Il GiocAosta non abbassa la testa. E a un anno dal gran casino rimonta il suo famoso tendone giallo. Come a dire: "Embè? Guarda che non ci hai fatto niente".
Gli attori ci sono tutti. Scafandrati dietro le loro mascherine chirurgiche, muniti di green pass, con le mani così linde e sterili che si potrebbe organizzare un mega cous-cous con tutti i volontari e poi un torneo di tuca-tuca e pure una pantagruelica grolla dell'amicizia.
Ad ogni angolo totem di boccioni di disinfettante e squadroni di volontari che girano per i tavoli nuclearizzando ogni centimetro.
Pur nel cuore di agosto l'evento ha registrato numeri da record.
Oltre a nutrite file di giocatori navigati e occasionali, non sono mancati addetti ai lavori, editori, autori, blogger, vlogger, illustratori. C'è stata l'occasione per provare prototipi e anche nuove uscite.
Tutto perfetto o quasi [dico quasi perchè la ristorazione della città non è sembrata sempre così flessibile - ma qui sono gli esercenti che probabilmente non hanno ancora capito numeri e affluenza di questo giga-evento].
Un evento ludico che fa scuola in presenza e che, si spera, possa indicare la giusta rotta da seguire.
Complimenti.