[Pillola del giorno dopo] Due fallimenti al prezzo di uno

Nel gruppo Whatsapp "I morituri di Shub-Niggurath" si era deciso:  «Stasera niente discorsi seri».
Ma già al rosseggiare del tramonto i temi impegnati cercavano di morderci al volo come i cani i frisbee.
Per scansare un dibattito sullo stereotipo degli italiani «Solo pizza e Mandalorian», a cena con moglie e figlia avevamo scolato dall'acqua bollente e spolverato di Parmigiano gli agnolotti serissimi de La Casa dei Cappelletti di Venaria.
Due ore dopo, in un'altra casa, al tavolo con Viking, RedBairon e il Vescovo Blasfemo, mi ero opposto al fatto che, in quanto unico personaggio femminile dello Star Wars Beach Party,  (Xi'An, l'umanoide con i tentacoli viola in testa) dovessi essere proprio io a portare in salvo il bambinello, nel secondo scenario.

Ma i compagni di merende avevano insistito:  «Non è una questione di genere, abbiamo fatto la conta e sei uscita te»
«Ma quando l'avreste fatta 'sta conta, quando?»

Come un cecchino della gloriosa armata Cazzeggio Selvaggio, cercavo di tenere il fucile telescopico ben puntato sull'obiettivo: «Stasera niente discorsi seri».
Il secondo scenario non usò i guanti di velluto con noi. Perdemmo male e il resto del gruppo cercò di rispondere all'annosa questione: «Esiste il patriarcato anche nei giochi da tavolo?», riversando l'intera colpa del fallimento sull'unica femmina della compa, che era avanzata troppo vicina alle linee nemiche col pargolo a tracolla.
Non raccolsi la provocazione e non risi neanche quando, ritirato Star Wars The Mandalorian e consumati caffè e amaro Montenegro, mi mostrarono sui cellulari alcuni meme sull'ex Ministro della Cultura Sangiuliano.

Sul finire della serata Viking tirò fuori quel comodino rococò di Oathsworn, ancora caldo di kickstarter.
Vik era famoso per i giochi ginormici e irti di miniature che poi scolpiva a colpi di pennello.
«Scattatemi una foto con 'sto mammut di cartone» chiesi, perché il bestione era lontano anni luce da me, e per sembrare uno di quei turisti che vengono in Italia e mandano ai connazionali il selfie davanti al piatto di spaghetti con la pummarola.
Ma quando controllammo lo scatto, il Vescovo disse: «Sei venuto di un bel rosso Trump, Dado».
E il discorso virò sul dibattito Donald Trump vs Kamala Harris, sul chi avesse infine trionfato e chi invece se ne fosse tornato a casa con le note pive nel sacco, e pure sul futuro, il nostro e quello dei nostri figli.

Così fallimmo due obiettivi in una sola sera.

Eravamo dei fuoriclasse.

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