domenica 15 dicembre 2024

Dodici labirinti stanno in una sola carta

Che cosa stava nella botte piccola lo sapevano già i Baka dell'Africa Centrale, antenati di tutti i bassi di statura, che eoni prima che fosse coniato e condannato il body shaming, avevano imparato a usare il vino buono come scudo per difendersi dallo scherno, e i maschi pure la Regola della L come lancia per restituire il colpo al mittente: prendi e porta a casa.
Nella storia il piccolo ha sempre goduto della simpatia e della benevolenza del popolo, in qualità di brutto anatroccolo della nidiata, rispetto al fratellastro grande già avvantaggiato da quella zompapereta di Madre Natura che fa figli e figliastri, più partigiana di Johnny, che distribuisce occhi azzurri solo a chi le pare a lei, così come i chili di minne.

Nel mondo del gioco da tavolo, invece, le dimensioni contano, e come per i kaiju e i kickstarter vale la regola che GRANDE È MEGLIO.
Noi giocatori siamo soliti definire i rari branzini che peschiamo in torrenti zeppi di cefali ampiamente dimenticabili, come dei GIOCONI, mentre quando finisce al nostro amo un gioco da tavolo minuto come un'acciughina manco buona per il bagnun, che sta su una sola carta, che con quattro regole in croce e una cucchiaiata di materiali mette in scena 12 livelli di dungeon e dado-mostri a garganella, lo definiamo un piccolo gioiello, ossia qualcosa di molto prezioso NONOSTANTE le dimensioni.

Puoi apprezzare un gioco come ONE CARD DUNGEON in diversi modi e momenti.
Come solitario, quando gli amici ti deludono, a esempio. Non serve che ti pugnalino alle spalle con un coltello malese Kriss (con lama ondulata per rendere più difficile la rimarginazione delle ferite), è sufficiente che non capiscano ciò che è importante per te, e allora: meglio soli che, non intendo soli per sempre ma soli per un po', soli a tempo determinato, finchè sbollisci, perdoni, dimentichi, comprendi e hai il tempo materiale di rigar loro la carrozzeria della macchina con una chiave da un estremo all'altro: dall'anabbagliante anteriore alla luce posteriore degli stop (ma UNA SOLA riga, eh, sono pur sempre amici).

Oppure se hai intenzione di creare un gioco da tavolo. Se il tuo sogno è appenderti al petto la coccarda di Inventore di giochi perchè hai sentito che si guadagna un sacco, roba che puoi tranquillamente comprarti 4-5 caramelle dei campioni Goleador, allora ONE CARD DUNGEON potrebbe offrirti spunti e idee: un gioco che sembra compresso con WinRar con opzione BEST: the highest level, but it's very slow.

A provare questa scommessa ludica dallo scontrino corto (12€) di Barny Skinner, illustrato da Marco Salogni, dell'editore Little Rocket Games, con la possibilità di comprare anche l'espansione che aggiunge boss di fine livello e forzieri al prezzo proletario di un panino con la mèusa, si ha quasi l'impressione che l'autore abbia raccolto la sfida di un amico al termine una serata al pub svuotando boccali di Guinness ricordando Heroquest: Daje, Barny, se sei il vero capommerda prova a startunire con gli occhi aperti e baciarti i gomiti, anzi senti qua: visto che sei gheim-desaign prova a fare stare un intero dungeon crawler su una sola carta. Ci devono essere i labirinti, i mostri che si fanno più forti, il level up e l'eroe deve avere la classica scheda con movimento, attacco, difesa e portata. Allora, meu amigo charlie brown, che fai, non ridi più? 

Un gioco che profuma di nostalgici labirinti disegnati su fogli a quadretti, che devi acquistare per far giustizia al mondo, per ammirarne il genio e l'ingegno, perché quando non riesci a raggiungere un autore con gli applausi, quando non riesci a menargli una pacca sulla spalla in grado di lussargliela, l'unico modo che hai per ringraziarlo sono le royalty.
E in ultima analisi, si apprezza una scatolina abitata dall'anima del suo creatore, come una lampada magica in grado di imprigionare il genio, per ripassare una lezione di vita, il caro e sempreverde: nothing is impossibile.
Ci sono cose sulle quali non hai il controllo, e di solito sono le cose che fanno più male, come sberle vibrate con le dita ricoperte di anelli e le mani piene di sale. Ma si tratta solo di una fettina di cose. Ce ne sono altre, molte altre, che ti richiedono solo di sederti al tavolo e produrre una montagna di lavoro. Una montagna, sì.

Trovate ONE CARD DUNGEON
su MagicMerchant.it
che sostiene Pereira e questo blog

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