"Faccia un bel respiro".
Faccio un bel respiro.
E l'ago è già in vena.
Ieri sono stato al Giocatorino 2014.
Come sempre succede, quando capita un evento interessante a pochi metri da casa mia, puntualmente la mia "agenda" è già piena come un Compro Oro davanti a un Casinò.
Ritagliare un paio d'ore in due giorni sembra un'impresa che neanche una join venture fra Copperfield e Dynamo. Ma i figli ti cambiano, oh, se ti cambiano, e ti rendono capace di cose eccezionali.
Ho imparato a "farla" in bagno con un topo che viene a interrompermi ogni cinque minuti per chiedermi se ho visto il peluche di Manfred dell'Era Glaciale o perchè Barbapapà è rosa anche se è un maschio e Barbamamma è nera anche se è femmina; ho imparato a dormire 2 ore per notte e la mattina dopo andare in ufficio, a far buon viso a cattivo gioco con i genitori dei bambini con i quali va d'accordo mia figlia, ad alzarmi nel cuore della notte per la pipì, calpestare col piede scalzo un Gormite duro come l'adamantio e piangere senza svegliare nessuno.
Quindi, con un raffinato gioco di incastri, magheggi, false promesse, corse in macchina da una parte all'altra della città e un grappolo di telefonate, sono riuscito a fare un salto al Giocatorino.
Solo un salto, un paio d'ore, poco più.
Al mio fianco, l'altro maestro dell'escapologismo familiare d'altura: Red "Houdinì" Bairon.
HEXEMONIA
Tempo di un caffè in piedi con Chiarvesio, I Giullari, e MichyLo della Tana (che finalmente conosco), che andiamo a infilare le dita direttamente nell'impasto crudo del Giocatorino.
Mi avvicino al tavolo di Hexemonia (uno dei due titoli che vorrei provare, l'altro è AquaSphere) e trovo Marco Bisterzo a presentare il gioco.
"Ciao Dado, vuoi provare?"
Nota: appassionato e divulgatore del verbo del token, Marco è onnipresente in tutte le fiere, manifestazioni, associazioni, ludoteche, ed eventi ludici in piemonte. Fate un esperimento: entrate in un centro giochi, salutate Marco appoggiato al bancone con una scatola di Battlestar Galattica in mano, uscite dal negozio, percorrete a velocità spasmodica tutta la città fino a raggiungere un altro centro giochi che non conosce nessuno, fiondatevi nel negozio, e salutate ancora Marco seduto a un tavolino a giocare a Legendary.
Hexemonia
Titolo da 2 a 4 giocatori, tedesco, della durata di una quarantina di minuti, completamente made in italy grazie a Fabio Attoli (l'autore) e Pendragon Game Studio (l'editore).
Scopo del gioco: espandere la propria città e ottenere a fine partita più punti degli avversari.
Hexemonia si sviluppa attorno alla classica struttura esagonale tipica degli alveari e di World in Flames, con un motore crucco di gestione delle risorse, maggioranze, combo, e dita chiuse nello sportello agli avversari.
A partire dalla prima tessera esagono "
main" della città, si attaccano a raggiera tutti gli altri esagoni, pescandoli e attivandoli con i cubetti (cubetti che rappresentano 3 tipi di risorse: cittadini, oro, milizia)
Vero cuore la fase di attivazione, nella quale si potrà scegliere solo una azione fra le possibili:
1-produzione risorse
2-attivazione esagoni ingranaggio
3-ridistribuzione dei cubetti sugli esagoni
4-attacco di un esagono avversario
Al tavolo, oltre Marco e il sottoscritto: MichyLo, RedBairon e PierLuca Zizzi.
Si parte un po' a rilento, a causa del vociare di sottofondo del Giocatorino e del via vai continuo di amici e conoscenti che si fermano per un saluto.
Zizzi e Red prendono subito il largo, mettendo fra le loro città e le nostre il gap che può esserci fra New York e Tokyo da una parte e Pinerolo e Pocapaglia dall'altra.
Zizzi depone cubetti d'oro come fanno le zanzare d'estate con le uova: a grappoli di migliaia alla volta, mentre Red incastella ingranaggi uno sull'altro fino a costruire un Orient Express di combo-cubetti: quando accende la caldaia le nostre città diventano Pinerolo di Notte e Pocapaglia a Ferragosto.
Ma il tavolo è stretto, troppo stretto per due maschi alfa come Zizzi e Red, e tutto l'oro accumulato dall'autore di Caligula scatena la bramosia del Tritamanuali, che urina sul trattato di non belligeranza.
Oggetto del contendere un esagono tracimante cubetti d'oro, irresistibile come un metro quadrato di pluriball.
Parassiti saprofiti delle distrazie altrui, io e MichyLo ne approfittiamo per dare un po' di ossigeno alle nostre baraccopoli. Ci rimpinguiamo di cubetti ed esagoni, mentre i due tori non riescono a sciogliere le corna, e approfittando dei nervi a fior di pelle, entriamo finalmente in partita.
La partita termina mezzora dopo, e a sorpresa chiudo io col punteggio più alto (solo perchè i giocatori veri si sono presi a crapate).
Prime considerazioni.
Poche regole ed efficaci, piacevole nello svolgimento, componentistica essenziale (senza troppi orpelli) ma chiara e funzionale. Buon mix di gestione risorse, combo, attivazioni e guerre altrui. Interazione diretta piuttosto aggressiva, che può spaventare i germanofili più conservatori (a me è piaciuta) e tante occasioni per pestare i calli agli altri soci al tavolo.
Attaccare gli altri, per quanto "poco german" e moralmente deprecabile, è il vero glutammato bio-vegan del gioco: dà sapore senza sbilanciarne la sapidità: attaccando il giocatore A si offre il proprio fianco al giocatore B.
Ottima la durata sotto i 60 minuti anche in 4 giocatori.
Sulla longevità e sulle strategie più convenienti (argomento dibattuto a lungo nel dopo partita) ancora troppo presto per buttar fuori impressioni precise, ma a pelle direi ancora buon livello.
Insomma, una bella sorpresa, 'sto Hexemonia, sicuramente un titolo che mi ha incuriosito molto e che spero di riprovare in tempi brevi (magari con i due soci in notturna).
STAY AWAY
Giocatorino sempre più pieno, trovare uno slot in un tavolo sembra chieder la luna, ma i dimostratori si fanno veramente in quattro e vengono ad acchiapparti appena ti vedono fermo e spaesato.
"
Ciao. Ti va di provare Stay Away?"
Lo seguiamo.
Compagni di infezione in questo
Carpenter-tribute: il Giullare Barbuto, Madame Feld, Davide Dalalla, Sara, Emanuele, RedBairon e un misterioso ultimo arrivato che chiamerò Mister X.
Gioco di carte da 6 a 12 giocatori, ispirato al film
La Cosa, variazione sul tema contadini versus lupi mannari. In mezzo ai ricercatori sperduti nell'antartide si nasconde l'abominio, La Cosa. Ha già sterminato un gruppo. La squadra di recupero ha una sola possibilità di salvezza: individuare rapidamente La Cosa e bruciarla a sventagliate di lanciafiamme, prima che contagi tutto il gruppo.
Il turno giocatore prevede tre azioni:
1-pesca una carta dal mazzo centrale
2-usa una carta (o scartane una)
3-scambia una carta con il giocatore alla tua sinistra
La Cosa vince se riesce a infettare tutti gli umani.
Gli umani vincono se riescono a uccidere la Cosa.
Ogni giocatore infettato cambia fazione passando dai buoni ai cattivi.
La partita di prova scorre abbastanza velocemente considerato il party da sette, fra ghignate, sospetti e qualche leggerezza da parte mia (individuo la Cosa ma anzichè incendiarla mi metto nelle migliori condizioni per essere infettato, un vero genio).
In pieno contrasto col QI dimostrato, sarò proprio io a irrorare la Cosa con la benzina e a salvare il mondo.
Gioco leggero, molto ben illustrato (davvero horror), da capodanno in montagna con compagnia allargata, a un ottimo prezzo (15 euro) con bonus di carta promo in regalo.
L'unico "difetto" che ho trovato è il sistema a eliminazione stile Bang!, che taglia fuori dal tavolo i giocatori eliminati che dovranno aspettare la nuova partita per rientrare.
Ma basta saperlo.
nota: anche in questo caso: +1 punto prestigio per un altro titolo tutto italiano.
Blood Game Geek
A questo giro davvero un toccata e fuga, al Giocatorino, ce ne siamo andati che i Giullari si stavano giusto mettendo al tavolo di Aquasphere (mi hanno poi mandato un messaggio vocale la sera, sul viaggio di ritorno, per dirmi "
Dado: ti dico solo: grand Feld!! Da qui all'uscita conteremo i giorni").
La mattina dopo sono andato a donare il sangue all'Avis.
Ho già raccontato di questa mia strana perversione, di cavarmi un po' di sangue dal braccio per provare ad aiutare qualcuno, magari un povero cristo che ha preso male una curva in questi giorni di pioggia, ed è finito accartocciato contro un muro, mentre moglie e figlio aspettano a casa.
Sono entrato all'Avis alle 8,30 e ne sono uscito alle 9.30.
Un'ora del mio tempo.
Un'ora all'anno.
Sono sicuro di farcela.
Se riesco a ritagliarmi una sera alla settimana tutte le settimane, e a far 10 telefonate e 50 chilometri di macchina per giocare due ore al Giocatorino, penso di riuscire a ritagliarmi un'ora in un anno, per provare a far qualcosa di buono. Senza moralismi del cazzo, solo guardarsi un po' dentro.
Questa estate erano tutti a rovesciarsi secchi di ghiaccio in testa. Ho avuto l'impressione che riprendersi e caricare il video su youtube fosse molto divertente, e che la donazione per la SLA, come dire, passasse un po' in secondo piano.
Dal lato mio mi sarebbe piaciuto lanciare questa
Blood Game Geek Nomination: nominare blogger, giocatori, autori, editori, e invitarli a donare il sangue, si,
donare il sangue, niente soldi a 'sto giro.
Ma so anche che non tutti se la sentono (non che faccia male, eh), che qualcuno non può, quindi..
Beh, vi lascio solo il mio invito.
Magari pensateci su.
Donare una goccia del vostro sangue, per aiutare qualcuno.
Un'ora del vostro tempo.
La vostra miglior azione dell'anno.