Il nostro piano prevedeva di entrare, ammazzare gli ultimi due vampiri, il Maestro e il suo Apprendista, e levare le tende prima che la Fortezza collassasse e i muri ci crollassero sulle capocce. Ma quando sei un licantropo in mezzo a un branco di licantropi, le cose che possono andare storte sono circa quattro milioni. E affidarsi alla fortuna è come nascondere un prosciutto avvolto nella carta stagnola in cantina, e sperare che la stagnola da sola basti a tener lontani i topi.
Incasinare le cose fa parte nel nostro dna, come i gatti leccarsi il pelo. Mio padre ripeteva sempre: "Ho più guai in testa che zanne in bocca", e lui era uno che ne aveva fatte più di Bertoldo in Francia, e si erano dovuti mobilitare due villaggi con le torce e pagare dei cacciatori professionisti da fuori, per stanarlo ed ucciderlo.
Ma le armi sono solo la punta dell'iceberg. Un branco di lupi può azzuffarsi e litigare anche solo per il colore del cielo, se azzurro o turchese. E non c'è da andarne fieri, ma quando passa un'ambulanza c'è sempre l'idiota di turno che si stacca dal gruppo per rincorrerla abbaiando come un cane pechinese.
Per quel che riguardava me, cercavo soltanto due grammi di riconoscenza. Avevo tirato su io il gruppo Malpelo, ero stato io, con la mia costanza, che l'avevo tenuto unito negli anni, ed ero ancora io quello che scovava sempre le bare dei vampiri nelle cantine buie e umide, e che organizzava i raid.
Chiedere che tutto questo mi fosse riconosciuto, insieme a un po' di sacrosanto rispetto, era forse chiedere troppo?
Per decidere chi doveva entrare per primo nella Fortezza, tirammo a sorte.
Sigmund, che era un un marcantonio alto due metri, con una cicatrice profonda come il grand canyon che gli attraversava il muso canino, fece la solita conta: "Farfallina bella bianca / vola vola mai si stanca / farfallina non c'è più / e resti fuori sempre tu".
Stubbe, la testa calda del gruppo che bramava di affondare i denti della pelle diafana dei vampiri, fu contrariato dell'esclusione, e contestò che comunque la conta si era sempre fatta con "Macchinina rossa rossa dove vai?"
Armata Strigoi
Cooperativo a tema Licantropi versus Vampiri, per 2-5 giocatori, del 2019, di Marco Valtriani e Paolo Vallerga, miniature di Alan D'Amico, edito da Raven Distribution, tributo alla band metal tedesca Powerwolf [i personaggi illustrati sulle carte sono i membri del gruppo].
L’eterna lotta tra vampiri e licantropi sta volgendo al
termine. L’ultimo maestro e il suo apprendista, Strigoi provenienti dalla
Valacchia, si sono rifugiati nell’antica fortezza di Tismana, una roccaforte
infestata da creature non morte sotto il loro totale dominio. Tuttavia i
Powerwolf, figli delle leggende della notte, esercito selvaggio dell’Armenia e
difensori del “Vero Credo”, son pronti per un ultimo feroce assalto e sanno non
esserci alternative alla vittoria [dal manuale]
Appena entrati nella Fortezza il Maestro e il suo Apprendista cominciano a bersagliare i licantropi con attacchi a distanza. Bisogna togliersi dalle linee di tiro e livellare, affrontando le creature nonmorte minori. Si ottengono nuove carte e token.
nota: i Vampiri attaccano i licantropi e cercano di distruggere le scale di accesso alla Fortezza per imprigionarli.
Le carte giocate determinano iniziativa, movimento e azioni dei licantropi, ma anche lo spostamento dei Vampiri, così che è possibile cercare di pianificare attacchi e rifugi possibili.
Il deckbuilding è gradevole e premiante, si ottengono anche carte "avanzate" sbloccando determinate condizioni in partita.Le abilità dei licantropi [movimento, branco, riparazione, furtività, cura, meccanica, balzo, protezione] sono tutte utili e saperle incastrare e combinare nel migliore dei modi è la chiave del successo.
Nonostante la mole notevole di materiali all'interno della scatola, e un manuale che sembra spesso [ma è solo perchè è multilingua] Armata Strigoi è un gioco dall'esecuzione abbastanza semplice e senza tempi morti.
E' un gioco di pianificazione, di costruzione della mano di carte, e di level up fino ad avere abbastanza danni da poterli riversare sui succhiasangue. La trovata di poter determinare dove si sposteranno i cattivi sulla base delle carte giocate, e di poter prendere delle contromisure, ad esempio ruotando le piattaforme, è davvero molto carina.
Ho trovato una certa prevedibilità nella scelta fra chi ammazzare prima, se il Maestro o l'Apprendista, e un finale forse un po' lineare per i miei gusti [raccolti abbastanza danni, ci si getta addosso all'ultimo vampiro e lo si secca senza grossi colpi di scena] avrei preferito un po' di imprevedibilità [ad esempio un range o un modificatore].
Presa dimestichezza, consiglio le regole avanzate per rendere il gioco più difficile.
https://scribabs.it/armata-strigoi-special-rules/
Armata Strigoi fa il suo dovere: è un cooperativo di pianificazione, con un deckbuilding divertente e appagante, con alcune belle strovate di game design, ottimi materiali e belle miniature [e belle illustrazioni].
Il vecchio strigoi.
Piantai il ferro nella mano del Maestro, da parte a parte, inchiodandolo in terra.
Urlò. E improvvisamente mi parve solo un uomo molto vecchio e molto stanco.
Mi avvicinai a lui brandendo la spada, quella corta che mi avevano lasciato gli altri lupi.
"Siamo gli ultimi della nostra specie" mi disse.
Lo sapevo. E sapevo anche che dal suo punto di vista i veri mostri eravamo noi, noi che li cercavamo e stanavamo apposta per sterminarli.
I vampiri non mi avevano mai fatto nulla. La rivalità fra le nostre razze affondava le sue radici indietro negli anni, e naturalmente era ancora una questione di soldi, risorse, terreni e virtù di passaggio, come sempre.
"L'Apprendista che diventerà Maestro alla mia morte è mio figlio" mi disse il vecchio "E non è pronto. E' troppo giovane. Ha un canale youtube. Vuol fare l'influencer, il food vlogger".
Mi voltai verso il mio branco. C'era anche mio figlio Versipellis. Si era staccato dal gruppo per inseguire un'ambulanza. Stava ululando come un idiota.
Improvvisamente sentii il peso di quella piccola spada in mano. Sembrava un macigno.
Perché quando sono tranquillo tu devi sempre farmi venire la scimmia per nuovi giochi? 😅
RispondiEliminaBella recensione e bel gioco.
RispondiEliminaComunque, a detta dell'autore, i due vampiri sono due donne (e le immagini sembrano confermarlo).
Tullaris
Bella storia, come sempre Dado!
RispondiEliminaSul gioco non mi pronuncio, essendo troppo refrattario ai cooperativi