domenica 31 ottobre 2021

Le continue provocazioni di Apollo

E' di nuovo quella sera della settimana. Lo capisco perchè l'umano maschio col pelo sulla faccia, ha sparecchiato il tavolo subito appena finito di cenare, invece di farsi la solita mezzora di divano davanti alla televisione.
La femmina umana grande mette a posto casa o per meglio dire nasconde la roba che trova in giro, passa la scopa, sposta i piatti dal lavandino alla lavastoviglie, mentre la femmina piccola ascolta i Queen nella sua cameretta.

Lui mette le birre in frigo. E fischietta.
Gli umani producono continuamente rumore: quando camminano, quando mangiano, tossiscono, si muovono per casa, persino quando respirano. E' come se inconsciamente cercassero di riempire tutto il silenzio del mondo.

Lo vedo prendere la scatola di The King is Dead dalla mensola dei giochi da tavolo. Guarda caso. E' una settimana che sbatte la testa su quelle quattro paginette striminzite di regolamento che io ho studiato in mezzora. Oramai mi sono convinta che abbia un qualche ritardo mentale o almeno un disturbo nell'apprendimento.

Apre la scatola e apparecchia il gioco. Salto sul tavolo per controllare che abbia fatto tutto giusto [non che ci voglia una scienza per mettere le 8 carte Regione attorno alla mappa ed posizionare i cubetti Gallesi, Inglesi e Scozzesi sulla Britannia medioevale, ma anche King of Tokyo era solo quattro regolette e lui è riuscito a incasinarlo].
Riesco a controllare il setup prima che mi prenda in braccio e che mi metta giù.
"Hai fame, Lamù?" mi chiede prendendo una scatoletta dal frigo e svuotandomela nella ciotola.
Dio mio quanto è limitato, come i cani che abbaiano quando passano le ambulanze.
Almeno ha apparecchiato il gioco correttamente. Potessi gli darei un premietto.

giovedì 21 ottobre 2021

Dietro le quinte dell'anteprima di Wonder Book

All'anteprima di Wonder Book della DvGiochi a Milano, in una libreria Feltrinelli a tre piani e a due linee metropolitane di distanza dalla stazione Milano Centrale, si va in treno regionale al risparmio, con i compagni di merende e maratone feldiane Gioca Giullari, fra fantasie ludoerotiche come quella di intavolare Progetto Gaia fra Vercelli e Rho Fiera, e quella di convincere il controllore a giocare in divisa a Ticket to Ride.
Il ritrovo è alla stazione di Porta Nuova già mangiati, con zaini in spalla, bandana anti-sudore sulla fronte per non perdersi neanche un fotogramma di Wonder Book a causa di un eventuale strizzamento delle palpebre, e l'immancabile bottiglia da 1,5 lt da svuotare dall'acqua e da riempire con l'ammoniaca organica.
Arrivo in anticipo 20 minuti prima, studio i turisti in partenza e le loro valigie con rotelle, e non mi agito finchè non mancano soltanto 5 minuti alla partenza del nostro treno.
Al mio "Alberto siete in arrivo?", il Giullare Barbuto risponde con una serie di sms in sequenza:
1- STIAMO ARRIVANDO DADO TRANQUILLO CE LA FACCIAMO
2- STO CERCANDO PARCHEGGIO MA E' TUTTO PIENO
3- NON TROVOPARHEGGIO MALEDIZIONMA ARRIVIAMO
4- FORSEL'1@TROVATOARIVIAMO
5-C2PMIAMO CORREND FERMA iLTRENODAD
6-VALENTINE'CADUT

venerdì 15 ottobre 2021

Tu stai facendo la cresta

Mi chiede di tirar fuori lo scontrino. E SUBITO. E non di provarci nemmeno a dire che l'ho perso perchè lui non ci ha scritto GIOCONDO sulla fronte.
Mio padre è la persona più diffidente del mondo. E' uno che se trova 10€ per terra, si volta in tutte le direzioni per mezzora prima di raccoglierli, perchè pensa che ci sia dietro la fregatura.
Beh, mi chiede di cacciare fuori lo scontrino della spesa e di vuotare le tasche.

Mio padre ha sempre avuto un metodo educativo tutto suo.
Per esempio quando da ragazzino ho cominciato a uscire la sera, non mi ha mai imposto un orario di rientro.
"Regolati tu, Andrea. Se vuoi puoi anche tornartene a casa alle quattro del mattino, o farti il giro dell'orologio. MA. E qui mettici un MA grande come una casa. Non voglio mai sentirti dire la mattina che devi andare a scuola sei stanco, che hai sonno o che fai storie. M-A-I !"
E io all'inizio stavo davvero fuori tutta la notte come un vampiro. Però di giorno ero a pezzi, uno zombie che si addormentava appoggiato al muro, avvolto nel suo chiodo di pelle nera. Sono andato avanti cercando di gabbare il sistema.
Ma alla fine il conto è arrivato al tavolo.