RedBairon stava fumando una Nazionale senza filtro appena oltre la
porta di sicurezza con il cartello Porta allarmata! Usare solo in caso
di emergenza! Il Vikingo aveva appena fatto saltare il tappo alle
bottiglie di Icnusa sul nostro tavolo usando l'accendino [un trucchetto
che gli aveva insegnato un condomino del suo stesso complesso, uno
simpatico secondo Vik, ma sospettato di rubare la posta nelle buche
lettere degli altri]. Io stavo attaccando bottone con una delle
organizzatrici dell'evento ludico, che aveva il rossetto nero sulle labbra e un mangiamorte tatuato
sull'avambraccio.
"Se passate il turno siete in finale" disse
la ragazza consultando un tabellone A3 scritto a pennarello "Avete lo
scontro diretto con i Leoni di Arcore. Sono forti"
Red tornò dopo una sigaretta e due telefonate. La sua birra era diventata tiepida e Vik mi stava raccontando i dettagli della partita a Puerto Rico nella quale era risultato primo.
Poco
dopo due Leoni si avvicinarono al nostro tavolo. Li riconoscemmo dalla
maglietta azzurra dell'associazione e perchè li avevamo già intravisti nelle
eliminatorie a squadre.
"Il mitico RedBairon" disse quello butterato "Ho seguito le tue prodezze al tavolo di Caylus. Complimenti, mai visto un punteggio del genere. E c'è anche il Vikingo. Com'è che ti chiamano Vikingo? Il calcolatore umano, vero?".
In risposta Vik accese la fiamma dell'accendino e gliela mise proprio davanti.
"Nervosi per la prossima partita?" chiese Pizzamargherita, l'altro Leone "Hanno estratto Visconti del Regno Occidentale. Lo conoscete?"
"Poco" risposte Red tranquillamente "Conoscevamo meglio Paladini. Sarà più divertente"
"Chi
vince va in finale e chi perde esce dal torneo" disse il butterato "Siete una bella
squadra. RedBairon il fuoriclasse. E Viking l'uomo-calcolatore. Solo Dado resta un mistero per l'umanità, un po' come l'ornitorinco, che è un mammifero eppure depone le uova. Ma ve lo accollate perchè vi scarrozza in macchina da un torneo all'altro?"
"O perchè paga lui le birre?" aggiunse Pizzamargherita
"Ognuno ha il suo ruolo nella nostra squadra" fece spallucce Red.
Vik continuava a tenere accesa la fiamma dell'accendino.
Terzo capitolo della saga del Regno Occidentale, di Shem Phillips e S.J. MacDonald, per 1-4 giocatori, della durata di 60-90 minuti, edito in Italia da Fever Games.
Scatola compressa che contiene un sacco di roba [stesso standard qualitativo e quantitativo di Architetti e Paladini].
Partenza asimmetrica: si comincia generando un pool di carte Giocatore + carte Cittadino Eroe. Ogni giocatore sceglie una coppia unica, aggiunge il Cittadino-Eroe al mazzo e le risorse in saccoccia, e posiziona il proprio Visconte sul tabellone.
Meccaniche e paroloni che fanno figo: deckbuilding, gestione risorse, set collection, costruzione edifici, coperta corta, corsa [traduzione: dovrete modellare la vostra mano di carte, raccogliere, scambiare e spendere risorse, collezionare tessere per far punti, costruire edifici per far punti e ottenere altri bonus in cascata, essere presenti sul tabellone, il tutto con un'ansia pazzesca e correndo contro i vostri avversari].
Il turno inizia facendo scorrere le proprie carte Cittadino sulla plancia, e giocandone una nuova. Si ottengono i bonus [sommando tutti i simboli] si muove il proprio Visconte sull'anello interno del tabellone o su quello esterno [modificando eventualmente il movimento con le monete], si effettua l'azione principale [commerciare \ costruire un edificio \ piazzare lavoratori al castello \ trascrivere un manoscritto] e si decide se comprare la nuova carta Cittadino nello spicchio di tabellone raggiunto.
Cuore del gioco i tracciati Corruzione e Reputazione [che si intersecano in modo curioso sulla plancia attivando bonus vari] che vanno a braccetto con Debiti e Contratti da risolvere per fare punti.
Quando vengono rivelate le carte Povertà o Prosperità, si innesca la fine della partita.
Nel conteggio finale si sommano i punti vittoria di
- edifici costruiti
- lavoratori al castello
- manoscritti
- carte Signore del Castello e Bonus Sacerdote
- debiti non pagati [punti negativi]
- contratti acquisiti
- contratti approvati
- carta Povertà [se rilevata: maggioranza di contratti acquisiti]
- carta Prosperità [se rivelata: maggioranza di debiti pagati]
Alta rigiocabilità. Livello di difficoltà: per giocatori esperti. Scatola zeppa e zippata di roba.
Durata della partita: ottima, si gioca a un titolo molto articolato e che mette il giocatore di fronte a numerose scelte senza tirare l'alba.
Funziona bene anche in due e ha la modalità solitario.
Segnalo alcuni errori di stampa sul regolamento [consultare il sito Fever Games per errata corrige e faq].
I giochi di Shem Phillips hanno la caratteristica di spaccare sempre le preferenze del pubblico: chi osanna Architetti, chi preferisce indiscutibilmente Paladini, chi Predoni di Scizia che te lo dico a fare e chi Visconti nun se batte.
Per quel che riguarda le mie preferenze, pur riconoscendone i meriti, Visconti si colloca dietro Architetti [che reputo il migliore dei tre e che mi piace perchè essendo più semplice posso giocarlo con più persone - e più sovente] e Paladini [che considero un bel gioco ciccioso e per giocatori esperti, di sicuro quello che intavolerei con Viking e Redbairon].
Ma come detto: è solo questione di gusti personali e diverse persone mettono Visconti sopra gli altri due.
Se vi va scrivetemi nei commenti cosa preferite voi.
Il mio posto in squadra
Il bagno puzzava di piscio nonostante i deodoranti a mentina negli orinatoi a muro. Calcolai che a quell'ora non doveva esserci neanche più un lembo di carta igienica sui rotoli.
Il butterato venne fuori riabbottonandosi la patta.
"Toh, Dado" disse sorpreso, aprendo il rubinetto del lavandino.
Poi notò il tirapugni in metallo attorno alla mia mano destra. Non feci nulla per nasconderlo. Avevo aspettato che uscisse dal bagno per chiudere a chiave la porta alle mie spalle, e fargli sentire il clank! della serratura.
"Rientra e siediti sul gabinetto, con la schiena ben appoggiata al muro" gli dissi "Almeno non cadrai a terra quando ti colpirò. Sbattere la nuca è molto pericoloso".
"Che fai il teppista, Dado?" chiese.
Mi avvicinai a lui di un passo. Lo vidi contrarre i muscoli, scrutare alla mia destra e sinistra in cerca di una via di fuga.
"Non ci provare" lo avvertii.
Fintò. Fintano sempre tutti. Fece un passo a destra e poi scattò a sinistra. Mentre tentava di superarmi lo spinsi contro la porta del bagno, sbilanciandolo e facendolo volare contro la tazza. Perse una scarpa. Notai che qualcuno aveva scritto AC/DC e disegnato un paio di corna con l'uniposca sulle piastrelle del bagno e lo trovai anacronistico.
"Ti colpirò alla fronte, proprio sopra l'occhio" gli spiegai entrando nel bagno "L'ho già fatto mille volte, so come farlo. Quando ti riprenderai, dopo una decina di minuti e con un bel bozzo, racconterai di essere scivolato sul pavimento bagnato del bagno e di aver battuto la testa. E che non te la senti di continuare il torneo, che lasci. E non racconterai questa storia a nessuno"
Sollevai il pugno e calzai per bene il tirapugni, che come al solito pizzicava la fede sull'anulare.
"Siediti sul gabinetto e chiudi gli occhi" ripetei.
Lo vidi esitare e valutare altre opzioni possibili.
"Non è una buona idea" lo avvertii scuotendo la testa "Credimi: non è per niente una buona idea"
La ragazza col mangiamorte ci raggiunse al tavolo mezzora dopo per avvertirci. Avevano aggredito uno dei Leoni di Arcore nei gabinetti, probabilmente per rubargli il portafogli [che avevano ritrovato vuoto sul pavimento in mezzo ai documenti sparsi]. Lui, il butterato, doveva aver lottato. Lo avevano massacrato. C'erano manate e strisciate di sangue sui muri e sul pavimento. I paramedici lo avevano già intubato e caricato in ambulanza. Un poliziotto stava interrogando Pizzamargherita .
"E il torneo?" chiese Red
"Tutto sospeso" rispose la ragazza scarabocchiando sull'A3 "Passate il turno a tavolino. Vi segno che siete in finale. Ora scusate ma devo proprio parlare con la polizia"
In autostrada ci fermammo in un autogrill per festeggiare l'accesso alla finale. Vik e Red presero il camogli, io la focaccia con l'albese [tolsi tutta la rucola e la appallottolai in un tovagliolo, notai che le scaglie di grana non erano di vero grana ma di un formaggio qualunque].
Mi chiesero com'era andata la mia partita nel bagno.
"Lunga. Inutilmente lunga" risposi "Avremmo potuto risolverla in cinque minuti invece ha scelto di lottare. Mi sono sporcato tutto. Fortuna che mi porto sempre dietro un cambio di vestiti"
"Per quanto ne avrà?"
"Non ne ho proprio idea, a un certo punto mi sono fatto prendere la mano e ho continuato a colpirlo sulla testa anche se era svenuto"
"Dai, comunque abbiamo eliminato i tanto temuti Leoni di Arcore. Siamo in finale!" esultò il Vikingo.
"Sì, siamo in finale" sorrisi. Non ero buono coi giochi. Ma facevo la mia parte.
"Un brindisi a Dado" propose Red.
Ecco perche non scrivevi da un po', ti eri dato al "Teppismo Ludico"; e noi qua ad aspettarti in piena crisi di astinenza... :-)
RispondiEliminaEhehehe
EliminaFerie spezzettate e molto lavoro. Mesi complicati.
Ciao Kukri ^_^
Andrea
Io glielo avevo detto a quei deficienti: "Ragazzi, ho sentito che Dado partecipa, io a 'sto giro non posso venire, guardate che siete scoperti". Ma niente, non hanno voluto sentire ragioni. Porterò i tuoi saluti a Filippo in ospedale, assieme a un vassoio della pasticceria del centro.
RispondiEliminaTante belle cose, Filippo.
Elimina^_^
Andrea
Bentornato Andrea! È bellissimo rileggerti sul blog con un nuovo racconto... anche se non ti ci vedo teppista 🙂
RispondiEliminaPer la cronaca: Predoni di Scizia e Paladini sono i miei preferiti
Ciao Maurino. E grazie.
EliminaAndrea