venerdì 29 marzo 2019

La donna che mi accarezza la barba

Ha la tiroide che le scombussola il giorno con la notte. Così la sera è stanca. Lotta contro le palpebre che vorrebbero chiudersi, me la immagino, nei suoi 50 chili, mentre cerca di tenere aperte le valve di un'ostrica gigante. Spesso vince. E' magrolina ma tosta. Ma ha volte il mitile ha la meglio. A volte, dopo cena, si addormenta sul divano.
Così poi si sveglia di notte. Nel cuore della notte. E si ricorda di un sms che le ho mandato quello stesso giorno da lavoro. Il genere di sms che ogni uomo manda alla propria compagna.
In verità non vorrebbe svegliarmi a quell'ora, che manca poco all'alba, ma si ricorda di tutte le volte che mi sono raccomandato: "Oh, per certe attività io ci sono sempre, eh, non scherziamo, in qualunque momento: giorno, notte, alba, tramonto, halloween, festa dei lavoratori, mi raccomando, svegliami senza pietà!".
Così lo fa. Mi sveglia.
Alle 04.40.
"Andre?"
"Sì-sì, sono sveglio" le rispondo [in realtà non sono io a risponderle ma un bot].
Facciamo l'amore. Nel buio. Non so per quanto, i ricordi sono confusi, poi mi addormento come se qualcuno mi avesse sparato un dardo tranquillante per rinoceronti dritto sulla carotide.
Mi sveglia.
Alle 6.00
"Andre?"
"
Sì-sì, sono sveglio, vieni qui mandrillona mia..."
"Macchè mandrillona, Andre, è ora di andare a lavorare"
"Ah".
 Il pavimento gira sotto sopra.

La colazione è veloce, in piedi, mi porto la tazza di caffè in giro per casa, dal lavandino all'armadio con le grucce delle camicie.
Si sveglia anche mia figlia. La mattina è sempre silenziosa. Ieri sera mi ha chiesto di spiegarle 7 Wonders, ma non le regole: di cosa parla. L'ho un po' romanzata, mettendoci anche spezzoni del film La tunica e il monologo del Gladiatore quando dice: "Sono Massimo Decimo Meridio...".

Esco di casa. La mattina è fresca. Attraverso il parco in primavera. Mi perdo dietro la coda bionda di una ragazza che fa jogging con gli auricolari.

Raggiungo la macchina. E scopro che mi hanno sfondato un finestrino. Sembra ieri che mi hanno fatto il lunotto posteriore, e invece è già passato un anno, e c'è la recessione, e bisogna far girare l'economia dei riparatori di cristalli.
Non ci provo neanche ad aprire il sinistro all'assicurazione alle 7.00 del mattino.
Torno a casa a prendere lo scotch di carta, poi sigillo il finestrino e dieci minuti dopo sono in autostrada.
Naturalmente in mattinata la domanda del secolo arriva.
Perchè quando ti rigano una portiera della macchina, quando ti piantano un cacciavite nel pneumatico o ti mandano in frantumi un finestrino, c'è sempre qualche genio che ti chiede: "Ma l'avevi mica parcheggiata male?" come se in fin dei conti fosse anche un po' colpa tua, come se esistesse un codice del far west che legittima qualunque atto vandalico fino all'incendio della vettura con tanica di cherosene, per chi parcheggia con una ruota sul marciapiede.
Telefono all'assicurazione. Fissiamo la riparazione del finestrino.

In ufficio il vcenter capisce che non è aria e si comporta bene, le macchine virtuali stanno su dritte come candele e la rete sembra una pubblicità della fibra ultra veloce.
Poi nel pomeriggio infilandomi sotto una scrivania per far passare un cavo, mi strappo il jeans sul ginocchio, e una macchina virtuale si affloscia. 

La sera sono stanco. Uscito da lavoro passo a prendere un pollo in rosticceria e mia figlia al corso di teatro. Francy arriva poco dopo, da yoga. Ceniamo guardando La Mummia - La tomba dell'imperatore dragone, su netflix.
Credo di meritarmi un sorso di grappa sul divano, oh, se me lo merito.
Ma il cellulare squilla.
F.
La telefonata dura 20 minuti, anche se mi sembrano 40. La schizofrenia è irrisolvibile come un puzzle con le tessere rotonde, mi sento come quei gatti che non riusciranno mai a prendere il puntino rosso del puntatore laser.

Francy capisce. Senza il bisogno che dica una parola. Ha un radar speciale per i miei silenzi.
Sa distinguere oltre 11 tipi di silenzio del sottoscritto.
Sconfigge l'ostrica gigante, si alza dal divano e mi chiede: "Non volevi provare un gioco?"

FUGITIVE
Deduttivo asimmetrico di carte per 2 giocatori, di piccolo ingombro sulla mensola, di Tim Fowers, autore del pregevole Paperback, per 15 minuti circa di durata, edito in Italia da MsEdizioni.
I due giocatori vestono i panni del fuggitivo - presumibilmente un buono incastrato nell'attentato a un politico con fucile da cecchino, classico complotto al Bourne Identity  - e dell'investigatrice \ agente speciale fresca di accademia ma determinata tipo mastino, incaricata di acchiapparlo [nota: qualcosa ti dice che il fuggitivo alla fine sarà scagionato dalle accuse proprio dalla caparbia investigatrice, e anche, banalmente, che i due finiranno a letto insieme].
Entrambi i giocatori pescano da un mazzo di 42 carte, diviso in 3 mazzetti.
Il fuggitivo gioca solo carte coperte, e deve creare un tunnel di fuga che lo porti dalla carta 0 alla carta 42.
Ogni carta può distanziare quella successiva per un valore massimo di 3 [ad esempio, quindi, se ho giocato un 5, la carta successiva potrà essere un 6, un 7 oppure un 8], ma l'intervallo può essere aumentato giocando in aggiunta delle impronte [ogni carta reca infatti sia un valore numerico che uno di impronte].
Giocando 1 impronta si aumenta il valore di 1, giocando 2 impronte di 2.
Gli strumenti a disposizione dell'agente speciale sono invece:
- un taccuino cancellabile [sul quale annotare i valori delle carte]
- il mazzo di pesca [per escludere carte]
- la propria capacità di deduzione [hai voluto fare l'agente speciale e non la parrucchiera come ti aveva detto tua madre, che avresti pure potuto cominciare nel negozio della zia? e allora pedala!].

Cominciamo con i margini di miglioramento: la scatola del gioco, marrone e a forma di valigetta 24ore, sarà in linea col tema ma è davvero anonima, e se non vi fosse capitato di notarla, nel negozio, in mezzo alle altre coloratissime e ammiccanti: nessuno ve ne farà una colpa. Superato l'impatto grafico, la chiusura magnetica, stile Biblios, è molto elegante e piacevole, e avanza spazio per i maniaci dell'imbustamento.
Si sente inoltre la mancanza di una spugnetta, per cancellare quando disegnato col pennarello [io ho ritagliato una strisciolina da un panno Vileda per lavare i piatti].
Detto questo il gioco è davvero molto bellino.
Fa esattamente quello che ti aspetti: mette tensione a chi lo gioca, sia da una parte che dall'altra, e trasmette il senso del tempo che sfugge di mano, del fuggitivo che sparisce dietro un angolo e non sai che direzione abbia preso, e dell'agente determinato che sta sempre alle calcagna.
Le regole sono poche, si spiega tutto in 5 minuti ed è difficile sbagliare qualcosa [vi rimando all'esaustivo video di Sgananzium].
Può essere giocato liscio o con le carte evento, che possono essere utilizzate per bilanciare i ruoli.
Per riuscire a vincere bisogna bluffare, azzardare e riuscire a leggere l'avversario. E la vittoria a fine partita viene celebrata da puntuali "Minchia per un pelo, eh".
La durata è contenuta, il gioco è perfetto per la pausa pranzo in ufficio, per un caffè con un amico la domenica mattina al bar, per una mezz'ora sotto l'ombrellone aspettando che la sabbia si faccia meno rovente e che la ragazza stesa due asciugamani più avanti, col costume bianco, decina di andare a rinfrescarsi in mare.
Un bel gioco da 2, niente da eccepire.
Se ha mani vuote di te 
cit. Loretta Goggi
Riesce a fuggire. A salire sull'aereo. Per qualche minuto le sono stato così vicino, con la mano tesa per afferrarla da dietro, da riuscire a sfiorarle i capelli. Sento il suo profumo sulle dita.
"Eheh" se la ghigna.
"Hai approfittato della mia stanchezza" le dico "Rivincita?"
"No. Sono stanca anch'io" si stiracchia.
La gatta capisce l'antifona e si avvantaggia in camera da letto, zona piedi.

Mettiamo a letto la piccola.
Poi ci infiliamo sotto il piumone.
Francy si posiziona sul fianco, classica configurazione da sonno profondo in 3-2-1..., con un piede che tocca il mio.
Io prima di addormentarmi leggo qualche pagina del regolamento di Fabrik Manager, scambiato qualche giorno fa. Tengo sempre regolamenti sul comodino.
Spengo la luce.
"Buonanotte amu" le dico nel buio, ma sta già dormendo "E nel caso, svegliami, eh. Qualunque ora. Sai che tu non disturbi mai, eh".
Dorme.
Dorme.
Dor

Se riuscite a stargli dietro, trovate Fugitive su Magic Merchant

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