Torino, 25 febbraio 2007.
Domenica mattina, temperatura prossima allo zero, piedi freddi negli anfibi, cielo di bel grigio rassicurante PM10.
Caffè e cornetto in zona Balon, mercatino delle pulci rinomato per le bici rubate e per l'armeria che vende cimeli e vecchie maschere antigas della II guerra mondiale.
Con gli amici ci allunghiamo fino al Cortile del Maglio, ed entriamo a Torino Ludica. Fa un freddo cane. E noi entreremmo pure alla sagra del riccio di mare in val d'aosta, per scaldarci un po'.
Provo per la prima volta CARCASSONNE, spiegato dal campione italiano del gioco.
Il piazzamento tessere non mi fa una gran impressione mentre i miei amici ne rimangono galvanizzati e ne comprano due copie.
"'Sto gioco non arriva a Natale, ascoltate a me" profetizzo, io che nei primi mesi del 2000 avevo anche detto "Comunque 'sto Google non starà mai davanti a Altavista, ascoltate a me".
Qualche mese dopo Andrea Chiarvesio e Luca Iennaco pubblicano KINGSBURG, piazzamento dadi che fa il tutto esaurito in mezzo mondo. Ma io non me ne accorgo, perchè oltre ad esser famoso per le mie previsioni svizzere, sono uno che storicamente guarda sempre dalla parte sbagliata, che quando col dito gli indichi la luna guarda la ragazza con la coda di cavallo che porta i cappuccini al tavolo.
Mi accorgo di KINGSBURG un anno dopo, in una serata che vorrei aver già rimosso dalla mia memoria, in una ludoteca rumorosa come un mercato di oche, con adolescenti al tavolo che fra risatine e battutine alle ragazze rendono la partita lunga come il cammino di santiago di compostela.
Torno a casa nervoso che in tangenziale con la macchina faccio la barba ai tir, picchio sul volante che dovrebbero vietare i giochi da tavolo ai minori di 30 anni, oppure fare selezione alla porta: ehi culobasso dove pensi di andare con quel cappellino storto?
Il concetto di inclusività è lontano e io sono un Salvini ludico in anticipo sui tempi, un Mario Giordano che vorrebbe le ruspe sul resto dell'umanità, che se non sa stare al tavolo da gioco con altri mammiferi bipedi, cosa spende miliardi per la ricerca aerospaziale? Nell'autoradio Guccini mi dà ragione da vendere e spiega che per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Dodici anni dopo sono in corso Grosseto dove una volta c'era il ponte e ora invece ci sono solo le bestemmie degli automobilisti che per portare i figli a scuola e andare al lavoro, adesso impiegano il triplo del tempo.
Mi fermo con le quattro frecce su una zolla tettonica ed entro in pasticceria a prendere un vassoietto.
Poco dopo siamo a casa del DottorX. Le bambine si corrono incontro e poi spariscono a giocare in cameretta. Io entro con il vassoietto di paste e un borsone Ikea di giochi che potrei organizzare una succursale di Play.
Negli ultimi anni Alessandra e il DottorX sono diventati amici importanti, di quelle rare persone con le quali ti senti sempre rilassato, a casa tua, e non devi per forza far qualcosa di straordinario a 100km da casa spendendo 500€, per passare una bella serata.
Caffè. Pasticcini. Mirto.
Poi: "Che ci fai provare stasera, Andre?".
"Kingsburg Seconda Edizione".
Innovativo piazzamento dadi oramai divenuto un grande classico, che negli anni ha ispirato tanti altri titoli e variazioni sul tema.
Ogni giocatore dispone di un set di 3 dadi del suo colore. Si giocano le 4 stagioni di 5 anni. I giocatori cercano, attraverso il tiro dei dadi, di influenzare i 18 Consiglieri del Re per ottenere risorse [legno, oro, pietra] e costruire edifici che danno punti vittoria e bonus vari.
Alla fine di ognuno dei 5 anni, pescando da un mazzo di carte coperte, i giocatori subiscono l'attacco degli invasori: se riescono a contenerli e a sconfiggerli ottengono bonus e pv, altrimenti ne perdono altrettanti.
Le stagioni alternano benefit per chi sta ultimo sul tracciato dei punti vittoria, per dargli modo di recuperare, a premi per chi ha costruito più edifici.
Fondamentale, in ogni anno, sviluppare un certo livello di forza militare per poter reggere gli attacchi dei nemici [...la cosa mi fa venire in mente il millenium bug, e un mio vicino della vecchia casa in affitto, che sosteneva che il collasso informatico avrebbe riportato il mondo al medioevo, ma lui si sarebbe barricato in casa con taniche d'acqua, fornello da campeggio, walkie talkie militare e fucile da caccia, per resistere all'invasore].
Kingsburg Seconda Edizione, edito da Giochi Uniti, contiene nella scatola:
- Kingsburg base, con grafica rivisitata e materiali di pregio
- Espansione Il Regno
- Espansione Nuovi Consiglieri
- 4 scenari aggiuntivi
I moduli delle espansioni possono essere aggiunti individualmente o combinati fra loro. Vi sono le Carte Fato [di fatto delle carte evento], mentre per quanto riguarda l'orda degli invasori è possibile giocare sia col dado D6 che con dei segnalini [per un approccio più deterministico].
Di solito spendo sempre due parole per raccontare agli amici qualcosa del titolo che andremo a giocare, ad esempio se ha vinto dei premi di settore, se ha inventato una nuova meccanica, o se è considerato una pietra miliare.
Questa volta non dico nulla.
Di recente hanno ristampato in edizione di pregio sia KINGSBURG [seconda edizione] che STONE AGE [10° anniversario], e io me li sono presi entrambi, perchè credo siano ancora giochi molto validi, in grado di dar pastina a molte "novità".
La spiegazione del regolamento porta via qualche minuto, specialmente per i tabelloni provincia [le plance giocatore]: c'è un po' da leggere e soprattutto Alessandra vuole capire subito quali edifici sviluppare per primi. L'invasione di fine anno sembra preoccupare gli amici, che discutono sulla necessità di proteggersi bene fin dal primo anno.
Cominciamo.
Il primo anno è sperimentale: soprattutto per il DottorX, che prende confidenza con i bonus delle stagioni.
Dal secondo la partita si srotola con facilità e i giocatori cominciano a mettersi i bastoni fra le ruote coi Consiglieri.
Alessandra come sempre mi dà un sacco di soddisfazioni al tavolo: scorre sangue di giocatrice nelle sue vene, pianifica bene, vede le sinergie, spende senza sprecare.
Francy e il DottorX giocano più spensierati, soprattutto Francy, che sembra sottovalutare le invasioni di fine anno [insolito considerato che caratterialmente è una donna molto prudente, ma forse è il mirto].
La partita dura 120 minuti, e si conclude con la vittoria del sottoscritto di due punti su Francy proprio a causa dell'ultima invasione, più violenta delle altre.
Alessandra sta dietro di un niente, il DottorX, ultimo sul tracciato dei punti, prepara un altro caffè e rimette in tavola i pasticcini avanzati.
Dodici anni dopo Kingsburg continua a girare bene, e ad essere, nella sua fascia introduttivo-family, un gioco di quelli che "fan serata".
La nuova edizione è ben fatta, nei materiali e nelle illustrazioni, ricca di espansioni e varianti da togliersi la voglia.
Un grande classico preciso come un orologio Casio, un coltellino svizzero per serate con nuovi giocatori e gamers.
La notte torniamo a casa.
Mia figlia si addormenta sui sedili dietro.
"E la prossima volta Stone Ages" dico attraversando corso Grosseto.
Nella voragine dove c'era il ponte, il governo americano sta nascondendo un ufo.
Concordo, sempre bello Kingsburg. Non è un caso che rimanga sulla cresta dell'onda anche oltreoceano.
RispondiEliminaI numeri parlano da soli.
EliminaAndrea
Assolutamente, sempre fresco Kingsburg!
RispondiEliminaNon posso dire altrettanto della neonata versione "the dice game".
Se ne poteva davvero fare a meno.
Andrea, sempre belle le tue storie; stavolta però dissento pesantemente su di un particolare per me non di poco conto: graficamente, la seconda edizione è pessima rispetto alla prima!
RispondiEliminaPessima no. Come organizzazione e simbologie sicuramente no.
EliminaEffettivamente però le illustrazioni (i personaggi) sono discutibili. Non sono fatti male, ma anch'io preferisco quelli della versione originale. La maggior parte degli utenti (sembrerebbe la stragrande maggioranza) su BGG è d'accordo...
grazie Dado
RispondiEliminaNicola
Wow Andrea...è la prima cosa che leggo di questo blog...molto bravo
RispondiEliminaGrazie.
EliminaMa lascia il tuo nome, così so se ripassi di qui.