venerdì 25 dicembre 2015

Il babbano Jonathan Livingston

Nessuna sassaiola. Non c'è vero pubblico ludibrio, soltanto, la annuso, quella disapprovazione populista verso chi farebbe meglio a impiegare il proprio tempo in qualcosa di utile, invece di starsene a giocare a 40 e passa anni.
Il biasimo non usufruisce neanche dello sconto dovuto alle circostanze attenuanti che si concedono ai passatempi retribuiti. Perchè diciamocelo: se ci guadagni qualcosa, ogni tuo peccato è guardato con molta più indulgenza.
Prendi uno che collezioni scovolini usati per grattare via le sgommate dal gabinetto.
Se semplice collezionista, il tapino verrà etichettato come sociopatico: "No ma tu lo sapevi che Gianluca colleziona spazzolini del cesso usati !?!? USATI!!! Che li conserva in un armadio avvolti uno per uno nel nylon?! No ma è completamente fuori di testa!!!?!?!"
Se però ci guadagna qualcosa: "Ma lo sai che si è inventato il Gianlu? Compra e rivende spazzolini usati del cesso! Si è inventato 'sto businness: li compra dai privati e poi li rivende su ebay. E si porta a casa 300€ puliti al mese! Hai capito il Gianlu!"
Quindi quando vengono a sapere che non solo le monetine non mi entrano magicamente in tasca dall'esterno, ma mediamente per una scatola di quelle che piacciono a me, piene di token di legno-pietra-tessuto, sono un paio di fruscianti biglietti da 20 a prendere il volo dal mio portafogli, gli occhi degli altri dardeggiano disprezzo solo perchè fulmini non son capaci.
Non raccolgo. Stoico. Non reagisco ai loro spintoni e se casco nella merda agito braccia e gambe per fare l'angelo.
Sarebbe facile render loro le carriolate di fango, visto che tutti, chi più chi meno, hanno i loro scheletri.
La verità è che vorrei cambiarli, gli altri.
Vorrei che non volassero per necessità, per riempirsi la pancia, che non giocassero con i figli "per farli star buoni" o perchè previsto nel loro contratto di genitori, ma perchè è bello farlo.
Sono il babbano Jonathan Livingston.

Giocatori si nasce, babbani si diventa, e questa è la grande sconfitta.
Cerchiamo il gioco alla stregua della tetta prima di imparare a parlare, gattoniamo per  raggiungere i giocattoli più lontani sul nostro tappeto gommato, finchè un bel giorno, molti anni dopo, impariamo che il vero sballo non è dire no alla droga ma dire: "Non ho tempo per giocare". Appena adolescenti i minuti già ci sfuggono dalle mani, ed è un percorso irreversibile: non avremo mai più tempo, abbiamo altre cose più importanti, un sacco di cose che non sto neanche qui a elencarti tutte comunque tante credimi, beato te che hai tempo, anzi ti invidio te che trovi persino il tempo di giocare.

Il babbano sa di preciso perchè non gioca: la sua vita è già fitta così, fra lavoro, guarda non parlarmi di lavoro, io precario e il mio collega invece assunto interno che non fa un beato cazzo sta tutto il giorno su youtube e a me tocca lavorare per due, fra la scuola, che mia figlia va in una scuola che ne hanno anche parlato sul giornale perchè è la scuola che dà più compiti d'Italia, e poi la nonna che ha 120 anni e non cammina non parla non sente ma rompe i coglioni e bisogna guardarla a vista come se fosse dell'Isis, e poi: bollette, macchina che fa un rumorino, spesa, condominio e quella temperacazzi del sesto che è caduta mentre scendeva in cantina e si è tagliata con un pintone del vino e ha fatto causa a tutta la scala e l'amministratore ha detto che dobbiamo mettere l'avvocato...
Il babbano non ha mai tempo. Spesso neanche voglia. Non sa di preciso di cosa, di quelle cose di quei giochi lì che fate voi, no, non provare neanche a spiegarmeli.

Babbani, o scettici, lo siamo stati tutti a diversi stadi. Per un po' non abbiamo creduto nella magia. Per questo siamo indulgenti e divulgatori. Perchè dentro ogni gamer c'è un babbano che è stato salvato.

In questi ultimi giorni del 2015 vorrei festeggiare con voi il mio salvataggio, la conversione, di 3 babbani.
I miei cognati.
Nello specifico: lui, lei e mia nipote di 13 anni (che per inciso: è una ragazzina molto molto in gamba, probabilmente più di me e della maggior parte di voi).
Non erano gamers, anzi: mia cognata era un'antigamers fondamentalista.
Ci sono volute un bel po' di partite.

Il collage che vedete nella prima foto è minima parte delle partite giocate insieme.
Quest'anno abbiamo giocato a: Biblios, Coloretto, Bang!, Finca, Costruttori del Medioevo, L’Isola Proibita, Saboteur, Tobago, Room25, Cartagena, Sushizock, Hick Hack, Carcassonne, Carcassonne Mari del sud, Fantascatti, Dooble, Hanabi, Radio Londra, Love Letter, Condottiere, Hamsterbacke, Loony Quest, What the Fake, Santiago de Cuba, 8 Minuti per un Impero, King of Tokyo, Swish, Vudù, Tuareg.
 Alcuni titoli sono stati più giocati di altri (credo che il record tocchi a Biblios, con una 30ina di partite). 
L'ultimo gioco giocato insieme è stato Elfenland.
Con Elfenland credo che abbiano percorso l'ultimo centimetro che mancava.

Del gioco, provato per la prima volta al Giocatorino 2015, qualche settimana fa, ho già spiegato a spanne le regole, e comunque potete trovarle dettagliate fra Tana e Bgg.
Aggiungo solo che la versione appena ristampata comprende anche le espansioni ElfenSea e ElfenGold, che aggiungono una seconda mappa, un sistema d'aste come si deve, segnalini incantesimo e segnalini città bonus.
Fra tutto questo: il sistema d'aste (e tutta l'espansione Elfengold) porta il gioco decisamente più su un livello da gamer.

L'ultimo centimetro dei miei babbani arriva con Elfenland.
Elfenland parla di un gruppo di giovani elfi che devono superare un'ultima prova per essere ammessi nella comunità degli adulti.
Mycroft: "Cosa diciamo delle coincidenze? Che raramente l'universo è così pigro".

Il pranzo dai suoceri si svolge come di consueto, un pranzo pugliese il cui unico scopo sembra quello di spiaggiarti sul divano a supplicare un pugno di citrosodina e un bendaggio gastrico.
Finchè arrivati ai caffè mia cognata chiede: "Che ci fai provare oggi, Andre?"
Vado a prendere lo zaino.
La partita dura un'ora. Il primo turno viene giocato con poca consapevolezza. Poi le meccaniche entrano e ognuno si prende i suoi tempi. Per pensare. Per giocare. Per vincere.
L'ultimo turno è una prova di paralisi d'analisi.

La partita si rivela decisamente impegnativa. Nessuno sembra disposto a mollare.
Alla fine vince proprio la cognata, a +1 un cubetto sul sottoscritto.
I commenti post partita si rivelano vere e proprie considerazioni sulla mappa e uno studio dei percorsi più redditizi, rispetto ai "Bel gioco" di appena un anno fa.
Faccio segno a mia moglie che potremmo quasi tornarcene a casa, che la bimba si è addormentata sul divano con i nonni.
Finchè a sorpresa mi chiedono "Non ne facciamo un'altra? Tanto domani non si lavora"
Rispondo: "Okay. Ma allora ci mettiamo dentro anche l'espansione con le aste"

E in quel preciso momento lo capisco. Sono diventati dei gamers.
Hanno percorso quell'ultimo maledetto centimetro.


Il mio augurio per le feste e per il nuovo anno, è quindi miei cari colleghi gamers, di non mollare, perchè i babbani POSSONO ESSERE SALVATI.
Siate sempre pronti, non uscite di casa sguarniti di un mazzo di carte nel marsupio, siate sempre sul pezzo, pugnaci come venditori di assicurazioni multilevel.
Non mollate e convertite gli infedeli.
Stay hanabi. Stay folish.

29 commenti:

  1. Bravo Andrea. Buon Natale anche se in ritardo, spero che incroceremo presto i dadi.

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  2. Da ex babbano questo articolo mi ha fatto commuovere.

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  3. Il racconto di Natale migliore che ho letto quest'anno.
    C'è dentro tutto: la Redenzione, la Speranza, i buoni sentimenti.

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  4. Bellissimo pezzo, con la chiusa più degna... stay hanabi.... solo chi gioca è vivo... lo dico e lo scrivo da anni... Giovanni Associazione GiocOvunque... www.giocovunque.it

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  5. Grande Dado. Sei il nostro profeta. Colui che converte.

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    1. Attenzione! Non dimentichiamo che "Nessun profeta è bene accetto in patria" ahah :D

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  6. Grande Dado. Sei il nostro profeta. Colui che converte.

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  7. In ragione di diversi motivi storico-culturali, nella vita di ciascuno di noi c’è stato un momento nel quale l’atto di giocare ha smesso di essere un diritto e ha preso a venire definito una «perdita di tempo», un qualcosa che ci distrae dai doveri della vita adulta.
    L’adulto che gioca è visto dai più come una persona che sta, nel migliore dei casi, rifugiandosi nei ricordi d’infanzia, forse nel tentativo di non affrontare la realtà – nel peggiore, si sta dedicando al vizio col rischio reale di perdere beni e fortune col gioco d’azzardo.
    E' quello che E.Fink definisce "compatto dispositivo dequalificante", quel pregiudizio che noi tutti, giocatori per passione, siamo in un certo senso votati a voler e dover cancellare, partita dopo partita, centimetro dopo centimetro. Che dire? Bravo Dado. Bravi noi.

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  8. Auguroni Barba-Wan-Ken-Obi!
    Non bisogna mai mollare nell'azione profetica e tu sei il nostro Mosè: hai solcato le acque del moderno scrivere e giocare... Questi post sono come le tavole dell'Alleanza.

    Mi illumini d'immenso!
    Saluta i drughi ;-)

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  9. Giusto Andre! Anche se per me il vero gamer è solo quello che a un certo punto inizia a comprarseli i giochi ;-)

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  10. Gli convertiamo si :D
    Tanti auguri caro Dado!

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  11. mi confesso: st'anno ho proprio mollato il colpo, non ne volevo mezza di proporre giochi e alla fine lo zaino pieno di "introduttivi" non l'ho manco aperto. In tre giorni di "Ancona città natale" ho fatto una partita a For Sale con gli amici che già ci avevano giocato...

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  12. Mi fa piacere aver contribuito per 2/29 a sbabbanare i babbani prima di Elfenland.

    PS per i vari sbabbanatori: prima di Elfenland, ce ne sono voluti 29 di titoli. E chissà quanti gli anni precedenti. Fa riflettere...

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  13. Bravo Andre, un racconto che merita condivisione! ;)
    Buone feste! :)

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  14. Mo' arriva un articolo che fa cadere le mascelle a tutti voi evangelisti del gioco da tavolo. Affilate le pedine. Benedetto sta tornando e le vittime sarete proprio voi.

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    1. Solo una questione di punti di vista. Secondo me Benny e il Dado non sono così distanti: http://ideeludiche.blogspot.it/2015/12/christmas-with-yours-boargames-what-you.html

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  15. Io con mia cognata sono fermo a Semenza, gli piace solo quel gioco e basta. Ho provato con Bang, Coloretto, Saboteur, Splendor e Citadels ma niente!

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  16. Deriso per questo passatempo (troppe ventieuro fuori dalle tasche...), ora ho convertito madre, zia, nonna, amici: da "Sushi Go" a "Carcassonne" fino a "Palast Geflüster".
    La conversione completa è avvenuta in questi giorni con "I costruttori del Medioevo": televisione ormai spenta e partite molto combattute con analisi a fine partita!

    Grazie all'Autore per gli ottimi articoli, come sempre.

    Buone Feste a ciascuno!

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  17. Dado,
    chiedo aiuto a te, o vate, perché io invece sto perdendo la speranza di redimere i babbani e inizio a volerli abbandonare nel loro personale inferno fatto di serie tv, reality shows e avversione al gioco.
    Troppo impegno profuso, troppe fatiche, per risultati... temporanei, e non appena mollo un attimo la presa, i miei babbani tornano al punto di partenza (o anche dietro).
    Zero iniziativa da parte loro, zero voglia di provare qualcosa di nuovo, zero voglia di mettere in discussione.

    Redimimi, 'o vate(r) :-) ché la mia speranza si affievolisce.

    (sono serio eh)
    ciao Dado

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    1. La mia voce ti guiderà attraverso le tenebre, fratello.
      Un difficile e impervio percorso, ti aspetta, ma io sarò al tuo fianco.

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  18. Mi hai inspirato. Infatti penso che metterò da parte il mio orgoglio da giocatore di cinghiali e prenderò, nei giorni futuri (spero non troppo prossimi) giochi che per me sono filler al solo scopo di indottrinare quanta più gente possibile e portarli lentamente al lato "pesante" dei boardgames. Soprattutto dopo aver scoperto che mio fratello è andato molto d'accordo con titoli tipo village e florenza (senza aver provato altri cinghiali oltretutto quindi florenza come secondo titolo dopo i vari monopoli/risiko/scrabble!). Devo trascinarmi mia cognata e la faccio completa.
    Wish me luck!
    Ah dimenticavo. Auguri postumi per il natale, e tanti altri auguri per un 2016 più giocoso che mai!

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  19. Devo dire che questo articolo mi ha dato da riflettere.

    Principalmente perchè sia i commenti che l'articolo stesso sono infarciti di termini che personalmente sopporto poco.....Convertire, Indottrinare, Redenzione, Salvezza, Profeta ecc...

    Innanzitutto perchè non sono religioso, non mi piacciono i riti ne ritengo la mia gaming room un Santuario.

    Gioco da molti anni ormai ma sinceramente non ho mai sentito il bisogno di "spingere" qualcuno a giocare; non mi viene nemmeno per l'anticamera del cervello di mettere in zaino qualche titolo introduttivo nel caso di un pranzo con cugini/suoceri/genitori/amici che non giocano.

    Claro, se mi venisse richiesto, volentieri porterei qualche giochino con me; mi è pure capitato di far provare qualche introduttivo a casa mia se richiesto proprio per questo ho vari giochi leggeri nella mia collezione.

    ma non riesco proprio a vederlo come Missione.

    Quindi, proprio perchè non capisco, chiedo a voi Qual'è la motivazione che vi spinge? in quanto io non la sento proprio.

    Affettuosamente,
    Andrea

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    1. Non esistono buoni samaritani, o meglio: esistono ma io non ne faccio parte, si divulga per una e una ragione soltanto: avere attorno a sè più persone con le quali giocare (e più occasioni).
      Chiamalo se vuoi volontariato non proprio disinteressato.
      Avvicinare amici \ conoscenti \ colleghi d'ufficio al gioco significa banalmente: più giocatori nel proprio perimetro.
      Per quanto riguarda il Santuario non siamo così fanatici come credi: sì, io indosso l'abito talare e siamo soliti parlare in latino, ma ciò non deve spaventarti, fratello, vieni con fiducia ad ascoltare la parola di Rosemberg, ti aspettiamo domenica mattina.
      ^_^

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    2. Praticamente devo partire seduta stante per arrivare a piedi "stile Cammino di Santiago" dall'estremo est dove vivo.
      Ma si può fare Feld? Oppure i splotteri Doumen/Wiersinga? Che Rosemberg è buono ma non il preferito.

      Immagino di essere fortunato io, ho 2/3 gruppi di amici diversi con cui mi incontro settimanalmente, per una o due partite quindi non ne ho mai sentito il bisogno.

      Ma lo stesso la tua teoria non mi convince del tutto.
      Io vivo a Gorizia, città nota per il vino, le osterie ed il fiume della patria. Ma sicuramente non per le ludoteche et simili. Difatti non ne abbiamo manco mezza.
      E riesco a tenere una media di 3 sere settimanali dedicate al gioco.(nb. quasi sempre con le stesse persone)

      Se non sbaglio vivi a Torino una delle città più attive in Italia da questo punto di vista e quindi non ti mancheranno certo le possibilità di giocare, tra negozi specializzati, ludoteche, bg cafè...E di trovare giocatori già vogliosi di sperimentare titoli nuovi senza doverti sbattere per introdurli all'hobby.

      Secondo me oggettivamente non può essere solo ricerca di nuovi giocatori.

      My 2 cent.
      Andrea

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    3. Praticamente devo partire seduta stante per arrivare a piedi "stile Cammino di Santiago" dall'estremo est dove vivo.
      Ma si può fare Feld? Oppure i splotteri Doumen/Wiersinga? Che Rosemberg è buono ma non il preferito.

      Immagino di essere fortunato io, ho 2/3 gruppi di amici diversi con cui mi incontro settimanalmente, per una o due partite quindi non ne ho mai sentito il bisogno.

      Ma lo stesso la tua teoria non mi convince del tutto.
      Io vivo a Gorizia, città nota per il vino, le osterie ed il fiume della patria. Ma sicuramente non per le ludoteche et simili. Difatti non ne abbiamo manco mezza.
      E riesco a tenere una media di 3 sere settimanali dedicate al gioco.(nb. quasi sempre con le stesse persone)

      Se non sbaglio vivi a Torino una delle città più attive in Italia da questo punto di vista e quindi non ti mancheranno certo le possibilità di giocare, tra negozi specializzati, ludoteche, bg cafè...E di trovare giocatori già vogliosi di sperimentare titoli nuovi senza doverti sbattere per introdurli all'hobby.

      Secondo me oggettivamente non può essere solo ricerca di nuovi giocatori.

      My 2 cent.
      Andrea

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  20. @Andrea Dell'Orco,
    siccome vivo anch'io in una zona in cui non esiste nulla pro-boardames (tane/negozi/ludoteche/gruppi attivi), posso chiederti come sei riuscito a creare i tuoi gruppi di gioco?
    Mi ritrovo in ciò che scrive il Dado per questo semplice motivo: se non divulgo, gioco solo 2p con mia moglie.

    happy new gaming year :-P

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    1. Un bel gruppone di amici che a metà degli anni '90 tra una partita di pallone e le prime cannette decise di farsi stregare da D&D scatola rossa, Magic The Gathering e successivamente da Coloni di Catan.
      Nonostante alcuni persi per strada e diverse ragazze/figli/mogli/socere tra le balle siamo rimasti ancora in tanti ancorati a questo hobby.
      In effetti pensandoci bene gioco usualmente quasi solo con persone che conosco da 10 o più anni.
      Altri invece li ho conosciuti a fiere specializzate/ludoteche/tornei di Magic nelle città vicine che vengono fino a casa mia per giocare nella mia Dello-Caverna :D

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