giovedì 20 maggio 2021

Saltare lo squalo

Non l'Alice che guarda i gatti nè quella di Per Elisa, ma quella finita nel Paese delle Meraviglie per esser caduta come una cogliona nella tana di un animale il cui anagramma fa proprio coglioni. Nel gioco, quando la posizioni sul campo di battaglia, decidi se Alice inizierà GRANDE o PICCOLA: GRANDE aggiunge +2 all'attacco, PICCOLA +2 alla difesa, insomma niente male come incremento.
Ha un sacramento di spada gigante che sembra uscita dal manga Bleach.
E' possibile cambiare le dimensioni di Alice giocando carte come MANGIAMI e BEVIMI, e L'ALTRA FACCIA DEL FUNGO, che lo ammetto: sembrano titoli di film per adulti.

Foto di https://movieplayer.it
Volevo prendere Medusa per le seguenti ragioni: nel gioco è l'unica che ha 3 compagne combattenti, le Arpie, che possono essere usate per bloccare i movimenti del nemico nelle strettoie sul tabellone e incastrarlo mentre la gragnola di frecce lo trasforma in un puntaspilli, e poi è una delle 3 Gorgoni, l'unica delle 3 che sia diventata famosa [Steno e Euriale neanche l'Isola dei Famosi con l'ex tronista di Uomini e Donne hanno fatto], e poi vuoi mettere lo sguardo che pietrifica in grado di ammazzare persino il Kraken? Doveroso anche citare le lontane cugine, le meduse di mare che nel loro piccolo [in quel 2% che non sono acqua] costringono le vittime all'umiliazione dell'urina, insomma una famiglia degna di Games of Throne. Ma soprattutto perchè nel primo film di Piercy Jackson Medusa veniva interpretava da Uma Thurman della quale sono sempre stato innamorato, e Uma pure coi serpenti in testa era bellissima.

Ma Medusa l'ha presa Francy [probabilmente per gelosia] e così io mi son fatto due conti e ho scelto Alice.
Ho pensato che una che è stata nel Paese delle Meraviglie [secondo alcuni: dell'acido lisergico e dei bicchierini d'assenzio incendiati] che ha festeggiato il non-compleanno col Cappellaio Matto, il Brucaliffo e lo Stregatto, si beve qualsiasi cosa, è una: you may say I'm a dreamer but I'm not the only one, posso raccontarle tutto quello che mi pare, non ci sarà mai il jumping the shark.


L'espressione saltare lo squalo venne coniata dopo il primo episodio della 5° serie tv Happy Days, nel quale Henry Winkler "Fonzie" zompò con sci d'acqua e giubbetto di pelle nera sopra uno squalo bianco. Quella puntata segnò il declino della serie. L'espressione jumping the shark è entrata nel linguaggio comune per indicare il momento esatto, il punto di non ritorno, il limite oltrepassato il quale ogni cosa perde di credibilità.

"Scendi a combattere nell'arena"
dico quindi alla mia ragazza armata di spada "E non temere: abbiamo la vittoria in pugno!"
"Sicuro, Andre?"
chiede Alice facendo stretching.
"Garantito al limone!"

Le metto alle calcagna il Jabberwock, una creatura ottusa ma letale, dotata di fauci grandi quanto quelle del Carcharocles Megalodon.
Entrano nell'arena.
Dal lato opposto: Medusa e le sue arpie, anche dette ancelle butterate.

"Non capisco" commenta Alice tornando al suo angolo con il labbro spaccato, il naso zampillante, i vestiti zuppi di sangue e il corpo trafitto da mille frecce [una addirittura piantata dritta nel cranio in verticale].
"Naaaa, non ti crucciare, Alice. La prima partita non conta. La prima serve solo per prendere le misure all'avversario, lo sanno tutti che la prima è dei babbi, che i campioni si vedono nella seconda partita".
"Giusto, Andre, eheh"

La seconda è una carneficina, una tonnara, una macelleria con le pareti di vetro, uno spettacolo che fa sembrare le foche ammazzate a bastonate sul pack Paperissima col Gabibbo. Alice viene crivellata, martoriata, massacrata, fatta a pezzi, torna all'angolo trascinandosi sui gomiti e intendo proprio i moncherini.
"Gnon gne andata gnene" biascica sputando schegge di dente
"Naaaa, colpa dell'arbitro, l'avevano comprato" dico "Avevi un movimento di gambe nettamente superiore, sembravi Mohamed Fulmicotone Alì, ancora un round e sarebbe stata tua. Fidati: tre è il numero perfetto, Alice. La terza partita sarà come sparare a dei paracadutisti della croce rossa".

Ci vanno sette partite perchè Alice riesca a fare qualcosa, e per qualcosa intendo posticipare la propria morte di un turno recuperando 3 punti vita con la carta SPECCHIO.
"Gna eh oi emi" biascica Alice.
"Sì, conviene fare una pausa, oramai conosciamo il repertorio di mosse dell'avversario meglio delle nostre tasche, ma è meglio non precipitarci a combattere guidati solo dal nostro senso di superiorità. Siediti lì, Alice, faccio entrare Sinbab. Tu riprendi fiato. Oh, ma sia chiaro: Sinbad è solo una riserva, la titolare sei tu, eh. Questo voglio che sia cristallino".

"...ishtallino..." ansima.

UNMATCHED
Battle of Legends [volume one]

Gioco skirmish e botte da orbi [e un pizzico di bluff] per 2-4 giocatori, di Rob Daviau, della durata di 30 minuti circa, edito in Italia da Mancalamaro e attualmente fra i giochi candidati per il Premio Efesto 2021.
Ogni giocatore gestisce il proprio Eroe [una Leggenda, sia essa del cinema, della letteratura, dell'immaginario o altro], aiutato da uno o più compagni Combattenti.
Quattro le Leggende disponibili:
- MEDUSA
- RE ARTU'
- ALICE
- SINBAD

Ogni personaggio, Eroe e Combattente, dispone di una rotella punti vita [i combattenti che non hanno la rotella posseggono 1 solo punto vita].
Scopo del gioco: combattere nell'arena ed essere alla fine l'unico sopravvissuto.
L'eroe è rappresentato da una miniatura, che si muove, attacca e difende su un tabellone grazie a un mazzo di carte tematico.
Nel proprio turno ogni giocatore compie 2 azioni [può sceglierne due differenti o la stessa ripetuta 2 volte].
Le azioni possibili sono: MANOVRA - TATTICA - ATTACCO.
L'azione Manovra prevede di pescare una carta e [opzionale] muovere i propri combattenti.
L'azione Tattica consiste nel giocare dalla mano una carta Tattica.
L'azione Attacco esegue l'attacco su un combattente avversario.
Le carte sono il motore del gioco: possono essere di tipo Attacco, Difesa, Tattica o Versatile.
Possono essere utilizzate per la propria abilità o come potenziamento [solo dall'Eroe, solo dal suo aiutante o da entrambi].

Essenziale avere un continuo approvvigionamento di carte in mano [un po' come in Magic the Gathering]...tuttavia gli scarti non vengono mai rimescolati. Una volta esaurito il mazzo di 30 carte se dovete pescare una carta: ogni combattente subisce immediatamente 2 danni.

Esattamente come nella pallavolo, gli arti più importanti sono quelli inferiori, non quindi le braccia che infliggono l'ATTACCO ma le gambe che determinano il MOVIMENTO.
Unmatched è un gioco nel quale la distanza, la copertura e il controllo del territorio, fanno la differenza, quindi avvicinarsi per attaccare, e poi allontanarsi, mettere altre pedine di mezzo [comprese quelle avversarie che si stima infliggano meno danno dell'Eroe].
Si tratta quindi di gestire un combattimento teso e dinamico come un incontro di boxe: guardia sempre alta, distanza, finta, scatto, colpo, scatto indietro, guardia, distanza. Aspettare il varco in cui infilarsi, colpire e allontanarsi velocemente, accerchiare, chiudere all'angolo, costringere alle corde.

Il gioco è fortemente dipendente dalla lingua [120 carte con testo].

Fra i giocatori Unmatched ha raccolto consensi praticamente unanimi, l'unica spaccatura nelle preferenze riguarda il numero di giocatori: alcuni lo amano testa a testa, in 2 giocatori, secondo altri il gioco dà il suo meglio in 4, a squadre.

Gioco davvero molto valido [a un prezzo interessante: 34€] credo mi prenderò anche l'espansione Robin Hood Vs BigFoot [il bello del gioco sembrano essere proprio questi improbabili crossover, non mi stupirei quindi di espansioni quali Gandhi vs Van Damme, Vegeta vs Joker, Steven Seagal vs Devilman, Houdinì vs Ralph Supermaxieroe].

Per chi suona la campanella.

Palazzetto in delirio.
E' ora di tornare sul ring.
"Cosa vuol dire
Mo cuishle?" mi chiede Alice leggendo la scritta sul retro del suo accappatoio verde e oro.
"Mio sangue. Mio tesoro. In gaelico"
le rispondo controllando il suo equipaggiamento, le protezioni, la spada.
"Bello! Dove l'hai sentito?"
"Era in un film sulla boxe. Million Dollar Baby. Era così che l'allenatore, Clint Eastwood, chiamava la sua pupilla, Hilary Swank".
"Ah, bello. E finisce bene il film?"
"Poi magari lo guardiamo insieme. Adesso vai, è ora di tornare sul ring a combattere"
"Sì, capo!"





Trovate Unmatched
e la sua espansione
su MagicMerchant.it
che sostiene questo blog

5 commenti:

  1. Lo sai, vero, che https://unmatched.cards presenta centinaia di mazzi fan-made?

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  2. Innamorato di Uma Thurman.. cazzo Andrea, sai lo forzo!
    Sul gioco non mi pronuncio; odio Magic e tutto ciò che vi si avvicina anche solo lontanamente.
    Praticamente tutti i giochi di carte.
    Per me è l'Hannibal Lecter del mondo ludico.

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  3. Bellissima la citazione finale, gran film! 👍

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  4. Per chiunque volesse provare i mazzi fandeck di cui https://unmatched.cards/, ma come me, è negato con il bricolage, un app per android (gratis) per giocare con alcuni (15) di essi: https://boardgamegeek.com/thread/2776310/unportable-deck

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