Olfattivamente parlando il 2022 era stato un anno di sterco. In assenza di una dozzina di campi di calcio da concimare, per smaltire tutte le deiezioni fumanti fino all'ultima badilata, avevamo deciso di chiudere l'anno con un'impresa eroica.
L'idea era stata del Vikingo: avremmo affrontato la mitologica Zizzona di Battipaglia: 3 chilogrammi sballonzolanti di mozzarella di bufala sagomata a forma di mammella.
Ci eravamo suddivisi equamente i compiti: il Vikingo aveva preso contatti con il fornitore e fatto partire l'ordine, io avevo procurato il gioco da tavolo per la serata e me l'ero studiato (Legend Raiders), e RedBairon si era lamentato di tutto: zizzona, gioco e amici.
Con l'avanzare dei giorni sul calendario, il Vikingo aveva proposto una call serale per definire la strategia più efficace per l'impresa.
"Ho visto dei video e non aspettatevi che affondando il coltello nel santo graal di latte salernitano, questo si afflosci o perda liquido. Nossignore. Il contenuto è sodo e turgido come il seno di una ventenne coppa B. E parlo di una ventenne insegnante di spinning con addome tartarugato"
Ci aveva mostrato i video incriminati. Effettivamente mi ero aspettato un ripieno simile, in consistenza, a una stracciatella di burrata. Invece sembrava denso come la fontina.
In quei 3 chilogrammi, lordo e netto erano gemelli omozigoti: non erano previsti sconti, neanche microbici.
Per il Vikingo era necessario un plan fatto di abbuffate pantagrueliche, per preparare l'apparato digerente a dilatazioni che avevano del pornografico, alternate a digiuni da dvd Asylum: Marco Pannella Versus Mahatma Gandhi.
Per me restava conditio sine qua non concentrarci sul significato mistico dell'impresa:
"La Zizzona è fatta di latte... ma è assemblata a forma di mammella... che è l'organo ghiandolare che secerne lo stesso latte. E' come se Creatore, Creato e Processo della Creazione si fondessero in un loop ridondate trinità".
RedBairon sembrava sottovalutare le nostre preoccupazioni e la faceva facile commentando: "Che palle che siete! Semplicemente mi allenerò andando a correre una mezzora al giorno, per tre settimane, per ritrovare la forma".
Effettivamente già il secondo giorno di jogging prese la forma.
Una forma di influenza.
Nella categoria delle infezioni virali prese l'equivalente della Zizzona: se in Italia girava l'influenza australiana lui ne prese 3 chili abbondanti, con allegati: canguro, boomerang e mister crocodile dundee.
Ci tossicchiò su whatsapp un audio imbolsito che diceva : "GRAGAZZI BI DISBIAGE BA DON GONDATE TZU DI ME BER LA ZIZZODA".
Toccava a me e al Vikingo scalare l'Everest di Battipaglia.
LEGEND RAIDERS
Collezione di set a tema esploratori all'avventura! per 2-4 giocatori, di Francesco Testini e Dario Massarenti [già autori a 4 mani di Momiji] di taglio family \ per tutti i giocatori, della durata di 30 minuti circa, edito da Post Scriptum e GateOnGames.
Scopo del gioco: raccogliere segnalini strumento (Bussola, Corda, Mappa, Pala) per sviluppare le tessere Scoperta (Artefatti e Luoghi perduti), e utilizzare le tessere per risolvere le Carte Spedizione.
Ogni giocatore ha a disposizione una Torcia, da utilizzare come segnalino jolly "quando accesa" e un segnalino preferito associato al personaggio, che se utilizzato permetterà di ottenere una moneta in più durante la risoluzione delle tessere Scoperta.
Legend Raiders prevede due modalità di gioco: con dado o senza.
Il dado D6 inserisce un po' di casualità: i 3 simboli in doppia copia che possono uscire dalla rollata sono:
1- pescare un segnalino strumento dal sacchetto
2- tutti i giocatori devono flippare il segnalino torcia acceso \ spento
3- il giocatore che risolve tessere Scoperta, ottiene una moneta extra
E' possibile giocare sia col dado che senza (io preferisco senza)
L'interazione è minima, non fastidiosa nè cattiva, è costituita dall'accaparrarsi segnalini + tessere o carte migliori degli avversari. La torcia è un jolly e accelera il set collection dei giocatori.
Si vince sviluppando nella maniera più efficiente possibile segnalini -> tessere -> carte + bonus monete + bonus oggetto preferito.
Un gioco family e per nuovi giocatori, dagli ottimi materiali e illustrazioni, che si fa amare facilmente (dura anche il giusto).
Personalmente avrei preferito qualche bella rogna old style dritta sul groppone degli avventurieri che hanno vita fin troppo facile nella loro avventura: per quel che mi riguarda per meritarti il tesoro maledetto devi uscirne con le ossa rotte e una mezza dozzina di frecce indigene infilzate nella schiena.
Ma probabilmente sono io che cerco german punitivi anche in family che non devono esserlo.
Indado Jones e i predatori della Zizzona di Battipaglia
"Facciamo a birra e salsiccia?"
Il Vikingo coglie la citazione, quindi cominciamo a tagliuzzare la Zizzona e a ficcarla in bocca, raccogliendo segnalini e tessere del tempio perduto di Testini e Massarenti.
Il dualismo ludogastronomico ci consente di avanzare su due diversi tracciati: il Vikingo si porta avanti su quello del gioco, ottimizzando le monete con precisione Citizen, mentre io invece macello la Zizzona come un Jack lo Squartatore caseario.
"Scaldo della focaccia, Dado?"
"No, non disperdiamo l'appetito su altro cibo. Concentriamoci solo sulla bestia, ogni centimetro del mio stomaco dovrà ospitare pezzi di zizzona".
I miei intenti sono buoni, ma la strategia del Vikingo, di diversificare
i gusti, porta i suoi frutti. Mentre io allappo nel latte e rallento,
Vik che alterna Zizzona con morsi di focaccia e cucchiaini di nduja,
guadagna terreno perduto.
Vik mette noci e mandarini in tavola.
Poi cambia idea e li ritira.
"Dado: il capezzolo della Zizzona. Il tuppo che sta sulla montagna. Smezziamocelo!"
Guardo il morbido bozzetto. Si tratta di appena un boccone. Anzi mezzo.
Ma non ce la faccio. Ho la nausea. Ho la sensazione che i miei occhi stiano nuotando nel latte. Sono così saturo di quel gusto che un solo boccone potrebbe farmi vomitare tutto.
"Vik non ce la faccio... "
"Dado non puoi mollare adesso"
Taglia il bozzetto. Lo divide in due. Si tratta di un niente. Un mezzo boccone grande quanto un cioccolatino.
"Vik ti prego... preferisco che mi versi del tabasco nel naso. Quella forchetta, ecco, piantamela sulla mano"
"Aspetta, Dado, ti aiuto io"
Si mette alle mie spalle. Mi prende la mascella con una mano, mi stringe le guance costringendomi ad aprire la bocca. Introduce il boccone. E poi mi chiude di scatto la bocca, bloccandomi il collo col braccio.
Cerco di divincolarmi, sento uno tsunami liquido che mi risale dallo stomaco. Mi si riempiono gli occhi di lacrime, il latte mi esce dal naso.
"Giù Dado, manda giù!" grida lui avvinghiandomi come un pitone, serrandomi bocca e naso.
Quasi mi ribalto dalla sedia, soffoco. Muoio.
No. Riesco a mandarlo giù. Crollo sul tavolo.
"Tutto bene, Dado, respira, ce l'hai fatta"
Sono ancora vivo. Non voglio più mangiare mozzarella per il resto della mia vita.
Spettacolare come sempre. Il post e la zizzona! Tullaris
RispondiEliminaLa zizzona è una meraviglia 🤩, il racconto decisamente esilarante 😄
RispondiEliminaMozzarella di bufala DOP, direttamente dalla "Terra dei Fuochi"! ;-)
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