mercoledì 30 giugno 2021

Anna delle medie

Erano anni che non ripensavo ad Anna delle scuole medie, compagna di classe e per un brevissimo periodo anche di banco, della quale ero innamorato cotto. Erano gli anni duri dell'adolescenza ed io ero così timido e imbranato che non riuscivo a guardarla negli occhi, e alle numerose feste raccontate da Elio e le Storie Tese nella canzone "Tapparella", a casa dei compagni delle medie, quando si ballavano i lenti e io capitavo con lei, mani inchiodate sui suoi fianchi, cuore a mille, io tenevo gli occhi fissi sulle piastrelle del pavimento.
Un paio di settimane fa, 32 anni dopo l'ultima volta che l'ho vista [oggi ho 47 anni e una barba sale e pepe in cui il sale ha preso il sopravvento] l'ho sognata.
Sto disteso su prato. Di fronte, su un rettangolo d'asfalto con una corda tesa in mezzo, alcuni ragazzi stanno giocando a pallavolo. Io osservo la partita con le mani incrociate dietro la testa. C'è il sole, il vento, le nuvole, sembra una giornata disegnata da Miyazaki.
Poi compare Anna. In mezzo fra me e il campo. Con gli stessi occhi grandi e neri, la stessa maglietta bianca che indossa nella foto di classe.
"Ho letto sul tuo blog che quand'eri ragazzino mi hai scritto un sacco di poesie" mi dice
"Sì" ammetto
"Beh, se erano dedicate a me credo di avere il diritto di leggerle"
Sempre stata una ragazza decisa, Anna. Non è cambiata di una virgola, 32 anni dopo, la pelle bianchissima come una bambola di porcellana, e quelle sue labbra carnose.
Prendo un dossier pieno zeppo di fogli. Glielo consegno.
"Eccole"
Anna se ne va con le mie poesie sotto braccio.
Riprendo a guardare la partita di pallavolo, relativamente calmo.
Si è alzato un po' di vento.
Anna torna poco dopo. Mi si sdraia di fianco, con la testa nell'incavo del mio braccio, senza dire una parola.
Posso sentire il suo profumo.
Perchè le donne sono sempre profumate?
"Sono così vicino che potrei baciarla fra i capelli" penso.
Si volta per guardarmi negli occhi.
Trentadue anni dopo riesco a sostenere il suo sguardo.
"Oppure potresti baciarmi sulle labbra"
Sa leggermi nel pensiero.
"Ora sono sposato e ho una bambina" le dico
"Hai delle faccende in sospeso, Andrea. E' evidente. E l'unico modo che hai per chiudere col passato è baciarmi".
Quello mi dice.
Anna.

Il Trauma del Tram
Gioco di carte di Scott Houser [illustrazioni del fumetto Cyanide and Happiness: "Il fumetto presenta un umorismo nero, cinico, offensivo ed irriverente. Ironizza sui disabili, sullo stupro, sul cancro, sull'omicidio, sul suicidio, sulla necrofilia, sulla pedofilia, sulla parafilia, sulle malattie sessualmente trasmissibili e sulle auto-mutilazioni. Include inoltre elementi di sessismo, di razzismo di nichilismo e di violenza" - Wikipedia] per 3-13 giocatori, della durata di 15-30 minuti [a seconda del numero di giocatori] edito in Italia da Asmodee.
Il gioco prende spunto dal "Problema del carrello ferroviario" [o dilemma del carrello \ del treno] formulato dalla filosofa inglese Philippa Ruth Foot nel 1967.
"Un autista di un tram conduce un veicolo capace solo di cambiare rotaia (tramite deviatoio), senza la possibilità di frenare. Sul binario percorso si trovano cinque persone legate e incapaci di muoversi e il tram è diretto verso di loro. Tra il tram e le persone legate si diparte un secondo binario parallelo, sul quale è presente una persona legata e impossibilitata a muoversi. La persona nei pressi del deviatoio si trova di fronte un'alternativa che comporta due sole opzioni: lasciare che il tram prosegua dritto la sua corsa, uccidendo le cinque persone, oppure azionare lo scambio e ucciderne una sola" [Wikipedia]
Fonte: http://tomascipriani.it
Un giocatore interpreta il conducente del tram, tutti gli altri si dividono in due squadre [non importa se esattamente dello stesso numero di giocatori], ad ogni squadra è assegnato un binario.
Ogni squadra dovrà giocare delle carte per convincere il conducente a scegliere di dirigere il tram sull'altro binario [uccidendo tutti].
Le carte sono di tre tipi:
1- carte Innocente. Un gattino senza una zampa, un gruppo di boy scout quattordicenni, un bambino sopravvissuto al cancro. A tutti gli effetti i "buoni" da salvare. Si tratta di carte da giocare sul proprio binario.
2- carte Colpevole. Adolf Hitler, un bracconiere che sta per sparare all'ultimo rinoceronte bianco, l'anticristo. I cattivi del gioco. Quelli per i quali nessuno verserà una lacrima. Carte da giocare sul binario avversario.
3- carte Modificatore. Possono essere giocate su qualsiasi binario e agiscono direttamente sulle carte Innocente e Colpevole modificandole [ad esempio su un colpevole "Politico corrotto" potrebbe essere giocato il modificatore "Con l'aspettativa di vita di 12 ore" oppure su Babbo Natale: "In realtà fra i killer più letali al mondo"]

Dopo aver giocato le proprie carte le due squadre provano a difendere il proprio binario e ad argomentare PERCHE' il conducente dovrebbe invece indirizzare il tram sull'altro binario.
Infine il conducente decide. I giocatori della squadra che perde vengono travolti e prendono un segnalino "morte".
Si cambia il conducente finchè tutti i giocatori l'hanno impersonato una volta.
A fine partita chi ha meno segnalini morte vince.

Il Trauma del Tram è un oggetto fatto a strati.
Nel primo strato si trova un gioco cinico [la dicitura 16+ sulla scatola è legata ai temi trattati, non alle meccaniche, che sono semplicissime] che diverte parecchio, soprattutto in fase di argomentazione, e che fa sghignazzare tutti al tavolo.
Appartiene a quella categoria di giochi nei quali, a fine partita, non ha molta importanza chi vince e chi perde: ci si è divertiti e quello conta.
Il secondo strato è un dilemma che costringe il giocatore a delle scelte. E' un problema da risolvere, una matassa da sbrogliare, qualcosa che fa pensare, che mette davanti a se stessi, alle proprie convinzioni, ai propri pregiudizi, che costringe a mettere nero su bianco le proprie priorità. E' uno strumento attraverso il quale misurare il prossimo e la nostra società, la nostra concezione del bene e del male.
I due strati sono complementari, così che ci si ritrova contemporaneamente a giocare e anche a pensare, e poi, a fine partita, tornando a casa in macchina la sera, a riflettere su questa o quell'altra scelta, stupendosi magari della persona che pensavamo di conoscere così bene: il nostro migliore amico, nostra sorella, nostra moglie.


Il Trauma del Tram è, per chi vi scrive queste righe, una vera perla da possedere.
Un meta-gioco, un giocoide, un qualcosa di sperimentale ancora non del tutto definito e che forse si evolverà.

Nota: vi consiglio la visione della Recensione Minuta del gioco nella quale TeOoh racconta come ha portato Il Trauma del Tram a scuola, e quali sono state le reazioni dei ragazzi.
https://www.youtube.com/watch?v=yfL0bi1MJpc


Infine Anna delle medie
Tutti abbiamo avuto una "Anna delle medie", una ragazzina della quale eravamo innamorati persi e alla quale non ci siamo mai dichiarati.
Il ricordo sembra scolpito nella nostra testa in maniera indelebile, capace di sopravvivere agli anni e agli eventi, e ogni tanto riaffiora.
E ti ritrovi a sognare Anna 32 anni dopo.

Non so se leggerai mai queste righe, ragazza con le labbra carnose.
Sono stato innamorato di te per anni.
Silenziosamente.
Ti trovavo bellissima.
Ecco, volevo soltanto che lo sapessi.
Quel ragazzo con l'apparecchio non è mai riuscito a dirtelo.
Sono stato io a metterti quel pacchetto col fiocco sotto il banco.

Ciao
Andrea

Trovate Il Trauma del Tram
su MagicMerchant.it
che sostiene questo blog

3 commenti:

  1. Una storia di tutti...
    Gioco veramente interessante... e pericoloso!

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  2. Bella la storia, il gioco proprio non fa per me!
    Tullaris

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  3. eeeehhhh quella cotta per la compagna di banco! gioco molto rivelatore...

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