domenica 18 dicembre 2022

Che altro dire quando è già stato detto tutto

Alla terza grappa avevo detto a RedBairon che intendevo scrivere un post su Race for the Galaxy. E lui, svuotando il bicchierino con un rovesciamento di testa all'indietro che sembrava un caschè della Carrà, aveva risposto che avrei fatto meglio a risparmiare fiato e traffico dati, perchè oramai era già stato detto tutto.
Apri Google, Dadozzo, digita nella barra di ricerca: R A C E F O R T H E G A L A X Y e comincia a leggere, e quando arrivi a metà degli articoli trovati, prendi un paio di forbici e tagliati le unghie, perchè nel frattempo ti saranno cresciute di parecchi centimetri.

Red aveva aggiunto se dopo 15 anni che un gioco è uscito e l'hanno riconosciuto tutti che è un capolavoro da avere nella propria collezione, se ancora non te lo sei comprato, beh allora non lo compreresti neppure se sollevando il coperchio saltasse fuori Marilyn Monroe a cantare Happy Birthday Mr President  (e anche l'autore, Tom Lehmann, che ha venduto una miliardata di copie del gioco, si metterà l'anima in pace per non essere riuscito a venderne una miliardata + una).

Per la verità non mi passava proprio per la testa di scrivere di RFTG, come a voi non passerebbe per la testa di suggerire a qualcuno di ascoltare i Beatles o di leggere Il nome della rosa.
Le pietre miliari stanno in piedi sulle loro gambe, non hanno bisogno di presentazioni e pubblicità, voglio dire: avete mai visto la pubblicità degli Uffizi di Firenze, di una Ferrari o di una rosetta col prosciutto?

Però avevo atteso a lungo la ristampa, e appena Race for the Galaxy era tornato disponibile, avevo preso al volo lui e l'espansione RISCHIO CALCOLATO, una scatolona grande quando il gioco base, che conteneva al suo interno le 3 espansioni: LA TEMPESTA DI AVVICINA - I RIBELLI CONTRO L'IMPERO - SULL'ORLO DELLA GUERRA.

Ogni tanto impegnavo la mente in  fantasie claustrofobiche di guerre nucleari o apocalissi zombie, e sul dover rimanere rinchiuso a lungo in un bunker sotterraneo. Nell'economia del poco spazio e del "solo lo stretto indispensabile", immaginavo di poter portare nel bunker un solo gioco per passare il tempo con gli altri sopravvissuti. E immaginavo proprio Race for the galaxy con tutte le espansioni (ehi, non stavo barando: erano solo carte, togliendo gli inserti in cartoncino avrei fatto stare tutto nella scatola base!).

L'espansione portava il gioco fino a 6 giocatori e conteneva le regole per il solitario (anche se Luca Colaneri di Balena Ludens, autore del libro di fantascienza XENODIVERSITA' mi aveva giurato sulla sua chitarra elettrica che RFTG dava il suo meglio in 2, e lui aveva all'attivo quasi 2000 partite).
Io continuavo a giocare solo il base, che già era ottimo così, e mi tenevo l'espansione per i giorni infiniti nel bunker (avrei avuto qualcosa di nuovo da scoprire e da provare).
Race riusciva con un mazzo di carte e una ventina di token, a imbastire un gioco di esplorazione, colonizzazione, sviluppo tecnologico, produzione e sfruttamento delle risorse, e guerra. Sotto questo livello c'era la lettura dell'avversario, e una gestione svizzera dei tempi giusti.
Per sapere come girava, bastava guardare un gameplay dei Giullari.
Era un gioiello da avere in collezione, ma questa era l'acqua calda: lo sapevano tutti, e stavo cominciando a ripetermi.

Apparecchiammo la partita.
Feci scegliere a RedBairon il colore e gli consegnai le carte azione base di conseguenza. Io presi il giallo come al solito.
Cominciammo a sviluppare pianeti e tecnologie, e a imbastire il nostro motore di produzione e sfruttamento delle risorse.
"Perchè hai imbustato le carte, Dado? Tu non imbusti mai" disse Red facendo scricchiolare le bustine protettive fra indice e pollice.
Volevo rispondergli che avevo atteso a lungo la ristampa di quella pietra miliare, e che mi ero preso pure l'espansione, e che avrei portato tutto nel bunker per giocarlo alla nausea. E invece....
E invece scatarrai.

In quel dicembre di fine 2022, l'influenza di stagione stava galoppando libera e selvaggia. E io l'avevo presa per bene. Il vaccino antinfluenzale aveva fatto il suo dovere, così che mi ero risparmiato i febbroni da cavallo e gli antibiotici, ma dentro il mio petto scorrevano fiumi in piena di catarro, che cercavo di sciogliere con mucolitici ed espettoranti.
La tosse mi colse di sorpresa: esplose violenta come una sberla data all'improvviso, e dalla mia bocca partirono dei missili di saliva. Che cozzarono contro le carte di Race for the Galaxy aperte a ventaglio, nella mia mano.
Una nebulosa di goccioline bianche schiumò su alcune tecnologie che avevo ipotizzato di sviluppare. Presi l'evento come un segno premonitore: forse non era un buon momento per investire nei Robot Minatori e nei Laboratori Genetici: il futuro sembrava vischioso, e L'Esperto di Primo Contatto pareva vagamente risentito per la doccia non richiesta.

Ma il vero bubbone stava sulla carta Mondo Fiorente. Sul pianeta, fioriva un bolo delle dimensioni di un acino d'uva.
RedBairon, che non era certo uno stomaco debole, e che per dire la sera mangiava pancetta fritta e pop corn al formaggio  guardando La Dottoressa Schiacciabrufoli su Real Time, si lasciò andare a un "Oh GesùGiuseppeeMaria, che schifo, Dado, ma che cazzo!"
L'alieno, simile a un tuorlo d'uovo, stava stoicamente aggrappato alla carta come un'aracnide, senza dar segni di cedimento.
Schiacciai la bustina fra pollice e indice, e feci scorrere fuori la carta dall'alto. La misi delicatamente sul tavolo.
"Escono dai fottuti bronchi, Red. E per poco non mi rovinavano il gioco. Secondo te dove devo buttarla, sta bestia, organico o indifferenziata?" chiesi sventolando l'alieno aggrappato all'involucro trasparente protettivo.
"Ci vorrebbe un disintegratore molecolare o dell'acido solforico".
Gettai l'immondo nell'indifferenziata. Sprofondò nel cestino con un sibilo.
E io misi la carta nuda al sicuro dentro un'altra bustina.

Più tardi dissi a Red che non era così andata male, che con quell'espettorata da posseduta indemoniata avevo infine compreso cosa scrivere su Race for the Galaxy, qualcosa che probabilmente non era ancora stato detto.
"Che non tutti i giochi son capolavori, ed ecco: quei pochi capolavori vanno protetti, non basta stare attenti. Quindi proteggete Race for the Galaxy con bustine di buona qualità.
Fatelo anche se non consumate bevande o patatine al tavolo mentre giocate, anche se tenete i bicchierini con i caffè lontani su un carrello distante dal tavolo col gioco apparecchiato.
Perchè l'imprevisto è sempre in agguato, e non potete prevedere tutto, e pure mossi dal più sincero amore per il gioco, uno xenomorfo batterico potrebbe spaccarvi in due la gabbia toracica, saltarvi fuori all'improvviso dalla bocca e finirvi dritto sulle carte: uno slime di microbi in grado di sciogliere e corrodere le carte telate come il sangue degli alien le paratie dell'astronave Nostromo".


Nello spazio nessuno può sentirti urlare.
Ma fidati che se scaracchi su uno dei tuoi giochi preferiti, all'una di notte, nel cucinino, senza bustine protettive, tutti quelli del tuo palazzo potranno sentirti urlare.

Trovate Race for the Galaxy
e Rischio Calcolato
su MagicMerchant.it
che sostiene gli xenomorfi
e i giocatori da tavolo con tutte le loro debolezze


4 commenti:

  1. Beh Dado, quella non è influenza, sei solo una incubatrice di Alien!
    Ma ad ognuno i suoi guai, credo di essere l'unico essere umano a cui non piace RftG... :-)

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  2. Una volta ha iniziato a sanguinarmi il naso all'improvviso giocando.
    Me ne sono accorto solo quando ho sgocciolato il tabellone 😂

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  3. Post come sempre molto divertente e godibile!

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