Per qualche strano mistero più inspiegabile dello scioglimento del sangue di San Gennaro, nel tragitto post-acquisto il gioco da tavolo perde il suo valore terreno e si trasforma in oggetto sacro, reliquia mistica da venerare.
I più fanatici imbustano le carte e poi imbustano le carte imbustate. Sui social ci si domanda se questi fedeli delle Ultra Pro Sleeves scopino con due profilattici sovrapposti, perché prendersi sifilide e gonorrea è certamente peggio che rovinare le carte di Dominion, ma ognuno è libero di amare il culto che preferisce, anche se è legittimo il dubbio che si proteggano i giochi più delle persone con le quali ci si siede al tavolo.
Ma ogni religione ha le sue piaghe e quella del gioco da tavolo ne ha tre, tre che al confronto quelle di Benigni a Palermo: siccità, Etna e traffico, sono bazzecole.