Tipo la besciamella.
Prendi il cinema, prendi un film qualunque, rimasterizzalo buttandoci dentro gli zombie e il film ne guadagnerà. Garantito al cervello.
Non parlo di Walking Dead, che funzionerebbe benissimo anche senza zombie (vedi Governatore), parlo di tutte quelle produzioni minori e al limite del cortometraggio amatoriale girato col cellulare in un giardinetto pubblico, che non vedrebbero mai la luce, con una diversa ambientazione.
Qualunque sia il campo, cinema, videogiochi, libri, giochi da tavolo, app, sex toys, e a dispetto di un inflazionamento del quale ci lamentiamo po' tutti, gli zombie continuano a vendere. Come dire che c'è sempre fame di zombie.
Il che è un ossimoro (o ossimorto).
Nelle discussioni davanti alla macchinetta del caffè, 'sti zombie ce l'hanno letteralmente fatto a fette.
Ma poi, al riparo delle mura domestiche, siamo comunque sempre pronti a dar loro un'ultimissima possibilità, questa è la volta buona, me lo sento. Aspettiamo il gioco sugli zombie ma quello fatto bene, che sarà diverso, perchè c'è ancora molto da dire sugli zombie...
Siamo indulgenti, sempre pronti a perdonare, se bisogna sparar loro alla testa.
Io per primo, eh.
Per la verità sono mesi che continuo a scrivere sui forum che mi piacerebbe un gioco di zombie "senza la motosega", un vero survival in cui i giocatori non siano armati tipo Schwarzenegger in Codice Magnum, non lancino molotov che fanno danno ad area, e non spacchino teste con la facilità di un Joe DiMaggio, un gioco in cui invece gli umani si cachino letteralmente sotto e fuggano in preda al terrore gridando omiodioomiodio!!! Ma per quante buone intenzioni, anch'io attendo nell'ombra lo zombie che non hanno ancora fatto, quello giusto, che deve ancora uscire, e nel frattempo ordino al bancone uno zombie sbagliato con ombrellino e fettina di lime.
Un lustro che io, Red e Vik, non si andava nel tempio del mana indaco di Raistlin.
Figura mitologica della Tana dei Goblin, penna indolente dell'ILSA, collezionista di giochi da tavolo che si pensava estinti o mai esistiti, Egli è l'American Alfa. Nelle sue vene non scorre sangue: rotolano fiumi di dadi.
Anche la serata viene decisa in questo modo: Raist domani sera ci saresti? - Aspetta un secondo che verifico...[tac tacc tac tatac]...sì, ci sono.
L'ultima serata a casa sua, davanti al plastico ginormico di Heroscape che ricopriva un quarto dell'intera stanza, avevo preso coscienza del mio essere un giocatore german.
Dado: "Cosa ci butti sul tavolo stasera?"
Raistlin: "Dead of Winter"
Titolo da 2-5 giocatori, cooperativo con traditore, d'ambientazione zombie nel gelido inverno del commissario Wallander, di una durata che oscilla fra le due ore e l'infinito di Leopardi.
I giocatori vestono i panni barbati di sopravvissuti all'apocalisse zombie, arroccati in un avamposto per proteggersi dai morsi del gelo e dei nonmorti.
Scopo del gioco: superare lo scenario e l'obiettivo comune (es. sopravvivere 6 turni) e soddisfare i singoli obiettivi giocatore.
Cuore pulsante del gioco: i tiri ricerca e le risorse pescate dai mazzetti localizzati sulla mappa, che possono fornire medicine, armi, equipaggiamenti, tecnologia e nuovi personaggi (consiglio: non sparate agli zombie se non è strettamente necessario).
Arriviamo nel Tempio di Raistlin che sono quasi le 22.00. Ci togliamo le scarpe nell'ingresso e ci inginocchiamo di fronte a una statua in bronzo che ritrae Richard Garfield nell'atto di regalare una terra a un bambino povero.
Il rituale di purificazione dei nostri spiriti corrotti avviene per mezzo di un bicchierino di spirito puro, una grappa friulana che fa 70 gradi all'ombra e che piegherebbe pure Bukowski.
"Stasera giochiamo sul tavolo della cucina" ci spiega il Maestro, avvolto in una veste da jedi.
"Perchè?"
Apre la porta della camera dove giochiamo di solito. Il plastico di Heroscape copre 2/3 della stanza. La sensazione è che si stia allargando come una macchia di muschio, che sia vivo.
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DEAD OF WINTER.
L'obiettivo comune sopravvivere 7 turni, il mio (segreto) individuare il traditore (se c'è) e cacciarlo a pedate dal rifugio. L'avamposto nel quale siamo barricati è un vecchio terminal di lamiere storte tenute insieme con lo sputo, e sigillato dal freddo con vecchi giornali. Con noi, a dividere il poco cibo, una decina di sopravvissuti troppo terrorizzati e intirizziti per fare un solo passo fuori, dieci pesi morti che non fanno niente ma "consumano". La mia prima domanda a Raistl è se posso ucciderli ("No, Dado"). Toccherà a noi avventurarci là fuori, per raccogliere provviste, risorse e salvare l'intero gruppo.
Il mio team è composto da due elementi specializzati uno nel combattimento corpo a corpo (con un bonus per la costruzione delle barricate) e uno nella ricerca (con la capacità di copiare le abilità degli altri personaggi). Viking è il cuoco del gruppo (bonus sul cibo), Raistlin ha un team "coltellino svizzero" per ogni situazione, mentre RedBairon fa "scry" carte su ogni mazzo.
Prima incursione fuori dal rifugio. Vik rimane nella colonia a far cibo, io saccheggio un market e raccolgo un po' di scatolette di carne (la carta evento del turno richiederà 6 punti cibo), Red e Raistl si fanno strada fra gli zombie sparando. Ottimizzo il mio turno costruendo una barricata.
Un buon inizio.
Al secondo turno il mondo mi crolla addosso: al tiro D12 obbligatorio per qualunque azione base (uccisione zombie, spostamento da un luogo all'altro) mi esce il risultato peggiore: il dente strappato (1 su 12), e il mio personaggio migliore se ne va a tener compagnia ai vermi. E' l'inizio della fine: arroccato con un personaggio che ha 5 in ricerca (ossia la ricerca va a buon fine solo se rollo 5-6 sul D6), mi ritrovo a spendere azioni unicamente per la pulizia del rifugio (mazzo scarti, che non deve superare le 10 carte) tirar su una barricata a turno, e a muovermi solo se strettamente necessario.
Al senso di inutilità si aggiunge un'insolita paralisi d'analisi del Vichingo, ancora in jet lag dal Brasile, che arriva a superare i 20 minuti per il suo turno, con il giro del tavolo completo che si assesta sui quaranta minuti abbondanti.
Nonostante tutto reggiamo.
Con Red che fa scry pure mentre dorme, Vik che si specializza nel danno splash e Raistlin veterano del gioco (e io che faccio le pulizie) il gruppo si trascina fino al 7° turno, e vince.
Vengono rivelati gli obiettivi: nessun traditore. Tutti vincono. Alleluia.
Il gioco è davvero tanta roba, e credo che in una sola partita a grattar via la crosta, si possano solo intuire le potenzialità e la longevità del titolo (che tra l'altro a me ha ricordato molto Robinson Crusoe).
Difetti. Beh, in attesa della localizzazione attualmente è tutto in inglese, e testo da leggere ce n'è parecchio (vedi foto precedente).
E poi un po' di paralisi da analisi dettata sia dall'estrema libertà d'azione, sia dalle dinamiche cooperative che costringono a discutere con gli altri le proprie azioni, sia dalla risoluzione dei singoli obiettivi personali (trovare un equilibro con quelli del gruppo non sarà sempre facile).
Il gioco ha conquistato sia Viking (che medita l'acquisto) che RedBairon (notoriamente stitico in fatto di complimenti), mentre ha lasciato più tiepido il sottoscritto, per via dei continui e ripetuti lanci di dado, che incidono tanto... troppo.
Insomma: bellino, divertente, ben realizzato, ma come si dice: non è la mia tazza di tè.
Nota: nel momento in cui scrivo queste righe (domenica sera, ore 00.15) Dead of Winter ha scalato la classifica di board game geek, attestandosi in 19esima posizione, subito sotto....Caylus.
Si, avete letto bene: sta subito sotto Caylus.
Ecco, questo sì che non mi farà dormire stanotte....
Fatta un'unica partita.. se non ricordiamo male in 5.. i tempi morti ci hanno ucciso più degli zombi
RispondiEliminaBeh, che dire: innanzitutto impressionato per le foto relative a Heroscape ..... quella stanza trasuda di passione pura!!!
RispondiEliminaDel gioco in questione, mi ero già fatto un'idea guardando una puntata relativa di Table Top ( https://www.youtube.com/watch?v=bG-iUxJcoXc ): un collaborativo Zombie-american che probabilmente farà storcere il naso ai Germaniani più incalliti....
Personalmente aspetto e spero una localizzazione italiana perchè il-tanto-testo in inglese da leggere, sfianca anche chi conosce abbastanza la lingua...
...impressionante la scalata in classifica.
RispondiEliminaSe avesse avuto le miniature in plastica invece che quelle cartonate l'avanzata verso le posizioni caldissime della TOP 100 sarebbe stata ancora più devastante.
Da provare...
Giochi dove gli zombie sono molto più pericolosi di fuffa tipo Zombicide ce ne sono. Ad esempio Last Night on Earth dove uccidere gli zombie è difficile e passi più tempo a schivarli e spingerli via.
RispondiEliminaPer quel che riguarda la classifica BGG, non è attendibile. Tieni presente che, come imdb ed altri database internet soffre di 2 problemi gravi:
1. Si può votare voti bassissimi - questo fa sì che un sacco di gente metta voti incredibilmente bassi apposta solo per far scendere nella classifica altri giochi. Esempio c'è un sacco di gente che a Dead of Winter ha dato 1 su 10.
Ora, può non piacere quanto vuoi, ma l'1 lo si riserva ad un gioco disegnato male, non ad un gioco che è ben disegnato ma non ti piace.
2. Allo stesso modo c'è gente che mette voti altissimi solo per far salire il titolo in classifica e fargli ottenere quindi visibilità.
Se vuoi una top 100 realistica, un'alternativa valida è la top 100 people choice della Dice Tower. Permettono solo la votazione positiva e permettono solo di votare 20 titoli con voti fissi da 1 a 20. Così facendo si ottiene una classifica realistica e più attendibile delle preferenze popolari.
In quella Dead of Winter è 44esimo (però Caylus è 96esimo :-D).
Si beh... la BBG TOP 100 la prendo sempre con le pinze.
RispondiEliminaComunque concordo: i Survival Horror sono potenzialmente fuffa.
Zombicide mi è stato subito particolarmente antipatico.
@Danilo: vado subito a dare un'occhiata a quella di Tom Vasel e soci allora... ero rimasto un po' indietro.
A me è piaciuto un sacco, ma non lo giocherei mai in 5. Per quel numero di giocatori, c'è già Battlestar Galactica.
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