martedì 10 ottobre 2017

Quando un uomo con l'innaffiatoio incontra un uomo col diserbante

Ho preso la mia coscienza e l'ho sbattuta al muro. Le ho gridato: "Dimmelo in faccia!"
E lei? Che ti ha risposto?
Che non ho più vent'anni.
Che scoperta, è dal '94 non hai più vent'anni. E poi? Che altro?
Sai come sono le coscienze, sempre esagerate, sempre catastrofiste...
Che cosa ti ha detto, le sue parole precise.

Fissati un obiettivo. Per arrivare vivo ai cinquanta. Per esempio niente più panini con salsiccia presumibilmente di ratto, in un chiosco sul marciapiede alle 3.00 di notte, con quegli scavezzacollo dei tuoi amici.
Non sgarrare nei tuoi buoni propositi.
Piuttosto aiutati con del metadone. Tipo cannoli con ricotta e arancia candita allo scoccare delle 23.00.
Telefono a Viking.
"Stasera proviamo Photosynthesis?"
"Sta bene. E RedBairon?"
"Stasera fa volontariato alla clinica, quella dove vivisezionano i cuccioli di dalmata"
"
Allora ci becchiamo solo io e te"
"Solita ora".


Sulla strada del ritorno da lavoro, mi fermo due volte. Prima per un incidente, poi per prendere i cannoli in pasticceria.
Ne provo una nuova. Nuova per modo di dire, l'insegna è più gialla della crema catalana. Entro.
Ci vorrà un po', intuisco. Non che ci siano altri clienti, ma la signora dietro il bancone sta sistemando le paste nei vassoi e nel frigo con tutta la calma del mondo.
Tossisco. Se ne fotte.
"Cosa le do?" mi chiede poi, ma solo quando è sicura di aver posizionato proprio l'ultima bignola di tutta la pasticceria, compreso il retro.
Ottuagenaria, somiglia alla Sora Lella. Ma meno solare. Se capite cosa intendo.
"Vorrei dei cannoli siciliani"
Prende un vassoietto.
"Quanti?"
"Due"
Cambia il vassoietto con uno più piccolo. La sua bocca sembra una crepa nel cemento armato.
"Li mangia da solo?" mi chiede
"No, con un amico, stasera"

"I cannoli si mangiano a due a due. Uno solo non vale la pena, fa più male il dentifricio che uno si mangia dopo quando si lava i denti"
"Ho promesso alla mia coscienza che sarei stato un po' più attento" cerco di sorriderle. Scrolla le spalle, come se le avessi appena raccontato che la mia gatta sa la tabellina del dodici.

"Prende la macchina per andare a lavorare?" mi chiede poi 
"Si" rispondo 
"Ecco. Vada a piedi e può mangiarsene due, di cannoli"
"Difficile, lavoro a 50 chilometri"
"Allora se ne può mangiare pure tre!"
Arde il fuoco dell'indolenza sotto quella cascata di rughe da shar pei. Valuto l'ipotesi di spogliarla e farla mia in piedi contro il frigo delle meringhe.


Torno a casa.

Ore 21.30.
Esco di casa e sono nel buio.
Torino di notte ha solo tre colori, nero, rosso e bianco, come Morgan Lost, ma con serial killer meno complicati, che a Torino si uccide molto più alla buona, per un Campari, mica servono abusi sui minori e trafficanti d'organi.
Esco di casa alle 21.30.
Due ore prima della ragazza di diciannove anni del quarto piano.

Statale. Benzinai fantasma. Immagino delitti di Clive Barker.

Arrivo dal socio.
"Ehi, Dado"
"Ehi, Vik"

Photosynthesis 
Siamo di nuovo qui, io e il vichingo, chini su un gestione risorse e piazzamento alberi per 2-4 giocatori, per 45-60 minuti di durata, di taglio family ma apprezzabile anche dai gamers, con poche regole e zero alea, a informazione completa, di Hjalmar Hach, edito da Blue Orange \ Oliphante.
Dall'anteprima di maggio, alla quale avevo partecipato insieme con i Giullari, TeOoh, Chrys, Walter Obert e Sandrino Ferruggia, c'è stata tutta l'estate di mezzo, ma le regole di Photosynthesis credo di ricordarmele tutte, tanto che mi basta rileggere il regolamento in autogrill quella stessa mattina, prima di arrivare a lavoro [un mio grande classico].
Scopo del gioco: guadagnare più punti vittoria dei propri avversari piantando i propri alberi nelle zone più verdi del bosco, e tagliandoli solo nel momento di massimo splendore.
Il sole che ruota attorno al tabellone scandisce i 18 turni [6 movimenti per un giro completo]. Ad ogni turno si ottengono punti luce a seconda di quante piante vengono bagnate dal sole. I punti luce sono il mana del gioco, indispensabili per tutte le azioni in plancia. Gli alberi piccoli producono 1 punto luce, quelli medi 2, quelli grandi 3. Gli alberi, naturalmente, nel fitto bosco esagonale, si ostacolano fra loro, e più sono alti più lunghe sono le ombre che proiettano sugli altri [ombre piccole, medie e grandi, rispettivamente lunghe 1-2-3 spazi].
A spiegarlo al Vikingo mi ci vanno 10 minuti netti, comprensivi di una Montenegro con ghiaccio e una whatsppatta a RedBairon per dirgli: "RedPuzza".

"Sì ma i cannoli siciliani ce li mangiamo prima o dopo?"
Concreto, il Vikingo!
"A metà partita, per spezzare"
rispondo saggio come Salomone De Riso.


A dispetto degli alberelli colorati che potrebbero far pensare a un bosco gentile di Miyazaki, l'interazione in partita è tutt'altro che garbata. Ci si ruba la terra da sotto, occupando le zone migliori con i propri semi, ci si ruba la luce, la si ghermisce allungando i propri rami verso il cielo, e ci si piazza sui bordi per dar ombra agli altri. Si succhia il nutrimento dal capezzolo della madre terra, senza badare ai propri fratelli.
Non sembra ma le piante possono essere spietate.
Ci hanno sempre preso per il culo con quella storia dell'ossigeno e del ricicla la carta salva un albero.
D'ora in poi io starò coi castori. Potere ai grandi roditori.
La partita dura un'oretta scarsa, con pochi veri momenti di paralisi d'analisi, benchè il gioco permetta una programmazione sulle medie-lunghe distanze.

I cannoli ce li mangiamo alla fine.
Di comune accordo.
Un bel modo per chiudere.
Buoni. Me ne sarei mangiato pure un altro. Solo per quella storia del dentifricio.

Vince il Vikingo, grazie ad un maggiore controllo del centro, e a un pirotecnico ultimo turno. Io per timore di non riuscire a far tutto, tiro i remi in barca troppo presto, e al penultimo turno raso pure l'aiuola e le radici. Spreco un intero spicchio di sole per far 3 miseri punti vittoria di punti luce.
Finisce con un pesante 99 a 67.

Quando un uomo con l'innaffiatoio incontra un uomo col diserbante.
Candidiamolo. Un anno prima. Al premio Gioco dell'Anno 2018.
Dico sul serio. Perchè questo gioco ha i numeri giusti, se non per vincere almeno per arrivare in finale.
Mi ricorda Pozioni Esplosive: materiali 3D che catturano lo sguardo, regole immediate, design originale.
Hjalmar Hach, autore dal nome complicato, è riuscito a creare un set di regole intuitive e coerenti con l'ambientazione come pochi altri, col risultato di un insolito "german per tutta la famiglia che però piace anche ai gamers".
Con un punto supplementare per la plancia giocatore che da sola spiega tutto il regolamento per filo e per segno [roba che andrebbe brevettata].
Castori di notte
Photosynthesis sta nei 60 minuti promessi, che con me e il Vikingo è una specie di record.
Facciamo ancora in tempo a farci una partita a Seasons [vinco io] e una a Micromondo [non ricordo].
Saluto Vik alle 02.00 e rotti.
Statale nera come una cintura di catrame. Benzinai fantasma. Prostitute zombie.
Qualche giorno dopo mi arriva una mail. Me la scrive una ragazza che legge il blog.
Mi ringrazia perchè alcuni post l'hanno fatta sorridere e mi racconta un po' di sè.
I giochi da tavolo l'hanno aiutata in un periodo un po' buio.
Poche righe, le rileggo più volte.
Impiego un po' per risponderle, per trovare le parole giuste.
Mi piacerebbe offrirle un caffè. Glielo scrivo. Mi risponde.
E rimaniamo così, in contatto via mail e via blog, collegati dai giochi.
Grazie della compagnia.

Photosynthesis e castori veri su Magic Merchant

12 commenti:

  1. Tra poco i castori dovrai conciarli per forza....e come sempre....è gioia leggerti.��

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  2. Era già nel mirino ma ora mi hai convinto.. ma non credo potrà mai vincere il premio - non è un Kennerspiel, quindi può rientrare solo nella categoria "generale" sia allo "SpieldJ" che al nostrano "GdA"... e lì la storia dimostra che ormai può vincere solo roba molto più light, necessariamente con un po' di alea buttata là e con un BGG Weight nettamente sotto il 2! Purtroppo, aggiungerei.
    ...cmq, ben più importante: non è credibile che tu abbia vinto a Seasons. Oppure il Vikingo stava dormendo.

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  3. Io non capisco se Redbairon è veramente cattivo o sei tu che lo dipingi così.
    As usually grande Dado
    Matteo

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    1. Dado lo descrive in modo gentile perché sono amici.
      E perché red lo ricatta.

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  4. Grande Andrea. Condividiamo le stesse impressioni sin dalla prima partita col mitico Sandrino.
    Dobbiamo vederci al più presto. Prima di essen!

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  5. Sempre un piacere leggerti Andrea

    Claudio

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  6. Ai voglia innaffiatoi se quello col diserbo sa il fatto suo! Come quando per raccogliere un prodotto, dovevo seccare le piante e non ucciderle (per la produzione di semi) mi diedero questa porcheria puzzolente che al contatto con l'acqua diventava arancione. Ma che cavolo è sta roba, l'agente orange? :-) ... Si, era lui! :-(

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  7. Grazie a TE della compagnia, non credo sia stato involontario citarmi in un post dove parli di lotta per la sopravvivenza e dualismo luce\ombra, vero?
    Elena P.

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  8. Sono 13 ore fuori casa per lavoro, leggo Dado, metto un altro passo e vivo un altro giorno da 13 ore di lavoro.
    I tuoi racconti sn parte di quel sottile meccanismo che mi fa capire che ne vale la pena.
    Grazie.

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  9. Photosynthesis sembra un bel giochino... Per il resto, capisco quello che provi.

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