venerdì 12 marzo 2021

Te lo dico io di cosa parla

1993 - Diciannove anni addosso, la mia seconda vacanza da solo, intendo senza genitori, insieme agli storici compagni di merende: lo Strizzacervelli e Andrea F., a Rimini, alla pensione Fiordaliso o Graziella o Manuela, non ricordo di preciso ma un nome di donna, quello della titolare.
Arrivammo col treno e la prima notte, con un incontro di wrestling e una bottiglia di vodka alla pesca, devastammo la stanza, e il mattino seguente Fiordaliso o Graziella o Manuela, in piedi davanti al nostro tavolo della colazione, con i pugni ben piantati sui fianchi, ci avvertì che ci eravamo giocati l'unico jolly del nostro mazzo, e che alla prossima cazzata anche piccola ci avrebbe sbattuto fuori all'istante, e che avremmo poi dovuto ripescare i nostri vestiti dal cassonetto dell'immondizia - non si accorse che avevamo spaccato una gamba del letto con un suplex oggettivamente ben fatto].
Nei giorni seguenti facemmo i bravi, d'altra parte lo eravamo davvero, solo un filo stupidi, come si è stupidi a quell'età, quando gli ormoni e il giudizio degli altri sembrano le uniche cose importanti.
E un primo pomeriggio troppo caldo per andare in spiaggia a rifarci gli occhi sulle turiste tedesche che pettinavano le nostre fantasie, mentre Andrea F. seduto con le gambe incrociate sul letto rollava una sigaretta con il peggior trinciato di tabacco sottocosto di tutta Rimini, e nel mangianastri girava la cassetta duplicata di Sopravvissuti e Sopravviventi di Ligabue, lo Strizzacervelli, che in quegli anni era solo un pischello preoccupato per la stempiatura che si stava facendo largo a colpi di machete sulla sua testa, chiese: "Ma secondo voi di che parla la canzone HO MESSO VIA?"

IT'S ALIVE!

Card game a tema horror per 2-5 giocatori, di taglio family, 30 minuti circa di durata, di Yehuda Berlinger, del lontano 2007, edito da Reiver Games e reperibile [purtroppo] soltanto in inglese o tedesco.
Scopo del gioco: assemblare la Creatura in perfetto stile Frankenstein, raccogliendo pezzi anatomici da cimiteri e tombe profanate, per riportarla in vita e gridare al cielo: "E' vivo!!!"
Il gioco, un po' bingo un po' 7 e mezzo, mescola meccaniche di set collection, push your luck e aste.

Qualche parola sul regolamento, perchè in italiano non si trovano molte informazioni su questo titolo.

I materiali: tessere Parti di Mostro, tessere Tomba, tessere Cittadini Infuriati, cartoncino Riepilogo delle Azioni, 5 plance giocatore su cui collezionare le tessere Parti di Mostro raccolte, monete, 5 schermi, regolamento.
Ogni giocatore comincia la partita con 12 monete, una plancia per collezionare le Parti di Mostro, e uno schermo per nascondere il tutto.
Il turno è diviso in due fasi:
1- scegliere una tessera
2- comprare, vendere e mettere all'asta la tessera

1- Scegliere una tessera
Nel proprio turno il giocatore sceglie se pescare una tessera dal mazzo o prendere la tessera in cima al cimitero di un qualunque giocatore [compreso se stesso].
La pesca dal mazzo è gratuita, ma ha due contro:
- la pesca è casuale
- si rischia di pescare la tessera Cittadini Infuriati, che costringe a pagare 4 o 6 monete
Pescare da un qualunque cimitero consente di scegliere esattamente la tessera preferita, ma costa [il valore riportato sulla tessera, può essere pagato con monete e\o un mix di tessere raccolte in precedenza].

2- Comprare, vendere e mettere all'asta la tessera
Una volta scelta la tessera si può decidere se:
A- pagarla per intero [per assicurarsela]
B- venderla in cambio di monete per metà del suo valore [utile per fare qualche soldo, ma la tessera potrà in seguito essere rimessa in gioco e acquistata anche dagli avversari]
C- metterla all'asta [asta secca]. Se ad aggiudicarsela è il giocatore di turno, paga le monete alla banca. Se la tessera va un altro giocatore, le monete puntate dal vincitore vanno al giocatore di turno.

Oltre alle Parti di Mostro, vi sono altri due tipi di tessere: Cittadini Infuriati, che rappresenta un malus da pagare, e Tomba, che è un jolly e può essere usato come una qualunque parte del mostro sulla plancia.
Le tessere Parti di Mostro, Cittadini Infuriati e Tomba, hanno differenti valori in monete.

La partita finisce appena un giocatore colleziona tutte e 8 le parti di mostro.
Come condizioni di vittoria It's alive propone 2 varianti:
1- Regole Base: vince il primo giocatore che colleziona per primo tutte e 8 le parti del mostro
2- Regole Avanzate: ogni giocatore somma le monete avanzate con i valori delle tessere collezionate, +5 punti per il giocatore che ha completato il set di 8, e chi ha più punti vince.

Consigliata la variante avanzata: costringe ad una miglior gestione delle tessere, sia per ottenere monete che per barattarle per altre tessere, e spinge a tenersi strette sulle monete.

Una bella sorpresa questo fillerino, comprato al mercatino dell'usato perchè mi incuriosiva l'ambientazione [e perchè già immaginavo di accompagnarlo a Fuggi!Fuggi! la notte di Halloween].
Con poche tessere e monete, e qualche regola ben piazzata, pur senza inventare nulla.
l'autore riesce a costruire un family di veloce esecuzione, una tombola horror che diverte e funziona.
Se lo vedete usato, in qualche mercatino, fateci un pensiero.

Te lo dico io di cosa parla la canzone HO MESSO VIA di Ligabue.

Era l'estate del 1993 e il mondo ci sembrava complicato e incomprensibile, alla portata degli altri, forse, ma non alla nostra.
Quindi ognuno disse la sua. Fra reietti potevamo permettercelo.
Secondo lo Strizzacervelli il Luciano Lambrusco e Popcorn che ambiva a raccogliere l'eredità di Vasco, col suo "Ho messo via un bel po' di cose \ ma non mi spiego mai il perchè \ io non riesco a metter via te" intendeva il dramma di un uomo che era riuscito a conservare nel tempo tante cose, ma non era riuscito a fare altrettanto con la donna che amava, non era riuscito a tenersela stretta accanto.
Secondo Andrea F. , che viveva fra una sigaretta e l'altra, ma suonava la chitarra meglio dello Strizza, Luciano intendeva un uomo così innamorato della sua bella, da non riuscire a metterla via dalla sua testa neanche per un istante: pensava continuamente a lei, ventiquattro ore su ventiquattro.
Secondo il sottoscritto, adolescente inquieto e ribelle, Luciano raccontava la storia maledetta di un uomo che aveva ucciso la propria moglie, e che stava cercando di occultarne il cadavere in casa, ma siccome lei era molto molto grassa, non riusciva a nasconderla, a metterla via tutta, ne avanzavano sempre dei pezzi.

28 anni dopo me ne sto in piedi davanti a una dozzina di costine di maiale che sfrigolano sul barbecue, nel giardino di casa dello Strizzacervelli, che per l'occasione indossa un grembiule con la scritta Serial Griller [io indosso la solita maglietta coi teschi].
Le bambine, due lui, una io, giocano attorno alla casa. Le mogli chiacchierano all'ombra del gazebo.
Ci prendiamo due costine e ce le mangiamo su una panca, con due bottiglie di birra che se fossero un po' più fresche non si offenderebbe nessuno.
"E chi ci ammazza a noi?"
"Il colesterolo, ci ammazza, Ste"
"Guarda che sono costine di maiali allevati col tofu"
"Ah, non lo sapevo. 100% tofu?"
"Beh, diciamo 80% tofu e 20% crusca di kamut"
"Eh, ma lo dicevo che si sentiva anche il kamut, nella cotenna"

Perdemmo Andrea F. qualche anno dopo l'estate nel 1993, in maniera stupida, come spesso succede, per un litigio, e per l'incapacità di tutti e tre di andare oltre.
28 anni dopo mi sento fortunato.
Il tempo ci fa perdere molte delle persone che abbiamo accanto. La maggior parte delle persone. Fa proprio parte del gioco. E' come se fosse previsto: conoscerai 1000 ottime persone nella tua vita, ma ne perderai 997. La massima espressione della coperta corta.
Quelli che restano: un miracolo.
Forse Ho messo via significava proprio quello.


Trovate i giochi di cui racconto
su MagicMerchant.it
che sostiene attivamente questo blog

11 commenti:

  1. Chapeau... sei proprio maledettamente bravo a scrivere e a raccontare storie ed emozioni

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  2. Mannaggia Dado, mi hai fatto venire la pelle d’oca col finale di questo post... 😉

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  3. Andrea, scrivi sempre da paura!
    Hai perso persone che pensavi contassero tanto, ma col tempo, hai scoperto il loro vero valore...
    Chi non vuoi perdere, se la cosa è reciproca, non lo perdi

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    1. Mmhmhmhmh. Secondo me nel bilancio perdi anche persone che, con un po' di sforzo, avresti potuto conservare.
      Purtroppo nonostante ci ungiamo la bocca di "resilienza" , siamo poco inclini a perdonare, passar oltre, sopportare.
      Siamo bravissimi a giustificare noi stessi.
      Facile fare gli integerrimi con gli errori degli altri.
      Un abbraccio.
      Andrea

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    2. Dipende se poi, per quanto piccolo, valevano lo sforzo...

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  4. Bellissima riflessione.
    Elena Infinite Jest

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  5. Complimenti, bella... da pelledoca
    quanti ricordi... e quanta malinconia
    grazie

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