il mio cuore, Andrea. Con tutto il mio cuore"

venerdì 22 maggio 2015

Grigliata di carne verde

"Con effetto immediato. Tutte le dispute fra il Clan delle Mazze e il Clan delle Mannaie, sono da intendersi sospese. Detronizzare l'attuale Re Goblin è da considerarsi assolutamente prioritario su tutte le altre priorità.
Tranne il barbecue, naturalmente".

Il Goblin Critico che ha lanciato la mannaia del gomplotto e poi nascosto la zampa, si è preso la briga delle birre, ed arriva nel covo con certe bottiglie di luppolo misto a polvere da sparo, e una giberna di carte da gioco segnate sul dorso con l'unghia. Con lui la femmina Goblin e la femmina Goblin piccola, per un totale di pelleverde di otto Goblin adulti e quattro di taglia piccola.
Il Goblin Cognato a torsolo nudo non ha un grembiule qualunque, ma il grembiule Fabrizio Il Re della Griglia, ottenuto per aver braciato +400 costine in un anno solare ed essersi beccato una diffida dall'Enpa.
I Goblin maschi si radunano intorno alla brace. Grigliare richiede sudore. Il reintegro dei liquidi persi avviene in tempo reale tramite bottiglie tiepide.
Per primi si pensa a sfamare i Goblin piccoli, braciando coscette di pollo, salamelle, wurstel e fettine magre (ahahahah!)
I Goblin di piccole dimensioni mostrano di gradire, e lanciano le osse spolpate al Cerbero di casa.
Mentre le femmine Goblin spalmano unguenti pro sole su spalle e papagni, i maschi mettono ad arroventare sul barbecue: costate, costine, braciole, capocollo, salamelle, salamelle piccanti, fette di pancetta, cosce di pollo, cosce di quaglia, fette di pane e tomini.
Anche un gatto randagio di passaggio viene spennellato col rosmarino e la scampa per un pelo.
Il sole arrosta tutto dall'alto, salomonicamente braciole e Goblin.

GIU' DAL TRONO
Gioco a squadre ma non troppo per 4-8 giocatori, 40 minuti di durata, prezzato 14€, edito (ma questo l'avrete giù intuito dalle illustrazioni) dalla brigata gurren Red Glove.
Le carte la fanno da motore in questo family-partygame di bluff e identità supposte, d'ambientazione baruffa di pelleverde. Due le fazioni a contendersi la forgiatura delle rispettive armi: Clan delle Mannaie e Clan delle Mazze, che cercheranno di esautorare il despota in carica attraverso votazioni segrete, menzogne e tradimenti.
Giù Dal Trono molto in breve: in fase di setup vengono distribuite (coperte) le carte fazione e personaggio. Ad ogni turno il giocatore forgiatore sceglie se produrre armi per sè o distribuirle, mentre tutti gli altri Goblin al tavolo votano per sostenere o far fallire la produzione. A seconda della stanza nella quale viene posizionata l'incudine, il rumore prodotto dal cozzare metallico aumenta, col rischio di destare il tiranno e subire la sua ira. Forgiati gli oggetti contundenti è poi possibile condurre la congiura, che potrà essere anch'essa sostenuta o boicottata con gran randellamenti. A supporto per il rovesciamento del Re una serie di carte attacco e delle monete-formaggio.
Anzitutto una precisazione: Giù dal Trono è un gioco bordelloso. Il cui fine NON è mettere alla prova le vostre capacità deduttive. Se siete alla ricerca del controllo e dell'unica soluzione possibile anche se improbabile stile I delitti della rue morgue, lasciate perdere: Giù dal Trono va giocato accettando un certo livello di caos (d'altro canto parliamo di una congiura di goblin cavalca-razzi, mica di una domenica pomeriggio fra geometri). Anche arrivare a scoprire chi fa parte della tal fazione e chi dell'altra, non garantisce di riuscire a prevedere le mosse degli altri giocatori, perchè gli obiettivi individuali scompaginano (o possono scompaginare) qualunque previsione e poi c'è anche il tiro del dado sul rumore... Sì, lo so, l'autore poteva metterci dentro anche un paio di lanci di moneta e l'estrazione dei bussolotti della tombola, ma ha preferito lasciare al gioco un'impostazione più german...
Perculamento a parte: Giù dal Trono non è, a mio avviso, un gioco che scalerà le classifiche di board game geek, ma se avete in programma plaid nei prati con gli amici, una grigliata la domenica pomeriggio con tanto di bottiglioni di coca e frisbee, o una cena sul lungo di quelle che all'una di notte c'è ancora qualcuno che frantuma noci sugli avanzi delle lasagne nel piatto, può essere un buon accompagnamento.
Perchè probabilmente è vero che non tutti i giochi sono Caylus, ma a volte non ti serve neanche davvero un Caylus protagonista da mettere al centro, ma solo un filler da mettere attorno, attorno agli amici, ai bambini che combattono con le ossa di pollo a mo'di spada, alle donne che si spruzzano l'autan sulle caviglie.

Rannuvola e i Goblin capiscono l'antifona. Si sbaracca. I maschi a rallentatore, i piccoli frignano. Le femmine Goblin spuntano fuori la calcolatrice per la divisione delle carni, ma finisce tutto a pari e patta perchè "Tu hai portato la cheesecake" e "Tu hai portato le birre".
Si rientra in macchina. La piccola crolla, la femmina anche, il Critico guida (con una maglietta rustichella che se strofinata potrebbe condire una dozzina di fette di pane).
Bella domenica.

domenica 17 maggio 2015

Le recensioni della vagina

"Il Dado Critico è un ottimo affabulatore e un simpatico istrione, ma il giornalismo ludico è un'altra cosa"
N.


VAGINA

Introduzione
Gioco molto antico, risalente all'Era Cenozoica (post Mesozoico), datato 65-2.000.000 di anni fa, e di autore incerto (Dio secondo alcuni).
Il primo prototipo di vagina viene presentato alla primissima edizione di IdeaG, organizzata da Walter Crobertmagnon in una grotta.
Walter intuisce subito la genialità del prototipo di vagina e ne sottolinea la potenzialità randellando a colpi di clava l'autore di pene.

1-Unboxing 
Una volta abbassato lo slip vagina si presenta come un fitto triangolo di peli di circa 8 cm², di norma scuri anche a dispetto di bionde pettinature, morbidi al tatto, che ricoprono un monticello di pelle liscia e setosa, mentre nella parte inferiore risiedono le grandi labbra, che nonostante quanto riportato sulla scatola sono piccole e graziose.
L'alta qualità dei materiali balza immediatamente all'occhio: tutti i giocatori maschi ne rimangono immediatamente affascinati e ipnotizzati, nessuno che si sia mai pentito dell'acquisto.
2-Manuale
Tutte le scatole di vagina vengono fornite senza manuale, il che oltre che essere un problema per le prime partite crea parecchi dubbi ai giocatori, che continuano a chiedersi per anni e anni se stanno giocando giusto (no, secondo Cosmopolitan).
3-Descrizione del gioco
Titolo per 2 giocatori (salvo gamers di ampie vedute), della durata molto variabile (dai 40 secondi alle 2 ore, in media 15 minuti). Gioco estremamente portatile, anzi deambulante, giocabile a casa, in macchina tirando giù il sedile, sulla spiaggia col favore della luna, al buio al cinema, nell'ascensore. Il gioco è un piazzamento lavoratori (se ne piazza solo uno), di tipo cooperativo. Vagina esce dalla scatola già con le due espansioni "seno" e "natiche" (alcuni giocatori sembrano preferire un'espansione all'altra, io consiglio di giocare con entrambe).
4-Pregi
Semplice da giocare anche se difficile da padroneggiare, vagina offre una grandissima rigiocabilità. Ci sono gamers che giocano tutta la vita con la stessa scatola di vagina, senza stancarsene mai.
Nota: dai tempi dell'invenzione del fuoco, vagina è stabile in seconda posizione nella classifica assoluta dei giochi preferiti dall'uomo (dopo il calcio).
5-Difetti
C'è effettivamente una strategia dominante, nota a tutti i giocatori, che sarebbe quella clitoridea, ma non è un vero problema perchè tanto tutti provano a far punti con l'altra.
6-Conclusioni
Davvero un bel gioco che mi sento di stra-consigliarvi: intuitivo, più strategico che tattico, ben realizzato, componentistica da urlo (ommiodioommiodio), un titolo che continua a divertire miliardi di giocatori e che resisterà nei secoli a venire.
Un assoluto must have.
TERRA MYSTICA
Capolavoro. Noi giocatori tendiamo ad abusare di certe parole, come  "capolavoro" o "genio", usandole anche in buona fede per descrivere titoli mediamente buoni, che poi però non durano sei mesi nelle nostre preferenze. Capolavori a tempo determinato, fuochi di paglia, meteore scambiate per stelle. E così quando arriva il vero capolavoro, il giocone, come lo chiama RedBairon, non abbiamo più parole adeguate, annaspiamo alla ricerca di un termine all'altezza, e vorremmo inventarla apposta noi una parola capace di descrivere il vero ciccioschiaccia, non so: MASSIMOUBERTOGO !!!!
Terra Mystica: gioco tedesco per 2-5 giocatori, ricchissimo nei materiali, nelle strategie, nel divertimento. Gioco di piazzamento, gestione delle risorse, controllo del territorio, civilizzazione.
Attualmente nella 2° posizione della classifica assoluta di board game geek su un godzillione di titoli, e nella mia top4 assoluta insieme a Caylus, Burgundy e Le Havre.
MASSIMOUBERTOGO !!!!
14 le razze a disposizione per terraformare, ossia trasformare il terreno e colonizzare, costruire, espandersi, per quei maledetti punti vittoria finali dei quali non saremo mai sazi.
Un gioco, come ho scritto, grande, grande nelle dimensioni, nella componentistica, nel numero di razze giocabili, nel numero di partite possibili, un titolo grande in ogni suo più piccolo dettaglio.
Le note tecniche sono state già ampiamente descritte e approfondite da Chrys nel suo articolo su Pinco11, quindi non ne riassumerò nè regole nè meccaniche rimettendomi alla clemenza del link, ma userò queste poche righe solo per ribadirne alla nausea la bellezza, l'eleganza, l'altissima varietà e rigiocabilità. Terra Mystica è il tedesco che si eleva una spanna sopra gli altri tedeschi, il maschio alfa nella cucciolata pura, è la prova che nessuna classifica è già stata scritta e che si possono ancora creare capolavori.
Come Caylus, Burgundy, Le Havre.
Manifesta superiorità.
Applausi fino a farsi venire le vesciche nelle mani.
Si, ma il bilanciamento delle razze?
Mi diverte sempre leggere sui forum discussioni relative al bilanciamento nei giochi asimmetrici, perchè: 1-chi scrive sembra sempre che debba partecipare ai campionati mondiali del gioco in questione 2-perchè chi scrive sembra sempre infelice come se avesse comprato un gioco rotto e assolutamente ingiocabile, anche se il bilanciamento dovesse riguardare soltanto una razza su cinquanta 3-perchè la maggior parte dei giocatori che frequentano blog, forum, community e Tana, cambiano titoli con la stessa frequenza con la quale li cambio io, e non riescono a metter su neanche 20 partite a titolo.
Ma giusto per buttar giù i conti della serva.

Terra Mystica ha 14 razze.
Due giocatori, che si seggano al tavolo a giocare ogni volta una partita con razza diversa, per provare tutte le combinazioni possibili impiegherebbero 168 partite.
Centosessantotto partite per provare UNA VOLTA tutte le combinazioni possibili delle razze.
Ossia: se giocaste a TERRA MYSTICA tre sere la settimana, tutte le settimane, per un anno intero, senza saltarne neanche una, vedreste QUASI tutte le combinazioni possibili UNA SOLA VOLTA.
Ecco. Se superate questi numeri, a mio avviso, potete porvi seriamente il problema.

Il mio parere è che state cavillando sul gioco vagina.
Avete abbassato lo slip e vi siete messi a contare i peli. Sì, state contando i peli.
E vi state perdendo il meglio.

mercoledì 13 maggio 2015

Nessun dorme

Non apro gli occhi: li strappo.
Questa è la sensazione. Di una cerniera lampo difettosa aperta con poco garbo, che rimane spalancata e slabbrata in maniera oscena sugli occhi gonfi.
In bocca: un calzino. Di un camionista tedesco, dopo un'unica tirata Berlino-Milano.
Francy sta seduta al tavolo della cucina, illuminata dai riflessi azzurri intermittenti dello sciopero per la riforma della scuola.
Intinge la biscottata nel latte con la sicurezza che non si spezzerà. E' serena. Invidio la sua freschezza.
"Ciao" mi sorride "Com'è andata?"
Il primo minuto sono solo onomatopee. Riesce a capire che iuai significa Giullari e ione Simone (o forse solo perchè gliel'ho anticipato ieri sera prima di uscire).
Bora Bora
e Florenza the Card Game non riesce a decriptarli: sono una fottuta macchina Enigma.
Poi lenta come una Ritmo diesel degli anni '80, la mandibola comincia a scorrere. Riesco ad articolare frasi di senso compiuto, a tenere al guinzaglio la lingua impastata di sonno.
Ci raggiunge in cucina anche la piccola. Corre a rannicchiarsi sul divano.
Lo sciopero per la riforma della scuola si trasforma in Doraemon.
Quattro ore di sonno, e non mi dite che sono tante solo perchè di solito ne faccio tre e quando abbiamo tirato Starcraft ne abbiamo fatte due: non è che un pugno nei coglioni non fa male perchè "se era un calcio era peggio".
Tre cucchiai di caffè solubile nella tazza e abbondante acqua calda. Ho bisogno di un bel po' di liquido, per lavare il calzino del crucco. Il caffè fa subito effetto, mi sposto dalla tazza in cucina alla tazza nel bagno.
Pinco11 sull'Ipad mi è accanto nel momento del bisogno. Trovo un articolone di Simone, col quale ho giocato proprio ieri sera, miracoli dello scheduling post.
Mezzora dopo sono in strada.
Divoro la tangenziale a morsi replicando mentalmente le scelte uomo\donna a Bora Bora e i cubi di marmo di Florenza.
Mi fermo all'autogrill.
Coda all'unica cassa con operatore. Gente che fa il pieno e "...prendo anche un caffè e anche delle Marlboro e un gratta&vinci e quanti bollini ci vogliono per la cornice elettronica ?"
Quasi il mio turno. La signora davanti alla vetrinetta dei croissant è lentissima, passa in scansione uno a uno tutti i cornetti alla ricerca del perfetto origami di pasta sfoglia, della regina madre di tutte le bignole di De Riso. Bora Bora le salva la vita, sì, concentrarmi sulle tessere tatuaggi e conchiglie, riavvolgere l'ultimo turno, le risparmia minimo l'amputazione di quel suo indice nodoso, che scorre sul vetro puntando ora la cioccolata ora la marmellata.
Tocca a me. 
Cinque minuti dopo sono di nuovo in autostrada a divorare quel che manca dell'asfalto.
Poi ufficio. Computer. Le dita che grattano sulla tastiera.
Il giorno davanti mi sembra infinito.

lunedì 11 maggio 2015

Quei rospi che non vogliono scendere

Dado: Con Walter Obert mi ci sono dovuto impegnare.
Walter è visto alla stregua di un santo dalla comunità ludica italiana, una specie di bonzo tibetano simbolo del bene incarnato, gli sono anche attribuiti dei miracoli da alcuni autori di IdeaG (nonostante la commissione diocesana italiana continui a negare persino la nota moltiplicazione di cubetti legno del 2009)
Cavargli fuori il brutto non è stato facile.
Con te, Andrea, mi aspetto un po’ più di discesa.
Oltre a esserti prestato a miei video ridicoli ed esserti fatto nutrire a cucchiaiate di cubetti da una Kathy Bates coi peli sul petto, sei notoriamente soggetto a sbalzi d’umore e secondo alcuni leoni da forum sei uno che mal digerisce le critiche ai suoi giochi (leggasi castoro rosicone).
Che ne dici, Andrea, ti va di toglierti qualche sassolino dalla scatola, di liberarti un po’ di parte di quei rospi ingoiati ma mai digeriti davvero, che tra l’altro rovinano la salute?
Andrea Chiarvesio: Dado, Dado, tu mi vuoi davvero male… non fosse che sono troppo stanco dopo due ore di diretta e che sono alla terza birra i sassolini te li tirerei addosso, altro che… mi sa comunque che i rospi li ho già abbondantemente vomitati addosso a qualche malcapitato leone da tastiera, quindi non so quanti me ne rimangono.

1- Cominciamo col ritagliare un po’ i contorni di “Andrea Chiarvesio”. Titoli e numeri di copie vendute in Italia e nel mondo, gioco di maggior successo e peggior flop.
1- Titoli, tutti quelli che portano il mio nome (un po’ come i figli riconosciuti all’anagrafe, che poi ci sono pure quelli non riconosciuti): Quack Cards, Kingsburg (e la sua espansione), Olympus, Crazy Office, Wizards of Mickey GCC, Realms at War (pubblicato solo in Cina), Arcanum, Movie Trailer (1 e 2), Hyperborea, Kingsport Festival, Drizzit il gioco di carte (con espansione), Richard I. Vedi che lucido che li ricordo tutti? Copie vendute è roba da editori, dai… è come chiedere alle persone quanto prendono di stipendio non è carino... il maggior successo nel mondo penso come numeri sia ancora Kingsburg ma ormai Hyperborea lo tallona abbastanza da vicino. Probabilmente di tutti i titoli quello che ha venduto di meno è stato Crazy Office (con buone ragioni).

2- Vorrei cominciare dal tuo rientro a casa da lavoro, quando varcata la soglia ti togli le scarpe, ti sbottoni la camicia, appendi i vestiti alla gruccia, e ti vesti con la pelle dell’Autore, e tiri fuori le scatole con i prototipi dall’armadio.
E’ giusta la mia visione? La tua giornata è divisa in giorno e notte, ci sono due “Chiarvesio” , sei un ludocantropo che ulula alla Luna (di Feld) ?
2- Più o meno, sì. Non è sempre facile tenere la parte ludica separata dal resto, e qualche volta il mio lavoro diurno mi consente delle contaminazioni. Ma, certo, a volte mi viene un’idea in ufficio e devo attendere di tornare a casa per realizzare il prototipo.

3- Com’è il rapporto con i tuoi giochi pubblicati ? Ti capita, a casa da solo la sera, di prendere in mano le tue scatole? Il tabellone di Kingsburg solo per ammirarne le illustrazioni, o seduto sul divano fissare le miniature di Hyperborea, in cerca di nuovi dettagli ?
3- Uh, no. A dire il vero i miei giochi pubblicati da poco tendo a giocarli il meno possibile. Sarà la nausea da playtest + partite dimostrative fatte per promozione. Dopo un po’ di tempo mi torna più voglia di giocarci, ma prenderli in mano per ammirarne i dettagli (Dado scusa a quante birre stai tu anche solo per averla pensata, ‘sta domanda?) boh… non mi è mai venuto nemmeno in mente.

4- Oppure è il processo di creazione. Plasmare l’argilla quando è ancora grezza. Passare da fogliettini scritti a penna e cartoncino ritagliato a mano, alla scatola sullo scaffale del negozio, un anno dopo, a persone che ti mandano via whatsapp la foto del tuo gioco apparecchiato sul tavolo col commento “
Abbiamo tirato le 02.00 sul tuo Hyperborea, Andre: una bumba”. E’ questo che ti fa battere il cuore, Andrea?
4- Sì è quello. La cosa più bella in realtà non è tanto il parere di persone che conosci, ma quello degli sconosciuti: è andare a una fiera o una ludoteca e vedere persone che giocano a un tuo gioco e si divertono… persone che non conosci e magari non conoscerai mai, che passano un’ora o due di genuino divertimento con qualcosa che hai contribuito a creare. Questa è, credo, l’unica vera ragione profonda per cui vale la pena fare l’autore di giochi.

5- Quindi non è per le donne? Niente “fascino dell’autore”, niente sesso in cambio di anteprime? Non mi dire che non hai mai autografato un reggiseno o vergato il tuo nome su una mutanda Pompea?
5- Queste cose capitano solo a Bigio (e più spesso ad Alonso, a dire il vero). Spoiler: i (pochi) fan degli autori di giochi sono, di solito, uomini barbuti di ragguardevoli dimensioni. Il fatto che a volte abbiano almeno una terza non ti spinge certo ad autografare parti del loro corpo (e di solito non ci sono abbastanza antiemetici nei dintorni per riuscire a farlo senza vomitare anche l’anima).

6- Cominciamo a stringere il cactus nella mano e a riempirci il palmo con le spine.
Ho provato Kingsport Festival e mi ha fatto cagare”
Fa più male o più rabbia, un commento del genere su un forum? Intervieni mai quando qualcuno attacca o prende a male parole un tuo titolo?
(nota: la frase poco sopra è naturalmente inventata, e ci tengo a sottolinearlo perchè sai che macchina ho e dove la parcheggio di solito)
6- Boh, dipende… per un commento del genere né l’una né l’altra, per dire. Ti viene da pensare “Si vede che non è il gioco adatto a te, incauto giocatore” o “Mi dispiace per magari aver fatto un gioco meno bello di quello che sarebbe stato possibile”.
E’ invece molto peggio leggere “Ho provato KF e fa cagare”, per dire, perché qui il giocatore sta trasformando una sua esperienza personale (che capisco, oh, io tante volte provo giochi di altri autori e mi fanno cagare, un tempo lo dicevo pure in giro ora ho imparato a stare zitto) in un giudizio assoluto. Poi certo, se uno spiega esattamente perché secondo lui il gioco fa schifo e quali difetti tecnici ha, ci sono anche i casi in cui tocca dargli ragione… ma in genere non succede.
Uso spesso il paragone che per un autore i giochi sono come i figli, cosa ancora più vera per un autore come me che di figli in carne e ossa non ne ha. Un conto è sentirsi dire da un insegnante “Suo figlio ha preso 4 nel compito di scienze” un conto è sentirsi dire “Suo figlio è deficiente” non trovi? Non parliamo poi del fatto che spesso chi dà questi giudizi è al massimo un passante, ecco, l’esempio è un po’ forte ma se uno per strada ti ferma e ti dice qualcosa di cattivo e tremendo come “Guarda che tuo figlio è un ritardato e non dovresti farlo uscire di casa” beh… quale sarebbe la tua prima reazione, Dado? Secondo spoiler: la mia, credo, la medesima di Papa Francesco.

7- Giocatori e recensori: è transitiva? Ogni giocatore è un recensore? Soprattutto: si scrive con cognizione di causa, si scrive per passione, perchè c’è davvero la volontà di informare, divulgare, raccontare, oppure dietro pochi\molti inquinatori del web c’è solo l’ego, la volontà di salire in cattedra e dispensar sentenze?
7- Sai, i giocatori sono prima di tutto degli appassionati, gente che ha una passione vera. Sarà la quarta birra che parla, ma io penso che, presi singolarmente, i giocatori siano (nella loro quasi totalità) persone splendide con una bella passione, pure tu lo sei, e ho detto tutto (qui è l’alcool che parla).
Come tutte le passioni, questa può tracimare. Siccome hai questo amore per questi uno, dieci, cento giochi che tu trovi stupendi, la vorresti gridare al mondo questa tua benedetta passione. Poi magari ti accorgi che ti si ascolta di più se parli dei cinque giochi che, come si diceva prima “ti fanno cagare”, ma ti dirò che pure questo umanamente lo capisco. A me la passione non dà mai fastidio (la maleducazione, o la malafede, quelle sì). E figurati se uno che di mestiere sopporta tante cose pur di vedere il suo nome su una scatola può permettersi di criticare l’ego di qualcun altro...

8- Sulla Tana dei Goblin i giocatori ci vanno giù piuttosto duri, se un gioco non li convince e naturalmente è toccata anche ai tuoi titoli. Ritieni giuste le critiche mosse ai tuoi giochi (Kingsburg troppo aleatorio, Olympus non bilanciato, Hyperborea razze troppo forti) ? Tra l’altro ho notato che tu non intervieni spesso sulla Tana….
8- Come il singolo tifoso di calcio di solito è una bella persona con una passione, ma poi mettine cinquemila tutti assieme e ottieni una curva di esagitati violenti che tirano bombe carta e gridano insulti irriferibili, lo stesso un po’ capita ai giocatori… i singoli goblin sono appassionati simpatici, mettili insieme e ottieni quel calderone che è la Tana oppure boardgamegeek che non è poi tanto diverso… ammetto che per non consumare tutti i soldi delle royalties in Maalox la prima tendo a non leggerla nemmeno, il secondo meno che posso.
Ci ho provato, a leggere e rispondere argomentando, abbastanza a lungo (temo che da lì derivi la mia fama di autore che rosika), perché mi piace provare a far ragionare le persone, e perché amo i miei giochi quindi ci sto sinceramente male se ne leggo giudizi negativi, specialmente se li reputo ingiusti.
E, a costo di ripetermi, le critiche civili ed argomentate non solo non mi danno fastidio ma mi piace dialogare, e ancora di più mi piace farlo con i giocatori “critici” e competenti. Come ti dicevo poco fa, mi infastidiscono la maleducazione e la malafede… quando la dose che riscontro è eccessiva allora ho imparato per il bene della mia sanità mentale a fare un passo indietro.
Vuoi che entri nel merito delle critiche?
Kingsburg (base) è assolutamente aleatorio! Kingsburg base è nella stessa categoria di gioco di Coloni di Catan, Carcassonne o Ticket to Ride, ed è volutamente altrettanto aleatorio (se c’è qualche gamer pronto a negare la forte presenza di elementi aleatori nei tre titoli che ho citato si merita questo boccale in testa). Quindi la critica semplicemente a) non ha senso b) chi la fa dimostra di non aver capito che gioco aveva di fronte (o di essere in malafede). Kingsburg (base) è quasi un family, è nato per essere giocato in famiglia, genitori e figli assieme, o con la propria fidanzata. Guarda, Kingsburg base è una lettera d’amore, in realtà… sarebbe come accusare Catullo di essere troppo sdolcinato (ma è meglio se mi fermo qui).
Olympus… non ci metto bocca. Il bilanciamento l’ha fatto il mio amico Luca Iennaco, che è semplicemente uno dei migliori sviluppatori di giochi dell’emisfero settentrionale, e non lo dico io ma lo dicono gli altri autori internazionali che lo contattano chiedendogli suggerimenti sul bilanciamento dei loro giochi. Mi rendo conto che per comprendere davvero la forza di alcuni edifici bisognerebbe conoscere il gioco almeno bene quanto lo conosce Luca, e la cosa non è proprio alla portata di tutti.
Hyperborea… guarda, può anche essere. Non a caso esiste la modalità di gioco senza i poteri delle razze. Bilanciare i poteri di fazione in giochi così complessi non è per niente semplice. Non credo ci siano riusciti gli autori di Terra Mystica, per dire, e nemmeno quelli di Eclipse. Il che non ha impedito a questi giochi di avere un grandissimo e meritato successo.

9- Parliamo di editori. Com’è il tuo rapporto con gli editori, ti ascoltano, riesci a lavorarci bene, o è sempre un lancio di moneta ad ogni nuovo gioco ?

Gli autori sono spesso chiamati, dai giocatori, a rispondere anche su scelte editoriali non felici: icone troppo piccole, tabellone poco chiaro e non parlante, manuale scritto in maniera ambigua.
Una volta che arrivano le critiche, parte il “te l’avevo detto!” all’editore o il capo ha sempre ragione?
9- Non vedo gli editori come miei “capi”, ma come imprenditori che hanno deciso di scommettere su un mio progetto, su una mia idea. Io, da parte mia e credo che gli editori che mi hanno pubblicato me lo possano riconoscere, ci metto il massimo della disponibilità e della collaborazione anche provando a dire la mia su scelte editoriali o almeno a dare la mia opinione. Una volta che arrivano delle critiche (come quelle sulle regole, a volte giustificate, a volte meno, comunque sempre legittime), è inutile rinfacciarsi il “te l’avevo detto”, anche perché a volte certe cose vengono davvero decise di comune accordo, magari sbagliando.
Io riconosco (e ci mancherebbe altro, direbbero alcuni di loro) all’editore, che ci mette i soldi, il diritto ad avere l’ultima parola sui materiali, i costi, la scelta dei disegnatori, la grafica, l’impaginazione, il marketing, eccetera….
Mi incazzo solo quando mi forzano modifiche al regolamento su cui non concordo, perché su quello il nome ce lo metto io (e un paio di volte qualche malcapitato editore ha pure dovuto fare i conti con la mia incazzatura… ne approfitto per scusarmi, se ci stanno leggendo).
Non capita così spesso come si potrebbe pensare, per fortuna.

10- A proposito di editori: Asterion, District Games, Post Scriptum, Giochi Uniti, … vedo che cambi spesso cappello. Qual è la ragione e perchè non hai un editore esclusivo ?
10- Perchè se completo la tessera punti alla fine mi danno la pirofila a forma di puzzillo!
Boh, una parziale ragione è, credo, che sono un autore eclettico, difficile da inquadrare…i miei giochi sono davvero tanto diversi tra loro… Kingsburg e Richard sono dei gateway leggeri, Olympus un tedescone tosto, Kingsburg Festival è più americaneggiante, Hyperborea il mio modo (tedeschino) di vedere i giochi 4x, le Quack e WoM giochi per bambini ma apprezzabili anche da adulti, Drizzit un cooperativo semplice, Movie Trailer e Crazy Office party game (il secondo quasi un gioco di comitato narrativo)... quindi un mio gioco che è adatto ad Oliphante non è magari adatto ad Asterion e viceversa. Poi, perché credo che se un editore lavora sempre e solo con lo stesso autore (e viceversa) si rischia di perdere obiettività reciproca… di finire per pubblicare i giochi per amicizia o per abitudine e non per un valore intrinseco degli stessi. Mi sento più legittimato, così (se otto editori diversi hanno prima o poi creduto in un mio gioco non saranno tutti dei cretini, per dire...)

11- Terapia della rabbia: cos’è che ti fa dormire male la notte, Andrea, cos’è che ti rode dentro?
Forza, ficcati due dita in gola e vomita quel maledetto rospo.
11- Le cose che mi fanno dormire male la notte al massimo sono altre e non c’entrano con il game design, fidati, Dado… potrà non sembrarti, ma è così.
Se qualcuno è molto stronzo con te nella vita “vera” è difficile che intavoli con questa persona una discussione su facebook o su un forum, non trovi? Allora poi magari ti rimangono delle scorie dentro e le riversi quando ti fanno saltare la mosca al naso per un commento su un tuo gioco… forse non è giusto, ma è umano, credo.
Rospi “ludici”?
Mah, mi spiace quando a volte noi italiani (ma dev’essere una cosa nel nostro dna) invece di fare il possibile per essere orgogliosi dei prodotti di altri italiani e provare a spingerli per far avere loro successo ci perdiamo nelle rivalità di campanile, nelle piccole vendette trasversali… chessò, vedere i playtester e i dimostratori di un altro editore che il giorno dopo Essen vanno in massa su bgg o sulla Tana a dare 3 e 4 a un tuo gioco e tu non capisci nemmeno bene perché… vedere i “comitati di espertoni” stilare elenchi e classifiche di giochi magnifici ed inserirci quasi a forza giochi semisconosciuti di autori lapponi pur di ignorare le migliori produzioni italiane (non per forza le mie, eh…).
Ma alla fine sono piccole cose, forse dicono di più sulla piccineria di chi le compie di quanto poi me ne possa effettivamente fregare qualcosa o di quanto mi possano poi danneggiare personalmente. Spero che i miei giochi e la mia carriera come designer alla fine contino molto di più delle piccole cattiverie o delle meschinità che a volte tocca subire, e che comunque sono cose piccolissime rispetto a quello che a volte subisci sul lavoro o negli affetti...

12- E adesso, Andrea? Con la scusa dell’intervista e della birra abbiamo tirato le 03.00 di notte e ci rimangono 3 ore di sonno e domani si lavora. Che ne dici, si torna a casa? O ci fermiamo ancora in quel chiosco vicino allo stadio a farci un panozzo con la salsiccia ? (ho Hanabi nel marsupio!)
12- Dado, non sono certo di riuscire a trovare le chiavi della macchina, figurati giocare ad Hanabi…altre quattro ore e mezza e devo occuparmi di tarocchi e cristalli magici (a volte mi viene il dubbio che il mio lavoro serio sia quello da ludocantropo). Vabbè dai tanto l’intervista non era sul serio, vero? Tanto non la pubblicherai mai questa roba… sembra lo sfogo acido e rancoroso di un ubriaco in birreria… Dado dai cancella sta cosa… ca**o fai con quel registratore, su… premi DEL...

mercoledì 6 maggio 2015

Chi tocca i filler muore

Cinquanta mica cinque. Ci mettono tutti in fila davanti al capanno di tronchi, una fila lunga ma composta, succube, nessuno che fiati. L'aria fredda del mattino ci punge attraverso le magliette, la nebbia della val Chisone che ricopre tutto sembra complice, o forse è solo una coincidenza.
Seduto al tavolo, a compilare le righe di un enorme registro da una lista prestampata, uno degli agenti del Giocatorino. Un secondo, in piedi, con anfibi e pastore tedesco al guinzaglio, giocherella col laccetto dello sfollagente.
"Quando sentite il vostro nome, vi avvicinate e vuotate le tasche sul tavolo".
La fila scorre lenta, un nome dietro l'altro. Quando chiamano il mio, mi avvicino al tavolo.
Affondo le mani nelle tasche e ne tiro fuori un fazzoletto appallottolato e un dado D6.
L'agente seduto sposta il dado da una parte all'altra, con la punta della penna.
"Altro?" mi chiede
"No, signore"
"Ragazzo: se hai qualche filler nascosto addosso o infilato in qualche orifizio, faresti bene a tirarlo fuori adesso, perchè se te lo troviamo noi non ci andremo giù morbidi"
"Non ho niente, giuro che non ho niente"

Mi fissa, come se potesse scavarmi dentro alla ricerca di un Coloretto. Poi chiama il collega.
"Fallo passare".
L'agente mi prende per un braccio e mi trascina fino al portone del capanno di tronchi.
Infila la lunga chiave.

"Benvenuto al WEEGL"

THE GOLDEN AGES
Torino - Pragelato in un'oretta e mezza, tornanti e mal d'auto compresi. Arriviamo per le 9.00, lasciamo giacche e borse in camera e chiediamo indicazioni per il capanno: giusto due minuti a piedi, noi naturalmente prendiamo la macchina.
Scarichiamo il cubo di titoli portati previo brainstorming whatsapp coi Giullari: Trajan, Le Havre, Kingsport Festival, Hansa, Giù dal trono, Tikal 2, Ancient Terrible Things, Lords of Waterdeep.
Nel capanno c'è già tutto, giocatori e giochi. I Giullari ci portano al loro tavolo, che ha il piano ancora tiepido dell'ultima partita. Giusto cinque minuti di ciao come stai tutto bene, e cominciamo.
The Golden Ages, tedesco di civilizzazione per 2-4 giocatori, 90 minuti la durata, di Luigi Ferrini.
Ce lo beviamo a garganella, testa sotto la fontana, inzuppandoci mento, capelli, maglietta fradicia.
Il gioco risulterà, per quanto riguarda il sottoscritto, il The Best of Weegl.
Medito l'acquisto ora e subito.
AQUASPHERE
Pausa tecnica per pisciare il cane Botolo e lanciare nelle budella il primo gofri speak e toma, e rimettiamo giù la testa sul tavolo.
Si va di Feld, perchè i giochi di Feld son come le tette della propria compagna: sai che non ti stancherai mai di giocarci, neanche dopo 40 anni insieme, neanche dopo i figli e dopo i nipoti.
Inzalata di punti Frau Blucher per 2-4 giokatori, d'ambientazione Bioshock e 40.000 leghe sotto.
Primo titolo di Feld che ci mette in difficoltà. Red lo definisce complicato, a me fa venire in mente una spina elettrica shuko infilata a forza in presa italiana.
Ma è solo il primo impatto: il gioco si rivela complesso ma ricco, più difficile da cavalcare degli altri Feld ma decisamente appagante. Finisce la partita che avrei una voglia porca di farne subito un'altra, ma non rientra nei piani per il Weegl. Mentre scrivo queste righe una copia di Aquasphere nuova di cellophane sta già sul mio tavolo...
LANCASTER
Aggiungiamo una sedia al tavolo per tirar dentro Penny, una vecchia conoscenza di Red. Il nuovo arrivato vorrebbe un'american, e così il Giullare che se gli dici che sei vegetariano ti cucina il pollo, propone Lancaster.
Cavalieri e maggioranze medioevali per 2-5 giocatori di Cramer, con componestica di alto livello e belle meccaniche pulite.
Di solito non apprezzo i giochi col "siparietto" dietro il quale nascondere monete e risorse, perchè hanno questa componente mnemonica e io dopo mezzo giro di tavolo non so neanche cosa c'è sulla mia di plancia, figurati gli altri. Ma Lancaster picchia tantissimo e si rivela un vero gioiellino.
Red lo definisce il suo The Best of Weegl a pari merito con The Golden Ages e il fondoschiena di quella tizia coi jeans neri del Giocatorino.
Terza partita finita, secondo gofri, questa volta salame e gorgonzola.
Le ascelle cominciano a prendere una certa importanza.
MARCO POLO
Di nuovo io, Red, Giullare e Giullaressa, e decisamente meno freschi che all'andata, rovesciamo sul tavolo Marco Polo, del duo delle meraviglie Tascini - Luciani, autori del fichissimo Tzolkin.
Ancora un tedeskaiser per 2-4 giocatori, impegnativo e molto stretto come piace a noi gamers con la pancia. Gioco di piazzamento dadi, più strategico che tattico, solido nella struttura e di alta rigiocabilità.
Nota: la giullaressa sembra riesca a metter giù poco, e a due turni dalla fine risulta indietro quasi di un intero giro di tabellone su noi altri tre...finchè non comincia a raccogliere quanto seminato, e in due turni ci zompa davanti e fa asso piglia tutto.
Bel titolo da rimettere sul tavolo quanto prima, ma se mi chiedeste adesso al brucio Marco Polo o Tzolkin vi direi Tzolkin.
TIKAL II
L'uomo che sussurrava alle ascelle e le ascelle gli rispondevano pure.
Non cediamo di un millimetro, e forse è proprio il ritmo a sfiancarci più che i giochi. Al fine di dar un po' di ossigeno al Giullare Barbuto prono sui regolamenti, Red cava fuori il suo Tikal II, comprato al Balun di Torino insieme a una mountan bike rubata.
Peso medio-leggero color pastello e vagamente Art-Attak, non era più uscito dalla scatola dopo la serata ammazza-gazzelle con Carontissimo.
Giocarlo mi mette un po' di malinconia per il Vichingo a 7000km.
Partita un po' nè carne nè pesce, che lascia incuriositi i Giullari e fiaccati me e Red.
Probabilmente destinato alla math-trade.
KINGSPORT FESTIVAL
Okay: puzziamo.
Di solette, cane bagnato, lanuggine d'ombelico, lenzuola di motel a mezza stella. Sognamo segretamente una doccia, ma non molliamo (anzi molliamo, e questo è parte del problema).
L'una di notte passata da un pezzo, convinciamo al tavolo quel mostro nella scatola di Tuxx.
Decidiamo di diluire un po' gli oktober-crauti nelle arterie stoppose con qualcosa di un po' più dadoso e casual, quindi viriamo su Kingsport Festival, il Kingsburg di Chiarvesio in chiave indicibile Cthulhu. Mi incarico personalmente della spiegazione e devo riconoscere che me la cavo, nonostante l'ora. Giochiamo partita completa di orpelli e carta Festival, e vince Red con gran abuso di carte rosse.
Nota: il mattino seguente ritroviamo sul pavimento un cubetto rosso con i segni dei denti del cane Botolo, questo oppure giocando abbiamo davvero evocato un Antico (ma di taglia piccola).
ROKOKO
Vestiti incollati addosso per il sudore e mutande fra il croccante e il giallo Fonzie, cominciamo Rokoko che sono le 03.00 di notte. Red è un cadavere che ci vorrebbero le strisce di scotch per le palpebre, come in Opera di Dario Argento.
Piazzamento sarti per 3-5 giocatori, ben ambientato, non innovativo ma molto gradevole da giocare, ne ricordo una bella minuta di TeOoh.
Cominciamo. Nonostante l'ora piccina sembro reggere bene e Rokoko si fa masticare.
Ma alle 3.30 Red mi biascica un "Dado non ce la faccio", io: "Come non ce la fai?"e lui: "No, no, ce la faccio" io: "Ma se mi hai appena detto che non ce la fai" lui "Bwlwll faccio bwlwl resisto". Mi accorgo che sta parlando dormendo. Smontiamo il tavolo e riporto all'albergo Red in braccio, come faccio con mia figlia quando andiamo da amici e al ritorno lei si addormenta in macchina. Si va a letto alle 04.00. Mentre gli rimbocco le coperte Red mi promette: "Poche ore di sonno, Dado, te lo giuro, punto la sveglia alle 8.00 e massimo 10 minuti dopo siamo al capanno che bwlbwlbwlbbl".
Ronfa.
HANSA
Arrivato a casa mia per errore, per 2-4 giocatori, sull'astratto, strettissimo e di quelli non troppo gentili con gli avversari.
Red lo gioca a gengive alte perchè lo considera un gioco di loop, ben fatto tecnicamente ma poco divertente (parole sue), a me invece piace parecchio, lo trovo semplice e crudele come certi insetti.
Ancora io, Red e i Giullari a muovere, ancora sedie cotte con le natiche, e primi sintomi di piaghe da decubito.
Cominciamo ad accusare seriamente. Non parlo di freschezza delle membra, parlo di affaticamento cerebrale, di lucidità che viene a mancare.
La partita non scorre: si trascina. Ne accelero la fine refillando più spesso di quanto dovrei.
Chiudo e passiamo ad altro. Siamo agli sgoccioli.
BRUXELLES 1893
Boccone troppo grosso per i nostri stomaci distrutti dai bagordi.
Ancora un tedesco 2-5, ancora ricco, tanta roba, carboidrati insaturi, l'olio di palma fa malissimo, cubetti, risorse, troppa roba.
Giochiamo lessati da 3 ore di sonno in corpo io e 4 Red, da ore e ore di piazzamento qualcosa. Gioco in assenza e in dissolvenza. Guardo i Giullari attraverso una seconda palpebra come certi rettili che vivono nel deserto e nelle zone sabbiose. Il gioco merita, o almeno così mi pare.
Il Giullare Botolo vince mentre la Giulla piazza un meeple su un osso.
Bwlwlwnwlwlwlwlwwbwblwlwlb
About WEEGL
Ovvero Weekend enogastroludico organizzato dai brutti ceffi del Giocatorino, alla sua 10° edizione, un grandissimo evento e un'occasione imperdibile per giocare sul serio, giocare fino a sfinirsi, per togliersi la voglia (se possibile).
Vorrei ringraziare le persone che hanno reso possibile questo evento, ma avendo poca memoria per i nomi, ne ringrazio due, a rappresentanza di tutti gli altri: grazie Tapu e grazie Mamma Laura.
Un weekend che mi fa rimpiangere tutti gli altri che mi sono perso.

LE ULTIME PAROLE FAMOSE (vedi foto)
Red: "Dado ti prometto che domani mattina alle 8.00 spaccate sono in piedi, guarda, ho messo la sveglia sul cellulare, domani alle 8.00 sarò sveglio e avrò l'argento vivo addosso..."
Bwlwwlwlwlwllw
bwlblwlwlbwlbbwll
lbwlbwblwlbbwl
blwlblwlblwl
bwlbwlblb
wblwlbl
wbl