Alle 5.30 del mattino sto affogando gli Zuppalatte nel caffè. Bisognerebbe inventare un gioco da tavolo sugli Zuppalatte, perchè sono biscotti che richiedono una notevole destrezza: passano dalla consistenza del cemento armato a quella dello zabaione in mezzo secondo, quindi: o te li ficchi in bocca col rischio di scheggiarti un molare o ti finiscono spappolati dentro la tazza.
RedBairon mi manda un whatsappata mezzora dopo: «Sono sotto».
Partiamo che fuori è ancora buio, direzione: Bardolino, comune di 7000 persone circa sul Lago di Garda.
L'acqua non è il mio elemento e nel mare ce n'è troppa. Non mi piace l'idea di qualcosa che si perde all'orizzonte, che continua ben oltre il mio sguardo, un elemento sul quale non ho il minimo controllo, che mi ospita e mi permette solo di galleggiare (come uno stronzo).
Qualche anno fa ho scoperto il lago. Il colpo di fulmine è scattato al Lago Trasimeno. Il lago ha una dimensione più amica, posso controllarne i confini, l'acqua è ferma e sembra fatta di mercurio, mi trasmette tranquillità. Al Lago Lemano, in Svizzera, ho lasciato una parte di me (intendo: un pezzo del mio cuore e molte banconote del mio portafogli).
giovedì 31 ottobre 2024
La dimensione del lago
lunedì 21 ottobre 2024
Le tre piaghe del gioco da tavolo
Per qualche strano mistero più inspiegabile dello scioglimento del sangue di San Gennaro, nel tragitto post-acquisto il gioco da tavolo perde il suo valore terreno e si trasforma in oggetto sacro, reliquia mistica da venerare.
I più fanatici imbustano le carte e poi imbustano le carte imbustate. Sui social ci si domanda se questi fedeli delle Ultra Pro Sleeves scopino con due profilattici sovrapposti, perché prendersi sifilide e gonorrea è certamente peggio che rovinare le carte di Dominion, ma ognuno è libero di amare il culto che preferisce, anche se è legittimo il dubbio che si proteggano i giochi più delle persone con le quali ci si siede al tavolo.
Ma ogni religione ha le sue piaghe e quella del gioco da tavolo ne ha tre, tre che al confronto quelle di Benigni a Palermo: siccità, Etna e traffico, sono bazzecole.
martedì 24 settembre 2024
Il bruscolino degli dei
Quando la Mattel fece i provini per i Masters of the Universe, io mi presentai per il ruolo del Principe Adam. Ero sicuro che mi avrebbero preso, che avrei avuto il mio volto sulle banconote da cento e che le femmine di Eternia si sarebbero calate così velocemente le mutande Lovable da scheggiare il pavimento. E invece la Mattel scelse un altro, quel tizio col caschetto biondo che somigliava a Nino d'Angelo, che avrebbe potuto cantare 'Nu jeans e 'na spada 'i Greiscull.
Ma non tornai a casa in pullman con gli altri scartati al provino.
Mi presero fra le fila dei cattivi, perché mio padre era iscritto al sindacato e perché la nonna da giovane era stata l'amante di un ministro [uno importante, uno al quale, venne fuori, alcuni imprenditori avevano intestato una villa di duecentocinquanta metri quadri in Costa Rei, a sua totale insaputa].
Mi diedero una nuova pelle e una nuova identità: Whiplash il guerriero barbaro dall'aspetto di rettile, con la coda a frusta.
Il mondo non era la mia ostrica: era una cozza marcia che quando la mordevi ti trasmetteva il tifo.
giovedì 12 settembre 2024
[Pillola del giorno dopo] Due fallimenti al prezzo di uno
Nel gruppo Whatsapp "I morituri di Shub-Niggurath" si era deciso: «Stasera niente discorsi seri».
Ma già al rosseggiare del tramonto i temi impegnati cercavano di morderci al volo come i cani i frisbee.
Per scansare un dibattito sullo stereotipo degli italiani «Solo pizza e Mandalorian», a cena con moglie e figlia avevamo scolato dall'acqua bollente e spolverato di Parmigiano gli agnolotti serissimi de La Casa dei Cappelletti di Venaria.
Due ore dopo, in un'altra casa, al tavolo con Viking, RedBairon e il Vescovo Blasfemo, mi ero opposto al fatto che, in quanto unico personaggio femminile dello Star Wars Beach Party, (Xi'An, l'umanoide con i tentacoli viola in testa) dovessi essere proprio io a portare in salvo il bambinello, nel secondo scenario.
martedì 30 luglio 2024
I giochi da tavolo non trasformano l'acqua in vino (e neanche in caffè)
Ma sulla loro utilità ci sarebbe da spaccare in quattro il capello. Non parlo di ciò che è evidente anche alle pietre per grattare i duroni dai calcagni: socialità, interazione, cooperazione, condivisione di tempo di qualità, rispetto delle regole, imparare a perdere, sviluppo delle competenze matematiche e di pianificazione, possibilità di inciuciare con le femmine, che è già grasso che cola.
Ma della capacità dei gdt di salvare il mondo, di trasformare l'acqua in vino: di fare miracoli per il genere umano.
venerdì 12 luglio 2024
Giocodurismo
Come il peggiore dei mostri avevo per anni nascosto la mia vera natura dietro una porta chiusa a chiave.
Puoi entrare in qualunque stanza tranne in quella, avevo intimato a mia moglie tornati a casa dalla chiesa con ancora i confetti in tasca. Il rischio di passare per un Barbablu veniva scongiurato al tavolo da gioco: io prendevo sempre il giallo, quindi al massimo potevo passare per l'innocuo Barbazoo che parlava con gli animali nei Barbapapà.
Per anni ero stato cordiale con i vicini che di me avrebbero potuto raccontare ai giornalisti: "Salutava sempre" o "Ci regalava le albicocche del suo giardino e anche la menta che cresceva accanto alla siepe" e scuotendo il capo: "Sembrava una così brava persona..."
domenica 16 giugno 2024
Gli piace l'infermiera
Mi rendo conto che è poco credibile che io sia di nuovo qui ma con un familiare diverso, che è molto più verosimile che mi sia invaghito di quell'infermiera sudamericana con gli zoccoli azzurri del dottor Scholl, e che la stia stalkerando con la complicità dei miei genitori.
Contorto, sì, ma statisticamente più probabile.
Ricordo di aver visto una serie tv, una di quelle che per far più paura scrivono a caratteri cubitali ISPIRATO A UNA STORIA VERA, anche quando quel ispirato è usato con parecchia creatività, come se dicessi che IL SESTO SENSO è ispirato all'infanzia del Mago Otelma, nella quale un serial killer uccideva con la complicità della madre.