venerdì 17 luglio 2020

Dimentica i marshmallow

Il memo sul cellulare mi arriva mentre sto entrando nel supermercato, con gli auricolari e gli Arch Enemy nelle orecchie: Angela Gossow che con il suo growl da necropoli canta Nemesis. La canzone ha già qualche anno, lei ha una voce bellissima, e io vorrei dirle Nemesis è anche un gioco da tavolo.
Il ragazzo davanti al cambia moneta per i carrelli, col cappellino ciondolante in mano, si raccomanda: "Ricordati di me, zio".
Francy invece, nel memo sul cellulare, mi scrive di ricordarmi dei marshmallow, e che Matilde e Irene sono già arrivate.

Quand'ero piccolo io non si facevano tante cerimonie quando arrivavano a casa i miei amici [che poi ne avevo due di numero ed erano pure dei disadattati, per dire: lo strizzacervelli che oggi ha due lauree, alle elementari era un vandalo e aveva una vera e propria passione per il fuoco].
Negli anni '80 la merenda delle 16.30 a casa mia prevedeva solo due varianti: o il panino salutare [col prosciutto di spalla] o il panino "Ti sei comportato bene" [con la Nutella].
Da bere acqua del rubinetto o acqua del rubinetto ma dalla bottiglia nel frigo [fredda].
Ricordo come fosse ieri un pomeriggio che passai a casa del disadattato numero uno, gagno del mio stesso cortile, che mi aveva lusingato con: "Mia mamma ha comprato i trasferelli!!!". Ogni tanto li comprava anche la mia, io li grattavo con la penna per appiccicare i disegnini.
Ma la madre del mio amico era contraria all'uso delle penne.
"Eh, sì, così mi consumate tutto l'inchiostro! Usate le unghie, tanto vengono bene uguale".
Giuro su dio: passammo il pomeriggio a grattare con la punta delle dita, fino a consumarcele, faceva un male cane [e sua madre alla fine disse: "Cosa frigni, se non ti piacciono non te li compro più"].
Per dire che erano tempi di vacche magre. E di vacche madri.

Oggi i bambini hanno tutto, non solo le Bic, quando le amichette di mia figlia vengono da noi, è sempre una festicciola.
Un giovedì pomeriggio qualunque delle potterheads corrisponde alla mia festa di compleanno per i 10 [che fu piuttosto memorabile].

Spingo il carrello fra le corsie, sempre con gli Arch Enemy nelle orecchie, anche se Angela ha passato il difficile testimone a Alissa White-Gluz, comunque molto brava.
Il supermercato è di un pastello squadrato come Duke Nukem.
La corsia dolci sembra la fabbrica di Willie Wonka.
Al reparto latticini, mentre indugio sul burro di non so quale casolare del cuneese, una mano mi tocca il braccio, fottendosene del distanziamento. Mi volto.
Un venere svestita: zeppa altissima di sughero su unghie pittate di blu, gambe nude e scolpite dalla giovinezza, pelle abbronzata, pantaloncini cortissimi di jeans su chiappe dure come due bestemmie, top corto sull'ombelico e scollato su un seno tondo e duro come due arance tarocco di marmo. Capelli biondo cenere, labbra rosse, matita nera sottile attorno agli occhi. Vaga somiglianza con Selen dei giorni di Concetta Licata. Mi porge il philadelphia, mormorando qualcosa che nel frastuono del metal io interpreto: "Spalmami di Philadelphia dalla testa ai piedi, Dadone".
Tolgo gli auricolari, consapevole che sto per spezzare una magia che expecto patronus levati proprio.
"Gentilmente, potresti dirmi la scadenza, che non ho gli occhiali?" ripete.

Torno a casa. Metto i marshmallow sul tavolo, una mega confezione a forma di missile che costa come una fiorentina.
"Le ragazze hanno finito merenda adesso" mi  spiega Francy ritirando tazze e biscotti "Non credo che abbiano voglia di marshmallow. Vuoi proporre uno dei tuoi giochi?"
Ripenso ai trasferelli grattati con le unghie, mi sento come Ain, di Ken il Guerriero, che doveva piantare il palo-trivella nel terreno coi pugni sanguinanti.
"Me li mangio io i marshmallow. Chiama le bambine, che si gioca".

VIA MAGICA
Gioco di taglio family-introduttivo per 2-6 giocatori, della durata di 40 minuti circa, di Paolo Mori, reimplementazione in chiave streghe&stregoni del pluri premiato Augustus [vincitore, fra gli altri, del Gioco dell'Anno 2013 e finalista allo Spiel des Jahres 2013], con le meccaniche della tombola sofisticata dalle combo, localizzato in Italia da Oliphante, ad un ottimo prezzo [una ventina di euro].
Scopo del gioco: catturare gli spiriti e imbrigliarli nei portali magici, per aprirli, innescare effetti a catena, e risultare infine il miglior stregone del corso.
Ogni giocatore riceve 3 portali [ne riceve 6 e ne sceglie 3, oppure si possono draftare] e 7 cristalli.
Su ogni portale sono riportati gli spiriti necessari per aprirlo, l'effetto, la tipologia e i punti vittoria.
Il giocatore di turno comincia a pescare gli spiriti dal sacchetto. Tutti i giocatori depennano lo spirito estratto fra i simboli sui propri portali. E' possibile sia collocare cristalli che ricollocarli fra le carte.
Una volta completati i portali si attivano gli effetti.
Alcuni portali introducono bonus sull'acquisto e il completamento degli altri [ad esempio spostando i cristalli o attivando l'effetto jolly: "Ogni volta che esce X puoi usare X al posto di Y, W, Z"], altri sono punti vittoria nudi e crudi.
Man mano che i portali vengono aperti, i giocatori possono reclamare i bonus [punti vittoria extra per numero di portali aperti e per tipologia].

La spiegazione porta via pochi minuti. Ci sono un po' di simboli da memorizzare all'inizio, ma le bambine assorbono i concetti velocemente e in 2 giri di tavolo giocano spedite.

Mia figlia punta sui bonus jolly e costruisce un piccolo ma efficiente motore produttivo.
"Volete un marshmallow?" propongo. Non rispondono, non riesco a distrarle.
Anzi Matilde chiede: "Dopo questa ne giochiamo un'altra?", a metà partita, così, senza aver neanche concluso la prima. Mi ha fatto tornare in mente quando da ragazzino andavo al cinema, vedevo un bel film, e a metà film pensavo: Non vedo l'ora lo diano in televisione per riguardarlo....
Il gioco conquista le bambine. Non che avessi molti dubbi che un gioco a tema "maghi e stregoni" avrebbe convinto potterheads che tengono appese in camera da letto le divide di Hogwars, complete di cravatta e sciarpa [mia figlia è della casata di Corvonero].
Per quel che mi riguarda: avevo provato Augustus anni fa e non mi aveva impressionato gran che [per me il più bel gioco di Paolo Mori resta Libertalia, che per contro ha molti detrattori].
A distanza di anni, forse con più primavere e peli bianchi sulla barba, ho trovato molto gradevole la leggerezza di Via Magica. Mi piace che scali fino a 6 , l'artwork è bello in modo assurdo come Zoolander, la scatola piccolina non ingombra sulla mensola, e il prezzo, 20 euro lo rende un gioco per tutte le tasche.

Le bambine se ne vanno e la casa si svuota delle risate.
Raccogliamo i resti della festa. Mia figlia è esausta ma ha ancora addosso l'adrenalina della giornata.
Dopo cena ci mettiamo tutti e tre sul divano a guardare una serie su Netflix. 
"Marshmallows?" chiedo
"Andre ma ti sembra l'ora?" risponde Francy.
"Bambina: io grattavo i trasferelli con le unghie" rispondo infilandomi una nuvola di zucchero in bocca.

Trovate Via Magica
e i trasferelli di Dado da grattare in carne viva
su Magic Merchant

11 commenti:

  1. Guarda, devo confessarti che da bambino anche io pensavo che utilizzare tutto quell'inchiostro per i trasferelli fosse un po' uni spreco.
    Per cui mi ero tenuto da parte una penna bic scarica che utilizzavo apposta per quel compito.
    Bellino Via Magica, temo solo che i gettoni degli spiriti a lungo andare si rovinino, essendo di cartone. Sto cercando delle fiches a poco prezzo su cui incollarne le scan dopo averle stampate su carta adesiva.

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  2. "Spalmami di Philadelphia dalla testa ai piedi, Dadone".ahahahahhaa sto ridendo ancora adesso

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  3. La citazione di Ain mi ha mosso dentro più della Venere dalle chiappe di marmo. Starò invecchiando? :D
    Cmq concordo, Augustus giochino, molto meglio Libertalia!
    O via, sia Augustus che questa sua riedizione sono Advanced Tombola!!!

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  4. Molto brava White-Glutz, anche se la preferivo coi canadesi The Agonist.
    Elena P (Infinite Jest)

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    1. Porca miseria, mi è partita una t in più sul cognome e non posso modificare: White-Gluz!
      Sempre Elena P

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  5. Bellissima la venere svestita...
    Tullaris

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  6. Dopo aver giocato parecchie partite ad "Augustus" (che come gioco, non mi fa certo impazzire) mi hanno fatto provare "Via Magica"; OK, così i giochi li faccio anch'io, cambio nome, ambientazione e grafica.
    Mi ha dato vagamente l'idea della truffa...

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    1. Allora diciamo che Shogun è una truffa perché "plagia" Wallenstein? ;)

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    2. Non conosco "Wallenstein", ma questo non plagia... copia ed incolla proprio!

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    3. Che un autore riutilizzi meccaniche di un suo gioco (totalmente o parzialmente) cambiandogli "vestito" è pratica relativamente comune.
      Su due piedi mi vengono in mente:

      - Vinci-> Smallworld
      - Attika -> U.S. Telegraph
      - Kingsburg-> Kingsport Festival

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    4. Kingsport Festival cambia abbastanza.
      Cmq tra riutilizzo parziale di meccaniche (legittimo e anzi direi quasi inevitabile) e autoplagio c'è una bella differenza.
      Aggravante: farlo per un gioco già non propriamente spettacolare (proprio a livello di meccaniche).

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