Viaggiamo nel tempo grazie ai cinesi, che nel 2023, anno della Lepre stando al loro oroscopo, hanno scoperto le "sacche".
La prima sonda a viaggiare nel tempo fu 玻璃球 (trad. Sfera di Vetro) , poco più di una macchina fotografica montata su un giroscopio montato a sua volta in una sfera di plastica trasparente. Fu spedita nel 2008 dagli stessi scienziati che l'avevano realizzata, con pezzi di macchine fotografiche e una memory card di quegli anni, nel caso qualcosa fosse andato storto col rientro. Non successe. La macchina fotografica si materializzò a 12 metri d'altezza all'esterno dello Stadio Nazionale di Pechino durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi, roteò su se stessa scattando foto in tutte le direzioni, e poi scomparve un attimo prima di frantumarsi al suolo. Il primo viaggio nel tempo della storia durò 4 secondi.
La Sfera di Vetro tornò con le foto dello stadio Nido d'Uccello illuminato dai fuochi d'artificio, le foto fecero il giro del mondo, e qualche mese dopo il professor Zhou Yeung, 54 anni, che aveva teorizzato le sacche vinse un Nobel e divorziò dalla moglie.
T.I.M.E Stories
Se vuoi viaggiare nel tempo, devi stare leggero. Si balla parecchio nelle sacche. Gli alcolici sono fortemente sconsigliati. Può sembrare un controsenso che in sala di decompressione, insieme alle tavolette di cioccolata fondente, vi siano delle bottigliette di grappa Zero, a disposizione per gli Agenti. In realtà la cioccolata serve per il rilascio di endorfine buone, mentre la Grappa Zero [o Gratta Zero], è un distillato sintetico che profuma di grappa e brucia in bocca come la grappa, ma è completamente analcolico.
Non mi fido dei vizi che non accorciano la vita, delle grappe zero placebo, delle sigarette comprate in farmacia, delle tette ripiene di silicone e non di latte, delle risate preregistrate nelle sitcom, delle persone che mettono avanti l'orologio di 10 minuti per non arrivare in ritardo neanche poi se ne scordassero.
Che poi con quello che costa all'Agenzia una sacca [https://it.wikipedia.org/wiki/Viaggio nel tempo costi] alla fine si viaggia sempre e solo per salvare il mondo da qualcosa. Un giorno viaggiare nel tempo costerà così poco che potremo tornare indietro e raddrizzare il nostro passato, la ragazza che avremmo dovuto baciare al bar dei Bagni Pucci a Pietra Ligure davanti al cabinet di Street Fighter II, la volta che saremmo dovuti andarcene sbattendo la porta e invece l'abbiamo chiusa piano, il giorno in cui abbiamo scelto fra sferrare un pugno e abbassare la testa e abbiamo scelto male.
T.I.M.E Stories parla di viaggi nel tempo, persone da salvare e falle spazio-temporali da scongiurare [e mostri dall'altra parte che aspettano pazientemente di entrare - in questo bisogna riconoscere che i mostri indicibili sono molto più civili delle persone in coda alle poste -].
E' la simulazione di un vero viaggio all'indietro, ma molto più drammatica e cinematografica, perchè in realtà nei viaggi nel tempo ogni cosa è programmata in anticipo e tutto succede in pochi secondi.
Prendi il pazzo che è entrato nella torre di Pisa col tritolo sotto il giubbetto, la famosa strage del 2018. Ve lo ricordate? Certo che non ve lo ricordate, l'ho fermato io! Un singolo proiettile, proprio sotto l'orecchio, prima che potesse scendere dalla macchina. La mia collega Barbara, che è una che non ci va per il sottile, l'ha spinto sul sedile accanto, l'ha spogliato del tritolo, e gli ha messo in mano una pistola e un biglietto nel quale l'uomo confessava di avere il pisello piccolo e di volerla far finita.
Okay, ci piace prenderci delle piccole rivincite.
Ma torniamo a T.I.M.E Stories.
Il gioco, per 2-4 giocatori, della durata di una 90ina di minuti, edito da Asterion nella versione italiana, simula le missioni di una squadra di Agenti del Tempo per salvare il mondo da [SPOILER].
Asylum, la prima avventura è ambientata in un manicomio. Ogni giocatore interpreta uno dei pazienti della clinica, con differenti valori di attacco in mischia, capacità di persuasione e abilità di ricerca, a seconda della patologia.
Gli Agenti hanno a disposizione poche ore-tempo per esplorare le camere degli incubi della clinica, interrogare pazienti e personale, svelare un mistero che ha le note di Edgar Allan Poe ne Il sistema del dr.Catrame e prof.Piuma, e i toni dei racconti di Lovecraft, e naturalmente impedire l'apertura della falla temporale.
All'interno della scatola troveremo un tabellone, carte pazienti, carte avventure, carte oggetti, segnalini in cartoncino e dadi tematici.
L'avventura si svolge in 3 "run". Ogni spostamento ed esplorazione degli Agenti consuma tempo, scaduto il quale bisogna tornare indietro con le pive nel sacco e resettare tutto, perdendo gli indizi raccolti.
Il tempo rema contro e il Male lo sa bene, così che la clinica non ha un percorso lineare A-B-C-D-E... ma A-E-B-D-C-... e molti personaggi son messi lì con le loro psicosi sì per dare colore e profondità alla storia, ma anche per diluire i minuti degli Agenti.
Il mio approccio, visto che il gioco ha una sola avventura e vorrei godermela per bene, sarebbe quello di entrare in ogni stanza, interrogare ogni paziente e raccogliere ogni oggetto, e magari impiegarci anche una serata in più ma vedere il 100% del gioco. Ma i miei due colleghi, agenti molto più operativi e stakanovisti, non mollano l'orologio e quindi si spreca poco.
Risolviamo gli enigmi che ci si parano davanti, e a dirla tutta va a RedBairon il merito di aver sbloccato l'ultimo tassello con un'ottima intuizione, nel momento in cui e Viking già parlavano di tornare indietro e ricontrollare tutte le stanze.
Considero i dadi dei buoni simulatori di cose che possono andare storte, anche quando si pianifica tutto. La classica rollata di D20 di D&D che con +3 colpisce sempre ed invece esce "1". Prendi l'assassinio del presidente Hillary Clinton. Sparammo al cecchino appostato sull'albero, ma il proiettile rimbalzò sulla fibbia del suo elmetto, ferendolo solo di striscio al collo, non abbastanza per ucciderlo. L'uomo fece fuoco a caso sulla folla uccidendo un papà che portava a cavalcioni sua figlia di 3 anni e una studentessa di Yale che si era disegnata la bandiera a stelle e strisce su una guancia e il simbolo della pace sull'altra.
Riavvolgemmo e salvammo Hillary e folla.
Così, per dire.
TIME Stories è il gioco da tavolo del mio lavoro, il che mi fa un po' ridere, è come se un'impiegata all'ufficio del personale giocasse a un gestionale di buste paga e contributi, o un operaio un simulatore di tornio a controllo numerico o un cooperativo di sciopero ugl.
Il gioco resta comunque un modulo, un set di materiali e regole non diverso da un manuale di D&D, sul quale caricare di volta in volta le avventure.
Asylum ci porta via due sere, la prima fino alle 3.30 di notte, la seconda fino all'01.30.
Vinciamo e salviamo il mondo, impediamo la falla temporale e le brutte cose, con punteggio finale "Siete tre zucconi soprattutto Dado", perchè abbiamo acchiappato farfalle nel dormitorio e abbiamo fatto gli houdinì cretini nella stanza delle camicie di forza.
Prima missione conclusa e mi spiace che non ce sia una già una seconda nella scatola, come quando pensi che ci sia ancora una fetta di lasagna e invece ti specchi nella pirofila vuota.
Un bel gioco, coinvolgente e ben ambientato, e lo dico da professionista del settore, da uno che ci paga le bollette viaggiando nelle sacche del tempo, e che riempie la bottigliette di grappa Zero con la grappa Nardini, e quelli dell'Agenzia cascano dal pero.
Non amo le espansioni ma me ne farei proprio un'altra. Anzi due. Anzi ne scrivo una io.
Erano anni che lavorava alla teoria delle sacche e aveva intuito che potevano funzionare davvero.
Grazie alle telecamere abbiamo scoperto che il professore si recava all'università tutti i giorni, ma parcheggiava a 10 minuti di distanza, nel parcheggio multipiano di un centro commerciale lì vicino. Parcheggiava all'ultimo piano anche quando erano vuoti quelli sotto, scendeva dalla macchina e nascondeva le chiavi sopra il pneumatico anteriore. E poi andava al lavoro.
Al ritorno, la sera, recuperava le chiavi, apriva il bagagliaio, lo chiudeva, e poi tornava a casa.
Così, tutti i giorni.
Anni dopo abbiamo scoperto che il professor Zhou Yeung del futuro, utilizzava i viaggi nel tempo per rapire delle bambine. Tornava indietro nel tempo, nella sacca dei suoi anni di ricerca all'università, rapiva una bambina nel centro commerciale, la portava nel parcheggio multipiano e la infilava nel bagagliaio della macchina.
Chiudeva, rimetteva la chiave a posto sul pneumatico, e
tornava nel futuro.
Poi la sera il professor Zhou Yeung del passato tornava alla macchina, recuperava la chiave, controllava il bagagliaio, e andava via con la bambina.
Ne rapì quattro che non vennero mai più ritrovate.
Riavvolgemmo il tempo e ricaricammo la sacca al giorno del rapimento della prima bambina, Li, di 5 anni.
Quando il professore ci vide, nel parcheggio multipiano, accanto alla sua macchina, sorrise.
"Quindi la mia teoria delle sacche è corretta" disse accarezzando il cofano "E qui dentro dovrebbe esserci un regalino per me"
"Non gliela lasceremo prendere" disse Barbara aprendo con un colpo di polso il manganello telescopico.
"Non vedo molti altri fisici teorici" disse il professore guardandosi intorno "Ma forse potete spiegarmelo voi con parole vostre come si formano i wormhole nella schiuma quantistica, e cosa sono le sacche"
Esitammo. E a lui bastò.
"Non potete uccidere l'inventore della macchina del tempo prima che inventi la macchina del tempo, lo sapete, vero, che cos'è un paradosso temporale?"
"Altri scienziati continueranno il suo lavoro. I suoi stessi colleghi"
"Non è quello il punto. Anche se portaste nel futuro Eistein, e lui completasse la mia macchina con i miei appunti sulle sacche, non potreste evitare il paradosso"
Sapevo che aveva ragione.
"Quante bambine ho preso nei miei viaggi?"
"Quattro"
"Lasciatemi questa"
"Se lo scordi!"
Afferrai Barbara per il braccio, deviando la traiettoria del suo manganello che colpì il cofano, la bambina dall'interno cominciò a dar colpi alla lamiera. Le legava.
"Questa me la tengo. Non me ne vado a mani vuote. Potete fermare il mio socio e impedire che prenda le altre tre. In questo modo completate il 75% della vostra missione. So che farete così, e che non mi impedirete di creare la macchina".
Mi piacerebbe raccontarvi che andò in maniera diversa, ma le cose non vanno sempre come vogliamo.
Gli lasciammo la bambina e salvammo le altre tre, e lui inventò la macchina del tempo che si muoveva nelle sacche, e noi potemmo salvare altre vite.
Noi viaggiavamo nel tempo per fermare i mostri. E i mostri viaggiavano nel tempo per rapire le bambine.
Lo aspettammo molti anni più tardi, dopo la cerimonia del Nobel, nel suo albergo.
Non era sorpreso di vederci. Fece in tempo a dirci "Avanti, con parole vostre..."
Lo colpimmo con i nostri manganelli telescopici, decine di colpi, sulle braccia e sulle gambe, lasciandoci la testa per ultima.
Ce l'eravamo studiata, ci eravamo allenati per bene con un manichino. Ma morì comunque troppo in fretta.
Trovate Time Stories e altri giochi su Magic Merchant
Questa storia fa quasi male. Sei troppo bravo. Ma fa male.
RispondiEliminaGrazie.
EliminaMi piacerebbe una volta prendere un caffè con te Dado.
RispondiEliminaMatteo.
Grazie del messaggio e della mail.
Elimina^_^
chapeau
RispondiEliminaGrazie Simo.
EliminaNon ti perdonerò mai per aver salvato Hillary Clinton.
RispondiEliminaE' solo lavoro, Agza.
EliminaMi pagano per sparare ai cattivi.
Hai lo spirito del nerd e le capacità dello sceneggiatore... Complimenti sempre un piacere da leggere ideogramma dopo ideogramma...
RispondiEliminaGrazie ^_^
EliminaTIME Stories sta facendo incapare molta gente, specialmente molti miei amici... Me ne accorgo da quello che raccontano... Proprio come te, Dado :)
RispondiEliminaA dimenticavo: dalle mie parti "incapare" vuole dire "impazzire", "andare in fissazione"
EliminaUn buon gioco, soprattutto un "motore" sul quale caricare le avventure.
EliminaWow che finale alla SIM City bravo! Mi prudono ancora le mani ... Ah maledetti paradossi! Però forse se riuscissimo ad imprigionarlo in una sacca per L'eternità ... ma questa è un altra storia :) Mi hai fatto proprio venire voglia di provarlo
RispondiEliminaGrazie Roby
EliminaSIN City... ecco la macchina del tempo servirebbe per correggere i danni dei correttori automatici
RispondiEliminaDado ha il dono.
RispondiEliminaSa scrivere (e annessi)
Grazie Paola ^_^
EliminaDado, hai pensato di andare da qualcuno, ma bravo bravo bravo!
RispondiEliminaSei un un filino disturbato.
Tanto che ti curi, vado a prendere 3 bambine (non a caso... sono una personcina ordinata io, ahahah)
:-) ;-)
Pura licenza narrativa.
EliminaBella Boss... ormai sto ad uno stadio terminale tale per cui salto la parte del gioco.... mi fraga poco dei giochi da tavolo quando sei tu a scrivere ahahaha
RispondiEliminaComplimenti Dado. Sogno il giorno in cui leggerò il tuo primo libro ...
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