venerdì 3 aprile 2020

Just a perfect day

Aspetta. Ho messo la tazza accanto al computer portatile mezzora fa, il caffè era bollente, l'ho bevuto soffiando e scottandomi le labbra, sono sicuro. Eppure la tazza è ancora piena, calda che non riesco a tenerla stretta che per pochi secondi.
Sto perdendo il senso del tempo. Da quante settimane sono a casa? Due, tre, quattro? Devo controllare la mail del lavoro per saperlo. E non sono del tutto sicuro se è mercoledì o giovedì.
Stare fra le quattro mura di casa ti toglie il senso del tempo che passa. Sembra scorrere tutto più lentamente, anche perchè non succede gran che.
Le giornate diventano speciali quando vado al supermercato, allora mi faccio un film su tutto. Sulla cassiera con qualche chilo in più e col gatto tatuato sulla mano [ha anche tatuato il simbolo dell'infinito, ma si vede d'estate, quando scopre l'avambraccio], adesso sta dietro una lastra di plexiglass, con la mascherina, ha un bellissimo taglio di occhi e continua a darmi più bollini spesa di quanti dovrebbe. Sull'anziano secco secco che lega lo yorkshire all'ingresso: il cagnolino ha una zampa più corta, zoppica, penso sempre che il cane andasse un po' troppo veloce e che per il suo padrone fosse un problema. Sul tizio che prende due confezioni da 24 lattine di birra: ha grossi anelli alle dita, vecchio trucco da rissa. Sulla donna attempata appena uscita dalla doccia, una montagna vaporosa di capelli che profumano di balsamo, truccatissima, con tacchi-trampoli per fare la spesa, magari aveva appena deciso di separarsi dal marito e di rifarsi una vita, quando è arrivato il virus.
Drink sangria in the park
Prendo tutte le immagini e le porto a casa con me: un cane che masticava una bottiglia di plastica vuota mentre il padrone mandava messaggini col cellulare; una pozza di vomito di ubriaco sulla serranda e sull'alzatina di marmo all'ingresso della pizzeria: quando la napoli al mattone riaprirà la pozza sarà un fossile del paleozoico con le trilobiti; c'era un ragazzo di colore sulla mountanbike, andava senza mani sul manubrio, aveva la strafottenza dell'adolescenza; il bar tabacchi era aperto ma non c'erano clienti, ho visto la titolare seduta ai tavolini che leggeva il giornale; ho contato 14 arcobaleni Andrà tutto bene, 8 bandiere italiane e 2 della Juventus e 1 dell'Europa ai balconi; è caduto un vaso di fiori, deve esser stato il vento, era in frantumi sul marciapiede con schegge e terra dappertutto; c'era il camion della consegna spesa, e un ragazzo che caricava casse d'acqua gassata su un carrello, smadonnava contro quelli che comprano l'acqua in bottiglia durante la pandemia globale, aveva la mascherina penzolante, legata a un solo orecchio.

And then later when it gets dark, we go home

Ho installato Alhambra sul tablet insieme ad altri giochi da tavolo in versione digitale, aveva il sapore metallico ferroso del palliativo - Medicamento o terapia che si limita a combattere provvisoriamente i sintomi di una malattia [wiki]

Pensavo all'ultima volta che sono andato dal DottorX.
Era stata una giornata impegnativa a lavoro, fra portatili e nuove installazioni vpn, le richieste di accesso remoto ai dischi di rete e ai servizi piovevano da due settimane sulla mia scrivania, e con quelli dell'apertura porte firewall oramai ci davamo del tu.
La tangenziale era scarica, per radio la speaker, alla quale avevo anche scritto una mail 20 anni prima, per lamentarmi della sua trasmissione che si era rammollita, e lei mi aveva risposto, e mi era piaciuto come mi aveva risposto, quindi ero rimasto ad ascoltarla, aveva raccontato che il suo ruolo era quello: parlare, intrattenere le persone, far loro compagnia, non solo quando andavano a lavoro ma anche quando, soprattutto quando, le cose andavano veramente male, e c'erano attentati terroristici, tir che entravano nei mercatini di natale e travolgevano le persone, tetti delle scuole che crollavano addosso ai bambini, morti, disastri, epidemie, dolore.
Sono arrivato a casa. La bambina mi ha raccontato di aver preso un 8 e un 9. Francy era di cattivo umore per qualcosa successo a lavoro, ho cercato di smorzare ma è finita che abbiamo litigato e mi sono incazzato pure io.
Mezzora dopo mettevo i giochi nel borsone Ikea. Sono uscito dalla camera. Francy si stava preparando allo specchio, era bella, l'avrei amata e presa sul lavandino, ma la bambina era a pochi metri, stava raccogliendo materiale harrypottiano da condividere con la sua amica.
Siamo usciti. Faceva freddo fuori ma un freddo buono.

Just a perfect day

Siamo arrivati. Abbiamo parcheggiato quasi sotto casa, dico quasi perchè il DottorX abita su un incrocio che ci si schiantano spesso e poi carambolano contro le macchine parcheggiate, così lui si raccomanda sempre di lasciarla almeno a cento metri.
Abbiamo cenato. Abbiamo parlato del virus, col DottorX che ci raccontava dei casi nel suo ospedale. Sembrava tutto vicino e in qualche modo lontano, come quando ti dicono che devi operarti ma ti prenotano un anno dopo perchè prima non c'è posto.

Poi le bambine sono andate in cameretta, noi abbiamo preso il mirto e il caffè.

Stavamo lì, attorno al tavolo, e nessuno sentiva il bisogno di riempire tutti i silenzi, di far battute ad ogni costo, stavamo bene e basta.
Le mogli erano rilassate, tranquille, perfettamente a loro agio. Eravamo leoni all'ombra di una pianta in una giornata torrida, a pochi metri da una pozza d'acqua. Avevamo appena attaccato un branco di antilopi, avevamo mangiato e ci stavamo godendo l'ombra. Non ci mancava niente.
Ho tirato fuori i giochi. Era come grattarsi.
Alhambra
Gioco di carte, maggioranze e piazzamento tessere di taglio family, per 2-6 giocatori, vincitore dello Spiel Des Jahres 2003, di Dirk Henn, 60 minuti circa di durata, edito in Italia da Asterion\Asmodee.
Scopo del gioco: edificare mura, torri, giardini, padiglioni, arcate, camere e serragli, costruire l'Alhambra attraverso la presa e l'utilizzo di carte denaro.
Si comincia ognuno con una tessera fontana.
Nel proprio turno il giocatore sceglie se eseguire una di queste 3 azioni:
- acquistare una tessera palazzo per un prezzo pari o superiore al suo valore
- prendere carte denaro [1 carta sola di qualunque valore o più carte fino a un valore max di 5]
- modificare la posizione delle tessere palazzo nella propria Alhambra
Nota: se acquistando una tessera palazzo se ne paga esattamente il costo, si guadagna un'altra azione.

Gli edifici sono di 6 colori. Vi sono 3 fasi di scoring points nelle quali si calcolano le maggioranze degli edifici nei 6 colori e si ottengono punti vittoria, insieme ai punti per i muri esterni continui.
Nel piazzamento le tessere non si possono ruotare, deve esser sempre possibile raggiungere la fontana centrale senza attraversare ostacoli, e si devono rispettare i vincoli dei muri.
Per una panoramica completa del gioco vi rimando ad un vecchio video di Tocca a te.

Abbiamo giocato, disposti in senso orario io, Francy, il DottorX e Alessandra.

Edificare l'alhambra metteva tensione, perchè le tessere non potevano essere orientate ma solo posizionate dritte e c'era il vincolo dei muri, così quando sul mercato arrivava qualcosa di buono ce lo strappavamo dalle mani. Bisognava aver soldi in mano da spendere al momento esatto, e poi riempirsi di nuovo velocemente la mano, e sempre tener d'occhio le maggioranze, e allungare e collegare i muri, e cercare di scombare l'azione gratis. Okay, era un family, era semplice da spiegare con quattro regole, ma era anche cornuto, il gioco, era boia, patelavache, e frutto dei lombi di 'ndrocchia.

Abbiamo giocato e ha vinto il DottorX. Ho preso ancora un dito di mirto. Erano quasi le 02.00, le bambine si erano addormentate schiantate sui divani.
La serata ci era sfuggita dalle mani, era volata. Avevamo perso il senso del tempo.

Oh, it's such a perfect day \ I'm glad I spend with you
Siamo tornati a casa, la bambina ronfava sul sedile posteriore, Francy quasi sul sedile del passeggero, Torino era splendida com'è sempre di notte, c'erano le ruspe su Corso Grosseto che sembravano dinosauri, e prostitute con minigonne catarifrangenti accanto a distributori di sigarette h24.
E' stata una giornata perfetta.
Non sapevo sarebbe passato così tanto tempo.
E' stata una giornata perfetta.

Trovate Alhambra
un gioco del 2003
che 17 anni dopo
funziona ancora
e patela

10 commenti:

  1. Perfect day
    https://www.youtube.com/watch?v=QYEC4TZsy-Y

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  2. The last night in play... a proposito: buon NonPlay a tutti :-(

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  3. Andre! Torneremo a giocare con gli amici vis a vis!

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    1. Certo. Mi manca la vostra focaccia agli eventi.
      Andrea

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  4. Sai che in Trainspotting è la canzone che accompagna l'overdose di Renton?
    Ho voglia di un'iniezione di normalità! Anzi di una dose che mi stenda e mi faccia dimenticare questo periodo: ho voglia di sedermi attorno ad un tavolo con i miei amici (non tanto x il gioco quanto x quella magia che accade quando giochiamo).
    Come sempre grazie Dado

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  5. Ovviamente una dose di normalità... ciao da Andrea

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