sabato 7 marzo 2020

Sopravvivere a Harry Potter (da Alla ricerca di Nemo in poi)

Il primo a figliare nella mia cerchia degli amici stretti fu Gianni. Fu rapido e preciso: nel giro di tre anni ne sfornò due, un numero spaventoso per noi altri che neanche eravamo sposati, uscivamo sei sere la settimana e non tornavamo mai a casa prima delle tre. Una domenica mattina del duemila e qualcosa andammo a trovarlo. La moglie era nel cucinino con una padella e un cucchiaio di soffritto, Gianni al tavolo, in boxer e maglietta, che beveva un caffè, e i bambini in cucina, seduti per terra davanti alla televisione, sulla quale andava il dvd di Alla ricerca di Nemo.
"Ah, Alla ricerca di Nemo" dissi riconoscendo il pesce pagliaccio "Bello!".
Gianni mollò la tazzina e mi fissò (e sua moglie si sporse fuori dal cucinino per fissarmi) e mi disse una frase fondamentale: "Dici così perchè non hai figli".
Capii quello che intendeva molti anni più tardi, quando nacque mia figlia. Imparai a odiare alcuni cartoni animati della Disney e della Pixar, che avevo creduto di amare, come Shrek, l'Era Glaciale, Monster&Co.
Sognavo di ammazzare a bastonate sulla testa Sid il bradipo, e navi petroliere che si squarciavano in alto mare avvelenando la Sirenetta e il granchio Sebastian.

Finchè alcuni anni dopo, quando oramai mi sentivo al sicuro con il crescere della mia bambina, mi ritrovai invece di fronte a un nemico senza precedenti, un villain che mi trovava completamente impreparato, un cattivo dinanzi al quale tutto quello che avevo affrontato e sofferto era niente, il nulla cosmico, granelli di polvere.
Harry Potter.
Il bastardo arrivò in punta di piedi. Guardammo il primo dvd: Harry Potter e la pietra filosofale seduti sul divano in cucina.
Andando a letto dissi a Francy: "Sembra che alla piccola sia piaciuto".
Non sapevo quello che dicevo, nè cosa sarebbe successo di lì in avanti.
Il diavolo era entrato a casa mia, ed ero stato io ad aprirgli la porta, e gli avevo pure offerto il caffè.

La dipendenza di mia figlia da Harry Potter cominciò così: tutti i libri e i dvd, naturalmente, e poi qualunqua cosa a tema: lenzuola, tazze, quaderni ad anelli del Grifon d'Oro, t-shirt, felpe, pigiami, collane col ciondolo de I doni della morte o il Giratempo, portachiavi, figurine, bacchette in resina, calamite per il frigo.
Al principio sottovalutai il problema, perchè io stesso riguardo i giochi da tavolo avevo sostenuto: "Ogni gioco migliora, se ci butti dentro gli zombie" [e in seguito: "Ogni gioco migliora, se ci butti dentro Cthulhu"].

Non trovai quindi la forza di oppormi ai molti puzzle di Harry Potter, al Trivial di Harry Potter, al Dooble, al libro 3D di Hogwarts [tnx Elena], ai numerosi Funko Pop, ai Lego e alle raccolte punti dell'Esselunga.

Il sabato sera ci incontravamo col DottorX, e mentre noi adulti giocavamo sul tavolo della cucina, mia figlia e la sua migliore amica [e la sorellina più piccola, ribattezzata dalle amichette: Ginny Weasley] parlavano in cameretta per ore e ore di Platano picchiatore, degli antipatici Malfoy, del Paiolo Magico, del negozio di bacchette di Olivander, dell'acromantula e di Tom Riddle, inesauribili come l'uranio.

A miei occhi il raggiro era palese: la tematizzazione a Harry Potter, a parte far lievitare il prezzo del prodotto bersaglio, di fatto non aggiungeva nulla, anzi spesso in casa ci trovavamo ad acquistare oggetti di bassa qualità SOLO perchè avevano stampato sopra il logo HP o la bandiera delle casate di Hogwarts.

Finchè un giorno in libreria mia figlia si accorse della scatola di Harry Potter Hogwarts Battle.
E io vidi la luce alla fine del tunnel.
Era appena un lumino. Ma per dio: era luce!
Harry Potter Hogwarts Battle
Gioco di carte cooperativo per 2-4 giocatori, della durata di 30-60 minuti a partita, progettato da: Forrest-Pruzan Creative, Kami Mandell, Andrew Wolf, edito in Italia da Asmodee, ambientato nel magico mondo di Harry Potter raccontato dalla Rowling nei suoi romanzi.
Dentro la scatola a forma di valigia: un gioco di carte per tutta la famiglia, con mazzi tematici di Harry, Ron, Hermione e Neville, che ruota attorno alla meccanica del deck building.
I giocatori devono collaborare per contenere il diffondersi del male, sconfiggendo i cattivi, reclutando amici maghi, raccogliendo ingredienti e lanciando incantesimi.
Nella scatola 7 mazzi corrispondenti ai 7 capitoli della saga [dovranno essere aperti via via che si superano gli scenari].
Il primo scenario [e in questo post parlerò SOLO di quello per non far nessun tipo di spoiler - anche le foto ritraggono SOLO quello] è assolutamente introduttivo: i giovani e imberbi maghi non avranno molte azioni fra le quali districarsi, se non:
1- attacca un cattivo
2- cura un personaggio
3- compra una nuova carta per il tuo mazzo.
Con i nuovi scenari verranno introdotte nuove carte, nuovi cattivi ostici da buttar giù, nuovi materiali e alcune "sorprese".

Il taglio del gioco è assolutamente family: Harry Potter Howarts Battle può essere approcciato da ragazzi dai 10 anni in su, e da assoluti novizi del gioco da tavolo, e lo scorrere dei capitoli e l'evolversi graduale delle regole semplifica la comprensione.
Harry Potter Howarts Battle è un gran bel gioco.
E concedetemi un "Dio santo, finalmente!"
Dopo anni di merchandising inutile realizzato col solo scopo di rapinare noi genitori [il cerchietto dei capelli di Hermione, la borraccia in alluminio di Harry, l'ombrello a forma di civetta Edvige, la spazzola districante per capelli di Luna Lovegood, le pantofole del TassoRosso, lo zerbino con la formula magica Alohomora] e centinaia di scatole del Monopoly di Harry, il Labirinto di Harry, il Trivial di Harry, il Cluedo di Harry, il Memory di Harry, e 39489785587 puzzle di Harry, finalmente un gioco vero, bello, divertente, godibile anche per i gamers, a tratti difficile, con un suo corpo e con una meccanica che funziona, con dei materiali da urlo.
Harry Potter Howarts Battle è un risarcimento, dopo anni di raggiri commerciali spudorati, è una boccata d'ossigeno dal balcone di una casa costruita davanti a una discarica, è la colomba col ramoscello d'ulivo nel becco dopo il diluvio universale.

Chi dovrebbe procurarsi questo gioco. Beh, gli amanti di HP di tutte le età, se avete il compleanno di un nipote e non volete sbagliare regalo, ma soprattutto i genitori che si sono riconosciuti in queste righe, quelli che, come me, hanno fatto la raccolta punti all'Esselunga per l'inutile tazza termica [quella nera che scaldandosi rivela il Patronus], quelli che hanno comprato le merdose - sì, merdose!!! - bacchette in resina pensando "25 euro ladriiiii!!! Potevo farla io con la colla a caldo gratis!".

Una lucina piccola piccola alla fine del tunnel, amici.
Coglietela con garbo.

Harry Potter Hogwarts Battle
e colui che non deve essere nominato
ossia l'essenziale zerbino del grifon d'oro
su Magic Merchant

4 commenti:

  1. Grazie Dado, in fase di quasi auto quarantena, alle soglie di "Città Sigillata", la tocchi piano con la mia criptonite I e II: HP e Cthulhu! :-)

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  2. Grazie Caro.
    HP non entrerá mai a casa mia (basta giá la saga di Star Wars in loop di 8 episodi + Rogue One e Solo), però mi hai dato una idea regalo.

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  3. Breve storia triste:
    Odio Harry Potter. Tutto.
    Fine.

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  4. Piace a mia moglie e a me.
    Se non piace a mia figlia, sarà un bel problema...
    grazie Dado
    Nicola

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