Indispensabile, anzi questione di vita o di morte, e pronunciando queste parole davanti a tre tazzine dietro le quali stanno seduti Viking e Redbairon appena usciti da lavoro, il mio volto è imperturbabile, non tradisce incertezza e le mie labbra son tese e dritte, che i soci non fraintendano scherzo o burla, stabilire, riprendo, se sia meglio TIKAL o CUZCO.
Anfiteatro della spinosa e spinoziana faccenda: un bar, ma di quelli seri, eruditi, con calciobalilla con un omino senza testa, un cimelio di telefono arancione della SIP attaccato al muro, e fra i quotidiani sul frigo dei gelati non gazzette ma fatti quotidiani e persino un antico Linus con prezzo in lire.
Sopra il gazebo l'aria è elettrica, le nuvole gonfie, il cielo sembra trattenere a stento la pioggia come un maschio che cerchi di trattenere il seme dentro di sè per far durare l'atto.
La questione Secondo Capitolo della Trilogia delle Maschere ci impegna e arrovella, tanto da far drizzare i peli sulle braccia o forse è il gennaio nel gazebo, e freddare i ristretti nelle tazzine. Secondo Red si tratta di giochi molto troppo
simili, puri esercizi stilistici, reinterpretazioni, oltre che titoli pure proni alla paralisi d'analisi, male che di solito affligge un
giocatore su dieci, ma che col nostro gruppo sembra si sia bellamente accanito contro ogni statistica. Io invece chiedo al gruppo la fiducia, di dar modo ai due autori, Michael Kiesling e Wolfgang Kramer, di mettere a confronto fra loro i rampolli, di farli scendere nell'arena con le belve [noi] col comprensibile rischio di déjà vù e di critiche di semplice variazioni sul tema, e che per quanto riguarda la deep analysis dobbiamo affrontare le nostre balene bianche e non scansarle.
Il Vichingo, ago della bilancia, e saggio fra Socrate, Salomone e Santi Licheri, chiede tempo per analizzare tutti gli elementi a favore e contro la questione, si ritira per deliberare, e intanto ci invita a riflettere sui pantaloni in pelle aderenti della cameriera del bar.
"E' anticostituzionale e moralmente deprecabile" tuono una volta arrivato a casa, mentre la consorte stende il bucato nel tepore del bagno "Non dar modo a un uomo di misurarsi contro se stesso, per tema della ripetizione".
Prendo posto sul pulpito Pozzi Ginori per la mia arringa finale.
"Siamo pronti a portare al patibolo Tizio che copia la meccanica del gioco di Caio, a far marcire nella Prigione di Castel Sant'Angelo i rimpasti di regolamento e le versioni due punto zero e tre punto zero dello stesso gioco, e cosa dovremmo dire allora di quei giocatori che fanno fare i bisogni ai cani sui marciapiedi e poi non raccolgono?".
Il bucato la soffoca, lo stendino le limita la visuale, il flacone dell'ammorbidente è pesante e le sottrae equilibrio, e lei ha bisogno di tutta la sua forza per ricordarsi di amarlo [cit. Leonida contro Serse].
Il giorno imbrunisce. Mi ritiro in me stesso e nei miei alloggi per studiare il regolamento di CUZCO. Tikal rinviene alla memoria, come una peperonata nel cuore della notte, come lo spettro del natale passato a Scrooge, come Anna delle scuole medie alla quale più volte strappai un sorriso ma mai un bacio.
Ma c'è anche un profumo
diverso, speziato, indiano e suskindiano, qualche sentore di un Taluva provato molti anni
prima, e una corsa alle maggioranze sul finale di partita che so già scatenerà la libido del Vichingo.
CUZCO
20 anni sulle spalle, questo secondo capitolo della trilogia delle maschere di Kramer e Kiesling, per 2-4 giocatori, 90 minuti circa di durata, per giocatori navigati o aspiranti tali, rieditato nel 2018 con componenti di pregio, una nuova veste grafica e un nuovo nome sulla scatola [prima si chiamava JAVA], pubblicato in Italia da DvGiochi.
I giocatori vestono i panni di dignitari del popolo Inca in lotta per la supremazia politica delle Ande.
Ogni giocatore dovrà irrigare campi, piantare colture in terrazzamenti circolari, fondare villaggi e trasformarli in città grazie alla costruzione dei Templi, e infine organizzare feste in onore del Dio Sole.
Solo il dignitario che riuscirà meglio nel suo intento, potrà essere nominato Imperatore.
Nel proprio turno ogni giocatore dispone di 6 Punti Azione da spendere per:
1- piazzare un terreno [di 1, 2 o 3 esagoni].
2- muovere i propri Inca sulla mappa
3-costruire un tempio
4-ampliare un tempio
5-piazzare un bacino di irrigazione
6-pescare carte festa
7-organizzare una festa
Muscolo cardiaco di Cuzco: la sovrapposizione degli esagoni, e la necessità, il bisogno imprescindibile, la conditio sine qua non, di ottenere la maggioranza dei propri Inca sui livelli più alti, per poter costruire e ampliare templi, e bacini di irrigazione.
Il turno è teso, ogni giocatore spende i propri punti azione lambiccandosi il cervello su cosa farà l'avversario immediatamente dopo di lui, su quale esagono farà montare i suoi babaci, come approfitterà del nuovo tempio appena costruito, e quali carte festa avrà in mano.
Rispetto a Tikal, cattivo ma in fondo redento, qui l'interazione fra i giocatori è alta, pungente come un fico d'india stretto nel pugno, con tendenza se non alla rissa verbale almeno alla parolaccia candida, al sincero augurio di dissenteria, alla preghiera di buscare presto una malattia però non mortale.
Il tutto confezionato in un gioco pulito, essenziale, ergonomico, con alea quasi assente, e poche regole egregiamente riassunte in un bugiardino di riepilogo.
Muovere un Inca da casella a casella è gratis
[finchè l'Inca resta sullo stesso tipo di terreno]
Per ragioni politiche si organizza Cuzco il mercoledì sera che Redbairon ha il torneo di canasta.
Ore 21.15 esco di casa.
Ore 21.30 sono a casa del Vichingo.
Caffè. Amaro Montenegro.
Si unisce Pillow.
I primi turni sono miei in maniera spudorata, riesco sempre a rosicchiare punti su quanto costruito da Viking e Pillow, onnipresente alle loro feste come un parassita, un imbucato faccia di bronzo, uno che beve i bicchierini di aranciata degli altri lasciati in giro.
Eccomi. Comincio bene. Come sempre. Ma destinato a perdermi sul percorso punti.
Provo una strategia diversa: la distrazione a oltranza, lo sfottò tecnico, il quasi insulto, per innervosire Vik, che intanto si è rannicchiato nella paralisi d'analisi, che a lui dà la carica come il sole la forza a superman.
Tossisco, gli chiedo un bicchiere di latte caldo e miele d'acacia, gli faccio notare che il salvavita a muro non è a norma, che la veranda non è condonata e potrei anche denunciarlo ai vigili, che sento odore di gas forse c'è una perdita, che il caffè sapeva di chinotto e il montenegro di calzini, e che noto solo adesso che somiglia a pablo escobar.
Ma Vik, che come mister Tamburino non ha voglia di scherzare, neanche mi sente, non leva mai gli occhi dal tabellone, e incastra gli esagoni come uno che ha visto il futuro.
Provo a stargli dietro, a resistere, a fermare la falla nella diga piantandoci un dito, ma lui accorcia le distanze a ogni turno.
E infine salta davanti a me e a Pillow. Di 40 punti.
Torno a casa. Con un Cuzco sul sedile, e tante cose da raccontare a Red, che intanto, ci whatsappa contento, ha vinto a canasta contro la signora Marisa [due volte campionessa a Sottomarina di Chioggia]
Tikal più leggero.
Cuzco più cattivo.
Per me Cuzco.
E di mexica.non ti ricordi più?
RispondiEliminaCerto. Provato una sola partita a PLAY 2017.
Eliminahttp://dadocritico.blogspot.com/2017/04/amando-pel0-712_7.html
Varrebbe la pena approfondire.
Fatto mio al PLAY 2017 (praticamente rubato agli amici di Playagame :-) ), successo sia a casa, che con gli amici, si gioca tranquilli, con qualche bastardata tanto per gradire, ma solo alla fine, i nodi vengono al pettine... BelloBelloBello!
EliminaE bravo Dado mi hai fatto ridere!
RispondiEliminaVerdirame Augusto da Brescia
A livello di materiali hanno fatto un bel lavoro.
RispondiEliminaPezzo veramente notevole in quanto a spaccanza :D :D
RispondiEliminaConcordo, CUZCO superiore a TIKAL, NETTAMENTE per me. Non ce l'ho, ma ho Taluva e Cuzco lo vedo un po' come un suo upgrade
Andrea, proprio non ti ci vedo sposato con Leonida, comunque, temo che i panni li stenderesti tu... ;-)
RispondiEliminaGrazie Dado.
RispondiEliminaN.
Ciao Dado. Considerati i problemi di spazi che angosciano noi giocatori vale la pena averli tutti e due?
RispondiEliminaFarai un post anche su MEXICA?
Complimenti per il blog
Davide Buongiorno