lunedì 13 giugno 2022

Creatori di contenudi

Tutti hanno avuto nella loro vita una "Anna delle medie", una ragazzina della quale sono rimasti segretamente innamorati per anni, senza mai dichiararsi. I pochi che non l'hanno avuta alle medie ce l'hanno adesso in ufficio, e fanno gli splendidi alla macchinetta del caffè. Oppure ce l'hanno nella propria associazione ludica, e il venerdì sera fingono molto bene.
E' una legge maschile scritta, non si scappa.

La mia Anna si chiamava Anna.
Ho già raccontato di lei.
Anna aveva occhi grandi e profondi che producevano uno sguardo che mi scavava dentro come una ruspa, labbra carnose che sembravano la cosa più morbida del mondo, e la pelle bianchissima come la tela di un pittore.
E visto che era una ragazza: sì, aveva anche il seno.

Se di Anna amavo tutto, nella maniera platonica dei poeti, il suo seno era invece un colpo di spranga sui miei ormoni di adolescente. C'erano solo 3-4 ragazze già così sviluppate, nella mia classe, tutte le altre erano minute, e avevano solo un abbozzo di seno, delle piccole piramidi a punta che si intravedevano sotto le t-shirt. Anna invece aveva un'altra fisicità, più matura, e aveva un seno grande e tondo che premeva sotto la maglietta con prepotenza. Per me era un tormento, qualcosa di complicatissimo da gestire. Non riuscivo a non guardare, a controllare il mio sguardo, che si fermava sempre nel medesimo punto [naturalmente ero rapido a fissare una fondamentale ragnatela sul soffitto appena Anna si voltava].
Privo di forza di volontà, guidato solo da variazioni ormonali che mi erano arrivate addosso all'improvviso e che non comprendevo, seguivo ipnotizzato quel movimento tondeggiante, sotterraneo, tellurico, sobbalzante, come un sacchetto di arance che rotoli giù per le scale.
E passavo ore intere a immaginare, perchè a quell'età avevo visto ben poco dal vivo su quell'argomento.
Cominciai a notare piccoli ma importanti dettagli. Che i suoi seni avevano altezze e forme diverse, a seconda del reggiseno, e che Anna non era molto a suo agio con quel corpo ingombrante, quindi spesso dissimulava con vestiti grandi e spessi che ne confondevano i dettagli.
Ma quel trucco potevano funzionare con gli altri maschi, che erano approssimativi e qualunquisti, che professavano il salomonico "una vale l'altra".
Io ero innamorato perso di Anna, amavo tutto di lei, anche i suoi difetti, che riconoscevo e accettavo lucidamente, e intercettare ogni microscopico indizio su forma, dimensione, peso e consistenza dei suoi seni, basandomi ad esempio su quanto la bretellina del reggiseno affondava nella pelle sopra la clavicola, era un esercizio mentale delizioso.
Ogni giorno a scuola mi erudivo di Anna, sarei potuto salire in cattedra e parlare per ore di lei al resto della classe.
Finchè in terza media l'adolescenza esplose in tutta la sua violenza, e cominciammo tutti a parlare esplicitamente di sesso e alcuni maschi dissero che Anna doveva avere "delle grandi tette".
E io, che l'avevo studiata a fondo e che mai avrei parlato dei suoi seni per non meno di 120 minuti, e che neanche sotto tortura avrei usato un termine così sbrigativo e riduttivo come "grandi tette" per non depauperare e mortificare quell'opera d'arte e prova stessa dell'esistenza di Dio in Terra, mi sentii improvvisamente derubato.
Come potevano usare quelle parole? Era come parlare di Michelangelo e definirlo "Bravino".

STAY COOL
Cervellotico party game di domande in multitasking per 3-6 giocatori, di Julien Sentis, della durata di 20-30 minuti circa, edito in Italia da Asmodee.
Materiali: 7 dadi Lettera, 2 mazzi di carte, 1 clessidra.
Si gioca al tavolo 3 per volta. Il giocatore di turno dovrà rispondere in tempo reale alle domande degli altri 2 verbalmente [al giocatore alla sua sinistra] e componendo la risposta con i dadi Lettera [al giocatore alla sua destra], nel tempo determinato dalla clessidra.
I 2 giocatori incaricati di fare le domande, leggendole dalle rispettive carte, incalzeranno il giocatore di turno, ripetendole ogni tot secondi.
Stay cool prevede 3 round di difficoltà crescente, ma vi basterà il primo per comprendere che: non siamo creature progettate per il multitasking.

Di recente ho acquistato il libro Vince chi impara di Alessandro De Concini, un insegnante e divulgatore che si occupa di studio e apprendimento efficace.
Il suo canale https://www.youtube.com/c/AlessandrodeConcini-ADC
Il libro è molto utile e ve lo consiglio al 100% per migliorare nello studio, nel lavoro e nelle vostre passioni. Fra i molti concetti che passa: il multitasking non è efficiente e : NON funziona.
Un paio di video:
https://www.youtube.com/watch?v=sPNxckDj7D8 [video breve]
https://www.youtube.com/watch?v=Vum3nFr4yMw [video lungo]

Più che un gioco Stay Cool è un esperimento scientifico divertente, la prova provata di come funziona il nostro cervello. Per una manciata di secondi riusciamo a gestire 2 informazioni contemporaneamente.... poi qualcosa di inceppa e diventa complicatissimo rispondere a domande semplici come: "Metti in ordine alfabetico le parole cavallo, gufo e cane".
Gli amici attorno al tavolo si sganasceranno dalle risate vedendovi in difficoltà, e si spintoneranno per cercare di fare meglio, e ghigneranno dei propri fallimenti.
Stay Cool non si prende gioco di voi ma ride CON voi dei vostri limiti, e vi spinge a cercare di superarli. Se quando avete letto che è impossibile baciarsi i gomiti o starnutire con gli occhi aperti ci avete provato [e avete fallito]: è esattamente il gioco che fa per voi.
Ed è uno di quei rari titoli nei quali non importa vincere ma soltanto mettersi alla prova.
Da giurato del Premio Efesto, premio ludico dedicato all'innovazione e all'originalità, mi sarebbe piaciuto averlo in gara, sarebbe sicuramente stato un buon candidato.
Per quel che mi riguarda una vera scintilla di genio, un gioco che consiglierei anche in altri ambiti per mostrare [e dimostrare] i limiti del multitasking.

Creatori di contenuti ludici
Se ci mettete il cuore: si vede molto poco. Fatevene una ragione.
Quello che sta sotto a CONCLUSIONI, al fondo del vostro post, dopo un lunghissimo riassunto delle regole spesso più lungo del regolamento stesso, e che dovrebbe essere l'unica ragione per seguire voi invece di altri, sono poche righe striminzite.
Per me: l'equivalente del "belle tette" per Anna o del "Bravino" per Michelangelo.
Il settore dei giochi da tavolo è in forte espansione, e vlogger, streamer, blogger, podcaster e più genericamente: i creatori di contenuti, si sono moltiplicati.
Ma la qualità ha tenuto il passo? Sono migliorati i contenuti o solo i contenitori? Perchè il microfono da 130€ migliorerà sicuramente l'audio del vostro canale youtube, ma non quello che dite: al testo, alla ciccia, dovete pensarci voi. E la mia sensazione, spesso, è che non vi fermiate mai troppo ad analizzare il contenuto che avete appena prodotto, che non facciate autocritica: cosa c'è di veramente mio? Ho dato fondo alla mia passione per produrre questo video oppure ho solo riempito velocemente lo slot del giovedì sera? Ho scritto o detto una sola frase memorabile ?

Qualche esempio di produttori di contenuti che ritengo di qualità.
Roberto Tuxx di Monster in a Box. Da 10 anni continua a produrre video di giochi che non recensisce nessun altro. E' una nicchia nella nicchia, il che richiede coraggio. Scrive e monta video di 40 minuti, è originale, geniale nei testi, intrattiene e sperimenta. E' il Franco Battiato dei recensori ludici.
I Gioca Giullari. Creano tonnellate di video e riescono a essere sempre entusiasti, a coinvolgere, a divertire e a contagiare con la loro spontaneità, e a dispetto di quanto producono, nelle poche pause: giocano o parlano di giochi. Ancora e ancora. Loro AMANO e si vede.
Agzaroth della Tana dei Goblin. E' un recensore puro nell'animo, è il Richard Stallman del gioco da tavolo che lotta per cambiare il mondo. Lavora tantissimo per produrre contenuti densi e di qualità e se le giornate fossero di 48 ore ne produrrebbe esattamente il doppio. La sua integrità gli impedisce di avere anche solo una copia omaggio, recensire per lui è una missione, e ci mette sempre la faccia.
TeOoh di Recensioni Minute. Da 10 anni non ha mai mollato neanche una volta, che ci sia sole o pioggia, che sia raffreddato o che il pupo non abbia dormito bene, lui tutti i sabati esce col suo pezzo cascasse il mondo, e ogni suo video è 100% TeOoh. Un punto di vista che è un riferimento.
Sgananzium. E' un professionista del video e si vede. Qualità altissima, i suoi approfondimenti sono sempre interessanti e ricchi di spunti, le sue interviste con i professionisti del settore fra le migliori di sempre.
Ariodb. Istrionico, politicamente scorretto, che sembra uscito dalla nicchia per errore. Ogni suo video è un'immersione nel suo ecosistema, qualcosa di psichidelico come un ghiacciolo al prosciutto crudo.

Trovate il semplice ma geniale Stay Cool
su MagicMerchant.it
che sostiene questo blog

6 commenti:

  1. Lo si capiva un anno fa e lo si capisce anche ora; Anna... è sempre Anna!
    Sui "Produttori di Contenuti", c'è poco da dire; hai semplicemente tirato fuori il Gotha, l' "Over the Top" dei divulgatori!

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  2. Io aggiungerei alla lista anche il Dado Critico, che contribuisce alla causa con un mezzo dai più ritenuto obsoleto (ma che per qualcuno ancora è il preferito) e che lo fa con uno stile unico che te lo fa sentire vicino come nessun altro. Grazie Dado! ;)

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  3. Bellissimo (l'articolo)!
    Tullaris

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  4. Non l'ho nominato, dando la cosa come scontata

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