Con mia figlia oramai grande e un poco più di tranquillità sul lavoro, gioco il triplo di quanto giocassi 10 anni fa. In media 3 sere la settimana, con gruppi diversi, spesso anche qualcosina di più nel weekend, se non saltano fuori matrimoni o bronchiti.
I miei gruppi sono consolidati e ho seminato bene fra gli amici: difficile che non metta su un caffè e non apra una scatola quando qualcuno viene a trovarmi.
Ma il gap fra quello che esce sul mercato e quello che riesco a provare è sempre di più grande.
La passione non basta e neanche il calendario.
Con più di 3000 titoli nuovi all'anno, anche se giocassi 7 sere su 7 per 52 settimane l'anno, ogni volta sempre un titolo diverso, riuscirei a scalfire poco più del 10% delle novità.
Quindi spero mi capirete se lascerò fuori qualcosa che invece a voi è piaciuto, o qualcosa di celebre.
Ho più di 20 titoli ancora nel nailon sulla mensola (fra questi: Root, U-boot, Barrage, Teotiuachan...).
Materialmente: non si può provare tutto subito, ci va il suo tempo.
lunedì 27 gennaio 2020
venerdì 17 gennaio 2020
Cioccolata e cancrena
Non ha più vent'anni e neanche trenta, il suo cuore non si comporta come dovrebbe, e il suo umore è quello di uno costretto a cercare aghi in un pagliaio in un giorno di pioggia.
Ha la sensazione di aver sbagliato qualcosa, di aver chiuso gli occhi un istante e di essersi ritrovato improvvisamente a metà della vita, come quegli spettatori che entrano nel cinema a film cominciato, e che pretendono di capire subito la trama.
Ha sbagliato qualcosa, pensa, ma roba di poco conto, le colpe vere ce le hanno gli altri; come tutti è incapace di una vera autocritica, vede i suoi errori ma non riesce a calcolarne il peso, più facile cercare un colpevole contro cui scagliarsi, un coniglio Palladineve responsabile della coda in tangenziale e di altri crimini, qualcuno al quale addossare ogni male del mondo: dai tagli all'istruzione, agli opinionisti su Facebook, dai pm10 a Torino ai finti disabili.
Ha la sensazione di aver sbagliato qualcosa, di aver chiuso gli occhi un istante e di essersi ritrovato improvvisamente a metà della vita, come quegli spettatori che entrano nel cinema a film cominciato, e che pretendono di capire subito la trama.
Ha sbagliato qualcosa, pensa, ma roba di poco conto, le colpe vere ce le hanno gli altri; come tutti è incapace di una vera autocritica, vede i suoi errori ma non riesce a calcolarne il peso, più facile cercare un colpevole contro cui scagliarsi, un coniglio Palladineve responsabile della coda in tangenziale e di altri crimini, qualcuno al quale addossare ogni male del mondo: dai tagli all'istruzione, agli opinionisti su Facebook, dai pm10 a Torino ai finti disabili.
domenica 12 gennaio 2020
Il post numero 300 [in inglese]
Due anni e mezzo dopo, ripubblico il mio post "Il post numero 300" in lingua inglese, perchè credo sia una bella storia thriller, ambientata nel mondo dei giochi da tavolo, e volevo potessero leggerla anche altri al di fuori del nostro stivale.
Questa traduzione è soltanto merito di Infinite Jest. Grazie!
Post originale in italiano:
http://dadocritico.blogspot.com/2017/09/il-post-numero-300.html
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Questa traduzione è soltanto merito di Infinite Jest. Grazie!
Post originale in italiano:
http://dadocritico.blogspot.com/2017/09/il-post-numero-300.html
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venerdì 10 gennaio 2020
La classifica delle cose che bruciano (aggiornata alla versione 35.5)
Le novità rispetto all'aggiornamento 35.4.
Dopo tanti anni abbandona la classifica delle cose che bruciano di più nella vita: la zip dei jeans, che a cavallo degli anni '80, e cavallo non è una parola usata a caso, rimase per 5 settimane consecutive sul gradino più alto del podio, in seguito a molteplici incidenti fra gli adolescenti.
"Le cerniere lampo di oggi sono molto più sicure" ha commentato un attempato vigile del fuoco mostrando la cesoia per lamiere soprannominata sbragacujun con la quale, nei ruggenti anni di Superclassifica Show e del Telegattone, disincagliava le pudenda dei ragazzi.
Dopo tanti anni abbandona la classifica delle cose che bruciano di più nella vita: la zip dei jeans, che a cavallo degli anni '80, e cavallo non è una parola usata a caso, rimase per 5 settimane consecutive sul gradino più alto del podio, in seguito a molteplici incidenti fra gli adolescenti.
"Le cerniere lampo di oggi sono molto più sicure" ha commentato un attempato vigile del fuoco mostrando la cesoia per lamiere soprannominata sbragacujun con la quale, nei ruggenti anni di Superclassifica Show e del Telegattone, disincagliava le pudenda dei ragazzi.
venerdì 3 gennaio 2020
Ciarlatanate
Scalciando fra Lucca e Essen il feto ludico del 2019 era arrivato in pancia a 3000 titoli e mezzo. Un bel peso pasciuto. Il mercato dei giochi da tavolo, pur elastico di natura, si sarebbe slabbrato. Ma all'arrivo del pargolo, al primo vagito della fustella, il dolore sarebbe stato presto dimenticato.
Gli editori in contrazione stritolavano la mano ai distributori fin quasi a spezzargliela, mentre i giocatori, fra gambe divaricate su Facebook, incoraggiavano la spinta pelvica e la nuova vita.
Ogni anno l'infante era più grosso.
Secondo gli esperti di settore il ritmo era insostenibile e presto ci sarebbero stati più neonati che padri, più giochi che giocatori, e sugli scaffali si sarebbero ammucchiati orfani e bastardi diotallevi già scontati del 20% alla nascita.
Gli editori in contrazione stritolavano la mano ai distributori fin quasi a spezzargliela, mentre i giocatori, fra gambe divaricate su Facebook, incoraggiavano la spinta pelvica e la nuova vita.
Ogni anno l'infante era più grosso.
Secondo gli esperti di settore il ritmo era insostenibile e presto ci sarebbero stati più neonati che padri, più giochi che giocatori, e sugli scaffali si sarebbero ammucchiati orfani e bastardi diotallevi già scontati del 20% alla nascita.
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