Correva l'anno, e correvo anch'io, per stare al passo con gli altri ragazzi dell'istituto tecnico industriale. Con lo zaino in spalla tenevo le antenne ben dritte, perchè nell'adolescenza il passo falso sembrava sempre dietro l'angolo, sempre in agguato, e rendersi protagonisti di minchiate leggendarie che sarebbero poi riecheggiate fra le mura della scuola nei secoli dei secoli, pareva inevitabile come l'acne e la forfora.Ogni mattina camminavo sul ghiaccio sottile dell'impopolarità, tutto era complicato, anche le cose piccole, e ogni interazione sembrava nascondere sul gambo le spine dell'umiliazione.
Nell'istituto tecnico industriale si sopravviveva, cercando di sembrare un po' meno sfigati degli altri.


