martedì 28 giugno 2016

La mia esposa stava al fiume

Mio padre stava via tutta la settimana e così mia madre, dopo il turno all'ospedale, mi portava al cinema, di lunedì pomeriggio perchè costava meno.
Dovevamo prendere 2 pullman perchè vivevamo in periferia e perchè mia mamma non aveva la patente.

.....

Ci incontriamo davanti all'ospedale Sant'Anna. Valentino mi spiega che sono lì per un'ecografia e che oramai manca davvero poco. Elisa è già dentro.
Parliamo un po' di giochi e di poppate notturne, davanti alla mia macchina in doppia fila con le quattro frecce e il bagagliaio aperto.
E infine scambiamo, 3 dei miei giochi per il suo Hyperborea con carte già imbustate e perfetto.

La regola che ci siamo imposti, con Viking e Redbairon, è quella della ludoteca socialcomunista in comune, se uno dei tre si compra un gioco, gli altri due comprano altro, in modo da evitare doppioni e far girare più titoli, e vai di condivisione.
Devo dire che la rispettiamo abbastanza.

martedì 21 giugno 2016

L'uovo di colombo

C'è stato un tempo in cui sedevamo ai tavolini di un bar e quel centimetro di caffè faceva in tempo a raffreddare nelle nostre tazzine, tanto era di fondamentale importanza discutere degli edifici in pietra di Caylus.
Un tempo in cui la chat whatsapp era una foresta in fiamme di messaggi "Sì, ma se mi lasciami finire", sulla convenienza di certi segnalini legno e stoffa su altri.
Le mezzore corsare che avevamo accampato con le nostre mogli, il tempo di un Campari, si dilatavano pericolosamente verso il divorzio.
Ci addentravamo dentro ogni singola mossa della partita appena trascorsa come avremmo fatto in un dungeon.
E ridevamo, sì, ridevamo degli ammericanbabboy, come si ride oggi di certi adolescenti che portano i jeans calati bassi sul culo con i boxer a vista.
Germanifighetti, facevamo l'autoironia dei negri dei film di hollywood, quando si chiamano fra loro negri.
La nostra costa smeralda era il chiosco dei panini sulla radiale alle 3.00 di notte, e la nostra coca tutte le possibili implicazioni di un ipotetico diverso piazzamento di lavoratore fra il quarto e il quinto turno. Proiezioni mentali più delle seghe. Calcoli da board game theory. Ci riempivamo le mani e ci ingozzavamo di cubetti come nella  fantasia di rimaner chiusi tutta la notte in un supermercato, e svaligiare il banco dei dolciumi.

mercoledì 15 giugno 2016

Gioco dell'Ano 2015 [2° Edizione]



I giochi brutti sono sempre di qualcun altro, come i figli maleducati, i nostri no, mai, al massimo sono vivaci o "sanno farsi le ragioni". Seconda Edizione del contest dal nome osceno e antagonista, col fine di individuare i meno riusciti, i brutti anatroccoli che non diventeranno mai cigni.
Perchè, come detto la volta scorsa, non c'è bellezza senza bruttezza, e alla prospettiva di un mondo fatto solo di board games così così, preferisco il nostro, fatto di alti e bassi, di capolavori e ciofeche immonde, e di tanta roba che sta nel mezzo.
Eccoli, dunque, i mostri usciti dalle loro tane nel 2015.

Luca Sulfureo (giornalista e giurato de Gioco dell’Anno)
Il 2015 è stato un anno strepitoso, secondo me. Una delle annate migliori da tempo, sia per gli hardcore gamers sia per i casual gamers, basta vedere la rosa dei candidati al
Gioco dell’Anno. Ergo, abbiamo giocato a tanta roba bella e schivato abilmente quello che puzzava di sòla – tipo Carcassonne Star Wars, che non ho provato ma che mi suonava appetibile come spaghetti vongole, zola & ribes –. La dilusione per me è stata INSOLITI SOSPETTI, il party games di Paoletto Mori, ovvero Indovina chi 2.0. Collaborativo omeopatico (nel senso che il divertimento è diluito 1 a 100), non mi ha lasciato nessuna voglia di rigiocarlo. Decidere se un ragazzo di 30anni vestito casual ha paura di andare in aereo o se fa le vacanze al mare è - yawn - entusiasmante. Troppe volte la risposta del testimone è stata “Maccheminkia ne so”. Doveva essere un derby con Nome in codice, ma è finito come quando al Milan c’era Sacchi e all’inter Klinsmann.

giovedì 9 giugno 2016

La cucina per il Ludocantropo

Ludo ulula. Castello di burgundy ludu lì.
Siamo Ludocantropi: ci trasformiamo di notte.
Prigionieri in un corpo che non ci appartiene, fuggiamo in cerca di una tana nella quale rannicchiarci.
La cucina è la nostra tana.


Lunedì.
Mi chiede se esiste un modo per recuperare foto e rubrica da un cellulare "In caso di reset accidentale".
"Perchè, l'hai spiantato?" gli chiedo a mo'di pitbull al quale abbiano appena pestato la coda
"Io non ho fatto un bel niente" ci tiene a precisare "Ce l'avevo nella tasca posteriore, e probabilmente camminando deve essersi sbloccato da solo e fatto quella cosa del ripristina le impostazioni di fabbrica".
Ora: il suo cellulare aziendale ha un PIN di 4 cifre, diciamo: 2468.
Significa che, stando alla sua versione, sarebbe inavvertitamente riuscito con le chiappe a digitare su uno schermo touch la sequenza: 2 - 4 - 6 - 8 e poi tener premuto il pulsante SPEGNI, scegliere l'opzione: RIPRISTINA IMPOSTAZIONI DI FABBRICA, e cliccare su ATTENZIONE TUTTI I DATI SARANNO CANCELLATI VUOI PROSEGUIRE -> SI.
Roba che con un peto partiva anche una chiamata al 113.

Il rientro a casa è veloce. Sembra che abbiano imburrato la tangenziale. Le macchine scorrono lubrificate. Sembrano mani che percorrano un collant per arrivare a casa. Si sta bene a casa. Non come il ginocchio.

venerdì 3 giugno 2016

Wasabi sul prossimo Nigiri

Fidarmi di te? L'ultimo wasabi che mi hai rifilato non avrebbe fatto piangere un ragazzino neanche a infilarglielo su per il naso.
Tiri sul prezzo e sono costretto a darti la seconda scelta.
Sei furbo. E spacci un sacco di merda verde.
La merda verde è la terza scelta. Pasta di rafano cinese che brucia e non sa di niente. Costa poco vale poco.
Sentiamo: quanto? Quanto per la prima scelta?
200
Ahahahah hai voglia di scherzare? Cosa sarebbe, cocaina pura?
La cocaina pura non cresce solo alle pendici del monte Fuji, a 1500 metri di altezza. Wasabi Primario. Rarissimo. Lo chiamano il Wasabi di Giada e un tempo era ad uso e consumo del solo Imperatore e dei suoi familiari, e ti tagliavano le mani e i piedi se osavi rubarne una radice.  
Ed è forte?
E' come mangiare Godzilla mentre distrugge Tokyo.