sabato 3 dicembre 2016

Castelli infestati e Gas mostarda

Stefano Zeta mi scrive che sarà a Torino una settimana per lavoro, e che nel suo portafogli avanzano proprio cinque euro per offrirmi una birra. Prenoto un tavolo al Jolly Joker con Viking e Redbairon.

Quella settimana succedono diverse cose. Anzitutto litigo in un bar torrefazione che frequento da anni, e che fa il marocchino col gianduiotto della Caffarel tuffato dentro. Litigo con il titolare. Beh, non un vero e proprio litigio. I fatti: prendo il famoso marocchino col gianduiotto che è anche prova dell'esistenza di Dio, e al momento di pagare tiro fuori una banconota da 50€. Lui si piega sotto il bancone e tira fuori la macchinetta per controllare i soldi falsi, fa spazio sul bancone spostando vari contenitori di cioccolatini, collega la macchina alla corrente elettrica, e mi scansione la banconota.
Quando fa per darmi il resto, gli chiedo: "Mi passa anche le banconote che mi dà di resto?".
Mi risponde: "Ma sono buone. Se sono qui dentro vuol dire che le ho già controllate"
Io: "Sì, ma il punto è che se lei non si fida di me al punto da smontare mezzo bancone, non vedo perchè io invece dovrei fidarmi di lei".
Fa una smorfia, come se avesse annusato del pesce marcio. Me le controlla. E poi mi dice: "Toh! Ti regalo un cioccolatino giusto per te".
E' all'aceto.

Poi mi arriva fra le mani un POG [Per Ora Grazie]. Un'amica, una ragazza che mi sta molto a cuore perchè qualche anno fa le hanno diagnosticato una malattia molto seria, arriva da me col suo computer portatile fra le mani tipo cucciolo di cagnolino investito da una macchina.
"Andre non so che diavolo ho combinato ma non mi si accende più, e dentro ho centomila files di lavoro e anche le foto delle bambine". E naturalmente il suo 'ultimo backup risale a giorni dell'inchiesta di Mani Pulite.
Il mio modus operandi in questi casi è sempre lo stesso: do poche speranze. Questo per due ragioni: anzitutto perchè l'hd potrebbe essere davvero guasto e i dati davvero irrecuperabili, quindi preferisco preparare l'amico al peggio. E poi perche, visto che di solito invece riesco a recuperare tutti i dati, spero che un bello spavento sensibilizzi l'amico a farsi dei backup frequenti, tipo: "Questa volta ti è andata bene ma fossi in te non sfiderei troppo la sorte e mi terrei un bel hard disk usb da 1 tera sulla scrivania, spendi 60€ e ti passa la paura".
Ma questa volta mi sbilancio. Perchè il problema sembra proprio solo Windows [che parte e si inchioda], e perchè lei, l'amica che ne ha passate già tante, e non si merita terrorismi pro backup.
"Dovrei riuscire a recuperarti i files" le dico.
Questo accade la sera del venerdì. Ma la mattina del sabato, appena sveglio, quando accendo il portatile e sento il classico tac-ztac! meccanico intermittente, capisco che è proprio l'hd ad avere problemi. Provo a partire da Ubuntu, carico il sistema da cd. E l'hd non viene visto. In quel preciso istante suona il campanello di sotto. E' la mia amica. Sorridente come il sole. Mi ha portato una crostata.
Le apro.
"Ehm...forse...forse non riuscirò a recuperarti i dati"
La crostata si sbriciola.

La serata al Jolly Joker
Passano a prendermi i soci. Durante il viaggio in macchina Viking racconta che ha iniziato sulla Tana una sessione di D&D testuale, invece Redbairon è di nuovo in crisi: "Raga basta: vendo tutti i giochi, ne voglio tenere solo 10, solo i grandi capolavori".
Torino è gelida come i piedi di certe donne.
"Il tuo amico in trasferta com'è?" mi chiedono all'altezza del cavalcavia.
"Simpatico. Ma diventa manesco. Se perde. Ah, viene con una sua amica di Torino. Saremo cinque"

Il Jolly Joker ha tanti pregi, ma il parcheggio non rientra fra questi: o lo trovi subito nella piazzetta sotto il cavalcavia, a 100 metri, o ti tocca girare mezz'ora recitando Er Padre de li Santi di Gioachino Belli.
Siamo fortunati e troviamo parcheggio su un cipresso.
Entriamo al JJ.

Io ho portato: Notre Dame, Speicherstadt, Ta-Pum + esp. Agli Ordini e Sushi-Go
Viking: Ghost for sale
Redbairon: Race for the galaxy
Stefano e Elena, in quanto ospiti [e leggermente intimoriti dai nostri brutti musi], si affidano a noi.
GHOST FOR SALE
Una delle frasi preferite del Vikingo è: "Raga prima o poi devo riuscire a farvi provare..." perchè Vik ha dei giochi irrisolti nel suo personale cassetto degli incubi di Freud, che lo tormentano la notte e continuano a belare come gli agnelli di Clarice Starling. Fra i titoli che ha sempre dietro nella sua 24ore perchè non si sa mai: Bull in a China Shop, Vampire Dark Influence, Cave Troll, Innovation e Ghost for Sale.
Così decidiamo di provare proprio Ghost for sale, gioco di bluff e deduzione per 3-5 giocatori, degli Acchittocca, di cui fa parte anche Virginio Gigli, autore di Lorenzo Il Magnifico, gioco del quale si è fatto un gran parlare proprio in questi mesi.
Ambientato fra manieri e castelli infestati da fantasmi decapitati e maledetti, GfS ridefinisce il concetto di bluff, ipotesi di complotto e controfrottole, con poche e semplici regole, e una cromatura di faccia di bronzo.
All'inizio di ognuno dei 2 round vengono rivelati i castelli, che valgono differenti punti vittoria a seconda del numero di fantasmi che li infestano (ad esempio un castello potrebbe valere 0 pv per 1 solo fantasma infestante, 2 pv per 2 fantasmi, 4 punti per 3 fantasmi, ma tornare a 0 pv per +4 fantasmi infestanti).
Ogni giocatore sceglie segretamente e mette coperta di fronte a sè una carta "intenzioni", che indica se egli giocherà "sincero" o "bugiardo".
Poi vi sono tre fasi: la prima, durante la quale, a turno, ogni giocatore posiziona i propri token "fantasma" o "quadro" [che significa "nessun fantasma"] davanti ai castelli, la seconda nella quale si astano banconote coperte per poter sbirciare i token degli altri [il primo sbircia il secondo, il secondo il terzo e così via], e un'ultima fase di asta coperta sui castelli.
Alla fine della terza fase si rivelano le intenzioni, si modificano i valori dei fantasmi sui castelli, e si assegnano i castelli [e i relativi punti vittoria] a chi li ha vinti all'asta.

Giocare un titolo simile, ad altissimo coefficiente di panzane, con giocatori che non si conoscono, è davvero un azzardo. I miei soci li so leggere per inerzia: Viking verrà fuori nudo e crudo con le aste, lui ama i giochi d'asta e spende il minimo sindacale sparagnino già sulle carte buone, figurati se bluffa e spreca alto, mentre Red giocherà spensierato e senza grosse pensate, come fa lui con tutti i filler, che "...son solo energie sprecate e a lavare la testa all'asino perdi tempo e sprechi sapone", quindi mi aspetto gioco prevedibile come l'alfabeto.
Osservando Stefano mi accorgo che le sue giocate sono piuttosto lineari, quasi cartesiane, stimo di potergli prendere le misure e cucirgli addosso un vestito. Elena invece è criptica, ha uno stile strano, schizofrenico, gioca il suo turno velocemente come se non le importasse della partita, ma i suoi occhi ricontano fantasmi e punti vittoria, e fanno capolino continuo fra token e banconote. Mhmhmhm.
La partita si srotola fra legittimi sospetti e sguardi pinocchi, e alla fine vinco proprio io con 9 punti, puntando bene al primo turno e aggiudicandomi l'ultimo castello al secondo.
Un gioco pucciato e affogato nel bluff come un'oliva in un martini, in ogni fase della partita: quando si sceglie la carta intenzioni, quando si piazzano i token fantasma\quadro, durante le fasi d'asta.
Di quest'ultima è importante evidenziare che le aste sono tutte coperte, ma il retro delle carte indica sommariamente se si sta offrendo alto o basso... tranne che per due carte, l'1 e il 10, soprannominate Panco Pinco e Pinco Panco, che hanno sul retro l'illustrazione opposta.

TA-PUM + esp. AGLI ORDINI!
Probabilmente ne avrete già sentito parlare e letto in giro, di questo cooperativo di trincee e stivali nel fango della prima guerra mondiale, ne ho parlato anch'io proprio QUI.
Nella nostra serata con Stefano ed Elena, sembra incastrarsi come la tessera di puzzle: companatico a crosta alta di fine serata dopo un gioco [Ghost for Sale] non dico bruciacervello ma che richiede concentrazione, cooperativo per fare chiacchiera e conoscenza con i due nuovi amici al tavolo, e poi gira bene in 5 in un tempo contenuto [con un sentito grazie del titolare del Jolly Joker che oltre una certa ora vorrebbe anche andarsene a dormire - vedi nippon].
Ne approfitto per inserire nel mazzo base l'espansione AGLI ORDINI!, che ancora non avevo provato sul campo.
Cambi significativi dell'espansione (sorvolerò sui dettagli):
- Carte Missione
Ne entra in gioco UNA ad ogni missione, che introduce differenti condizioni di superamento, e che determina quante carte tribolazioni distribuire ai soldati nelle trincee. Le missioni hanno 3 livelli di difficoltà. Di norma, le più facili, introducono una condizione e si risolvono da sole al superamento\fallimento della missione. Le più difficili, fra queste il temibile Gas Mostarda nella prima foto, si trascinano di turno in turno, fiaccando il morale della truppa e portando - nella peggiore delle ipotesi - alla crivellazione dell'intero plotone.
- Assalto Finale \ Sacrificio Estremo
Due diversi "finali" di partita, entrambi degni di nota.
Col primo i fratelli nella notte illuminata dai mortai, effettuano un'ultima incursione fra le file nemiche, che se superata conduce dritta al ... ritorno a casa. Non vittoria. Perchè la morale del gioco è la sopravvivenza, non la vittoria ai punti o la gloria.
Col secondo i soldati provati dagli eventi e dagli orrori della guerra, si lanciano in un ultimo attacco disperato, che se superato riporterà a casa gli altri plotoni. Ma l'attacco costerà la vita al gruppo corrente.
- Duo! \ La Recluta
Variante per 2 giocatori
- Solo!
Modalità in solitario
Varie
Cartoncini dei soldati, nuove tessere supporto, modalità Ritirata Strategica, nuove regole sui discorsi e sui portafortuna.

Nella decina di partite giocate, Ta-Pum mi ha abituato alla sconfitta palese, al nessun rientro a casa dei soldati, quindi per questa prima con l'espansione alleggerisco il carico, settando il minimo livello di difficoltà [e decido di non applicare le trappole che saranno in linea con l' ambientazione - eventi improvvisi e imprevedibili in una guerra - ma a mio avviso tolgono un po' troppo controllo ai giocatori].
Cominciamo.
La prima mano è disastrosa: Stefano deve ritirarsi senza giocare neanche una carta (!) mentre Viking annuncia che in mano ha solo carte ingiocabili e proverà a metter giù il meno peggio. Il suo meno peggio è peggio della Luna Nera della Zingara della Rai, è una maratona prima Platoon poi Vittime di Guerra poi Salvate il soldato Ryan, che però fortunatamente, riusciamo subito rimuovere alla fine di quello stesso turno grazie alle tessere supporto.
Il secondo turno va decisamente meglio, e il terzo pure, anche se le mani di Stefano sembrano carta moschicida per i traumi. Ad Elena, al contrario, capitano sempre le carte giuste al momento giusto.
Poi falliamo una missione, a causa di un trauma di Vik, ma ci va di lusso con l'abbassamento del morale perchè abbiamo quasi svuotato le mani.
Insomma la partita prende subito la piega buona, le carte missione ci arridono regalandoci sconti sulla Terra di Nessuno, e riusciamo a star parchi sugli abbassamenti di morale.
Il finale è più lento del previsto, perchè andiamo bene ma non riusciamo a concludere e le missioni ci impediscono di programmare sulle lunghe distanze. Ci viene miracolosamente in soccorso proprio la missione giusta al momento giusto, che ci offre la possibilità di spostare il focus dei malus. Spostiamo dal più sfigato al più forte. E si chiude. Vinciamo questa piccola battaglia personale con compagni vecchi e nuovi, e riportiamo a casa la pelle.

L'espansione si rivela interessante, non così fondamentale perchè Ta-Pum è già ottimo così', ma le carte Missione danno effettivamente un bel boost, spezzettano il gioco e lo rendono molto più tattico.
Le sforbiciate sulla regole mi sembrano funzionali. Anche la modalità solitario potrebbe essere interessante, ma la vera novità, a mio avviso, restano le carte Missione.

Ci separiamo davanti alla vetrina del JJ.
Stefano se ne torna a casa, in fuga da una Torino alluvionata e straripante come non si vedeva da 20 anni.
Io, Vik e Red torniamo alla nostra vita.

NOTA: L'editore Oliphante ha appena rilasciato le 3 carte trauma corrette dell'edizione base di Ta-Pum. Le carte potranno essere richieste dalla prossima settimana, a mezzo posta.


IL CIOCCOLATINO ALL'ACETO E LA CROSTATA

Ci sono voluti 5 giorni - anzi 5 sere - chino su quello stramaledetto portatile, per riuscire a recuperare i 3/4 dei dati. Sono stato fortunato. Si vede che la Missione prevedeva ancora un alito di vita per quell'hard disk.
L'amica è stata molto contenta, e io mi sono sentito un pochino meglio, meno in colpa per la crostata che mi ha portato il giorno che le ho detto "Forse hai perso tutto".
Tornando a casa, infilato nella tasca dello stesso giaccone che avevo quando sono andato alla torrefazione, ho ritrovato il cioccolatino della Venchi all'Aceto Balsamico di Modena IGP.
L'ho scartato, me lo sono infilato in bocca e ... era orribile.
Cos'altro mi sarei dovuto aspettare da un cioccolatino ripieno di aceto?
E invece no, perchè pensi: beh ma se lo mettono in commercio, un cioccolatino all'aceto non solo normale ma addirittura balsamico di modena IGP, se Venchi mica la Sarkazzo S.P.A. lo produce e lo vende a 50 centesimi cadauno, DEVE essere buono, obbligatoriamente buono, anzi deve essere una vera galupperia.
La verità è che 9 volte su 10 una cosa che sembra ragionevolmente cattiva come un cioccolatino all'aceto, alla fine è proprio cattiva, e non diventa buona solo perchè non ci aveva mai pensato nessuno, perchè è ben confezionata in una carta lucida, e perchè è marchiata seria.
Mentre una crostata fatta in casa, portata da un'amica e coperta con la stagnola [con gli stuzzicadenti per evitare che si attacchi] è molto più prevedibile. Ma vince.



Trovate Ta-Pum e Ghost for Sale su Magic Merchant

6 commenti:

  1. Chissà se quel cioccolatino non fpsse stato prima in posti peggiori dell'aceto

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  2. Bella compagnia x una bella serata!

    ma alla fine....il mio Ghost For Sale era più cioccolatino all'aceto o crostata fatta in casa?

    viking

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  3. Con l'ultimo paragrafo hai scritto una profonda verità e hai tutto il mio rispetto. Grandissimo e scrivi da Dio.

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  4. Redbairon: Race for the galaxy...

    Red sei il mio eroe.

    Vik sai che ti voglio bene, ma RftG non si batte...

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  5. È stato bello, dopo tante letture, vedere in azione chi si nasconde dietro le maschere di questo blog e vivere assieme una serata ludica.

    @Dado: non sono manesco, mi incazzo e basta. ;) E comunque grande verità: fate back up.

    @Viking: per come hai presentato/spiegato/postillato Ghost for sale, è strano tu non sia riuscito a venderlo! :) Rispondendo al tuo commento, GfS è una buona crostata fatta in casa, ma se non lo avessi provato sarebbe rimasto un cioccolatino incartato.

    @Redbarion: rinnovo l'abbraccio per aver portato Race for the Galaxy, con espansione per giunta, se l'avessi visto prima, non avrei avuto dubbi...sarà per la prossima!

    Grazie

    Stefano Zeta

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  6. Bellissimo post :D
    Solo le foto valgono un casino!

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