lunedì 12 luglio 2021

Lisciar la coda al diavolo

Due anni di filmati registrati di nascosto col mio telefono cellulare e riversati in un hard disk da 2 Terabyte, per un totale di trecentodieci ore di video di partite ai giochi da tavolo.
"Non ho visto tutto, naturalmente" ammette inforcando gli occhiali Francesco S., medico anestesista all'ospedale ******* di Torino "Ma ho visto abbastanza".
"Come gli viene in mente a uno di fare l'anestesista, nella vita?
" gli chiedo.
"Masochismo, credo. Sono cinque anni di Medicina e Chirurgia, più realisticamente sei anni, visto che è quasi impossibile finire fuori corso. E poi quattro anni di specializzazione in Anestesia, Rianimazione e Terapia del dolore. Poi un annetto di tirocinio in medicina d'urgenza, e un annetto istituzionale a leccare culi ai primari. Devi odiarti nel profondo per farti tutto questo"


"Beh, ma alla fine lo stipendio..."
"Mah, sai, alla fine i soldi vanno e vengono. Ma parliamo del tuo amico. Ho visto i video che mi hai dato. Sai, nel mio lavoro sono abituato a monitorare e studiare i parametri vitali. L'anestesista è uno studioso della vita, non, come pensano tutti, uno spacciatore di sonniferi"

"Ammetto di averlo sempre pensato. Uno spacciatore con la laurea"

"Sì, è opinione diffusa. Comunque tornando a Massimo M...."

"RedBairon"

"E' vero che lo chiami così. Non credo che sia il genio che dici. Gioca meglio perchè rimane concentrato. L'ho osservato bene nei video. Non stacca gli occhi dal tabellone. Il suo respiro rimane costante, il suo torace si alza in maniera regolare, immagino abbia un ritmo cardiaco basso, sui 50 bpm.

Rimane quasi immobile, non spreca energie, probabilmente il suo emisfero destro, quello dedicato a funzioni spaziali, come orientamento e attenzione, è dominante e durante il gioco imposta dei marker prioritari. Per dirla semplice: nessuna strana magia, riesce a dedicare al gioco la priorità su tutto il resto delle azioni e delle funzioni vitali, quindi gioca meglio"
"E puoi fare qualcosa per inibire questa sua miglior capacita?"

Mi porge una boccetta di liquido trasparente.
"Cinque gocce nel bicchiere. E Andre: sto dicendo cinque e non sei, chiaro? E' un farmaco vero, non è il lassativo che mettevamo nei bicchierini di plastica alle feste alle scuole superiori"
"Stai tranquillo"
gli prometto.

LE ROVINE PERDUTE DI ARNAK
Piazzamento lavoratori e deck building d'ambientazione "Esploratori nella giungla del tempio maledetto del tesoro perduto" per 1-4 giocatori, di Michal "Elwen" Štach e Michaela “Mín” Štachová, del 2020, della durata di 90-120 minuti, edito in Italia da Cranio Creations.
Sontuosa scatolona ad alta densità di materiali, che contiene un gioco, con tabellone gigantropico doppia faccia, che una volta apparecchiato ricoprirà l'intero tavolo con mazzi di carte, token, segnalini, risorse, monete, punte di freccia, mappe strappate, e chi più ne ha più ne metta.
Il colpo d'occhio è notevole, l'impressione iniziale un po' spiazzante: la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di complicato e faticoso.
E invece le regole sono poche, lineari, coerenti.
Si pescano carte e si giocano per eseguire delle azioni.

L'esplorazione della mappa richiede un minimo di preparazione: si fissano i moschettoni e il paracord sullo zaino da 45 litri e ci si equipaggia con i materiali adeguati per l'avventura. Indispensabile quindi raccogliere risorse: bussole, punte di freccia, frammenti di mappa, rubini insanguinati, ma anche rimpinguare il proprio mazzo di carte, comprando oggetti e artefatti.

Tre le strade principali per far punti: esplorare la mappa, comprare carte e scalare il tracciato della ricerca [anche detto Tracciato del supplizio, o visita alla prostata con Gianni Morandi come andrologo].

L'esplorazione della mappa risulta la strada più naturale e tematica, e forse anche la più remunerativa, ma richiede pianificazione e precisione, e anche una certa dose di rischio [i Guardiani vanno sconfitti rapidamente].
Le carte artefatto danno punti, ma non possono essere comprate con leggerezza, perchè il rischio è di ingolfare il mazzo delle azioni.
Il percorso ricerca, come detto, è una vera scalata su rocce taglienti come rasoi.

Solo cinque round [divisi in più turni] per il classico gioco a coperta corta che finisce sempre puntualmente sul più bello.
Arnak è un gioco fluido e ben lubrificato. Il tabellone è parlante, la simbologia chiara, le carte hanno effetti comprensibili e le attivazioni non sono mai ambigue nè necessitano faq [come invece purtroppo succede in altri giochi].
Il giocatore risulta padrone del proprio turno: sceglie quante azioni eseguire e dove, se spendere e se puntare all'uovo oggi o alla gallina domani.
Arnak riesce anche ad essere un gioco ben ambientato: l'esplorazione richiede preparazione, riserva sorprese e obbliga anche i giocatori a fare i conti con i Guardiani a guardia delle rovine.
Arnak [voto 8.1 su bgg] ha meccaniche classiche ma ben implementate. E' un gioco ben lubrificato che non si inchioda mai, che si fa voler bene, e che gratifica il giocatore. Ha dei materiali di altissimo pregio che sono un piacere per gli occhi e per il tatto.
Assolutamente consigliato.

Lisciar la coda al diavolo.

"Dado prendi il caffè?"
"Certo"

Mi mette davanti la tazzina con la margherita. La sua ha la farfalla.
"Molto virili 'ste tazzine" mi complimento
"Ikea" fa spallucce Red.
"Allora me lo presti 'sto benedetto manuale Italia Macabra, di Ultima Forsan?" gli chiedo "Così lo gioco con ErProsciuttato e Melonia"
Va in camera a prenderlo.

Arnak scorre bene anche in due. RedBairon punta sull'esplorazione della mappa, io sul tracciato della ricerca.
Entrambi compriamo carte artefatto come quando c'è lo sconto del 20% su Zoolander.
Mi procuro due tessere aiutante. Riesco a produrre le punte di freccia e i pezzi di mappa e a creare una piccola combo. Flippo gli aiutanti sul lato oro della tessera così producono di più.
Il tracciato del percorso è via via più dispendioso man mano che si sale.
Difficile.

Red scava negli scavi. Incontra i Guardiani giganti. Li mena.
"Non puoi salire, Dado, ti servono due punte di freccia, non una" mi fa notare.
E' vero.
Ero convinto di averle.
Gioco delle carte per prendere puzzole. Volevo dire bussole.
"Nella giungla ci sono le zanzare, ma tanto tu sei RedBaygon come l'insetticida" sghignazzo.

"Dado tutto bene?"

pOI è come quando nei sogni non riesci a fare un numero di telefono e ti sbagli sempre.
Fai sempre sbagli.

"Dado tutto bene?"
"Bevi il tuo caffè"
rido "HO detto cique gocce e non sei Andre. Ma io ho messe venti goccie perchè tu sei un terminetor Red Robocop,. tu pensi forte hai l'emisfera boreale

allora ho pensato mai oavevo la farfalla o il fiore di tazzina?!?"?
Red lo prende senza suzzchero pure io anzi no se colla cialda lo prendo amaro se no collo zucche

scusared se ho messo cinqua mille gocce traspatnetni volevo solo vincere una volta una solissima nono mai vinto da quanto siamo amici 2013 sei troppo fortissimo ma come fai?!"?!??!?!? ho imbrigliato REd omesso nella tazina la spezia magica

non beere REd ooooon peri

oppooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooossssssssssssssssssssssssssssss
ooooooooooooooooooooooooooo

oooooo  ooooooooooooooooooooooo  o

o

Trovate Le Rovine Perdute di Arnak
su MagicMerchant.it
che sostiene questo blog

5 commenti:

  1. Come sempre è un piacere leggerti.

    Questa è momorabile "o visita alla prostata con Gianni Morandi come andrologo"...

    Finale top!

    RispondiElimina
  2. E per forza non vinci, hai la soglia di attenzione di Dory di "Nemo"; neanche la tazzina giusta, riesci a prendere giusta! :-)
    Sempre bellissimo il racconto, con finale vagamente lisergico.

    RispondiElimina
  3. Molto bello Arnak...e anche il racconto!
    Elena (Infinite Jest)

    RispondiElimina
  4. Sempre piacevole, racconto e gioco!

    RispondiElimina