giovedì 30 dicembre 2021

Spegni la luce

Ho sempre trovato complicato tenere il passo con gli altri, l'integrazione sociale richiede sforzi, energie e maschere da calare sulla faccia. Quando sei giovane è più facile ed è una questione di sopravvivenza: devi crearti un branco per difenderti dai predatori, e trovarti una donna per calmare quegli ormoni che ti urlano nel cervello come scimmie.
Crescendo perdi di flessibilità. Impari a padroneggiare l'antica arte del cazzomene, tutte le volte che il gioco non vale la candela, il che vuol dire la maggior parte delle volte. Salti da un'interazione all'altra come fai con i programmi sul tuo Samsung da 42 pollici: skippando tutte le marie de filippi, le barbare d'urso, i mastrotta, e i grandi fratelli.
Finchè non ti rendi conto che la società alla quale cerchiamo di adattarci e uniformarci è un organismo vivente che subisce continue trasformazioni, un organismo che non sempre riesce a reagire bene agli eventi che le piovono addosso, e che può ammalarsi e avere la febbre.

Il Covid-19 non ha fatto solo morti. Ha trasformato i vivi.
Ha insinuato la paura, di una malattia ignota venuta da lontano, della morte tremenda in ospedale, senza fiato dopo esser stati intubati, lontani dai propri cari. E le persone hanno reagito in mille maniere diverse. Chiudendosi a riccio. O fingendo che non stesse succedendo nulla. Puntando il dito contro chi tirava uno starnuto in panetteria o all'opposto arrivando a negare i morti nelle terapie intensive.
In assenza di soluzioni abbiamo cercato colpevoli, scorciatoie, complotti, martiri e dittatori, qualcuno che semplificasse quell'epidemia così bizantina e fiddliness, perchè la società moderna non ammette complicazioni: ogni cosa DEVE poter essere semplificata in pochi concetti elementari.
Abbiamo prima incrociato le dita e poi creduto fermamente che una pandemia mondiale avesse tempi ragionevoli e soprattutto un numero di morti ragionevoli: okay ne sono morti abbastanza, adesso DEVE risolversi per forza checcazzo!, e quando la curva ha ricominciato a impennarsi il castello di carte delle certezze è crollato.

Due anni e un castello di carte dopo.
E' il 28 dicembre 2021 e sono in coda sul marciapiede davanti alla farmacia. Leggo L'uomo inquieto di Henning Mankell mentre aspetto il mio turno per il tampone rapido, in mezzo a una trentina di persone. Sembra che nessuno abbia prenotato, a parte me, ognuno che arriva chiede Chi è l'ultimo? e gli si mette dietro. Così da prenotato passo davanti a tutti [mi macellano con lo sguardo mentre entro nel negozio].
Ho preso un raffreddore, dico al farmacista dentro l'elmetto in plexiglass, sono abbastanza sicuro che sia solo un raffreddore ma dovendo vedere i miei genitori... Non mi ascolta, il ritmo serrato dei tamponi a cottimo lo sfianca, i suoi gesti automatici sono quelli di un operaio in linea nel turno di notte, probabilmente con la testa è altrove, in Sardegna, in qualche campeggio col braccialetto, con la sua ragazza su una spiaggia sopra un asciugamano con disegnata una stella marina, con la scusa di levarle la sabbia di dosso le palpa il sedere, lei ride...
"Fatto. Aspetti fuori l'esito. Graziarrivederci".

Negativo. Era solo un raffreddore.
FIESTA DE LOS MUERTOS
Party game cooperativo, adatto a tutti dai 6 anni in avanti, per 4-8 giocatori, di Antonin Boccara, della durata di 15 minuti circa, edito in Italia da PlayaGame Edizioni.
A inizio partita ogni giocatore pesca un personaggio [senza rivelarlo agli altri], ne riporta il nome all'interno di un teschio a scrigno, sceglie e scrive una parola associata a quel personaggio, e passa il teschio alla sua sinistra, ottenendo a sua volta un teschio-scrigno dal giocatore alla sua destra.
Ogni giocatore deve, senza aprire il teschio, cancellare la parola riportata, e scriverne un'altra associata.
Esempio:
Il primo giocatore pesca Stephen King e scrive la parola HORROR. Il secondo che riceve il teschio, cancella HORROR e scrive PAURA. Il terzo cancella PAURA e scrive MORTE.
A fine partita si mescolano e rivelano le carte personaggio. I giocatori cercheranno di associarle ai teschi sulla base dell'ultima parola riportata. A seconda di quante parole vengono azzeccate dalla maggior parte dei giocatori, si determina la vittoria o la sconfitta del gruppo.

Due aneddoti legati a questo gioco.
Ho provato per la prima volta FIESTA a PLAY Modena 2021.
Sulla mia carta personaggio c'era scritto MARILYN MONROE.
Io ho scritto sul mio teschio: BIONDA. Ho passato il teschio e la parola si è trasformata così: BIONDA-BIRRA-VINO-UVA.
La cosa divertente è proprio a fino partita associare i personaggi alle parole: "Hei, ehi, aspetta un momento, maledizione, me lo dite come come siamo arrivati da Marilyn Monroe all'uva?!?".
Dopo aver provato il gioco, io e RedBairon ci siamo allontanati dallo stand.
Io: "Bellino davvero questo Fiesta"
Red: "Ma sai che era davvero forte?"
Io: "Sì, carino. Però Red: party game di parole e concetti ne abbiamo già diversi a casa"
Red: "Sì, ma questo funziona proprio bene con tutti i giocatori, non ha tempi morti, scorre veloce, fa ghignare a fine partita..."
Io: "Vero, però Red prima di sederci al tavolo avevamo detto chiaramente: lo proviamo ma non lo..."
Red: "Dai, Dado, torniamo un attimo allo stand che me lo prendo"
Io: "Affanculo i buoni propositi, Red, me lo prendo anch'io, dai".
Fiesta ha chiari rimandi a Coco, il film d'animazione Pixar, ma tema e ambientazione sono un puro pretesto. Anche vittoria e sconfitta sono, di fatto, un pretesto: dopo la prima partita qualsiasi gruppo assennato chiederà di giocarne immediatamente una seconda e una terza, non tanto per migliorare il risultato ma per godersi il mutare delle parole, e per divertirsi sul finale a risolvere le associazioni.
Fiesta è un gioco che funziona con tutti e funziona dannatamente bene, e per quel che mi riguarda uno dei migliori party game del 2021. Scala fino in 8, numero complicato da soddisfare, la scatola occupa poco spazio e costa 24€.
Nella scatola, oltre alle 8 plance, agli 8 pennarelli con spugnetta e alle carte personaggio, sono comprese carte asteriscate per giocare anche con i bambini [quindi personaggi come Ursula della Sirenetta e Casper il fantasma].
Alla fine se l'è comprato anche Viking [quindi ne abbiamo 3 copie in 3].
E credo di averlo già regalato almeno due coppie di amici.
Insomma per me è già un classico del suo genere.

Non dimenticare i morti.

Anni fa sui forum c'era sempre qualcuno che per fine anno chiedeva: "Avete dei giochi che scalino sino a 8-10 giocatori da suggerirmi per capodanno?".
Qualcuno azzardava: Noi per il cenone saremo 20, conoscete qualche titolo da 20 a parte Lupus in tabula?
E' due anni che bastano titoli da 4, da giocare all'interno del proprio nucleo familiare, con moglie e figlia. 
Anzi sono venuti di moda i giochi con il bot, con la modalità solitario. Che per girare girano. Ma è come mangiare la bourghignonne da soli.

Una lavatrice, un ombrello, un tubetto di dentifricio, un'automobile, un mazzo di chiavi. La maggior parte degli oggetti che abbiamo attorno, se inutilizzati non trasmettono nulla.
Ma un GIOCO non giocato, lasciato a prendere polvere sulla mensola, trasmette una sensazione di inespresso e fallimento. Come un completino intimo sexy che rimane chiuso in un cassetto.
Qualcosa che doveva succedere non è successo. Qualcuno che poteva essere felice non lo è stato.

Altro anno difficile, questo 2021, e un altro dicembre in cui non passa giorno senza che si parli di curva dei contagi, tamponi, quarantene, novax.
Ma i numeri dicono che va meglio. Che pur a fronte di molti contagi [la variante Omicron si diffonde molto velocemente] ci sono molti meno morti.
I vaccini sembrano funzionare bene.
Quindi stringiamo e andiamo avanti così.
E non dimentichiamo. Non dimentichiamo i morti, la paura e quando abbiamo pensato che il mondo potesse finire domani.

Un abbraccio, ragazzi.
Qui si spegne la luce. E la si riaccende nel 2022.

Trovate Fiesta de los Muertos
su MagicMerchant.it
che sostiene questo blog

19 commenti:

  1. Sempre bello leggerti. Sempre così preciso nel descrivere e puntuale nell'uscire con un articolo... Grazie

    E porc... ora ho voglia pure io di prendere Festa de Los muertos..mortacci

    RispondiElimina
  2. Anno difficile? A me è sembrato il Vitnam (nel senso di guerra)!
    Per 2022 purtroppo, non posso aspettarmi tanto meglio...
    Comunque Dado, auguri di cuore a te ed a tutti i "Compagni di Merende", di un felice 2022

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Kukri, anche a te, e passa una buona serata.
      Ciao ^_^
      Andrea

      Elimina
  3. Non si spegne Dado. Keep on gaming.

    RispondiElimina
  4. Buon capodanno!
    Elena (Infinite Jest).

    RispondiElimina
  5. Curva o non curva c'è sempre il tuo blog che ci avvicina in qualche modo. Per fortuna era solo un raffreddore. Speriamo che sia un anno pieno di giochi senza polvere sulle mensole.
    Un abbraccio da Andrea&Ilenia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Andrea e Ilenia.
      Non siamo più riusciti a trovarci [non c'è di che stupirsi visto il periodo].
      Speriamo nel 2022.
      Andrea

      Elimina
  6. "Come un completino intimo sexy che rimane chiuso in un cassetto."
    Bellissimo.

    RispondiElimina
  7. Auguri di buon anno a dado e a chiunque passi da qui! Speriamo checsia buono davvero, stavolta.. 😅
    Laura

    RispondiElimina
  8. Auguri Andrea e grazie per il solito, mai scontato e splendido post. Maurino.

    RispondiElimina