giovedì 19 gennaio 2017

Intervista a Pietro Puglisi della District Games

1- Dado: District Games: dove eravamo rimasti? Ah, sì. Ci avete convocati tutti a Bologna per parlare dei nuovi progetti  District Games (http://dadocritico.blogspot.it/2015/09/just-district-day-drink-sangria-in-park.html) e io in quell’occasione ho anche preso un gatto per mia figlia. Ora il gatto ha un anno e mezzo.
Cos’è successo nel frattempo?
1- Pietro: correva il mese di settembre 2015 e quell’occasione titolava “District Games Day”. Ciò che vi avevamo descritto, tenendo in mano un salame, era un futuro fatto di giochi di carte, esperimenti nel mondo dei videogames e un tentativo di maturazione che ci portasse a diventare un editore a tutti gli effetti. Se ricordi avevamo anche annunciato l’ingresso nel team di Andrea Chiarvesio, con tanto di consegna ufficiale di una t-shirt DG (District Games, non Dolce&Gabbana). Direi che nulla di quanto previsto è successo, ma come sempre i piani sono stati superati da piani B, da piani C e poi dalla realtà, di gran lunga migliore di quanto pensassimo. 

Il progetto videogame è stato messo da parte, per via di tempistiche e necessità troppo differenti da quelle del mondo da cui proveniamo. I nuovi giochi di carte sono stati tutti messi in standby, per via della convinzione maturata che “sviluppare per sviluppare” non ci avrebbe portato a guadagnare pane a sufficienza (né salame). E possiamo tranquillamente dirlo, siamo qui per il pane, mica perché ci divertiamo a commissionare lavori a produttori di carta polacchi. Quel che abbiamo fatto è stato gettarci a capofitto sulla prima campagna Kickstarter da noi creata, per portare in tutto il mondo Warage (si, ancora Warage) in una veste ben studiata per un piano di uscita stagionale con gli attributi. Un box gigante e pesantissimo, pronto per contenere 12 chapter che stagione dopo stagione sarebbero usciti in lingua inglese. Con una splendida board per appoggiare il mazzo stagioni a centro tavola e segnare i punti vita. E carte promo come se non ci fosse un domani. 
La cosa ha funzionato e oltre a raccogliere più di €40,000 tra Kickstarter ed ordini post-campagna ci siamo portati a casa un contratto di distribuzione in Europa con ADC Blackfire Enterteinment, dei tedesconi che oggi fanno grandi cose con tutti i principali giochi di carte. Speriamo che sia la volta buona. Poi, per riprendere il filo del discorso, ci siamo dedicati a CloseYa, su cui ancora oggi molti giocatori trovano l’anima gemella con messaggi diretti ad altri giocatori che hanno avuto l’ardire di iscriversi alle stesse community nella stessa città. E boom, ci si conosce e ci si incontra. Nell’ultima fiera di Essen (novembre 2016) abbiamo iniziato a parlare del pilota fatto in Italia (1,500 giocatori registrati) a tutti i principali editori internazionali e la cosa eccita molti, ora stiamo aprendo anche a US, UK, Germania e Spagna. Piano piano, vedrai caro Dado. E in ultimo, l’anno è stato simpaticamente cosparso di progetti di consulenza a nomi più o meno famosi, in cui abbiamo messo insieme la nostra voglia di tirare fuori il coniglio dal cilindro e l’esperienza di Andrea (Chiarvesio) per sviluppare nuovi giochi per chi ne avesse bisogno. Quindi in soldoni da quando ci siamo visti l’ultima volta abbiamo viaggiato molto, spedito tanto all’estero e conosciuto una marea di persone.

2- Dado: Quest’intervista arriva perchè ho letto su facebook che avete messo in vendita i mazzi del vostro Warage col 75% di sconto, scontando da un prezzo di listino di 20€ a 5€ a mazzo, meno del prezzo di costo, cosa che se da un lato la cosa mi fa piacere [a chi non piacciono gli sconti?!] dall’altro lato mi fa pensare… state chiudendo l’attività?
2- Pietro: Prima di tutto ti posso confermare che il prezzo di costo di un gioco non è così alto, altrimenti con il 25% di costo del venduto andremmo tutti a casa domani, visto che un qualunque distributore non si muove se non gli lasci i prodotti con almeno il 55% di sconto sul prezzo di copertina, poi c’è il negoziante che lo deve avere al 40% di sconto e lo stato di prende l’IVA del 22%. Quindi generalmente a guadagnarci in parti più o meno uguali sono il produttore, l’editore, il distributore, il negoziante e lo Stato. Scusa l’excursus, ma da quando abbiamo lanciato la campagna Kickstarter abbiamo deciso di essere super trasparenti per essere utili a chi vuole intraprendere la stessa strada. Per tornare alla tua domanda, non stiamo chiudendo l’attività, anzi! Di base la promozione nasce dal nostro quinto compleanno (il 16 gennaio 2017, con precisione!), che abbiamo voluto festeggiare con un’iniziativa che rendesse felice i giocatori, vecchi e nuovi. Non tutti ci seguono da quando abbiamo iniziato ed offrire a €5 un set di Warage può essere un bel modo per invogliare nuove leve a giocare e conoscerci. E Richard I di Andrea Chiarvesio è a €10, rispetto ai €35 di listino, not bad anche quello. Poi c’è un giochino divertente, NO!, sempre a €5. Qui la lista completa delle offerte (fino ad esaurimento scorte): http://gamersdeal.closeya.com/
Tutto questo ci permette di concentrarci sul futuro, visto che con il 2016 abbiamo capito che Kickstarter e le community online sono la nostra strada e vogliamo dedicare tutte le nostre risorse a questo. Niente altro, niente distrazioni. E vista l’imminente uscita di Warage internazionale (distribuzione attiva dalla primavera 2017) ed il lancio nella seconda metà 2017 della versione C’MON di Richard I, vogliamo che i giocatori Italiani possano prepararsi alle nuove uscite attrezzandosi con quanto già esistente.
Due nuovi giochi vedranno la luce su Kickstarter in primavera (il primo) ed autunno (il secondo. Entrambi carichi di miniature. Ma carichi carichi. Il primo basato su un nuovo sistema di gioco che abbiamo battezzato ZeroGravity Gaming System. ZG nelle nostre comunicazioni interne. ZG è un concept che unisce nuove regole di ingaggio ed un uso innovativo di materiali per permettere alle miniature di…non essere soggette alla gravità! Hai capito bene Dado, qui si parla di trasformare l’attuale 2D in 3D, permettendo alle miniature ed all’intero setting di gioco di muoversi liberamente nello spazio. Tutto questo sarà incluso in uno ZG Kit (hai presente il Kit Abarth? Stessa roba), che permette di trasformare materiale standard (cartone e miniature) in una funambolica arena multi dimensionale. E perché no, potrai appendere le tue miniature preferite al frigorifero, cosa che di sicuro renderà immensamente felice tua moglie o tua madre.
Qui ti lascio un paio di immagini di due membri del primo team attualmente in sviluppo. Sono dei vichinghi mutanti, mezzi uomini e mezzi pesce. Molto incazzati.
Team 1_miniature_1a.jpg Team 1_miniature_1b.jpg
Per tornare al secondo gioco, invece, ti anticipo che si tratta del cross-over tra personaggi famosi ed animali (famosi) di Andrea Chiarvesio, intitolato All Star Heroes, rivisitato rispetto a quanto hai visto in quel di Bologna con l’uso di miniature (che ben si prestano al concept), su illustrazioni di Bigio. Vogliamo che questo gioco sia perfetto e che sfrutti al 200% le potenzialità di un’idea così elegante e ben realizzata, di matrice Chiarvesio-Bigio. Presto ti aggiorniamo con il materiale disponibile.

3- Dado: da grandi sconti derivano grandi pubblicità, sarà che non avevo mai visto un 75% di sconto, ma hai 10 righe a tua disposizione per sponsorizzare il vostro gioco.
Quando spendeva un giocatore PRIMA per avere tutte le espansioni di Warage e quanto spende OGGI.
3- Pietro: Un giocatore che volesse entrare nel mondo Warage oggi comprando un solo mazzo poteva farlo con €15 (un duel deck), mentre oggi può spenderne anche solo €5. Poi gli prende la scimmia (come accade sempre), vuole comprare tutti i set esistenti (Starter, Accademia, Armeria, Cripta, Covo, Alchimista) ed invece di spendere €130 oggi ne può spendere 6 x €5 = €30. Quindi con trenta euro oggi ti porti a casa tutto. Con questa gran paccata di carte in casa i giocatori saranno ben armati per poter poi aggiungere i nuovi set usciti all’interno della campagna Kickstarter ed in distribuzione dalla primavera in tutto il mondo. In particolare c’è un set completamente inedito che include carte ibride amuleto-aiutante che rivoluzionano il meta gaming. Roba potente, dice il mio caro socio Luca che ne capisce più di me di Warage.

4- Dado: leggendo le risposte [ndr: quest’intervista è stata scritta in tempo reale con google docs] ho come la sensazione che siate molto concentrati sul mercato estero e poco su quello italiano. Mi sbaglio? Quali sono, se ci sono, gli appuntamenti di District Games con i giocatori italiani? E anche: a parte Andrea Chiarvesio, contate di rimpolpare il vostro roster con qualche altro autore italiano? E in ultima: la scorsa settimana c’è stata IdeaG a Torino. Come casa editrice voi visionate prototipi, siete aperti a nuove proposte?
4- Pietro: la tua osservazione è corretta, ci stiamo concentrando principalmente sul mercato estero. Ed il motivo è semplice: l’Italia è un mercato comodo, relativamente grande, con tanti distributori e molte opportunità di portare a casa un buon risultato a fronte degli investimenti che un editore fa per sviluppare i propri prodotti. Ma la competizione oggi arriva da chi vende per milioni di euro in tutto il mondo ed affronta ogni mercato con risorse e capacità di almeno due ordini di grandezza superiori a chi si focalizza solo su un singolo mercato. Paradossalmente, quindi, crediamo che per servire al meglio l’Italia sia essenziale riuscire a servire tutto il mondo - e solo a quel punto permettersi di presentarsi in Italia. In caso contrario si rischia di avere il fiato corto e di sprecare le energie in iniziative che ti fanno apparire come “molto presente ed attivo” ma portano via risorse e tempo a ciò che può davvero farti crescere. Nel 2016 abbiamo scelto di non essere presenti nè al Play di Modena nè al Lucca Comics & Games. Lo abbiamo fatto a malincuore, perchè è sempre entusiasmante essere sommersi di nuovi giocatori desiderosi di imbracciare una motosega e sfidare un elfo o un goblin, ma vogliamo crescere e per farlo ci dobbiamo concentrare sugli obiettivi scelti: portare sul mercato internazionale almeno due giochi di successo nel 2017 partendo da Kickstarter e far scalare CloseYa in Europa e US.
Quest’anno cureremo il rapporto con i giocatori italiani più online che offline, quindi seguiteci su facebook e CloseYa, mentre le fiere torneranno solo dopo aver raggiunto i due obiettivi di cui sopra.
Per quanto riguarda la ricerca di nuovi autori e titoli, ti premetto che la scelta (e fortuna!) di avere Andrea Chiarvesio a bordo è legata non solo alla sua grande sensibilità e creatività come autore, ma soprattutto alla sua esperienza nel settore. Grazie a lui maturano non solo i nostri giochi, ma tutti i nostri progetti ed il nostro modo di lavorare. Siamo quindi felici di ricevere proposte riguardo a nuove idee, ma diamo priorità a chi abbiamo un vero e proprio progetto in mente, non semplicemente un gioco. Chiediamo quindi che ci sia una riflessione più ampia sul perchè il gioco proposto possa funzionare, quali possano esserne gli sviluppi in futuro, cosa possa farlo spiccare tra mille titoli e come questo sia allineato allo spirito della District Games. 

Spero, caro Dado, che le risposte siano stato esaurienti e succose, le tue minacce in caso di un’intervista non sufficientemente bomba risuonano ancora nelle mie orecchie. Se vuoi che aggiunga nani e ballerine fammi sapere.

DIETRO LE QUINTE 
Dado: ma un selfie di te con in mano una carta di warage, da mettere come copertina dell’intervista? che ne dici?
Pietro: sono in ufficio, mi chiudo nel bagno durante la pausa pranzo con una delle carte che ho sempre sul fondo dello zaino da lavoro e mi faccio un selfie. Te lo mando se non fa schifo.
Dado: Bello ‘sto dietro le quinte, posso riportarlo nell’intervista?


3 commenti:

  1. Uao Dado che belle le foto di Richard con la libreria di giochi dietro. È la tua?

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  2. Ma son tutti in Italiano vero....? C'ho già la postepay in mano... :-)

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  3. quindi in primavera uscirà altra roba? quando? sbavvv

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