Per i miei 50 anni ho ricevuto un orologio. Un Citizen giallo, il colore che uso nei giochi da tavolo, con movimento automatico.
Non avevo mai posseduto un orologio automatico, senza batteria, che si carica col movimento del polso, ed ero molto curioso.
Qualche sera dopo il mio compleanno ci siamo trovati con Viking e RedBairon per giocare a Betrayal at House on the Hill. Eravamo alla terza partita e non avevamo ancora deciso se catalogare Betrayal come prova stessa dell'esistenza del Dio e riservargli un posto sulla mensola dei "giochi immortali" o bollarlo come zozzeria immonda, segnarlo con una "X" rossa sulla fronte ed esporlo al pubblico ludibrio.
Betrayal 3° Edizione [e qui attingo a piene mani dalla recensione di Agzaroth su La Tana dei Goblin] è un gioco del lontano 2004 ristampato e rieditato con alcune migliorie.
Si gioca in 3-6 giocatori, dura 60-90 minuti circa ed è un ameritrash con tanta storia, molti tiri di dadi e poco controllo. Il concept è più o meno questo: i giocatori si introducono nella villa abbandonata in cima alla collina per risolvere un mistero che terzo segreto di Fatima levati proprio, e durante la perlustrazione delle molte stanze buie innescano involontariamente uno dei 50 scenari horror. Spesso negli scenari uno dei giocatori diventa il traditore della cumpa e comincia a remare contro gli ex amici per la pelle manco fossero stronzi galleggianti.
Esempio di scenario (inventato):
L'idraulico pazzo
Abbiamo cominciato presto e finito tardi. Come sempre. Fisicamente reggiamo molto meno di 10 anni fa, incassiamo male le poche ore di sonno, tirare le due e alzarsi alle sei il mattino seguente.
A fine serata eravamo così bolliti che abbiamo rinviato tutte le discussioni post partita al mattino dopo.
Arrivato a casa mi sono infilato nel letto e mi sono addormentato all'istante, ero a pezzi, credo di aver dormito vestito con camicia e felpa con cappuccio.
Poche ore dopo Francy mi ha svegliato, mi sono preso un caffè doppio e sono uscito di casa per andare a lavoro. Quando sono arrivato in ufficio mi sono accorto di aver dimenticato l'orologio sul comodino.
In mattinata hanno cominciato ad arrivarmi i commenti da spogliatoio di Vik e Red.
Betrayal continuava a camminare sul filo del rasoio del bello e del brutto. Sembrava un animale strano come l'ornitorinco, che è un mammifero ma depone le uova, che allatta i suoi piccoli ma non ha i capezzoli, ha la coda da castoro, il pelo da lontra e il becco d'anatra [by Focus].
Anch'io lo trovavo imperfetto ma molto affascinante. Finché non si era innescato lo scenario il gioco avevo sbadigliato come una scimmia urlatrice muta, ma quando era partito uno scenario degno di un film della Troma, mi ero divertito tantissimo. L'orrore era zampettante, guascone, risibile e birichino.
Quella scatola di cartone si era animata e ci aveva risucchiato all'interno.
Quando sono tornato a casa, soltanto alla sera, l'orologio si era fermato.
L'autonomia si era rivelata più breve del previsto. Ma non ne ero deluso. Anzi ne ero affascinato.
Quell'orologio viveva in simbiosi col suo padrone. Se gli avessi voluto bene, se l'avessi sempre portato al polso avrebbe continuato a camminare al mio fianco, sarebbe stato un compagno fedele, fino al giorno in cui ci saremmo fermati entrambi.
Non era come tutti gli altri orologi che avrebbero continuato a funzionare anche dopo la mia morte, che avrebbero continuato zelanti a segnare l'ora esatta in maniera assolutamente inutile, chiusi in un cassetto per anni.
Quell'orologio viveva se vivevo io.
Ho pensato che Betrayal non faceva eccezione. Poteva essere soltanto una scatola che conteneva della roba. Un costoso contenitore morto di carte e cartoncino.
L'involucro esterno era slegato dal contenuto: avrebbe potuto contenere libri, cd, gomitoli di lana, cialde del caffè, e carte e dadi potevano funzionare benissimo in una location diversa: una scatola di latta per contenere i biscotti, ad esempio.
Non scorreva vita nelle vene di Betrayal, finchè un gruppo di giocatori non lo innescavano, non compivano un atto di fiducia e non cominciavano a CREDERE.
Allora quella scatola si animava, si trasformava, diventava un generatore di storie, 50 storie da incubo con un finale ancora da scrivere.
Le cose che faccio prima di andare a dormire. Ripongo il libro sul comodino e ci metto sopra gli occhiali e l'orologio. Spengo la luce. Le prime cose che faccio da sveglio: mettermi gli occhiali sul naso e l'orologio al polso. L'orologio ha bisogno di me e io di lui.
Per quanto riguarda Betrayal, spero che lo portiate a casa e gli diate la possibilità di raccontarvi quello che ha dentro. Belle storie strane, piene di incubi e di roba trash.
Se anche voi da bambini d'estate guardavate Notte Horror su Italia1, non potete perdervelo.
Trovate Betrayal at House on the Hill
e altra robaccia per boomer nostalgici
su MagicMerchant.it
che sostiene coraggiosamente questo blog.
Credo siano 10 anni che cerco di proporlo al mio gruppo, ma senza successo 😭
RispondiElimina🤟🏻Zio Tibia🤟🏻
È un gioco particolare. Di quelli che dividono: o ti piace o ti fa schifo.
EliminaCiao Zio Tibia
Mi manca il tuo show alla tv
Andrea
Un titolo che mi incurisisce!
RispondiEliminaTullaris
Ciao Tullaris ^_^
EliminaAndrea, ti svelo un segreto... quando non ci sarai più, se qualcun altro si metterà al polso l'orologio, lui ricomincerà a scodinzolare (bello il paragone coda del cane - lancetta dei secondi) al nuovo padrone!
RispondiEliminaPer concludere, i giochi Horror mi fanno schifo, come i film, i libri e tutto quello che ha a che fare con quel genere! :-)
Il mio orologio non mi tradirà mai.
Elimina^_^
Andrea
Betrayal è un pezzo di storia dei giochi, ma per apprezzarlo occorre spirito ameritrash e voglia di divertirsi.
RispondiEliminaElena Infinite Jest
Vero, occorre un atto di fiducia, occorre credere al gioco.
EliminaCiao Elena