mercoledì 7 settembre 2016

La Grande Farsa

Sono un cattivo padre. Nonostante le mie buone intenzioni. Buone intenzioni che - giusto dirlo - non mi salverebbero in un regolare processo. Sono un manipolatore. Sono il burattinaio della Grande Farsa, come la chiamo io.
E tutti i giorni metto in scena il mio piccolo show di menzogne, con l'unico scopo di ingannare mia figlia.

Nel mio circo sono l'unico artista, le mie specialità sono il raggiro, la manipolazione, il mentalismo, e la mia casa è la casa degli specchi.
E se tutto andrà come deve andare, alla fine, alla fine di tutto, mia figlia sarà una giocatrice.
Il mio show è fatto da uno spettacolo sotto i riflettori e da un dietro le quinte. Ma non lasciatevi ingannare: anche il dietro le quinte fa parte dell'illusione, anzi è la vera illusione, quella più subdola, come quando l'illusionista sembra spiegare il trucco allo spettatore, ecco che lo sta ingannando di nuovo.

Dello spettacolo sotto i riflettori sapete praticamente tutto: partite in famiglia, con gli amici, con le compagne di scuola, scatole che vengono tirate fuori puntualmente ovunque, a casa, fuori, sui tavolini del bar, in pizzeria. C'è sempre qualche scatola nascosta nel mio zaino, sembra che i giochi saltino fuori dal cilindro sempre al momento giusto. Ho cominciato con titoli semplici, le scatole gialle dell'Haba, le carte rotonde di Dooble e quelle rettangolari di Fantascatti, i dadi tematici di Sushizock, i conigli di Super Farmer. Poi con gli amici dopo la pizza il sabato sera: Cartagena, L'Isola Proibita, Hanabi, Carcassonne senza campi.  
Certo che puoi giocare anche tu, tesoro, vieni, siediti col papà.
Il resto è pura manipolazione.
Sistemare i giochi subito all'entrata della camera da letto, all'altezza del suo sguardo (un metro e 20 circa), in maniera che le scatole più colorate e vivaci le capitino davanti ogni volta che entra in camera. E poi certe altre scatole dimenticate aperte sul mio letto, con le miniature colorate in bella vista, e le fustelle - dio quant'è divertente defustellare i gettoni: è come il pluriball! - e i dadi ammonticchiati così vicino alla porta che l'apertura ne causa inevitabilmente la cascata, una scrosciante e tintinnante cascata con rotolamento multiplo, perchè ne assimili il suono, che tutti i sensi devono essere coinvolti. E le carte, smarrite con maestria proprio accanto al ripiano delle sue scarpette, carte con illustrazioni seducenti per una bambina: fate, unicorni, animali magici.
Fingo una telefonata alla settimana, e con la scusa di cercare qualcosa, entro in camera sua mentre lei sta facendo i compiti, e chiacchiero al cellulare con l'amico finto, e gli dico - ben attento che lei senta - mamma mia che partita magica e meravigliosa, che emozione e quante risate, mi faceva male la pancia da quanto abbiamo riso, e mi batteva forte il cuore!
Le racconto che mi regalano i giochi. E' buffo perchè su facebook dico esattamente il contrario, ma a lei racconto che ho tutti i giochi del mondo gratis perchè io gioco tanto, e se giochi tanto diventi un esperto e finisce che ti danno tutto, che gli editori vengono sotto casa a lanciarti le scatole sul balcone e le donne i reggiseni [questo però non glielo dico].
E mille altri dettagli, perchè il condizionamento è fatto di tanti piccoli gesti quotidiani: lasciare una tessera di Burgundy per terra vicino al divano in modo che lei la trovi e me la consegni: "Grazie tesoro, non sai che guaio se l'avessi persa, vieni, aiutami che la rimettiamo insieme nella scatola", e l'Ipad lasciato aperto su un tutorial di Sgananzium, e carte di Magic usate come segnalibro per i suoi Geronimo Stilton, e cubetti risorsa mescolati fra i suoi Lego, e token di Arkham Horror e Il Segno degli Antichi mescolati fra le sue bambole Monster Hight.
A proposito dei suoi giocattoli. E' incredibile come siano soggetti a misteriosi infortuni. Ad esempio il suo telaio per costruire collane e braccialetti. Non funziona più. E le sue bambole: hanno perso tutte la scarpetta sinistra. Il tablet Lisciani? Non carica più: la gatta (o un mammifero decisamente più grosso) deve aver rosicchiato il filo dell'alimentatore.
Che sfortunata serie di coincidenze!

Un giorno tutti i miei capolavori andranno a lei, Caylus, gli anni che potrà capirlo e apprezzarlo, Terra Mystica, col quale giocherà con i suoi figli , quando li avrà, e il sommo Le Havre, con i suoi fratelli di sangue Agricola e Ora et Labora.
Un giorno tutto questo sarà tuo, tesoro mio.
Ma un passo alla volta.
Senza fretta.
CELESTIA
Filler di taglio familiare per 2-6 giocatori [meglio se almeno 4], di Aaron Weissblum, edito da Ghenos, della durata di una 30ina di minuti, per 25€ di scontrino, splendidamente illustrato.
Push your luck di carte e dadi, leggero nello svolgimento, mai faticoso, perfetto con giocatori occasionali e a fine serata, qualunque serata, anche a tardissima notte.
Scopo del gioco: accumulare più punti vittoria attraverso viaggi fantastici fra le nuvole [tipo dopo anfetamina+mojito].

Montata la nave 3D tutti i segnalini dei giocatori vengono caricati sul ponte. L'avionave viene posizionata sulla prima città del percorso e si distribuiscono le carte ai "passeggeri". Ad ogni turno si rollano i dadi avversità che determinano le sciagure che colpiscono la nave durante il viaggio (nuvole cariche di pioggia, fulmini, uccellacci di Damok che finiscono nelle eliche e pirati guerci bevitori di rum).
Nel proprio turno il giocatore deve stimare se il capitano ce la farà o meno a superare le avversità grazie alle carte che hai in mano. Se si fida del capitano rimane a bordo [e stringe le chiappe che la nave non si schianti e prosegua sul percorso], se non si fida: scende e pesca la carta percorso corrispondente.
Naturalmente più la nave avanza sul proprio percorso più le carte ripagano in punti.
Il segnalino Capitano passa da un giocatore all'altro ad ogni giro.
Se la nave non supera le avversità: si schianta malamente, con puntuali bestemmioni di chi si è fidato di quel cazzaro ciaparat del Capitano.

Oltre alle carte avversità ce ne sono altre che alternano qualche colpo di scena al normale meccanismo di scommessa ed implementano l'interazione fra i giocatori costringendoli a scendere dalla nave e a rirollare i dadi (c'è anche un jetpack per scendere al volo mentre la nave precipita al suolo).
Un gioco di esplorazione fra le nuvole che centra il suo target [tutta la famiglia, mogli non giocanti e figli compresi], semplice nelle regole, con ottimi i materiali e un prezzo onesto.
Migliorabili (ma son peccatucci) le illustrazioni delle azioni speciali delle carte [un po' piccoline], e la mancanza del segnalino Capitano di turno.
Consigliato, da Capitani di turno nelle serate caciarone fra amici, amplificare il bluff alternando sceneggiate da pianto greco, risate fragorose, facce da poker e monologhi sul vostro onore e sulla vostra parola, in modo da pompare il pathos e incassare divertenti vaffammorìammazzato.

E lo spettacolo va in scena, un giorno dopo l'altro e un gioco dopo l'altro, i miei piccoli raggiri quotidiani, i millemila accorgimenti, che mi richiedono un notevole impiego di energie e di tempo, ed è sempre più difficile man mano che lei diventa grande e io, invece, invecchio, ma lei è mia figlia, e sono pronto a costruire un intero mondo di menzogne per lei.

Complici inconsapevoli, gli altri adulti al mio tavolo, gli amici, convinti che io [ahahah] sia davvero lì per giocare con loro, nella mia crociata per "sbabbanarli" e trasformali in giocatori.
Siete accompagnamento, come i fagiolini nel piatto attorno alla bistecca: nessuno va al ristorante per i fagiolini. Anzi siete i miei assistenti nella grande farsa, i miei burattini ignari, i miei effetti speciali.
Mi siete utili.
Strumenti.
Perchè la protagonista è solo e soltanto lei, la mia bellissima bambina con gli occhi nocciola.

E un giorno fra molti anni lei scoprirà tutto quello che ho fatto e allora mi odierà [o forse non mi odierà], comunque, oramai sarà una giocatrice.

25 commenti:

  1. Non hai il nostro tablet? Ben ti sta ;)

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    1. Forse non conviene che ce l'abbia, le mie mani sono terribili

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  2. Bravissimo!!!
    (magico come sempre)

    PS: bimba fortunata! ;)

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    1. Azzz pure The Boss?
      Allora il post mi è proprio venuto bene ^_^

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  4. Quanto ti capisco ... non sai quanto :)

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  5. Mentre leggevo il tuo articolo, contemplavo (con lacrimuccia) due miei figli maggiorenni giocare a Formula D e poi Creature della notte con amici coetanei babbani... Grande soddisfazione, ma, come spesso accade, chi semina e chi miete non giocano spesso assieme.
    Al solito, grande pezzo! Sempre in gran forma, il nostro Dado!

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  6. Bravo Dado.
    Giocare, giocare sempre e giocare bene.
    La televisione va DEBELLATA dalla vita dei bambini.
    Subdolamente, è ovvio.
    ;)

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    1. No, dai, debellata no… diciamo diluita.
      Diluita va bene.

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  7. Complimenti, bellissimo articolo! Come sempre, aggiungerei! Le frasi finali mi hanno commosso un pochino :)

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  8. Stai sereno, quando i figli ti vedono giocare dalla nascita, vien loro normale giocare, risultato raggiunto a casa mia:
    moglie - giocatrice da tavolo ed ex di ruolo
    figlio 1 - giocatore da tavolo e di ruolo
    figlio 2 - giocatore da tavolo
    Almeno da grandi non mi hanno accusato di condizionamento mentale e/o lavaggio del cervello, hanno chiesto loro! ;-)

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    1. Dimenticavo, a cascata, anche i loro gli amici sono diventati giocatori, evvai!!!

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  9. Mi hai fatto venire il buonumore, grazie Dado :)

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  10. Un lavoro che un giorno verrà ripagato con:
    "Papà giochiamo Aquasphere oggi?"

    Dai dai...
    Noi intanto giochiamo a OddVille con il piccolo cubetto!

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  11. Piccola esperienza personale.

    Serata giochi con i grandi, gli unici amici con figli stanno a casa causa imprevisto dell'ultimo minuto e così Lorenzo (6 anni) gioca con noi prima a Karuba, poi a Pozioni Esplosive e per ultimo a Riff Raff.
    La mattina dopo chiedo 'ti sei divertito anche se non c'erano i tuoi amici?'
    Risposta sì anche se ho giocato SOLO a tra giochi (tra l'altro arrivando secondo a Karuba e vincendo a Riff Raff e senza aiuti).
    Promette bene (è andato a dormire passata l'una!!!)

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