domenica 11 giugno 2023

Torino-Catania: 1043 km in aereo

La mia prima volta all'Etna Comics, anzi la mia primissima volta in Sicilia.
Perchè Catania da Torino è un bel po' fuori mano, peggio pure di Pinerolo e Saluzzo, sono 1043 km in aereo, gli stessi che ci vanno per andare da Torino a Madrid, e in Sicilia non è che ci puoi capitare per caso, non è una di quelle mete intermedie: "Sai, mentre rientravamo da Roma abbiamo pensato di fermarci una giornata a Firenze".
L'occasione mi viene offerta in qualità di giurato del Premio Efesto: ricevo una telefonata da Salvatore Mellia, segretario del premio e Responsabile dell'Area Games dell'Etna Comics, che mi propone: "Dado quest'anno ti vorremmo come ospite a Catania, che ne dici?".

Accetto. Della Sicilia so molto poco. So che mi piace la pasticceria siciliana basata su ricotta e pasta di mandorle, il pane ca'meusa, la stigghiola e le panelle. Ho letto molti libri di Camilleri e di Sciascia. Ho anche visto molti film "sulla sicilia" ma erano perlopiù incentrati sui problemi dell'isola, invece che sulle sue bellezze e sulla sua storia.
Per la verità fra i miei amici ce ne sono un sacco di origini siciliane (compreso lo Strizzacervelli, da parte di padre) che mi parlano benissimo della Sicilia. Però se ne sono andati e a me questo non mi torna, cioè io da Torino me ne andrei solo se ci fosse Ornella Muti ad aspettarmi all'aeroporto.
E poi c'è questo fatto.
Che la Sicilia è un'isola.
E io non sono a mio agio con l'acqua. Mai.
Il mare mi inquieta, rappresenta per me qualcosa di totalmente incontrollabile, una variabile imprevedibile, è sinonimo di trovarsi in balia degli eventi. Quindi trovo affascinante ma anche minaccioso tutto questo mare che circonda in tutte le direzioni la Sicilia.

Il viaggio in aereo è veloce e all'arrivo ci sono le macchine che accompagnano gli ospiti alla fiera. Mi avvicino a un giovane col cartello Etna Comics e gli dico il mio nome. Controlla sulla sua app.
"No, lei è con la mia collega che sta arrivando. Io devo prendere una signora, mi pare sia un'attrice... Ornella Muti".
Perdono la sua giovane età e mi piazzo vicino per incontrare la Muti.
Ora: da qui in poi si raccontano due storie. Nella prima: incontro Ornella Muti e lei mi sussurra: "Fuggi con me, Dadone, sono una fan sfegatata del tuo blog e ho pure letto il tuo libro, dai, Nel dubbio prendi la Muti!". Nella seconda il mio trasporto arriva in fretta, troppo in fretta, io salgo in macchina e manco per sempre la Muti.
Scegliete voi.

L'Etna Comics, giunto alla sua 11°esima edizione, si svolge nell'ex complesso industriale Le Ciminiere, luogo molto suggestivo. C'è un'ampia area esterna attorno alla quale si alternano chioschi di cibo e bevande. Ci sono tantissimi ragazzi giovani e migliaia di cosplayer. La musica va forte in molte aree, i ragazzi ballano, si mettono in posa, scattano foto.
Poi ci sono una serie di locali per talk, panel e incontri vari.
Infine c'è il grosso edificio centrale, diviso in 3 piani: al primo fumetti e libri, al secondo oggettistica varia [dai funko pop alle katane], al terzo l'area games.
Telefono a Salvatore che mi viene a prendere all'ingresso e mi consegna il braccialetto-pass.
Ci mangiamo una brioches alla pasta di mandorle e mandiamo una foto a Luca Bonora [già in fiera] che risponde in tempo zero: "Merde! Non chiamatemi, eh!".

Da quel momento i ricordi si fanno confusi, sfumati, accavallati, sfarfallanti. Non riesco più a distinguere il giovedì dalla domenica e la mattina dal pomeriggio: vengo inghiottito per quattro giorni dall'Etna Comics e dai suoi colori. Cerco di fare quello che so fare meglio ossia giocare e provare prototipi, nel frattempo Valerio, Carmelo e Luigi mi fanno mangiare a qualunque ora del giorno e della notte, e Salvatore se la ghigna perchè io a Torino ceno alle 19.30 mentre Catania si cena alle 22.30, poi a mezzanotte la granita e all'una il seltz al chiosco.
Continuo a provare prototipi, faccio da giudice con Luca allo Speed Pitch [vince Daniele Tedesco], presento il mio libro insieme al vulcanico Maurizio de Angelis [lui presenta il suo libro-game Il lupo del Maine]. Ancora: pasta di mandorle, sessione gdr a Il Richiamo di Cthulhu con Victor Laszlo88, Luca Bonora, Simone Oddo e De Angelis, poi assisto a un panel dei Fallimenti Critici sul sesso in D&D [sono molto bravi, così li riempio di domande].
Granita. Seltz.
Granita. Seltz.
Granita. Seltz. Blatta sul marciapiede!
Dormo.Anzi.No.Sonoancorainfiera. Prototipi. Parlo al microfono per un'ora di prototipi dal punto di vista del playtester: i problemi che vedo io. Ne viene fuori un bel dibattito pieno di domande. Gioco. Gioco ancora. Incontro Massimo Bianchini di Asmodee e parliamo di Samanta Cristoforetti presente in fiera [il problema è riuscire a beccarla, siamo senza cloroformio per mettere ko le guardie del corpo]. Ancora pasta di mandorle. Con Luca siamo in area vip. Nei tavoli di fianco: Milo Manara, Caparezza e Marta Make [non so chi sia, vado a vedere su internet e scandisco: o-mio-dio!].

Incontro i MorgenGabe e mentre ci scattiamo una foto un tizio si mette in mezzo e io quasi me lo mangio... insieme a una granita alla ricotta. Mi ritrovo in un ristorante a mangiare carne di cavallo. Prova le polpette! mi dicono. Toh, solo 2 euro a polpetta, allora me ne prendo 4. Occhio che ogni polpetta sono due etti e mezzo! Minchia allora una!
Luigi rovescia la birra. Io racconto una storia di squaraus. Ridiamo. Mangiamo. Ridiamo. Mangiamo.
Ma oggi sono uscito dalla fiera?
Sono all'aerea games. Stringo le mani ai ragazzi della Tana. Firmo qualche copia del mio libro. Pacche sulla spalla. Vorrei fissare tutti quei nomi, scolpirli nel granito, ma non riesco, me li dimentico.
Con Luca premiamo i giochi che vincono l'Efesto 2023.
Run Ghost Run, della Cranio Creations, miglior gioco innovativo.
5 Minute Mystery, della DvGames, miglior filler innovativo.
C'è un discreto via vai per provarli.
Ancora prototipi.
Premiamo il Working Title: vincono Giuseppe Fisichella e Alexandra Sindona.

Insomma riassumere tutto e ringraziare tutti quanti è lungo e complicatissimo. Ci proverò ma - granita e seltz! - probabilmente dimenticherò qualcuno e me ne scuso in anticipo.
Ringrazio Luca, Salvatore, Luigi, Valerio, Carmelo e Marina, per la splendida accoglienza e la costante compagnia in questi quattro giorni. Non so se abbiamo più mangiato o più riso insieme.
Ringrazio Massimo Borzì e Rosaria Battiato, che hanno raccolto la pesante eredità di Massimiliano Cuccia e gestito l'area inediti, davvero un piccolo gioiello nell' area games.

E ancora: l'eclettico Maurizio de Angelis, che mi ha tirato in un divertentissimo murder party da 25 persone della durata di 60 minuti [come diavolo ha fatto?]. Per me Maurizio è un vero artista, una di quelle personalità istrioniche tipo TUXX, e mi procurerò tutti i suoi lavori ludici.
Ringrazio anche Carlotta, che si è unita a noi in una sessione serale per provare il mio MiniCrime Il Matto Affogato [il caso è stato risolto con l'aiuto di un paio di cocktail].

Ringrazio gli organizzatori dell'area games, family e i volontari della Tana.
Ringrazio gli aspiranti game designer dell'area prototipi e faccio tutti loro un in grosso bocca al lupo: ricordate le 3 C: Capacità, Costanza e C..O.
E naturalmente: TE.TE.PRO.FE.MO.

Sono stato accolto a braccia aperte da vecchi amici che non sapevo di avere. Che ho ritrovato e conosciuto nello stesso istante. Sono stato abbracciato e ho abbracciato amici lontani 1043 chilometri da casa mia.
Catania, non Madrid.
E mi sono dimenticato del mare minaccioso che circondava tutto. D'un tratto era vicino e lontano insieme, e sembrava calmo. Come se il mare e i siciliani ci fosse un patto. Di reciproco rispetto.

Prima di partire, domenica sera, all'areoporto di Catania, mi sono preso l'ultimo arancino.
Aveva dei pezzettini di carne dentro, tipo spezzatino ma più piccoli e teneri. Come gli altri che avevo mangiato negli ultimi quattro giorni. Era delizioso.
L'ho mangiato lentamente, aspettando che il mio volo comparisse sugli schermi.






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E vi lascio con un bel po' di foto.


















































5 commenti:

  1. Ti augurerei storia 1, ma temo fortemente sia stata la storia 2... :-)

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  2. Non te ne vai mai dalla Sicilia a cuore leggero o felice. Non te ne vuoi andare perché sai la bellezza che lasci e sai quanto amore delle persone terrai lontano. Te ne vai perché devi. Te ne vai perché non trovi le opportunità che meriteresti, oppure perché sai che tua moglie non avrebbe mai la tua chance, oppure perché vuoi che tuo figlio possa giocarsi appieno le sue possibilità. Lo fai perché devi, perché capisci che è la cosa giusta, ma sempre col rimpianto di ciò che non può essere. Con la rabbia di dover constatare che la vita non è uguale in tutti i posti e che per ottenere qualcosa di importante devi perdere qualcos’altro a te molto caro.
    Probabilmente, se le opportunità fossero uguali ovunque, nessuno vorrebbe vivere lontano dalla Sicilia… 😉
    Sono contento che tu ti sia trovato bene nella mia terra, ma non avevo dubbi! 😄 Anzi, ti invidio un po’ visto che è da troppo che non torno a casa… 😅

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    1. Mi sono trovato davvero in mezzo ad amici che non sapevo di avere.
      Davvero un'esperienza unica.
      Ciao Pennywise e grazie.

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  3. È stato un immenso piacere conoscerti ed averti all'area Games. Avrei desiderato poter scambiare ancora più delle 4 chiacchere lì in fiera, magari fare una partita assieme, ma il dovere chiamava! Spero davvero di rivederti. Un abbraccio da Freddy, codino dell'area games e «Giocatore da tavolo e di ruolo. Gioca sempre in modo da non lasciare vivo nessuno.» che promette di restare sempre in sella! :)
    Grazie per la bellissima dedica su un altrettanto bel libro. Alla prossima!

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