giovedì 27 ottobre 2016

Destare i morti

Nella mia personale classifica delle cose per le quali vale la pena alzarsi dal letto la mattina, la grappa in tazzina si trova appena sotto il "Te l'avevo detto" e le donne col pigiama con gli orsetti.
Consiste nel prendersi un caffè espresso in tazzina, lasciar raffreddare la tazzina vuota, e poi versarci dentro una lacrima di grappa per raccogliere le ultime note dell'arabica e il deposito dei granellini di zucchero.
Non risparmiate mai su tutto ciò che vi accorcia la vita. Giacchè vi fa male, comprate il veleno migliore dello scaffale e godetevelo. Risparmiate poi col 3x2 sulla magnesia, o sui farmaci omeopatici bevendovi invece un buon bicchiere d'acqua recitando un paio di abracadabra.
Quella sera mi ero presentato con una bottiglia di acquavite ingiallita nel rovere, e una scatola sotto il braccio.
"Un gioco?" mi avevano chiesto, e io avevo spiegato la differenza fra grappa e acquavite.
Non che sia un esperto. Ma conosco molti modi per accorciarmi la vita.
La seduta attorno al tavolo, grazie all'acquavite e ai fondi del caffè, poteva tranquillamente dirsi spiritica e la serata almeno spiritosa. Il nostro problema è che non ascoltiamo in vita, troppo impegnati a far prendere aria ai nostri denti, perchè adoriamo la voce di Mina ma ancor di più il suono della nostra, e poi pretendiamo di parlare con i nostri defunti per chiudere i conti e dar pace alla coscienza.
Il nonno ad esempio non era una gran bella persona, e l'avrei ricontattato solo perchè aveva fatto la guerra, e mi sarebbe piaciuto ascoltare i suoi racconti di quando era in Africa.
Ho un debole per le belle storie, e per le donne col pigiama con gli orsetti che bevono grappetta.
IL SESTO SENSO
Simulatore di seduta spiritica 2-7 aspiranti medium, che in assenza di tavola Oujia vogliano provare a congiungere i palmi sul tavolo e divinare upupe attraverso immagini oniriche riprodotte su carte tipo Dixit, della durata di 60 minuti circa, edito in Italia da Uplay.it, al prezzo di 45€, prezzo decisamente alla portata considerati i cachet di certe Vanne Marchi e Maghi Gabriel su telepannocchia.
C'è stato un terribile delitto in qualche luogo, del quale però si sanno ben pochi dettagli, e allora è così che i medium-investigatori accantonano momentaneamente le reciproche rivalità oroscopine e divergenze sulla preveggenza, e si ritrovano tutti allo stesso tavolo, tutti equipaggiati con la fedele palla di vetro, a interrogare lo spirito che non sembra trovar pace.
Lo spirito arriva in sogno e racconta il suo scellerato delitto, attraverso immagini nella testa dei medium, ma interpretarle non è facile perchè la mente mente continuamente, e a proposito di spirito c'è anche il distillato d'uva ingiallito nel rovere ad obnubilare, che poi sarà anche solo una lacrima in una tazzina, ma non raccontiamoci balle: nessuno piange mai una sola lacrima.
In quanto medium più anziano e proprietario del simulatore spiritico di Uplay.it, offro il mio corpo al fantasma per la possessione e per agevolare le comunicazioni medianiche, tipo Oda Mae Brown in Ghost.
Le sue prime parole attraverso la mia bocca sono: "Dado questo tuo corpo è un rottame, tu non ti vuoi bene e soprattutto non mi vuoi bene. E' questo il modo di dare ospitalità alla vittima di un omicidio? Non c'è più rispetto per i morti!"
Povero di spirito lo spirito, rompicoglioni da morto figurati quando era in vita, comincio a fare il tifo per l'assassino.
Nascondo le carte dietro il tabellone.
Il primo passo è mettere i medium sulla pista giusta, eliminare gli oggetti che non centrano niente, i luoghi che erano altroquando, le persone non erano presenti al momento del delitto.
Non è facile, perchè le immagini evocate dal fantasma sembrano le polaroid di un sogno di un bambino con la febbre: un funambolo che cammina su un filo steso fra due mongolfiere, una dama bianca che entra nella bocca di un pesce in porcellana, una collina erbosa a forma di testa di orso.
Prendo atto che fantasma fa il misterioso. E' incarnato, incarnito, incarognito. Mi pento di averlo evocato.
Anzitutto l'arma del delitto. Devo far indovinare un vecchio ferro da stiro, col quale l'assassino potrebbe aver fracassato il cranio della vittima. Scelgo l'immagine di un uomo in maschera su un treno. Beh, la griglia anteriore delle vecchie locomotive può ricordare un ferro da stiro, e poi c'è il vapore. Confido che non trovi nessun appiglio sulle altre carte arma e che vada un po'  per esclusione.
Il primo sensitivo ci pensa. Il secondo, alla sua sinistra, gli suggerisce: "L'attizzatoio! Cioè è chiaramente un forchettone, ma può anche somigliare anche a un attizzatoio. Quindi attizzatorio -> camino -> stufa -> vecchio treno".
Mi sembra piuttosto azzardato...
Il terzo sensitivo nota una piccola salamandra nella foto dell'uomo sul treno.
"Aspetta ma le salamandre non secernono una specie di veleno tossico dalla pelle? L'arma potrebbe essere la boccetta di veleno"
Gli spiriti hanno tutta la mia solidarietà.

Va male. Il delitto rimane irrisolto.
Vengono scoperti l'arma e il luogo, ma l'assassino la fa franca.
Come spesso succede. E la polizia che fa, rantola nel buio.

La seconda indagine è molto più tesa.
Mi barrico con i miei incubi dietro lo schermo verticale, oggetto molto comodo in partita, con gli alloggiamenti di plastica trasparente in cui inserire le carte suddivise per medium.
Lo spirito mi manda altre immagini. Le osservo con più attenzione.
Cerco dettagli. Sembro un medico forense davanti alla pupa di un insetto su un cadavere. Invece trovo un topo su una scacchiera. Perfetto per il medium blu.
Riesco a trovare un collegamento anche per la carta luogo del medium rosso, mentre con quello bianco non so da che parte girarmi.

Ce la fanno. Gli indagatori dei fondi di caffè e della cabala del superenalotto, all'ultimo turno dei 7 disponibili svelano l'arcano. Trovano arma, luogo e assassino. Il movente non serve quando hai una fantasma residente e ciondolante catene. I fantasmi non mentono. Ai fantasmi basta puntare il dito.
Lo spirito lascia il mio corpo. Per il principio dei vasi comunicanti e del bicchiere mezzo pieno, rabbocco lo spirito con altro spirito [l'acquavite]. Tintinniamo i bicchierini recitando un "Se ne vanno sempre i migliori".
Cenere alla cenere. Spirito allo spirito.
Il Sesto Senso prende l'idea di Dixit e la trasforma nel motore di un deduttivo-investigativo, e il risultato finale è credibile e divertente da giocare. Le carte, apparentemente casuali, sono invece ben studiate: vi capiteranno immagini criptiche impossibili da collegare, e poi, la partita dopo, le stesse carte giocheranno alla cavallina con tutte le  carte scoperte.
I materiali sono tutti molto buoni e addirittura sovrabbondanti [i segnalini medium e orologio sono puro vezzo].
Il vero fiore all'occhiello è lo schermo, che facilita la consultazione e permette con un unico colpo d'occhio di avere tutte le carte visibili al "fantasma" [e occultate ai medium].
Il mio consiglio, in partita, per aumentare il divertimento, è di enfatizzare.
Ad esempio io la raccontavo così: "Medium Blu quella notte dormi male, le lenzuola sembrano attorcigliarsi attorno alle gambe, ti svegli in un bagno di sudore, e con un'unica misteriosa immagine in testa: [CARTA SOGNO]".

I medium sparecchiano i bicchieri e l'affittacamere per fantasmi si ritira, lui e la sua scatola.
L'esperienza della possessione o diversamente avatar è spossante, fisicamente, un mescolamento intestino di budella che ne esco pallido, emaciato, fantasma di me stesso, mentre l'ospite lascia in disordine che tanto non è roba sua, perchè le multiproprietà non funzionano mai.
Meglio il gioco, nella sua simulazione.


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Nota: Il titolo Destare i morti, che mi sembrava appropriato per questo post, è in realtà il titolo di un romanzo di John Dickson Carr, autore di gialli impossibili che leggo e colleziono da anni.
Naturalmente vi consiglio il libro, anche se fra le sue pagine non troverete fantasmi, ma solo assassini.
https://it.wikipedia.org/wiki/Destare_i_morti

5 commenti:

  1. gran bel gioco. Lo intavoliamo spesso.

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  2. Indimenticabile la nostra partita a Modena di qualche annetto con i nostri compari di merende!
    Avere al tavolo Dado come MC è una cosa inenarrabile.
    un abbraccio amico.

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  3. Albo mi hai tolto le parole di bocca :D
    Ricordo ancora la nostra bellissima partita modenese con Kuldran, Viking e Red... oltre al Dado Medium naturalmente ;)

    Mi leggerò anche il libro, grazie per il consiglio ;)

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    1. Oohh yes, ricordo anch'io quella partita a Sesto senso con piacere.

      Anche a cash&Guns gran divertimento!!!! :-)

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  4. Il gioco è proprio carino, è piaciuto a tutti quelli cui l'ho fatto provare.

    E secondo me è assolutamente da giocare con la variante in cui ogni medium tiene le proprie carte coperte e agli altri le descrive proprio come se avesse fatto un sogno.

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