Mia madre mi propone almeno quattro menù diversi perchè "tanto vi fermate a pranzo, no? Dovrete pur mangiare!".
Le rispondo che: no, ci fermeremo solo per un caffè, una mezzora, meglio essere prudenti, che io ho ripreso a lavorare e nel mio stabilimento, pur con tutte le precauzioni del caso, plexiglass e igienizzanti ovunque, ho contatti con diverse persone.
Mio padre risponde un OK tranquillo, mia madre invece incassa male, e comunque COMUNQUE lei ha già cucinato le polpette "Quindi se non le vuoi mangiare te le porti a casa".
Li sento la sera prima. Mio padre è tranquillo, mi chiede se ci sono novità per il 730, mentre mia madre, ancora imbronciata dall'altro capo del telefono, ha già aggiunto alle polpette altre due borse della spesa contenenti 2 cartoni da 24 uova del contadino ["Così ce le hai anche per i suoceri"], friselle, finocchi, ravanelli, agretti. Poi, a sorpresa: "Porta un gioco dei tuoi, domani, che passiamo il tempo".
Non me l'ha mai chiesto di portare un gioco. Capisco che sta cercando di allungare il tempo della visita.Arrivo da loro il sabato mattina.
Li trovo un po' stanchi e segnati, la quarantena è stata lunga, visibilmente faticosa.
Mio padre mi consegna un'ottantina di mascherine, ha fatto incetta ogni settimana [scrivendomi di volta in volta su Whatsapp: "Te ne ho prese altre quattro! Il farmacista è mio amico!"].
Mia madre mi fa trovare nell'ingresso numero 6 borse della spesa, l'equivalente del reparto ortofrutta della Coop.
Prendiamo il caffè nella moka.
"E la macchinetta che vi ho regalato a Natale?"
"Si è rotta".
"Ho portato un gioco di carte"
"E' semplice?"
KARIBA
Gioco di carte di taglio family, a tema animali selvatici del periodo cubista, per 2-4 giocatori, del prolifico Reiner Knizia, del 2010, edito da Helvetiq, indipendente dalla lingua, tascabile e prezzato 9 euro.
Il tema: nella giungla gli animali si radunano a bere attorno a una pozza d'acqua. Come nell'ordine naturale delle cose: l'animale più grosso scaccia l'animale più piccolo per bere per primo, quindi la giraffa scaccia la zebra, che scaccia il suricato, che scaccia il topolino. Otto le specie a contendersi il sorso d'acqua, con l'elefante a far la voce grossa... salvo che anche il pachiderma, come da buona tradizione Disney, teme qualcosa: il minuscolo topolino.
Il gioco si articola in una serie di prese, che si attivano non appena
di ogni specie si accumulano attorno alla pozza d'acqua [rappresentata
da un ottagono in cartoncino] 3 o più esemplari.
Giochino leggerissimo, semplice, gradevole, da giocare con tutti.
Si spiega in un minuto e le giocate non sono scontate come potrebbe sembrare: occorre ricordare il giocato, pensare a cosa tenere in mano, cosa concedere agli altri e come costruire il turno seguente [o almeno provarci].
Giochino leggerissimo, semplice, gradevole, da giocare con tutti.
Si spiega in un minuto e le giocate non sono scontate come potrebbe sembrare: occorre ricordare il giocato, pensare a cosa tenere in mano, cosa concedere agli altri e come costruire il turno seguente [o almeno provarci].
Si vede la mano di quella vecchia lenza di Reiner Knizia.
La settimana seguente patteggio con i miei di pranzare insieme a casa mia, con le finestre aperte.Menù: spaghetti con vongole veraci, niente secondo e fragole con panna.
Passo a prendere i miei sotto casa, e carico nel mio bagagliaio altre mascherine, uova, carote, finocchi, melanzane giganti e un tupperware con 1,5kg di soffritto.
Il minimo sindacale.
Arriviamo a casa mia.
Notano il lampadario nuovo nella cameretta di mia figlia e i led che ho sistemato tutto intorno alla scrivania [mia figlia ne illustra orgogliosa le funzioni col telecomando, compresa la funzione strobo].
"Sembra un secolo che non veniamo a casa tua" sorride mio padre
"E' passato quasi un anno!" commenta mia madre, molto più caustica.
Giochiamo prima di pranzo.
COCCOLPEVOLE
Gioco di colpo d'occhio e velocità per 2-5 giocatori, dell'eclettico Roberto Fraga, del 2004 [titolo originale: RapidCroco], della durata di una decina di minuti, edito in Italia da Oliphante in una scatolina tascabile in metallo, al prezzo di 12 euro circa.
Scopo del gioco: identificare il coccodrillo colpevole dei sette peccati capitali compresa l'accidia, sulla base degli indizi raccolti dai testimoni [aveva il cappello? aveva gli occhiali? era maschio o femmina? era blu o verde? era smilzo o ciccio?] e riconoscerlo sulla griglia dei soliti sospetti.
Ma attenzione: il coccodrillo sta indicando qualcun altro: è lui il vero colpevole [salvo stia indicando altri coccodrilli in cascata].
Nota: se il coccolpevole è già preso in precedenza da un altro giocatore: bisogna rubargliela dalla riserva.
Gioco che farebbe stabilire a TeOoh! un nuovo record, in fatto di minute, adatto a tutta la famiglia: nonni, genitori, nipoti, da intavolare con la precauzione di avvertire i più piccoli: "Dai un po' di vantaggio alla nonna, falle prendere una carta ogni tanto".
La partita è rapida, mia figlia scatta come un coccodrillo affiorante sul fiume vicino a un'antilope assetata, i miei non riescono a starle dietro, soprattutto quando i coccodrilli cominciano ad far scarica barile l'uno sull'altro e si mettono in mezzo pure gli ippopotami seduti dalla parte della ragione.
Bel giochino caciarone e ad alto contenuto di risate, perfetto per i bambini.
"Si può evitare che si formino le paludi.
Ma non si può evitare che nelle paludi nascano i coccodrilli".
Friedrich Hebbel
Friedrich Hebbel
Li riaccompagno a casa.
Il viaggio è lungo. Mi dicono più volte che la bambina è venuta alta, che somiglia a me da piccolo [i suoceri, naturalmente, sostengono che sia uguale a Francy da piccola] che il lampadario nuovo è molto bello e anche i led attorno alla scrivania.
La normalità ha una strana dimensione, dopo la quarantena, rifletto, è avvolta da un certo imbarazzo.
Li saluto sotto casa, senza baci nè abbracci.
Mia madre ci soffre, le spiego, capisce ma ci soffre lo stesso.
La prossima settimana un altro passetto, le prometto.
Sparisce nel portone, ferita come se le avessi annunciato: "Ho deciso di chiamare Mamma anche mia suocera".
Ci vorrà del tempo.
Il viaggio è lungo. Mi dicono più volte che la bambina è venuta alta, che somiglia a me da piccolo [i suoceri, naturalmente, sostengono che sia uguale a Francy da piccola] che il lampadario nuovo è molto bello e anche i led attorno alla scrivania.
La normalità ha una strana dimensione, dopo la quarantena, rifletto, è avvolta da un certo imbarazzo.
Li saluto sotto casa, senza baci nè abbracci.
Mia madre ci soffre, le spiego, capisce ma ci soffre lo stesso.
La prossima settimana un altro passetto, le prometto.
Sparisce nel portone, ferita come se le avessi annunciato: "Ho deciso di chiamare Mamma anche mia suocera".
Ci vorrà del tempo.
e gli animali tascabili
La lontananza è stata dura per tutti, per alcuni un po' di più... :-(
RispondiEliminaKariba: visto così, mi ricorda un po' "Loot Island".
La bimba... l'importante è che non somigli all'idraulico! :-)
Bravissimo... come sempre GdT uniti ad umanità, quotidianità ed una punta di amarezza
RispondiEliminaLa tupper con 1,5 kg di soffritto vale qualsiasi fatica e sacrificio! Tienteli stretti :)
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