lunedì 26 aprile 2021

Non ridi più ?

Lo Strizzacervelli mi telefona per chiedermi come sta mio padre. Gli racconto che sta meglio. Poi il discorso si sposta su lavoro, figlie, covid, vaccini, e su future grigliate insieme con pezzi di carne che sembrano usciti dal canale youtube Braciami Ancora.
Finchè mi racconta che ha incontrato Merluzzi.

Merluzzi, cognome opportunamente modificato per evitare querele, era uno dei tanti bulli delle scuole medie.

Vi hanno mai sollevato da terra? Intendo sollevati di peso prendendovi per il bavero della giacca, e schiacciati contro un cancello alle vostre spalle?

E' pomeriggio, e io dovrei tornare a casa, e invece me ne sto lì, contro il cancello della scuola, con i piedi che ondeggiano cercando il suolo, e la faccia di Merluzzi a un centimetro dalla mia.
Ha un alito nauseante e denti storti che avrebbero bisogno di un apparecchio [io ce l'ho, alcuni compagni mi chiamano Faccia d'Acciaio]
"Ripeti quello che hai detto!!!" grida, sputandomi gocce di saliva in bocca.
Colpa mia, dovrei saperlo che i bulli non devono essere disturbati mentre tormentano altri compagni più deboli, è come quella cosa del non toccare i cani mentre mangiano, c'è sempre il rischio che ti si rivoltino contro.
"Ho fatto una battuta sul tuo cognome"
"Fanne un'altra, una sola e giuro su Dio che ti riduco un torrente!"

"Un torrone?"
"UN TORRENTE!!! Torrente di sangue!!!" 
grida vaporizzandomi sulla faccia altra saliva.
"Ah, ho capito".

Ti ha riconosciuto?
No.


Non lo riconoscono mai, allo Strizza, probabilmente io e lui alle medie eravamo invisibili, due camaleonti aggrappati ad una tappezzeria verde pisello, due ragazzini qualunque ai quali fregare il cappellino.
E' così che abbiamo sviluppato i nostri superpoteri.

Col lavoro che fa lo Strizza ogni tanto gli capita di incontrare, in qualche centro di sostegno o in qualche sportello di ascolto, qualche bullo del nostro passato. Professionalmente non se ne occupa, dirige i casi su altri operatori e colleghi.

"Ma perchè non gli dici qualcosa, Ste? Togliti sta soddisfazione!"
"E che cosa dovrei dirgli? Ridammi indietro tutti i cappellini che mi hai fregato?"
"Potresti dirgli qualcosa tipo: adesso non ridi più, eh?!"

AKROS
Gioco astratto asimmetrico di controllo del territorio e maggioranze, per 2 giocatori, di Emanuele Briano, della durata di 20 minuti a partita, edito da GateOnGames.
Su una scacchiera di 16 esagoni si sfidano 2 razze elette: i Servitori di Jinn, popolo dell'aria e dell'acqua, e i Servitori di Ifrid, della terra e del fuoco.
Scopo del gioco è il controllo dei tre territori: Foreste, Mari e Montagne, il giocatore che alla fine dei 9 turni ne controlla 2 su 3, vince la partita [in caso di pareggio vince Ifrid].
Ogni giocatore gestisce 4 servitori.
Il turno funziona così:
1- vengono messe le 6 tessere foreste, 6 mari e 7 montagne nel sacchetto.
2- il servitore di Jinn ne pesca a caso 3. Ne sceglie una per sè e consegne le altre due al servitore di Ifrid.
3- il servitore di Ifrid sceglie quale tenere per sè e quale posizionare nella plancia Tempio del Tempo
4- il servitore di Ifrid piazza la sua tessera e vi muove sopra uno dei suoi servitori
5- il servitore di Jinn piazza la sua tessera e vi muove sopra uno dei suoi servitori
Le due razze hanno caratteristiche diverse.
Jinn può "volare" su qualunque tessera piazzata, indipendentemente dalla distanza.
Ifrid può muovere soltanto di un passo, ma può minacciare una tessera [la tessera è minacciata se è a contatto con 2 servitori di Ifrid, in questo caso Jinn non può occuparla, e nel caso vi si trovasse sopra: deve sloggiare].
I turni dall'1 al 6 funzionano così.
Nei turni 7-8 si utilizzano le tessere scartate nei primi 6 turni.
Nel turno 9: le due tessere scartate nei turni 7-8.

Materiali: il gioco ha materiali splendidi. Le tessere territorio sono grandi e pesanti, dello stesso materiale di quelle di Hive, mentre le pedine dei servitori sono in legno. Le due plance di gioco sono in cartoncino spesso e ben illustrato.
Akros è sia tattico che strategico. Costringe il giocatore ad affrontare le complicazioni di piazzamento di ogni turno, e a progettare e pianificare sulle lunghe distanze. E' uno di quei giochi che migliorano con l'aumentare del numero di partite giocate, che sembra aumentare di densità. Le due razze sono entrambe interessanti: Ifrid ha dalla sua il primo posizionamento in ogni turno, e il fatto che possa bloccare le tessere e minacciare le pedine avversarie. Jinn ha una gran libertà di movimento, ma è costretto a giocare sempre in risposta a Ifrid, e deve spingere per vincere, mentre a Ifrid basta il pareggio.

A livello di game design penso sia un piccolo gioiellino: regole semplici che si spiegano in 5 minuti, durata contenuta [15-20 minuti], asimmetrico vero, poco materiale ben misurato, tattico e strategico, buona profondità, e i turni 7-8-9 che si giocano con gli scarti dei primi 6.
Consigliato [costa una ventina di euro, quindi ottimo prezzo].

Put on a happy face
Succede quindi che trentadue anni dopo, Merluzzi non lo sa ma si trova faccia a faccia proprio con il ragazzino al quale rompeva i coglioni a scuola.
Solo che il ragazzino è cresciuto, ha preso 2 lauree, ha uno studio privato, adesso lo chiamano "dottore", viaggia per l'Italia, mentre lui, quello che ti appendeva al cancello della scuola e ti riduceva a un torrente [non un torrone] non è mai venuto fuori dal pantano, anzi è affondato in quella merda liquida come le sabbie mobili.
E probabilmente il ragazzino divenuto dottore vorrebbe dirgli un milione di cose [e riavere indietro una dozzina di cappellini con visiera] ma si limita a passare il paziente ad un altro psicologo.

"Ma allora se non puoi neanche sbatterglielo in faccia, se uno non può neanche rivalersi 30 anni dopo, chiedendogli: Allora, Merluzzetto, me lo dici dove ti hanno portato i tuoi comportamenti da bulletto mezza tacca da quattro soldi? Dov'è la giustizia?" chiedo allo Strizza.

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Ma al di là delle chiacchiere da bar, sono sempre più convinto che esista una giustizia.
Non una giustizia divina o romantica nella quale il bene vince sempre.
Ma una giustizia statistica.
Se ti comporti male e continui a comportati male perchè non ti hanno beccato le volte precedenti, aumenti le probabilità di pagarla, prima o poi.
E' come raccogliere una siringa dalla strada e piantarsela nel braccio. Magari non succede nulla. Magari. Forse. Una sola volta.
Ma se continui a farlo le probabilità di prenderti qualcosa di molto brutto crescono esponenzialmente.

E prima o poi la paghi.
Salatissima.

Trovate AKROS
su MagicMerchant.it
che sostiene questo blog

6 commenti:

  1. Mi fa piacere sapere che tuo padre stia meglio... in bocca al lupo!

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  2. Sempre profondo.
    Tullaris

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  3. Spero anch'io esista una giustizia, caro Dado. Spero

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  4. Io penso che sia questione di karma... che poi è quello che spieghi tu nel tuo modo sempre intrigante: se fai lo stronzo, quando il vento gira ti prendi in faccia tutto quello che hai seminato. Magari non succede, ma diciamo che potrebbe!
    Sinceramente contento di apprendere che tuo papà sta meglio. Gli auguro di tutto cuore tutto il bene possibile e ti mando un abbraccio

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  5. What goes around, comes around, dicono...
    Sono MOLTO contenta che papà stia meglio!
    Elena (Infinite Jest)

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