Ho costruito il mio impero un mattone alla volta e con molta umiltà, partendo dal basso, lavorando con impegno articolo su articolo tutte le settimane.
Attraverso il mio canale Dado Critico mi occupo di divulgazione popolare, e sono noto per le mie battaglie contro i giochi da tavolo di plasticaccia della grande distribuzione, e per l'impegno profuso insieme con la mia onlus BadaLaMente per la tutela e la salvaguardia del Babbano Italiano.
Questa sera andrò sotto copertura in un noto centro giochi del torinese, per vedere con i miei occhi come si comportano i miei divulgatori ludici, le persone che ho formato col metodo "Dado", e come i babbani vengono introdotti in questo nuovo mondo. Quello ludico è un settore in grossa espansione, molto complicato e sfaccettato, e credo che quest'esperienza sul campo mi darà modo di imparare tante nuove cose.
Quindi per questa sera non sarò Andrea Dado ma soltanto Stefano Frogia, impiegato alle poste, babbano doc e sprovveduto consumatore di giochi da supermercato.
La moglie: "Spero che non lo mettano davanti a un Monopoly o la sua copertura potrebbe saltare nel giro di pochi minuti, ahahah".
La figlia: "Papà sembra che hai un gatto morto in testa"
Il locale scelto per la mia missione in incognito sarà il Jolly Joker.
Poichè ci sono stato altre volte e conosco bene sia il titolare che molti dei giocatori che vi bazzicano, ricorrerò ad alcuni accorgimenti per rendermi irriconoscibile.
Indosserò una parrucca di martora, un orecchino a cerchietto, e parlerò con spiccato accento genovese.
ore 21.30
La vetrina del Jolly Joker è ben illuminata e addobbata con giocattoli e action figures da collezione che catturano immediatamente il colpo d'occhio. Sistemo la parrucca, ripasso mentalmente un paio di coloriti proverbi genovesi da snocciolare all'abbisogna ed entro.
Dentro i tavoli sono quasi tutti occupati, presi d'assalto dai giocatori di Magic, che si ritrovano per il torneo fisso del giovedì sera.
Incrocio un paio di sguardi ma fortunatamente nessuno mi riconosce e pensano tutti solo al draft.
Mi avvicino all'espositore dei giochi in vendita, a controllare i titoli. Buona la scelta e interessante la varietà: quasi tutte le novità più interessanti dell'ultimo Essen, molti blockbuster che si vendono da soli di Rosenberg-Feld-Wallace, sostanziale equilibrio fra scatole german e scatole american, e anche la sezione giochi introduttivi. Bene, un buon inizio.
Uno dei collaboratori del Jolly Joker mi si fa al fianco, per chiedermi se ho bisogno di qualcosa.
"A chi nasse sfortunai, ghe piove sul cul" rispondo
"Come?"
"Do solo un'occhiata"
Intravedo Luca, il titolare, seduto al tavolo a spiegare un gioco.
E' il momento di testare il mio travestimento.
Mi avvicino e chiedo se mi posso sedermi a dare un'occhiata. Lui annuisce.
"Prima volta qui?" mi chiede calcolando i danni delle sue creature.
"Sì. Giocavo tanti anni fa, quando ero all'università. Ho ripreso da poco. Ma ho scoperto di non avere più un lettore VHS per far girare il mitico Atmosfear"
Ride.
"Mi sa che sei rimasto un po' indietro"
"Beh, ho anche Taboo, l'edizione speciale quella con la clessidra in palissandro"
"Ah, beh, allora non ti si può proprio dire niente"
Si propone di spiegarmi un paio di giochi nuovi, una mezzoretta al massimo, ma prima che possa accettare, dall'altro lato del locale, fermo alla rastrelliera dei giochi in prova, vedo il Vichingo.
E non è solo. Ci sono anche i Giullari al suo fianco. Stanno scegliendo un gioco per la serata. Non sapevo avessero in programma di trovarsi. Le cose si complicano, perchè si frappongono proprio fra me e l'uscita, impossibile non incrociarli.
Ma contro ogni previsione il Vichingo mi sfila a fianco e non mi riconosce.
Stessa cosa il Giullare, che pure si ferma a osservare uno Zerocalcare sulla rastrelliera alle mie spalle.
Una bomba, 'sta parrucca di martora.
E allora se dobbiamo ballare balliamo.
Mi avvicino al Giullare, attacco bottone con una scusa e gli spiego di essere un nuovo giocatore.
"Sono venuto solo a curiosare, non ho ancora amici con i quali giocare" gli dico.
"Se vuoi puoi unirti a noi. Stavamo giusto per iniziare una partita" mi propone.
"Sarebbe stupendo! Ma sia chiaro: io sono un novellino assoluto, eh, mai andato oltre Forza4, non vorrei rovinare la serata a te e ai tuoi amici"
"Macchè rovinare, figurati! Dai, vieni al tavolo che ti presento"
I presupposti sono buoni ma il mio sorriso muore in bocca solo pochi secondi dopo, non appena vedo il titolo che mi propongono per la serata.....
Andrea Dado: RUSSIAN RAILROAD!! No, no, no, questo è decisamente inammissibile, ho appena spiegato di essere un assoluto novizio e il Giullare mi propone un german da gamer!!! Questo non va bene, qui siamo proprio ai fondamentali, non posso tollerare che uno dei miei divulgatori possa commettere un errore del genere. Sono davvero furibondo e tentato di togliermi la parrucca e sbattergli in faccia chi sono.
Riesco a trattenermi, perchè voglio vedere tutto il resto, e continuo a recitare la mia parte.
Ma sono decisamente arrabbiato!
"Io e te ci conosciamo?" mi chiede il Vichingo a metà partita.
"Son de Zena" rispondo, ordinando poi alla cameriera un'acqua tonica invece della solita birra, per stare nel personaggio.
Russian Railroads si rivela una vera backdoor nel mio travestimento. Scorre troppo fluido e le azioni sono così intuitive che sono costretto a commettere di proposito degli errori grossolani, passando per babbo di minchia più che per babbano. Ad un certo punto chiedo persino: "Ma i dadi non li tiriamo?".
La Giullaressa mi scruta torva.
Il Vichingo ordina un hot dog e io approfitto della pausa per uscire in strada insieme col Giullare a fare due chiacchiere. Ci sediamo sullo scalino del negozio.
"Mi piacerebbe sapere un po' più su di te" gli dico.
"Vivo a Saluzzo, un piccolo paesino nella provincia di Cuneo" risponde "un paesino che non compare nè sulle mappe nè sul TomTom, che ci si arriva fermandosi a chiedere informazioni ai contadini sul mietitrebbia. Il podere più giù, ti dicono."
"Quando ti sei avvicinato ai giochi da tavolo?"
"Negli anni '90. Girava voce che nella capitale [Torino n.d.r.] fosse arrivato un nuovo gioco da perderci la testa, chiamato Magic The Gathering. Purtroppo le informazioni che arrivavano dalla metropoli erano poche e frammentarie, e sapevamo solo che si trattava di un gioco di carte nel quale due maghi si affrontavano evocando creature. Teniamo anche presente che in quegli anni non c'era internet [sarebbe arrivato a Saluzzo nel 2011] e che da noi non c'erano centri giochi specializzati [continuano a non essercene]. Adolescenti pieni di speranza ci recammo tutti dall'unica edicola di Saluzzo. Il giornalaio, al quale arrivavano solo La Stampa e L'eco del Mezzadro, intortò noi ragazzini vendendoci gli allegati di Specchio: mazzi di Scala 40 e di Carte Napoletane.
Un anno di partite più tardi, quando mi recai alla capitale per un torneo di Magic, ed evocai in campo il mio Re di Quadri, tutti risero di me. Fu davvero un brutto colpo".
Andrea Dado: La storia del Giullare mi ha davvero commosso. Io sono nato a Torino, la città che ha festeggiato Ivan Curina primo Campione Italiano di Magic The Gathering. Ho avuto una vita ludica molto agiata. Il sabato pomeriggio si andava al Drago Dormiente e Ivan ti sistemava i mazzi, consigliandoti come abbassare la curva del mana e come velocizzare l'etb delle creature.
Sono vissuto nella bambagia ludica e pensare a ragazzi come il Giullare, con i loro mazzi di Cuori e Picche mi riempie di tristezza.
Riprendiamo a Russian Railroads. Il gioco è davvero una perla e faccio fatica a giocarlo male, a tenere il mio trippolo fermo sul percorso punti.
A fine partita risulto terzo, dopo il Giullare e Viking ma davanti alla Giullaressa, che a sorpresa mi strizza l'occhio.
Pochi minuti dopo la incrocio al bancone e lei mi sussurra: "Ti ho riconosciuto, Dado, tranquillo, non farò saltare la tua copertura".
Difficile ingannare un donna, impossibile la Giullaressa.
Approfitto della pausa per sgranchirmi un po' e farmi un giro nel locale, ancora pieno alle porte della mezzanotte.
Ad un tavolo trovo Marzo Bisterzo, uno dei più attivi divulgatori ludici della Torino da bere. Sta spiegando Fun Farm di Luca Bellini a una famiglia, con gran divertimento di tutti.
Andrea Dado: Sono davvero contento di Marco. Il "Maestro" come lo chiamano nel locale, organizza periodicamente serate introduttive dedicate agli assoluti novizi.
Torno al mio tavolo.
Il Giullare sta apparecchiando The Castle of Burgundy: The Card Game.
Sul taglio 2-4 giocatori Feld è sempre una garanzia, nonostante questo spinoff richieda un tavolo grosso tipo pranzo di matrimonio in puglia. Si tratta della versione cartacea del pluridecorato Castle of Burgundy, decisamente più snella, senza dadi nè plance e in formato tascabile. Si fanno punti collezionando set di carte e montando tris.
Ancora una volta il Giullare mette in tavola un titolo non adatto al novizio che dovrei essere, ma cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno:
1- apprezzo almeno l'ordine col quale sono stati presentati i titoli: prima la bestia, poi il cucciolo
2- ha scelto titoli molto buoni
3- Burgundy the Card Game costa 15€, prezzo popolare che invoglia il novizio a entrare nel tunnel
"Feld sta sull'insalata tipo bruco" riflette il Vichingo pescando la terza carta animale e innescando i bonus del tris, "Dovevamo chiamare il Dado".
Chiedo chi sia il Dado e il Vichingo si lancia in una retrospettiva un po' lugubre sul blogger torinese e la sua inclinaziona all'autodistruzione.
"A me è molto simpatico" sorride la Giullaressa
"Anche a me" ammette il Giullare
"Sì, sì, non è male, ma non è tutto oro quello che luccica dal suo blog" spiega faccia-di-culo-Vik.
Questa volta mi tocca inventare una scusa per cavare qualche informazione in più. Scrocco una sigaretta ad un ragazzo che sta andando al gabinetto, e chiedo a Vik di venire a tenermi compagnia sul marciapiede mentre me la fumo.
Viking: "Non lasciarti trarre in inganno: il Dado è cupo, e odia la vita per quello che gli ha fatto. Prendi il suo bisogno ossessivo di german, di avere tutti gli eventi sotto controllo nel palmo della mano. Non pensare a tutte le cose che ti racconta, leggi fra le righe di ciò che non ti racconta. Pensa alla sezione Blood Game Geek sul suo blog, e chiediti il perchè. Il Dado è un angelo caduto in disgrazia"
Andrea Dado: Le parole del Vichingo sono sberle a mani aperte.
Sono di vetro, trasparente, e il Vichingo vede la mia carne viva.
Ordiniamo il terzo caffè ritagliandoci centimetri per poggiare le tazzine.
La partita finisce poco dopo con la Giullaressa che ci cuce un cappotto tipo blazer blu con taschino.
ore 01.00
Le ragazze rovesciano gli sgabelli sui tavoli. Siamo gli ultimi rimasti nel locale.
Ritiriamo i nostri giochi e infiliamo le giacche. Salutiamo Luca e usciamo dal Jolly Joker.
E lì davanti, sul marciapiede antistante la vetrina, mi tolgo la parrucca e mi rivelo ai miei amici.
Andrea Dado: Giullare la tua storia mi ha davvero commosso. Sono nato nella grande mela antonelliana, e il sabato pomeriggio me ne andavo nei centri giochi a sfogliare dossier di carte di Magic, costruendo i miei deck senza il minimo sforzo. Non ho mai avuto difficoltà a procurarmi una rara, e non ho mai dovuto sbustare nella speranza di trovare ciò che mi mancava. Compravo tutto al dettaglio con tanto di lista in mano, ed ero così pigro che piuttosto che mettermi a smontare i mazzi per montarne di nuovi, ricompravo le carte.
Non immagino neanche quanto possa esser stato duro per te partire da un mazzo "Re di Quadri" ed arrivare fin dove sei arrivato: uno dei giocatori più famosi e quotati d'Italia, un'icona per la Tana dei Goblin.
Ho deciso di farti un regalo.
Voglio condividere con te l'ONISCO, dell'espansione di HIVE.
Nell'espansione in vendita c'è sia l'onisco grande che quello piccolo, per la versione poket.
Voglio che tu prenda quello grande, mentre io terrò il piccolo, perchè appunto ho la versione poket, ma anche per poterci ricordare l'uno dell'altro.
Grazie Giullare.
Giullare: Sei grande, Dado
Andrea Dado: Vichingo e così l'hai visto.
Pensavo di essere al sicuro, dietro le mie alte mura costruite negli anni, e invece sei riuscito a vedere oltre.
E hai ragione.
Non posso continuare a trincerarmi dietro il controllo del german. Devo mettermi in gioco e provare a rischiare. Sarà un po' come nuotare al largo.
Nessuno controlla il mare, vero Vichingo?
Viking: Vero, Dado.
Andrea Dado: Devo cominciare a tirare il dado. E combattere così i miei fantasmi.
Ora andiamo. Red ci aspetta. Starà già incollando qualcosa, ultimamente ha kickstartato un sacco.
E' stata una esperienza bellissima e credo di aver imparato tante cose.
Non resta che appendere la parrucca al chiodo e tornare a essere Andrea Dado.
Daie Dado, è giunto il momento di buttarci su un Dungeon crawler!
RispondiElimina(Mitico Dado capelluto)
Non ho capito bene bene quanto sia vero e quanto onirico questo racconto, ma è una vera chicca!
RispondiEliminaSolo "Il Dado" può partorire post a questo livello di grandezza.
RispondiEliminaNon finisci mai di stupirmi.
Non è l'altra sera sulla Salaria con i tacchi e la parrucca eri tu?
"Big Dadú fare gioco lungo lungo!!"
Il lato porno-america in te forte è!
La cosa più figa in assoluto sono le sedute a bordo marciapiede per i "fuori lavoro"!
RispondiEliminaTarget decisamente ben ripreso! Bravo Dado!
Che onore poter dire ... Io c'ero! :)
RispondiEliminauna delle tue migliori idee! grande!
RispondiEliminaBelin che uomo. Uno Zeneise perfetto! Avresti dovuto intercalare con qualche belin per entrare nel personaggio alla perfezione eheheh.
RispondiEliminaGrande Dado!
Ottimo travestimento mah.... aspetta un attimo, foto n° 5 partendo dall'alto, vedo l'anellazzo, quello da 3kg che ti ha causato un leggero disassamento delle spalle per la differenza di peso sulle braccia, che se te lo togli cadi per terra perchè perderesti l'equilibrio a cui ormai sei abituato.... e ci sono cascati tutti come polli!
RispondiEliminabel pezzo
redbairon
L'attesa di leggerlo è stata ripagata.
RispondiEliminaGran bel pezzo, uno dei tuoi migliori... di sempre (se posso).
PS: ha ragione la tua piccina... sembra che hai un gatto morto in testa :)
Solo "Il Dado" può partorire post a questo livello di grandezza.
RispondiEliminaNon finisci mai di stupirmi.
Non è l'altra sera sulla Salaria con i tacchi e la parrucca eri tu?
"Big Dadú fare gioco lungo lungo!!"
Il lato porno-america in te forte è!
Bei capelli.
RispondiEliminaE bello tutto il resto :)
Al top come sempre.
RispondiEliminaF.
mi sono commosso.
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