La mia gatta è strana per due ragioni. La prima è che infrange le leggi della fisica.
Mangia un bicchiere di crocchette al giorno, ma produce un bicchiere e mezzo di olive nere.
Il che non è possibile: si chiama legge della conservazione di massa.
Ho scritto una mail al Cicap.
Vi farò sapere.
Prendo il sacco di sabbia agglomerante da 10kg e lo ficco nel carrello, che spingo fino alla cassa.
Davanti a me, in coda, un uomo sulla cinquantina, intento a dare della cretina e altri epiteti al femminile a un cellulare samsung. Alla sua ombra: una bambina di 6-7 anni, con stretta al petto non una bambola ma una Moretti da 66.
Sembra gigantesca fra le sue mani piccole.
L'uomo gira il cellulare e se lo mette dritto di fronte alla bocca, come fosse un cracker e intendesse ficcarselo in bocca, e scandisce LO VUOI CA-PI-RE?!!?!
Sono appena stato al cinema con lo Strizzacervelli a vedere la seconda parte di IT.
Per un secondo ripenso a Beverly e a suo padre.
Torno a casa.
L'antimateria felina mi si avvita contro le gambe, riempiendomi di pelo.
Metto le birre in frigo.
Alle 19.00 siamo pronti per uscire.
Io, Francy, la bambina, le birre e la borsa dei giochi.
Da quando Jabbaleno, Nico e Gabriele si sono uniti alle nostre serate col DottorX, cerco giochi che scalino fino a 7.
7 è un numero complicato.
Su board game geek sembra che dopo il 6 scatti il coprifuoco.
E il dispari non aiuta: sega via i giochi a squadre.
Between Two Castles of Mad King Ludwig
Piazzamento tessere semicooperativo di Ben Rosset e Matthew Kordowski, per 3-7 giocatori, per 60 minuti circa di durata, edito in Italia da Ghenos Games.
Insolito esperimento di fusione di due giochi: Castles of Mad King Ludwig [leggi] + Between Two Cities. Salvo piccole scelte funzionali di game design, il gioco è l'esatto prodotto dello spermatozoo dell'uno e dell'ovulo dell'altro: si draftano tessere stanza, con lo scopo di costruire due castelli, uno alla propria destra e uno alla propria sinistra, collaborando con i vicini di tavolo al 50%. A fine partita ogni giocatore calcolerà i punti vittoria dei suoi 2 castelli, e terrà per buono soltanto il più basso. Il giocatore col punteggio più alto sarà il vincitore.
Per il suo target, family, da spiegare è un po' lungo perchè le 7 stanze hanno 7 modi diversi per far punti e 7 bonus diversi una volta piazzata la terza copia: è fondamentale tenere davanti la carta riepilogativa [vedi prima foto del post].
Potrebbe essere utile, alla prima partita, giocare senza le tessere bonus x3 [io ho fatto così].
Una volta presa dimestichezza con gli effetti: è un semplice draft piazzi una tessera a destra e una a sinistra.
I punti di forza del gioco:
1- usa la meccanica del draft, quindi gioco simultaneo, nessun tempo morto e tutto gira liscio.
2- scala fino a 7 e non sono molti i giochi a farlo
3- scala in maniera identica in 3-4-5-6-7 senza modifiche o regolette varie
4- nella scatola ci sono 2 organizer sagomati per le tessere ben fatti e funzionali.
Cosa non mi ha convinto.
Il gioco gira bene con un certo pubblico, fra giocatori diciamo poco competitivi o che vogliano una serata leggera, e in questo senso l'aspetto cooperativo funziona: si finisce anche a chiacchierare con i vicini di castello, fra una tessera e l'altra.
La gatta metafisica.
Dicevamo: la seconda ragione.
La seconda ragione sono le porte chiuse.
Beh, direte voi, tutti i gatti le odiano, e appena ne chiudi una loro cominciano a grattare.
Ma la mia non odia le porte chiuse, ma CHI le chiude.
Se mi vede farlo, se mi vede nei paraggi di una porta, e nota il mio mettere discretamente la mano sulla maniglia per piegarla, mi si avvinghia subito alle gambe graffiando e mordendo come fosse stata morsa dai pipistrelli della rabbia [cit.].
Ora: il modo più semplice di leggere il suo comportamento, il rasoio di occam, è che semplicemente detesti le porte chiuse.
Ma una gatta in grado di piegare la fisica, la legge della conservazione di massa e plasmare l'universo tutto con l'ano, forse ne sa anche di natura umana. E così ho pensato che forse stava cercando di dirmi qualcosa.
Che noi umani tendiamo a chiudere le porte col nostro passato, e non per ricominciare da zero ma per non vederlo. Non vedere quello che abbiamo fatto, le persone che abbiamo lasciato indietro, quelle alle quali abbiamo sbattuto la porta in faccia negando loro una seconda possibilità.
Forse questo stava cercando di dirmi.
La gatta metafisica.
Di non chiudere le porte.
Trovate Between Two Castles e una porta universale
tascabile
per attraversare i muri
Verissima la questione dei 7 giocatori... un numero maledetto nei BG!
RispondiEliminaPer ANNI siamo venuti a Play in 7..e anche 8-9. Peggio che peggio :)
Il gioco PERFETTO in 7 è tuttora, non sorprendentemente, 7 Wonders... o i vari Hidden Role stile The Resistance.
Riguardo Between 2 Castles, mai provato ma ho letto il regolamento e pro e contro (giustamente elencati anche qui) sono gli stessi di Between 2 Cities, pressochè identico, diciamocelo
Dado, non ti preoccupare, anche la mia gatta piega la legge della conservazione di massa, in più, applica pure la legge del neonato: come può un esserino così piccolo produrre un miasma mefitico così grande, che, Supereroi, ma scansateve proprio! :-)
RispondiEliminaIl gioco non lo conosco, ma conosco bene i genitori: Castles of Mad King Ludwig, è belllo, non un capolavoro, ma un bel gioco si.
Between Two Cities nulla di che.
Il pargolo mi lascia perplesso, sarà per li suo lato cooperativo che non mi entusiasma in (quasi) nessun gioco.
Io sono un coop-hater ma trovo Between 2 Cities godibile. Specie con l'espansione, che è molto più sfidante. Certo, i difetti sono quelli evidenziati da Dado, ma anche i pregi. Si può vivere anche in modo un po' più competitivo, "tendendo" qualche trappola (specie sugli ultimi tile) ai giocatori adiacenti (per esempio promettendo un tile e mettendone un altro perchè quello vero ti serve sull'altra mappa...)
EliminaIo darei un'occhiata agli ingredienti dele crocchette ;))
RispondiEliminaElena P
ciao Dado, grazie mille.
RispondiEliminaScusa l'assenza ma questo è un periodo warp. Mi sento come in Memento certe volte.
Grazie ancora
Nicola