Non serve Sherlock Holmes per notare che quando lei è da sola e sorride, fra le sue labbra si intravedono otto dentini bianchi, invece quando è insieme a lui: soltanto sei.
Due denti in meno. Abracadenti.
Ci sono uomini che buttano giù i denti alle proprie compagne coi pugni. Alcuni ci riescono con le parole.
Eppure lei non sembra il tipo che si fa mettere sotto facilmente: venuta su dalla Puglia per studiare, centinaia di chilometri fra lei e la sua famiglia, laureata in un'altra città e trasferita a Torino per inseguire il lavoro [appartamento in affitto insieme con un'amica pugliese pure lei], tosta, indipendente, il genere di donna che se scippata per strada si leva le scarpe, le lancia in testa al ladro e poi gli corre dietro scalza.
Eppure lui sembra avere questo potere.
Di asciugarle il sorriso. Non ci vuole un grande talento per far piangere qualcuno. Piangere è la prima cosa che i bambini imparano a fare, un secondo dopo aver lasciato l'utero materno, e poi da adulti passano gran parte della vita a piangersi addosso, a piangere sul latte versato lacrime di coccodrillo.
Ma saper far sorridere, far spuntare sulla bocca di qualcuno quella mezzaluna di dentini bianchi, è un talento.
Neanch'io vado a genio allo SpongeBob-asciuga-felicità, e anche qui non serve Sherlock Holmes per capirlo, che l'antipatia è reciproca e così densa da tagliarla col coltello come la nebbia di Silent Hill o di Carmagnola.
Lei glissa sulle assenze del compagno anche solo per un aperitivo di mezzora, giustificandolo: "Si scusa ma è un periodo incasinatissimo col lavoro" , anche se son le cinque della domenica pomeriggio e anche se lui ha appena postato su Instagram una foto mentre è al parco La Mandria di Venaria con la mountan bike e la borraccia di alluminio.
"Non ti preoccupare, sarà per la prossima volta" la rassicuro "E adesso ordiniamo Campari e arachidi come se il mondo dovesse finire domani".
Lei sorride.
E io conto.
Otto.
CAVERNICOLI
Gioco di carte a tema uomini delle caverne per 2-5 giocatori, di Alexandre Emerit e Benoit Turpin, della durata di 30-45 minuti circa, edito in Italia da Playagame Edizioni.
Ogni giocatore gestirà il proprio clan, e avrà il compito di cacciare animali, per il cibo e il sostentamento, col minor numero di ferite possibili, e col diletto, una volta rientrati nella propria grotta, attraverso colori ottenuti da mirtilli schiacciati [blu] e sangue bovino [rosso], di immortalare sulle pareti i racconti e le avventure della caccia.
Ad ogni turno il giocatore organizzerà una spedizione selezionando un gruppo insieme forte e veloce.
Il gruppo più veloce partirà per primo, accaparrandosi la prima scelta, e rientrerà in grotta realizzando pitture rupestri.
CAVERNICOLI è una corsa. Ogni giocatore comincia la partita con 8 segnalini obiettivo. Il primo che riesce a risolverli [in diversi modi] vince la partita.
I materiali sono costituiti da:
- 5 mazzi di carte clan [12 carte x 5]
- 5 plance Grotta
- 40 segnalini obiettivo
- 75 tessere animale
- 9 carte obiettivo fronte-retro
- 5 carte riepilogo azioni
- 1 regolamento
- 1 tabellone fronte-retro
Il turno è suddiviso in due fasi: caccia e pittura. Durante la fase caccia, si calcola il clan più veloce [quello la cui somma di forza è minore]. La velocità è l'ordine di turno: il gruppo più leggero si avvantaggia. I più lenti, tuttavia, più numerosi e meglio carrozzati, potranno comunque ambire ad animali più grossi.
Nella fase pittura i token degli animali catturati andranno posizionati nella propria caverna a mo'di puzzle, per completare le carte obiettivo [e piazzare per primi il proprio segnalino - essere il primo a piazzarlo ha dei vantaggi].
Il primo giocatore che finisce tutti e 8 i suoi token obiettivo, è il vincitore.
Cavernicoli è un ottimo family. I giocatori devono bilanciare il proprio clan ogni turno calibrando velocità \ forza \ ferite inflitte [che corrispondono alle carte ripescate il turno successivo]. Valutare su quali obiettivi concentrarsi per arrivare per primi è essenziale. L'interazione, che consiste nell'arrivare per primi sugli animali e toglierli di bocca all'avversario, non è così spinta [quindi si può giocare tranquillamente anche con i bambini].
I materiali sono perfetti, ottimi, così come le illustrazioni fumettose stile Croods. La durata è contenuta, non si raggiunge mai l'ora di partita.
La scatola è proporzionata al materiale ben zippata, il prezzo davvero ottimo [24€].
Piacevole da giocare, promosso su tutta la linea.
Ha i denti ma non il sorriso
Detto fuori dai denti: considero il cavernicolo un primitivo. Non intendo l'uomo di Cro-magnon, naturalmente, che fa il suo, ma il sopracitato "compagno di" e certi intellettuali moderni amici suoi che si trincerano dietro la serietà di mestiere per giustificare la propria aridità, che non si abbassano a far cose frivole come giocare e mettersi in gioco, che salgono in cattedra perchè vivono solo per gli sguardi dal basso, che spengono e asciugano i volti che hanno attorno.
Ecco. Nei loro confronti ho il dente avvelenato, e una lingua che un'intera bocca non riesce a tenere a bada.
Per questo, amica, ti raccomando di non farti rubare i denti dalle sue parole e dai suoi sguardi, e combattere per poter esporre incisivi, canini, premolari e molari.
Lotta con le unghie e coi denti.
Due denti in meno. Abracadenti.
Ci sono uomini che buttano giù i denti alle proprie compagne coi pugni. Alcuni ci riescono con le parole.
Eppure lei non sembra il tipo che si fa mettere sotto facilmente: venuta su dalla Puglia per studiare, centinaia di chilometri fra lei e la sua famiglia, laureata in un'altra città e trasferita a Torino per inseguire il lavoro [appartamento in affitto insieme con un'amica pugliese pure lei], tosta, indipendente, il genere di donna che se scippata per strada si leva le scarpe, le lancia in testa al ladro e poi gli corre dietro scalza.
Eppure lui sembra avere questo potere.
Di asciugarle il sorriso. Non ci vuole un grande talento per far piangere qualcuno. Piangere è la prima cosa che i bambini imparano a fare, un secondo dopo aver lasciato l'utero materno, e poi da adulti passano gran parte della vita a piangersi addosso, a piangere sul latte versato lacrime di coccodrillo.
Ma saper far sorridere, far spuntare sulla bocca di qualcuno quella mezzaluna di dentini bianchi, è un talento.
Neanch'io vado a genio allo SpongeBob-asciuga-felicità, e anche qui non serve Sherlock Holmes per capirlo, che l'antipatia è reciproca e così densa da tagliarla col coltello come la nebbia di Silent Hill o di Carmagnola.
Lei glissa sulle assenze del compagno anche solo per un aperitivo di mezzora, giustificandolo: "Si scusa ma è un periodo incasinatissimo col lavoro" , anche se son le cinque della domenica pomeriggio e anche se lui ha appena postato su Instagram una foto mentre è al parco La Mandria di Venaria con la mountan bike e la borraccia di alluminio.
"Non ti preoccupare, sarà per la prossima volta" la rassicuro "E adesso ordiniamo Campari e arachidi come se il mondo dovesse finire domani".
Lei sorride.
E io conto.
Otto.
Lo giocherò alle carte
In una mano sola
Sfidando la mia sorte
Per una volta ancora
Regalami un sorriso
Che mi rimanga addosso
Come se fosse il nome
Che un giorno mi hanno messo
....
da Regalami un sorriso - Drupi
In una mano sola
Sfidando la mia sorte
Per una volta ancora
Regalami un sorriso
Che mi rimanga addosso
Come se fosse il nome
Che un giorno mi hanno messo
....
da Regalami un sorriso - Drupi
CAVERNICOLI
Gioco di carte a tema uomini delle caverne per 2-5 giocatori, di Alexandre Emerit e Benoit Turpin, della durata di 30-45 minuti circa, edito in Italia da Playagame Edizioni.
Ogni giocatore gestirà il proprio clan, e avrà il compito di cacciare animali, per il cibo e il sostentamento, col minor numero di ferite possibili, e col diletto, una volta rientrati nella propria grotta, attraverso colori ottenuti da mirtilli schiacciati [blu] e sangue bovino [rosso], di immortalare sulle pareti i racconti e le avventure della caccia.
Ad ogni turno il giocatore organizzerà una spedizione selezionando un gruppo insieme forte e veloce.
Il gruppo più veloce partirà per primo, accaparrandosi la prima scelta, e rientrerà in grotta realizzando pitture rupestri.
CAVERNICOLI è una corsa. Ogni giocatore comincia la partita con 8 segnalini obiettivo. Il primo che riesce a risolverli [in diversi modi] vince la partita.
I materiali sono costituiti da:
- 5 mazzi di carte clan [12 carte x 5]
- 5 plance Grotta
- 40 segnalini obiettivo
- 75 tessere animale
- 9 carte obiettivo fronte-retro
- 5 carte riepilogo azioni
- 1 regolamento
- 1 tabellone fronte-retro
Il turno è suddiviso in due fasi: caccia e pittura. Durante la fase caccia, si calcola il clan più veloce [quello la cui somma di forza è minore]. La velocità è l'ordine di turno: il gruppo più leggero si avvantaggia. I più lenti, tuttavia, più numerosi e meglio carrozzati, potranno comunque ambire ad animali più grossi.
Nella fase pittura i token degli animali catturati andranno posizionati nella propria caverna a mo'di puzzle, per completare le carte obiettivo [e piazzare per primi il proprio segnalino - essere il primo a piazzarlo ha dei vantaggi].
Il primo giocatore che finisce tutti e 8 i suoi token obiettivo, è il vincitore.
Cavernicoli è un ottimo family. I giocatori devono bilanciare il proprio clan ogni turno calibrando velocità \ forza \ ferite inflitte [che corrispondono alle carte ripescate il turno successivo]. Valutare su quali obiettivi concentrarsi per arrivare per primi è essenziale. L'interazione, che consiste nell'arrivare per primi sugli animali e toglierli di bocca all'avversario, non è così spinta [quindi si può giocare tranquillamente anche con i bambini].
I materiali sono perfetti, ottimi, così come le illustrazioni fumettose stile Croods. La durata è contenuta, non si raggiunge mai l'ora di partita.
La scatola è proporzionata al materiale ben zippata, il prezzo davvero ottimo [24€].
Piacevole da giocare, promosso su tutta la linea.
Ha i denti ma non il sorriso
Detto fuori dai denti: considero il cavernicolo un primitivo. Non intendo l'uomo di Cro-magnon, naturalmente, che fa il suo, ma il sopracitato "compagno di" e certi intellettuali moderni amici suoi che si trincerano dietro la serietà di mestiere per giustificare la propria aridità, che non si abbassano a far cose frivole come giocare e mettersi in gioco, che salgono in cattedra perchè vivono solo per gli sguardi dal basso, che spengono e asciugano i volti che hanno attorno.
Ecco. Nei loro confronti ho il dente avvelenato, e una lingua che un'intera bocca non riesce a tenere a bada.
Per questo, amica, ti raccomando di non farti rubare i denti dalle sue parole e dai suoi sguardi, e combattere per poter esporre incisivi, canini, premolari e molari.
Lotta con le unghie e coi denti.
Trovate Cavernicoli
e giochi da tavolo che padre Jorge bandirebbe
perchè scatenano il riso
e il riso deforma la bocca dell'uomo
rendendolo simile a una scimmia
su MagicMerchant.it
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Wow Dado, sempre grandi storie.
RispondiEliminaComunque, anche a me piace guardare dall'alto in basso... le rare volte che vinco ad un gioco; qualsiasi gioco! :-) ;-)
Dado mi ero perso i tuoi ultimi post ma adesso recupero..e intanto però subito un pugno nello stomaco, al solito!!
RispondiEliminaMi piace quando dopo un tuo post vado ad approfondire un gioco e poi lo compro. Come in questo caso.
RispondiEliminaQuesto è il Dado che mi piace.
complimenti.
Ti confermi un attento osservatore del genere umano.
RispondiEliminaHo apprezzato molto la citazione di Eco dell'ultima frase.
Elena (Infinite Jest)
Pezzone. Veramente un pezzone.
RispondiEliminaAnche solo per il campari.