Mi avvalgo dell'aiuto canonico del Giullare e della Giullaressa, in pellegrinaggio a Torino per celebrare la loro 900esima partita ai board games nell'anno dominion in corso. La cerimonia pagana prevede - finalmente - il far provare al Vichingo MARCO POLO, che è riuscito a perderselo le 3 volte precedenti, causa: A-trasferta di lavoro, B-carie su molare, C-maratona divx Jean Claude Van Damme.
A lungo procrastinato dal sedicente Pane&Volpe voce narrante in questo blog, riesco finalmente a comprarlo col tempismo che mi si addice esattamente una settimana prima del Black Friday che me lo sconterebbe del 20%.
La Santabarbara di dadi viene schedulata un martedì sera al Jolly Joker, con cena frugale in loco a base di panino azzimo ripieno di animale impuro (hotdog) e grano fermentato in lattina (birra).
Con i Giullari si arriva quasi insieme al parcheggio. La Giullaressa mi sporge un pacchetto con fiocco: un libro scultura di quelli con le pagine piegate a formare una parola sul dorso.
La parola che ha intagliato è FRIENDS.
ALEA IACTA EST
In attesa del Vichingo che ci messaggia "Tardo raga!" minacciando di mandare alle ortiche l'intera missione di Marco Polo, decidiamo di mettere qualcosa nel cesto della questua.
Ravanando in cerca di spiccioli, il Giullare tira fuori Alea Iacta Est, family game di stampo dadoso per 2-5 fedeli, indipendente dalla lingua, manuale anglosassone a parte, della durata di una mezzoretta.
Tre le zone centrali a disposizione dei giocatori per il piazzamento dadi:
-SENATUM nel quale una volta rollate verranno piazzate le "scale" (es. 4 dadi con valori 2-3-4-5). Il giocatore con la scala più alta a fine turno pesca una tessera bonus s.p.q.r.
-CASTRUM nel quale vengono piazzati gruppi di dadi con lo stesso valore (es. 3 dadi di valore 6). A fine turno i tre risultati migliori pescano una tessera Provincia.
-FORUM nel quale, partendo da sinistra, vengono posizionati i dadi col valore più basso. I dadi di valore più alto scorrono verso destra, fino a cadere nelle Latrine (guadagnando un segnalino reroll). A fine turno i dadi rimasti nel forum fanno guadagnare segnalini uomo\donna che possono poi essere accoppiati nelle Provincie dello stesso colore.
Frullatore di dadi con poco controllo e tanto gluteo ma di quelli proprio brasiliani, si rivela al piatto piacevole e spensierato, perfetto per ingannare l'arrivo del quarto al tavolo chiacchierando di come va il lavoro e ancora di board games (perchè mollare anche solo un attimo non è contemplato)
Concentro le mie rollate carpali su Castrum e Forum, ignorando caparbio il Senatus, fino a una scala servita che raccolgo proprio per non sputare in faccia alla fortuna.
Al conteggio finale, nell'insalata di natiche dell'ultimo turno, mi scopro vincitore su entrambi i Giullari, grazie proprio a una tessera Senatus pescata e sollevata come un ratto morto per la coda.
DEAD DROP
"Sono nel sottopasso" ci messaggia Vik.
Facciamo in tempo a farci due giri a Dead Drop, nella versione print & play plastificata e regalata da un goblin al Giullare Barbuto.
Giochino di memoria e deduzione, costituito da 15 carte di valore compreso fra 0 e 5 (in multicopia).
A inizio partita si pesca coperta una carta dal mazzo e la si mette da parte: scopo del gioco sarà individuarla per primi.
Distribuite le altre carte ai giocatori, nel proprio turno è possibile eseguire soltanto una delle seguenti azioni:
1-scambiare una carta nella propria mano con una di un altro giocatore
2-scambiare una carta nella propria mano con una del banco
3-scegliere e mostrare ad uno degli altri giocatori due carte della propria mano. Se il giocatore bersaglio possiede in mano una carta del valore delle due carte sommate (deve rispondere "Sì" o "No") deve scambiarla con l'altro giocatore.
Meno peggio di tanti fratellini di identica pezzatura, ma impegnativo, che richiede molta attenzione (indispensabile seguire tutti gli scambi) e anche una buona dose di memoria.
Nota: la difficoltà è anche resa tale da un gruppo di giocatori di Halli Galli, al tavolo a fianco al nostro, e a un tintinnante campanello che nelle notti successive ho dolcemente sognato di gettare nella Voragine del Monte Fato.
"Nè più mai toccherò le sacre sponde"
Entrata biblica per il Vichingo, che separa le acque dei giocatori di Magic e vi passa in mezzo per raggiungerci.
"Allora? Dov'è?" ci chiede.
MARCO POLO
E' tutto il giorno che parliamo male di Marco Polo, nella chat whatsapp.
La proposta è arrivata da me: gliene abbiamo parlato così bene, di 'sto piazzamento dadi, al Vichingo, e lui ne ha lette di così sperticate sui forum, che oramai ha delle aspettative impossibili, praticamente per andare in pari dovrebbe uscire Jenna Jameson dalla scatola (ubriaca).
Quindi nel pomeriggio cominciamo a scrivergli che:
- è bacato, asimmetrico, mal bilanciato, e con le fustelle tagliate col coltello dei formaggi
- i token dei cammelli sembrano delle cippette
- nella scatola dei Giullari c'è omino senza piedi e un dado senza numeri
- nella scatola di Marco Polo c'è la promo per il Monopoli: "Parco della Vitoria" (errata)
- la scatola viene assemblata in africa dai bambini che si rivelano troppo scarsi per cucire i palloni
- se guardi all'inizio di Profondo Rosso, nello specchio vedi Tascini e Luciani.
Iniziamo.
Prendo il Merkator perchè ognuno ha un demone dentro al quale rendere conto, e il mio ha un'insaziabile fame di risorse. Strategia del notaio, la mia, decido di piantarmi allo scranno con piuma e calamaio e vergare contratti fino a farmi sanguinare il palmo.
Per Vik, l'unico novizio al tavolo, viene scelto il personaggio del babaluco, ossia Rashid, che non rolla i dadi ma li gira sul valore che preferisce. Il Giullare prende il Caprini, che gli permette di zompare da un'oasi all'altra (quindi viaggerà secco). Alla Giullaressa tocca Wilhelm von Rubruk, probabilmente il personaggio più difficile fra gli estratti, che deve piazzare tutte le casette del suo colore +2 nere.
Come al solito la strada dei viaggi mi sembra più faticosa, e infatti i Giullari, rimangono indietro sul percorso punti, mentre io e Vik, a spartirci i contratti, cominciamo a tritar giù punti. A Vik basta un solo turno per prendere confidenza col tabellone, e la sua abilità si rivela davvero forte (più incisiva della mia, visto che escono carte che permettono di bypassare il mercato).
Riesco comunque a prendere un piccolo vantaggio e chiudere qualche contratto che me ne fa pescare un altro. Il Giullare alza la testa dal tavolo e arriva a Bejing, dove piazza la casetta da +10 punti, e poi a Sumatra, dove comincia un personale Sumatra-Loop con le carte. La Giullaressa rimane ancora sullo zerbino con scritto SALVE SEI A ZERO.
Sono in vantaggio +2 contratti sul Vichingo, in corsa per la ricompensa di maggioranza dei 7 punti vittoria, ma comincio ad annusare che non ce la farò. Vik gioca dannatamente bene, incastrando viaggi e contratti senza sprecare come se fosse il cugino segreto di Tascini, in più mi ritrovo costretto a perdere un turno per UN solo (stramaledetto) cammello.
Al quarto turno il disastro: il Giullare mi zompa avanti d'ignoranza, così come il Vichingo, mentre la Giullaressa che ha accumulato fino a quel momento, compie SEI viaggi d'un solo botto piazzando altrettante casette.
Il pavimento mi si sgretola sotto i piedi quando Vik mi raggiunge in contratti.
E' l'ultimo turno, quello del O tutto o niente, e del Solo gli eroi e i vigliacchi tornano a casa sulle loro gambe (cit. S.K.). Dico a Vik che riuscirò a fare solo più un contratto, uno da 8 punti.
Lui mi conta le risorse in faccia.
"Io due da 7 punti ciascuno. Prendo la maggioranza e guadagno un viaggio e un altro contratto. Quindi forse +3 contratti. Ti saluto, Dado".
Ma all'ultimo turno, seppur sempre in difetto di punti vittoria, è la Giullaressa, a levare il sole al Vichingo.
"Viaggio. Ancora. Da sei. E piazzo l'ultima casetta" annuncia.
Ci fossero dei veri gamers agli altri tavoli correrebbero a vedere, a contare con noi i sacchetti di pepe e i cammelli, col timore di un errore capace di rovinare un quadro di tanta bellezza. Ma non ci sono errori, perchè la Giullaressa, o Madame Feld come la chiamo io, o "Il Martello" come la chiama Red, non è una che fa errori.
Altri SEI viaggi che le asciugano la scheda giocatore di ogni risorsa e ogni moneta, e che le fanno piazzare l'ultima casetta nera, e guadagnare tutti i punti dell'abilità del suo personaggio.
Brividi.
SHE IS PERFECT.
Alla corte dei conti vince il Vichingo, ma la vera vincitrice al tavolo è soltanto lei, e noi siamo solo tiepido contorno di cromosomi XY.
Gran bel gioco, Marco Polo, nulla da dire se non uno dei migliori titoli del 2015.
STRASBOURG
Io e i Giullari abbiamo una dipendenza da Feld ed è molto raro sederci allo stesso tavolo e non onorare il vate dell'insalata meccanica apparecchiando un suo titolo.
Paradiso dell'asta per 3-5 giocatori, del 2011, indipendente dalla lingua, della durata di una 60ina di minuti contati male.
Strasbourg si svolge in 5 round, durante i quali i giocatori dovranno partecipare a un numero inusitato di aste (45!) per conquistare posizioni chiave su un tabellone, far punti e realizzare le carte obiettivo.
L'asta è molto particolare: ogni giocatore dispone di un mazzo di carte (con valori da 1 a 6), e all'inizio di ogni turno ne pesca a sua discrezione, sulla stima degli obiettivi per i quali intende offrire.
Si tratta di un'asta molto tesa e nella quale sbagliare, perdere l'obiettivo o pescare troppo i primi turni e ritrovarsi a mani vuote negli ultimi, è molto molto facile.
Gli obiettivi non realizzati danno punti negativi, quindi decido di volare basso e tenere solo 2 delle 5 carte proposte (Vik e i Giullari ne tengono 3).
Come da copione, pesco troppo al primo turno, e mi ritrovo a corto di ossigeno già a metà partita.
Viking e i Giullari giocano bene e riescono a prendere il centro mentre io mi butto sulle briciole come un passero intirizzito d'inverno.
Le mie cattive giocate sono da manuale: perdo aste per 1 punto, vinco la maggioranza ma poi non ho le monete necessarie per piazzare il meeple, riesco persino a mal interpretare una carta obiettivo e a piazzare i meeples in maniera sbagliata.
Pessima prestazione su un altro bel gioco del boss.
Per la cronaca: vince il Giullare con ampio margine.
PICK A POLAR BEAR
Mentre al Jolly Joker rovesciano gli sgabelli sui tavoli, riusciamo ancora a fare un giro a Pick a Polar Bear, fillerino di colpo d'occhio e destrezza.
A inizio turno vengono girate 16 carte che mostrano un orso in variazioni sul tema: orso con gli occhiali da sole, orso senza una zampa, orso con scatoletta di aringhe, orso col sole \ orso con la neve....
Al via i giocatori devono raccoglierle più velocemente degli altri mettendole una sopra l'altra, prendendo solo quelle perfettamente uguali o che differiscono dalla precedente per UN solo dettaglio.
Carino, niente che faccia gridare al miracolo, ma finiamo la partita in piedi e con i giacconi sulle spalle, finchè ci sbattono fuori dal locale tagliandoci i talloni con la serranda.
L'INFERNO
Con i Giullari ci salutiamo all'esterno del locale.
Sempre una serata speciale, quando ci sono loro.
Visto che non sono neanche le 02.00 e l'indomani si lavora, col Vichingo andiamo a cercarci un chiosco.
Torino si rivela insolitamente sguarnita il martedì sera. Arriviamo fin dietro casa mia (con pausa albero per far pipì), prima di trovarne uno.
Vik prende un kebab piccante, io un wurstel e crauti con harissa che mi ricorderò per tutto il giorno dopo.
io: "Allora, Vik, 'sto Marco Polo?"
Vik: "Bello, Dado. Molto bello. Però mi aspettavo addirittura più bello. Quando senti parlare così tanto di un gioco poi non c'è proprio modo che quel gioco soddisfi le tue aspettative"
Io: "I pavimenti dell'inferno solo lastricati col nostro hype"
Vik: "E' vero. E' questo il nostro male oscuro, Dado, la nostra condanna"
Io: "Che dici, in settimana lo riproviamo con Red?"
Vik: "Non vedo l'ora, Dado, non vedo l'ora. Ma se lo rigiocassimo adesso su quel tavolino?"
wurstel e crauti con harissa... alle 2 di notte? Tu si che sei teutonico... :)
RispondiElimina"...non vedo l'ora. Ma se lo rigiocassimo adesso su quel tavolino?"
RispondiEliminaFrase detta da troppi giocatori!
Con Mr 12 case comunque è sempre così: parti che sembri uno zero e poi fai il botto tutto d'un colpo :)
RispondiEliminaOk, mi stendi sempre, ma cos'è una cippetta???
RispondiEliminaForma fallica scritto in maniera puccettosa.
EliminaLe aste a Strasbourg sono 35, non 45! :P
RispondiEliminaComunque bell'articolo e bel gioco (sia Marco Polo che Strasbourg! :)
Ciao
M.
Hai ragione (ho fatto 9x5, invece è 7x5, le ultime 2 non si astano).
Elimina^_^
Sempre una serata speciale quando ci siete anche voi.
RispondiEliminaRed ci sei mancato.
Burdella!
Bomba Marco Polo, yucata mi/ci ha rinvigorito la scimmia. Anche Strasbourg è sempre piacevole. Ora aspettiamo il 2016 per capire con cosa ci stupirà il Vate :)
RispondiEliminaAdesso il Dado, Redbairon e Viking li voglio veder sotto di brutto con Pandemic Legacy. :)
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